Whitestar è la Megacorporazione che decise di rimanere sulla Terra mentre le altre si preparavano all’Esodo. Vi ricordate? Ne abbiamo ampiamente parlato in due articoli (parte I e parte II).
Dopo aver analizzato del Dark Eden, andiamo ad osservare più da vicino lo sviluppo, all’interno dell’universo di Mutant Chronicles, della Whitestar. Prima di cominciare, però, volevo far presente che nella prima e nella seconda edizione di questo gioco, questa corporazione non era presente né tantomeno citata.
Forse erano davvero sotto la superficie terrestre.
Whitestar e la cultura della sopravvivenza
Rifugiati a lungo nelle profondità della Terra, il popolo della Whitestar si è ritagliato una parte sul pianeta che il resto dell’umanità aveva dato per morto.
Il loro territorio è scarsamente popolato. Ogni insediamento è isolato ed è connesso al resto degli altri solo attraverso una serie di connessioni stradali e una fragile rete ferroviaria. Tutte le strutture possiedono un nome in codice preceduto dalla parola “Fortezza”, qualunque sia la sua grandezza. Spesso lo sviluppo della base inizia in superficie, per poi estendersi attraverso una fitta rete di tunnel sotterranei costruiti antecedentemente all’Esodo.
Nel panorama devastato dell’Europa e dell’Asia, le Fortezze della Whitestar sono state per anni l’unico bastione di civilizzazione, prima che le tribù iniziassero ad estendere il proprio controllo su altre zone della pianeta.
Le parole che meglio definiscono la Whitestar sono due: solidarietà e stoicismo. Il Dark Eden è un mondo duro, tormentato da mutanti, radiazioni e, ultimamente anche dall’Oscura Legione. Non c’è tempo per gli svaghi, per gli sprechi. Ogni oggetto utile, ogni razione di cibo è condivisa con i propri compagni. La solidarietà e la cooperazione sono la base del loro progresso.
Lo stoicismo, invece, è quello che ha permesso loro di andare avanti. Il fatalismo fa parte della loro esistenza, una sorta di tetro stoicismo permette loro di affrontare tutto quello che questo mondo imprevedibile offre loro. E spesso affrontano tutto questo con un sorriso sardonico, a volte anche folle, sulle labbra.
Guardiani del passato
“I tuoi antenati se ne sono andati perché avevano predetto che questo mondo sarebbe morto. Sfortunatamente per voi siamo sopravvissuti“.
Le parole del Maresciallo Kirov alla Forza di Spedizione Combinata Intermondo
La Whitestar si è anche assunta un pesante fardello. Quando tutte le corporazioni sono fuggite tra le stelle, non solo si sono limitati a spogliare la Terra di ogni sua risorsa, ma hanno anche cercato di eliminare il passato.
Non paghi della distruzione e della sofferenza hanno scatenato dietro di loro un vero e proprio olocausto nucleare di proporzioni globali.
Questo è quello che le Megacorporazioni cercano di nascondere. La Whitestar, però, non ha mai smesso di tramandare questa pesante verità di generazione in generazione, nell’attesa che le tempeste di fuoco, le piogge acide con le sue ricadute radioattive, si plachino.
Fu proprio per questo motivo che quando la Bauhaus, i Mishima, la Capitol e gli Imperiali tentarono nuovamente di tornare sulla Terra per cominciare le opere di terraformazione vennero spazzate via senza pietà da parte delle forze della Whitestar.
Solo ultimamente, dopo lunghi colloqui mediati dalla Fratellanza, le Megacorporazioni sono state accettate nuovamente su Dark Eden, complice anche il fatto che le tribù hanno assestato alcuni duri colpi alla Whitestar stessa.
La Tsarina
“Definirla una persona carismatica non le rende assolutamente giustizia. Mi spiego meglio, i conduttori dei quiz televisivi hanno carisma. La Tsarina irradia autorità. La stanza sembra crepitare di energia quando lei vi entra dentro.
Hank Grit, giornalista investigativo di Capitol News TV
Non riuscivo a staccarle gli occhi da dosso e sembra sciocco dirlo ma non ho mai incontrato nessuna persona come lei. Nemmeno il Cardinale”.
Come possiamo descrivere la Tsarina Alexandra Romanova, Imperatrice della Whitestar con mere parole? Difficile, se non addirittura impossibile! Lei è l’Eroina, la Salvatrice, la Madre della Nazione, un’Icona Vivente.
Anche per coloro che non sono nati sotto la Whitestar, la possibilità di incontrarla è un’esperienza indimenticabile. La Tsarina è una figura che emana potere e rispetto e, nonostante il suo fisico non sembri particolarmente atletico, è veloce nei movimenti e letale, come dimostrano le guerre che ha combattuto per oltre un millennio.
