Quali sono stati gli scrittori contro le fanfiction? Una breve storia dell’epoca in cui i fandom potevano essere denunciati e come le cose sono cambiate col tempo.
Oggigiorno, le opere e i loro fandom sono strettamente legati. I creatori di opere (libri, film, serie televisive, ecc.) spesso si tengono a stretto contatto con i fan, coltivando una community viva e prolifica. Infatti, non è un segreto che il coinvolgimento emotivo porti ad una fidelizzazione della fanbase.
Anche per questo motivo, i creatori di opere spesso incentivano la creazione di tributi ai propri lavori, comprese fanfiction e fanart. Essendo non a scopo di lucro, infatti, questi fanwork non vanno ad intaccare il copyright delle opere originali, ma sono de facto pubblicità gratuita.
Tuttavia, c’è stato un lungo periodo in cui abbiamo visto un nutrito schieramento di scrittrici e scrittori contro le fanfiction basate sulle loro opere. Avete presente tutte le belle storie su Game of Thrones? Ecco, prima dell’uscita della serie televisiva non se ne vedeva nemmeno l’ombra. E che dire delle fanfiction su Outlander? Anche in quel caso, l’autrice del libro da cui è stata tratta la serie televisiva le aveva bandite. Non parliamo nemmeno di ciò che poteva capitare alle fanwriter che volevano “giocare” con i personaggi di Vampire Chronicles di Anne Rice!
Cosa aveva messo queste scrittrici e questi scrittori contro le fanfiction? Quali sono state le conseguenze per i vari fandom? Cosa è cambiato negli ultimi anni? Con questo articolo, vediamo di fare una piccola disamina.
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Scrittrici e scrittori contro le fanfiction: il caso di Marion Zimmer Bradley
Quando si parla di scrittrici e scrittori contro le fanfiction, di solito emerge sempre la storia di Marion Zimmer Bradley. Ogni scrittore contro le fanfiction letteralmente cita la vicenda di Marion Zimmer Bradley, sebbene la questione sia più nebulosa di quel che parrebbe. Vediamo un po’ cosa è successo alla famosa scrittrice femminista. Per farlo, ci baseremo sulle fonti raccolte dallo scrittore fantasy e di fantascienza Jim C. Hines.
Inizialmente, Marion Zimmer Bradley incoraggiava le fanfiction ispirate alle proprie opere. Ad esempio, non riteneva di aver inventato il mondo di Darkover, bensì di averlo semplicemente scoperto. E quindi affermava:
If others wish to play in my fantasy world, who am I to slam its gates and in churlish voice demand that they build their own? … Why should I deny myself the pleasure of seeing these young writers learning to do their thing by, for a little while, doing my thing with me?
Nel 1986, la fan Jean Lamb pubblicò il racconto breve Masks, ambientato nel setting di Darkover, sulla fanzine Moon Phases. Su cosa sia accaduto dopo, la faccenda è poco chiara, ma abbiamo due versioni principali della vicenda.
Testimonianze diverse e poco chiare
Marion Zimmer Bradley, in una lettera a Writers Digest del 1993, affermava che Lamb avesse scritto una storia ambientata nel mondo di Darkover, utilizzando i personaggi e il setting della scrittrice. Il problema era che il setting usato da Lamb si sovrapponeva a quello utilizzato dalla scrittrice per il suo prossimo romanzo di Darkover. Poiché Lamb le aveva inviato una copia della fanzine su cui era stato pubblicato il racconto e la Bradley lo aveva letto, l’editore non le avrebbe pubblicato il nuovo romanzo.
Jean Lamb, invece, racconta di aver ricevuto una lettera in cui le si offrivano del denaro (alcune centinaia di dollari) e una dedica per tutti i diritti su Masks. Lamb aveva cercato, molto educatamente, di contrattare per ottenere un affare migliore. La risposta era stata: accontentati di ciò che ti offriamo, perché scrittori ben migliori di te sono stati pagati di meno.
Le testimonianze di altre due fanwriter
Mercedes Lackey, scrittrice fantasy che collaborava spesso, all’epoca, con Marion Zimmer Bradley, racconta una versione ancora differente. Infatti, secondo lei la Bradley, mentre scriveva un nuovo libro su Darkover, aveva apprezzato particolarmente l’approccio di Lamb, Così, aveva chiesto alla fan di poter riproporre la sua idea nel nuovo libro, offrendole un classico riconoscimento sulla copertina del libro. Questo genere di accordo era stato proposto altre volte, secondo Lackey, ad altri fanwriter.
Infine, abbiamo anche la testimonianza di Elizabeth Waters, un’altra fanwriter che conferma che la Bradley avesse preso in prestito altre volte il lavoro dei suoi fan. Waters racconta che nel 1977 aveva scritto una propria storia ambientata nel mondo di Darkover, storia che era stata spedita da una sua amica alla Bradley. La scrittrice aveva poi rielaborato questa fanfiction nel racconto The Keeper’s Price, che poi aveva dato il nome all’intera raccolta di racconti di Marion Zimmer Bradley su Darkover. The Keeper’s Price è qui titolata come una collaborazione tra Bradley e Waters.
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Le conseguenze della diatriba
Alla fine di tutto questo casino, Jean Lamb e Marion Zimmer Bradley non hanno trovato un accordo e il nuovo libro della Bradley non venne pubblicato.
Questo portò la scrittrice a cambiare la propria policy sulle fanfiction:
Let this be a warning to other authors who might be tempted to be similarly generous with their universes, I know now why Arthur Conan Doyle refused to allow anyone to write about Sherlock Holmes. I wanted to be more accommodating, but I don’t like where it has gotten me. It’s enough to make anyone into a misanthrope.
Ora, non è ben chiaro chi, fra la Bradley e la Lamb si sia rivolta per prima ad un avvocato, né è chiaro quanto del lavoro della Bradley sia andato perduto. Senza maggiori informazioni, è difficile dire se l’offerta della Bradley fosse troppo povera o se la Lamb sia stata irragionevole. Tuttavia, non ci sono nemmeno prove del fatto che Jean Lamb avesse denunciato Marion Zimmer Bradley.
Le responsabilità di Marion Zimmer Bradley
Tuttavia, è abbastanza chiaro che il problema non sia nato dal fatto che le fan di Darkover scrivessero fanfiction, bensì dal fatto che la Bradley volesse utilizzare le storie delle proprie fan nelle proprie nuove opere. E se alcune fan, giustamente, sono state contente di essere ringraziate pubblicamente e non hanno dato problemi, altre fan, altrettanto giustamente, hanno preteso di mantenere i diritti sul proprio lavoro.
Ciò che è successo a Marion Zimmer Bradley, dunque, non dovrebbe essere usato come avvertimento agli autori di non permettere ai fan di scrivere fanfiction. Al contrario, dovrebbe mettere in guardia gli scrittori e le scrittrici sul leggere e utilizzare il materiale scritto dai propri fan.
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Scrittori contro le fanfiction: il caso di George R. R. Martin
Nei primi anni 2000 il fenomeno delle fanfiction era già pienamente in moto e si erano formate diverse piattaforme online che fungevano da archivi. Tuttavia, sebbene le fanfiction, se gratuite, non violino le norme del copyright e siano protette dal Fair use, non tutti gli autori vogliono che altri usino i loro personaggi.
Alcuni autori, come George R. R. Martin, supportano le fanfiction sulle loro opere fintanto che nessuno gliele invia. Infatti, potrebbe sempre saltar fuori una fanfiction che percorre la strada pensata da Martin per i suoi libri e l’autore potrebbe essere accusato di plagio della fanfiction. Martin, infatti, riporta il caso di Marion Zimmer Bradley, affermando che il suo episodio avesse avuto un profondo effetto su di lui e su altri scrittori/trici di fantascienza.
Permettere le fanfiction fa perdere i diritti sulle proprie opere? I timori di Martin
Il grosso problema, per Martin, è il fatto che la gente scriva fanfiction senza prima chiedere il permesso all’autore. Inoltre, dare il permesso ad altre persone di scrivere fanfiction basate sulle proprio storie finisce per far perdere all’autore il controllo e, soprattutto, i diritti sulle sue opere. Martin fa l’esempio di Lovecraft, che ha permesso a così tanta gente di usare e rielaborare le proprie opere gratuitamente, che è morto senza un soldo.