Già… è un millennio che la Tsarina comanda e conforta il suo popolo. Ride molto raramente, ma sorride spesso ed è instancabile. La si vede viaggiare spesso con il suo treno per tutto il territorio controllato dalla corporazione, per portare una parola o guidare un assalto.
Alcune teorie ipotizzano che Alexandra Romanova non sia effettivamente una discendente diretta degli antichi Zar. Le sue origini di volta in volta sono aliene o angeliche, oppure che sia nata dalla volontà gestalt del popolo di avere un capo forte. Altri credono che la Tsarina attuale altro non sia che la diciannovesima o ventesima discendente della capostipite.
Altri ancora credono che abbia scoperto il segreto dell’immortalità di Rasputin.
Neppure la Fratellanza e il Cartello sono riuscite a sciogliere l’enigma che giace dietro la figura del capo della Whitestar. Una cosa è però certa: il suo popolo la ama.
Cameratismo nelle avversità
Le basi della Whitestar poggiano su una cultura di sopravvivenza incentrata sull’industrializzazione. Questo popolo, perché prima di essere una Megacorporazione è un popolo, ha costruito giardini idroponici per il proprio nutrimento. Hanno reinventato la propria produzione per adeguarsi alla situazione e anche il suo esercito si è evoluto grazie a questa solidarietà tra le genti.
Esercito della Whitestar e Forze Speciali
Ogni cittadino della Whitestar fa anche parte dell’esercito. Memori della storia passata della Russia, i cittadini sanno che devono essere pronti a prendere le armi per proteggere il proprio suolo natio. Ma, accanto a questa milizia civile, vengono addestrati costantemente molti reparti scelti e truppe special per combattere contro i nemici della corporazione stessa.
Secondo Reggimento Specnaz degli Streltsy
Questa forza di intervento interna ha il compito di combattere le minacce terroristiche intestine alla Federazione della Whitestar. Non tutte le persone infatti accettano il dominio della Tsarina e, come sempre nel corso dei secoli della storia russa, alcuni cercano di minare il potere di chi comanda. In questo caso, però, ad aizzare la popolazione, non sono coloro che vogliono che la Tsarina cada, ma sono i culti eretici dell’Oscura Simmetria che cercano di destabilizzare la Whitestar per prendere il controllo di una grande parte del pianeta.
I Domoviye, come sono comunemente conosciuti gli appartenenti a questo gruppo, tendono a effettuare azioni di pulizia e messa in sicurezza. Addestrati per affrontare una moltitudine di scenari ed ambienti, questi operano in qualunque zona del globo. A loro è affidato il miglior equipaggiamento possibile con tanto di visori notturni.
Streghe della Notte
A differenza delle altre Megacorporazioni, la Whitestar non possiede alcun genere di aeromobile di ultima generazione ma, dalla sua ha le Streghe della Notte. Queste giovani donne hanno razziato parti di veicoli e mezzi volanti, per poi costruirsi i propri jet alari, grazie ai quali piombano sui nemici della Tsarina con un’incredibile rapidità e violenza.
Dopo un duro addestramento, durante il quale viene insegnato a bilanciare costantemente i propri jet alari e a riparare le proprie unità di volo nelle situazioni più disparate, le migliori di queste donne vengono scelte come piloti per il corpo spaziale. È proprio grazie al loro peculiare addestramento, ai loro rapidi movimenti e all’alta reattività che vengono inviate a Kosmograd, dove costruiscono e pilotano la Flotta Spaziale Whitestar.
Ussari delle Ossa
Essere un Ussaro delle Ossa è possedere un titolo. La sua origine è quasi una leggenda. Si narra di un ragazzo che, rimasto fuori dal bunker, giorno dopo giorno si sbarazzò dei mostri per poi tornare alla sua città di origine con due lame di ossa, resti di una creatura gigante che aveva ucciso.
Oggi chi vuole fregiarsi di questo titolo, entrando così a fare in questo corpo, affronta un’iniziazione simile. I soldati devono sopravvivere per sette giorni fuori dalle mura e solo dopo questo rito di passaggio possono tornare nella propria Fortezza, ricevendo così il cappello di pelle e il giacchetto da cavalleria.
Solo uno ogni dieci ritorna, ma colui che rientra in città è il più terribile nemico che si possa mai affrontare. Questi soldati sono molto rispettati e guardati con un misto di timore e reverenza, ma non sono solo macchine di morte, sono anche vere e proprie “anime della festa”. Sempre pronti a raccontare le loro imprese e a brindare con la vodka, gli Ussari delle Ossa sono diventati la vera spina nel fianco dell’Oscura Legione sul Dark Eden.
Conclusioni
Non ci sono ancora pervenute molte informazioni sulla Whitestar e neppure gli archivi telematici e i sensori d’ascolto della Cybertronic sono riusciti a captare molti segnali.
Tuttavia una cosa è sicura: per quanto possano aver accettato il ritorno sulla Terra di coloro che l’hanno distrutta, possiamo star sicuri che non hanno di certo dimenticato il passato!