A writer’s creations are his livelihood. […] Those of us, like Diana Galabdon and myself, who prefer not to allow fan fictioners to use our worlds and characters are not doing it just to be mean. We are doing it to protect ourselves and our creations.
Infine, secondo Martin le fanfiction non sono legali, non rientrano nel Fair Use e sono, in sostanza, una violazione del copyright. Quindi, sempre secondo Martin, se un autore non difende il copyright delle proprie opere quando un fanwriter scrive una fanfiction gratuita, allora sta rinunciando ai diritti sulle proprie opere. Di conseguenza, lo stesso autore non si potrà lamentare, quando un altro scrittore pubblicherà una storia sulle Cronache del Ghiaccio e del Fuoco, senza il suo permesso e guadagnandoci dei soldi.
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Un breve commento alla questione: Martin è paranoico e i fatti lo smentiscono
Ora, il post di Martin sulle fanfiction è storia vecchia e ormai passata. Martin ha dato la propria opera in mano alla HBO e sappiamo tutti che, quando si sono lasciati indietro le due opere, Benioff e Weiss hanno fatto un pessimo lavoro. Dell’ottava stagione abbiamo parlato ampiamente, passando dal troppo hype alla cenere del finale, recensendo tutte le puntate (8×01, 8×02, 8×03, 8×04, 8×05 e 8×06). Ci sono scrittori e scrittrici di fanfiction che avrebbero fatto un lavoro migliore.
Tuttavia, vorrei dire alcune parole sulla paranoia di Martin riguardo alla perdita dei diritti: il copyright non funziona in questo modo. Ce lo dimostra J. K. Rowling. Infatti, J. K. Rowling, come diremo anche tra poco, approva e apprezza le fanfiction, lascia che i fan creino il proprio materiale e niente di tutto ciò ha mai intaccato i diritti delle sue opere. La Rowling si oppone solo al materiale fanmade sul quale qualcuno guadagna dei soldi.
The Harry Potter Lexicon: quando J. K. Rowling ha fatto valere il proprio copyright
E infatti, quando Steve Vander Ark ha pubblicato The Harry Potter Lexicon. The Most Complete and Amazing Reference to the Magical World of Harry Potter, la Rowling e la Warner Bros. lo hanno denunciato. Questa denuncia ha poi impedito che il libro venisse pubblicato con quel titolo e con quella mole di citazioni. Così, la guida è diventata Lexicon. Guida non autorizzata ai romanzi e al mondo di Harry Potter, tale da non violare le norme del copyright.
Ciò significa che non solo c’è differenza tra fanfiction gratuite e opere a scopo di lucro, ma anche che una scrittrice famosa può approvare le fanfiction senza perdere i diritti alle proprie opere. Le paure di Martin sono assurde e rasentano la paranoia. Inoltre, legge la vicenda di Marion Zimmer Bradley senza ricordarsi che la Bradley ha fatto l’errore di usare il lavoro dei fan (chiedendo ovviamente il permesso!) per guadagnare soldi. Questo è stato il problema di Marion Zimmer Bradley, non il permettere la stesura di fanfiction.
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Scrittrici contro le fanfiction: il caso di Diana Gabaldon
Nel suo post, Martin cita Diana Gabaldon, che all’epoca aveva iniziato la discussione sulla possibilità di stesura di fanfiction.
Infatti, l’autrice di Outlander, vieta categoricamente qualsiasi fanfiction sul proprio universo narrativo. La Gabaldon, in un post del 2010 sul suo blog (che ora ha convenientemente cancellato), scriveva che le fanfiction sono immorali e illegali. Ah, e che le fanno venire da vomitare ogni volta che ne incontrava una basata sui suoi personaggi, paragonando le fanfiction al vendere i propri figli agli schiavisti. Di questo post si parla qui e si può ancora leggere qui (perché ciò che viene pubblicato su internet resta su internet!).
È tuttavia divertente pensare che la disturbino opere ispirate ai suoi libri, quando lei stessa per Outlander si è ispirata a Doctor Who. Infatti, il personaggio di Jamie Fraser (il bel ragazzo scozzese dai capelli rossi della Gabaldon) è ispirato al compagno del Dottore dal 1966 al 1969, Jamie McCrimmon. Inoltre, la Gabaldon si lamenta del fatto che i suoi personaggi siano usati per scene erotiche qualificabili come “fantasie masturbatorie”. Ma la critica risulta certamente interessante, quando fatta da un’autrice i cui libri (e il telefilm da essi ispirato) sono pieni di scene erotiche.
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Anne Rice contro le fanfiction: lo SpecWriter Massacre
Ma fra tutti questi autori, una in particolare ha sguinzagliato i propri avvocati contro le fanfiction: Anne Rice. L’autrice di Intervista col vampiro non ha mai fatto segreto di non apprezzare le fanfiction, soprattutto perché afferma di essere molto possessiva con i propri personaggi.
Tuttavia, è stato solo nel 2000 che Anne Rice ha esplicitamente vietato la stesura di fanfiction basate sulle sue opere, passando all’attacco. Infatti, precedentemente, la Rice aveva addirittura incoraggiato il proprio fandom a scrivere storie. Ma l’8 aprile del 2000, sul sito di Anne Rice è comparso questo messaggio:
I do not allow fan fiction.
The characters are copyrighted. It upsets me terribly to even think about fan fiction with my characters. I advise my readers to write your own original stories with your own characters.
It is absolutely essential that you respect my wishes.
Dopo questa dichiarazione, Anne Rice ha incaricato i propri avvocati di inviare ai fanwriter più conosciuti delle lettere di Cease & Desist. In sostanza, la Rice li ha minaccia di trascinarli in tribunale se non avessero cancellato le proprie fanfiction su Vampire Chronicles. E poiché molti autori/autrici di fanfiction non navigano nell’oro, chi ha ricevuto queste lettere ha preferito cancellare le proprie storie.
L’improvvisa scomparsa dal web di moltissime fanfiction su Vampire Chronicles è stata ribattezzata SpecWriter Massacre, giacché le fanfiction all’epoca erano chiamate anche “spec” (da speculative work).
La scrittrice contro le fanfiction anche su Fanfiction.net
Nel 2001, gli avvocati di Anne Rice hanno contattato anche Fanfiction.net, che all’epoca era il più grande e frequentato archivio di fanfiction esistente. I legali della Rice hanno chiesto all’archivio di eliminare tutte le storie su Vampire Chronicles, affermando che “As the copyright owner, Ms. Rice has the exclusive right to use such characters in literary material“.
E sebbene gli autori e le autrici di fanfiction su Vampire Chronicles da anni facessero precedere le loro storie da avvisi in cui sottolineavano che i personaggi appartenessero ad Anne Rice e che le fanfiction non fossero a scopo di lucro, ciò non interessava molto al team legale della scrittrice. Dall’email a Fanfiction.net, leggiamo:
Even when done on a nonprofit and/or amateur basis, such use of such characters and material without Ms. Rice’s permission constitutes copyright infringement.
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Scrittori a favore delle fanfiction: Neil Gaiman
Tra le scrittrici e gli scrittori contro le fanfiction, nei primi anni 2000 ne spiccavano alcuni invece a favore. Neil Gaiman, ad esempio, già nel 2002 affermava che le fanfiction, se gratuite, sulle sue opere gli erano indifferenti. Del resto, secondo Gaiman ogni genere di scrittura è utile per migliorare il proprio stile, poiché uno scrittore deve scrivere tanto, quindi anche le fanfiction sono ben accette. Neil Gaiman scrive nel suo blog:
As long as people aren’t commercially exploiting characters I’ve created, and are doing it for each other, I don’t see that there’s any harm in it, and given how much people enjoy it, it’s obviously doing some good. It doesn’t bother me.
Bisogna poi anche tener conto del fatto che Gaiman ha de facto scritto delle fanfiction, riprendendo tematiche lasciate in sospeso nelle storie di altre persone. È tale, ad esempio, il racconto breve The Problem of Susan, che affronta come Susan Pevensie, nelle Cronache di Narnia (abbiamo parlato della prossima serie televisiva con Netflix qui!), sia stata lasciata nel nostro mondo per amare rossetti e calze.
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Scrittrici a favore delle fanfiction: J. K. Rowling
Nel 2004, J. K. Rowling affermava di essere onorata dal fatto che alcuni amassero così tanto i suoi personaggi da scriverci delle storie. Nonostante tutti i problemi sollevati negli ultimi tempi (Nagini asiatica, Silente gay, tutta la discussione su Piton), la Rowling ha cambiato l’approccio di molti autori. Se lei, così famosa, approvava le fanfiction, era ridicolo che altri invece le combattano con tanto ardore.
Tuttavia, è degna di nota una lettera che gli avvocati della Rowling hanno inviato a Restricted Section, un sito di fanfiction che ospitava materiale esplicito. Restricted Section era stato creato quando nel 2002 Fanfiction.net ha eliminato tutte le storie esplicite. I timori della Rowling e della Warner Bros. ruotavano attorno al fatto che i fan minorenni dell’autrice potessero imbattersi in materiale pornografico su Harry Potter. Così, dopo questa lettera, Restricted Section ha continuato a lavorare, ma richiedendo che i lettori di materiale adulto affermassero di essere maggiorenni.
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La situazione attuale: come Archive of Our Own protegge le fanfiction
Negli ultimi dieci anni la situazione è cambiata parecchio. Non solo abbiamo visto gli scrittori contrari alle fanfiction ammorbidire la propria opinione in merito, ma abbiamo anche visto autrici di fanfiction venir pubblicate da case editrici e avere grande successo.
Autrici che hanno avuto successo con o dopo le fanfiction
È questo infatti il caso di 50 sfumature di grigio di E. L. James e di After di Anna Todd, le cui fanfiction sono state tramutate in storie originali. Anche Cassandra Claire, autrice di Shadowhunters Chronicles, era in passato una nota scrittrice di fanfiction su Harry Potter. Similmente, anche la premiatissima Seanan McGuire ha iniziato la propria carriera scrivendo fanfiction, finendo poi per vedere il proprio romanzo breve, Every Heart A Doorway, vincere un premio Nebula, un premio Hugo e un premio Locus.
Ma anche in Italia abbiamo avuto fanwriter pubblicate, come nel caso di Virginia De Winter, conosciuta su Erika’s Fanfiction Page come Savannah e arrivata in libreria con la saga di Black Friars.
La policy di Archive of Our Own
E se nel frattempo il fenomeno delle fanfiction è cresciuto a livelli tali da aver zittito le proteste degli scrittori contrari, anche altri giocatori sono scesi in campo. Avevamo infatti parlato, in questo articolo, del sito di fanfiction Archive of Our Own (AO3), che ha recentemente vinto un Premio Hugo. AO3, infatti, non solo è un archivio di fanfiction, ma i suoi gestori, la Organization for Transformative Works (OTW), lottano costantemente per veder riconosciuto il diritto dei fan a rielaborare, gratuitamente, le opere degli scrittori.
Proprio per prevenire che le scrittrici e gli scrittori contro le fanfiction possano ricorrere all’intimidazione dei fanwriter mettendo in campo gli avvocati, la OTW ha un team legale pronto ad affrontare il problema. Infatti, se oggigiorno Anne Rice minacciasse di denunciare un fan che ha scritto un fanfiction su Vampire Chronicles, questo fan potrebbe chiedere aiuto alla OTW. Questo aiuto arriverebbe anche se la fanfiction in questione non fosse stata caricata su AO3. OTW, infatti, afferma che:
We are committed to defending fanworks against legal challenges. […] We have legal resources and alliances on which we can draw. However, that is not a guarantee that the organization can or will fight each battle. The Board will take into account a variety of factors, both legal and otherwise, in responding to a legal challenge.
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Inoltre, su AO3 è possibile denunciare una fanfiction che plagia un’altra fanfiction, ma gli autori non possono usare il format di AO3 per denunciare una fanfiction come plagio della propria opera.
Please be aware that the OTW believes that transformative fanworks are legal; therefore, complaints based merely on the existence of fanwork based on copyrighted content or mentioning trademarks will not be pursued.
If you believe that your content has been reproduced in whole or in part, without transformative use (transformative use is defined by the OTW as adding something new, with a further purpose or different character, altering the source with new expression, meaning, or message), please follow our procedures for reporting copyright infringement.
Anne Rice, Diana Gabaldon e George R. R. Martin: oggi esistono fanfiction sulle loro opere?
Proprio per questo motivo, oggigiorno su AO3 possiamo trovare oltre un migliaio di fanfiction su Vampire Chronicles di Anne Rice e quasi duemila storie su Outlander di Diana Gabaldon. La sezione su A Song of Ice and Fire di George R. R. Martin conta oltre 30.000 fanfiction, invece, che aumentano ancora se si tiene conto anche della sezione dedicata anche al telefilm.
Su Fanfiction.net non è ancora stata ripristinata una sezione dedicata ad Anne Rice, ma si possono trovare alcune decine di fanfiction su Outlander e quasi novemila storie su A Song of Ice and Fire. Erika’s Fanfiction Page, l’archivio italiano di fanfiction, evita a sua volta i libri della Rice, ma ha due sezioni dedicate alle serie TV Outlander e Game of Thrones.
E se Martin, Rice e Gabaldon non hanno particolarmente ritrattato, l’uscita delle serie televisive sulle loro opere (ossia l’uscita di opere derivate), ha reso più semplice per i/le fanwriter aggirare i loro minacce. Infatti, la webmistress del di EFP, Erika, afferma infatti che se le fanfiction su Le Cronache del Ghiaccio e del Fuoco rimangono vietate, quelle sulla serie televisiva sono permesse.
Tuttavia, Fanfiction.net riporta ancora molti autori che hanno espressamente chiesto di non pubblicare fanfiction sulle loro opere. Nella lista del sito, spiccano Laurel K. Hamilton, Robin Hobb e Terry Goodkind. Tuttavia, Archive of Our Own ignora anche la posizione di questi autori. Difatti, possiamo trovare sul sito sezioni dedicate a Robin Hobb, Laurel K. Hamilton e Terry Goodkind.
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Due parole finali sulle scrittrici e gli scrittori contro le fanfiction
Sebbene sia lecito che alcune scrittrici e scrittori non apprezzino che altri scrivano dei loro personaggi, poiché è normale avere un certo attaccamento emotivo nei confronti delle proprie creazioni, la mia comprensione scende bruscamente sotto lo zero quando i suddetti autori utilizzano vie legali (illecite) per scoraggiare i propri fan.
Il copyright può entrare in gioco, giustamente, quando qualcuno cerca di trarre profitto dalla creazione di qualcun altro. Lo abbiamo visto accadere e abbiamo potuto vedere che concedere ai fan di scrivere fanfiction non significa concedere a chiunque il diritto di speculare sulle proprie opere. Conseguentemente, si spera che oggigiorno gli scrittori contro le fanfiction abbiano almeno la decenza di dare motivazioni reali alla propria antipatia.
Finché sono gratuite, le fanfiction vanno bene
Tuttavia, quando si rimane nella sfera del no-profit e ci si limita a scrivere tributi e critiche alle storie altrui, queste rielaborazioni trasformative dovrebbero essere concesse. Il copyright non dovrebbe estendersi alla possibilità altrui di riflettere sulle opere. Anche qualora questa riflessione e rielaborazione fosse una scena di sesso: se l’autore originale non ha incluso quel genere di erotismo nelle proprie opere, ma i/le fan sentono di aver bisogno di questo tipo di scena, allora che se la scrivano da soli/e.
Qualsiasi scrittore che vuole essere pubblicato (e quindi volesse guadagnare dei soldi dal proprio lavoro) deve essere pronto a ciò che la lettura da parte del grande pubblico può voler dire. La lettura da parte del grande pubblico significa critiche, interpretazioni differenti, ricezioni dei personaggi inaspettate. E in tutto ciò rientrano anche le fanfiction. I/le fan scriveranno le scene che l’autore ha lasciato fuori dal libro e scriveranno le scene erotiche che la casa editrice non ha voluto pubblicare. I/le fanwriter criticheranno l’opera originale riscrivendola da capo, o la priveranno del suo drama per godersi i personaggi in una calma coffee shop Alternative Universe.
E non starebbero facendo nulla di male. Quindi gli autori dovrebbero stare un po’ più tranquilli.
Immagine di copertina: I could keep you safe di bubug, fanart su Sandor Clegane e Sansa Stark di George R. R. Martin
1 Commento
raf
sto scrivendo una tesi sul rapporto tra gli scrittori e le fan fiction e non so spiegare a parole quanto mi sia stato utile il suo articolo, inoltre mi è piaciuto davvero molto il suo stile di scrittura