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La Tragedia – Episodio 6: recensione della seconda stagione di The Mandalorian

Parliamo del sesto episodio della seconda stagione di The MandalorianLa tragedia, in cui Din Djarin e Grogu arrivano a Tython per contattare i Jedi, ma vengono raggiunti da ospiti inaspettati.

Oggi fremevo dalla voglia di scrivere questa recensione. Perché il sesto episodio della seconda stagione di The Mandalorian, La Tragedia, è bellissimo. Dà soddisfazione. Finisce e lascia chi guarda stravaccato sulla sedia a dire “aaaaaaaaaaaaaaaaah”.

Prima di passare all’articolo vero e proprio, vi ricordo che l’anno scorso abbiamo scritto una serie di approfondimenti di lore su tutta la prima stagione di The Mandalorian! Potete recuperare questi articoli nei link seguenti: 1×011×021×031×041×051×061×07 e 1×08Qui invece potrete trovare la recensione della prima stagione. Ai seguenti link potrete trovare le mie riflessioni sui primi due episodi della seconda stagione di The MandalorianLo sceriffoIl PasseggeroL’EredeL’Assedio e La JediIn questo articolo, invece, abbiamo parlato delle recenti polemiche sorte attorno alla figura di Gina Carano.

Questo pomeriggio, invece, pubblicheremo un articolo riguardo al body-shaming fatto nei confronti di Boba Fett e dell’attore che lo interpreta, Temuera Morrison, su alcuni siti di informazione e da parte della fanbase su Twitter.

ATTENZIONE: QUESTO ARTICOLO CONTIENE SPOILER!

Boba Fett ne La Tragedia
Boba Fett ne La Tragedia

Breve sinossi de La Tragedia

Dopo aver incontrato Ahsoka Tano, Din Djarin e Grogu arrivano sul pianeta Tython, dove trovano, sulla cima di una collina, il tempio Jedi indicato loro da Ahsoka. Lasciata la Razor Crest a valle, Din e Grogu ispezionano il tempio, riconoscendo una grande pietra centrale, che dovrebbe essere la pietra veggente che permetterà a Grogu di contattare altri Jedi. Peccato che né Grogu, né ovviamente Din sappiano come usare la pietra veggente.

A rompere lo stallo vi è l’arrivo di una nave, che gli spettatori e le spettatrici riconosceranno subito. Si tratta, finalmente, dello Slave I, la nave del buon, vecchio Boba Fett. Din capisce che tira una brutta aria e fa per andarsene con Grogu, senonché il pupo verde si è convenientemente perso in una profonda meditazione sulla pietra veggente, circondato da un campo di forza (o di Forza?) che, sempre molto convenientemente, impedisce a Din di recuperarlo.

Così, il nostro padre adottivo preferito va a vedere chi sia il nuovo arrivato, scoprendo che l’inquietante cacciatore di taglie che reclama la propria armatura non è solo, ma accompagnato da una vecchia conoscenza di Din: Fennec Shand, a sua volta una cacciatrice di taglie. Con molta tensione, i tre parlamentano e Boba rivela di volere solo la propria armatura indietro, poiché l’ha ricevuta dal padre. In cambio, è disposto a proteggere Grogu. Mando non è convinto, poiché gli è chiaro che Boba non sia in alcun modo un Mandaloriano canonico, sebbene ormai il buon Din abbia capito che si possa essere Mandaloriani in molti modi diversi.

L’arrivo degli Imperiali e il rapimento di Grogu

Tuttavia, la discussione dei tre cacciatori di taglie è interrotta dall’arrivo di un trasporto imperiale, che vomita su Tython un plotone di Stormtrooper. Messe da parte le proprie divergenze, Din corre a recuperare Grogu, mentre Fennec e Boba affrontano gli Imperiali. Con le sue doti da cecchina, Fennec riesce a tenere a distanza gran parte degli Stormtrooper, mentre Boba si fa strada tra i loro ranghi a suon di colpi di bastone gaffi, fino a recuperare la propria armatura dalla Razor Crest. Nel mentre, Din si rende conto di non poter raggiungere Grogu, ancora circondato dalla barriera. Con l’arrivo di un secondo trasporto imperiale, Din corre a dare man forte a Fennec, e ben presto entrambi sono raggiunti da Boba, che fa mattanza di Stormtrooper e trasporti imperiali.

La vittoria sembra a portata di mano, quando da oltre le nuvole saetta un colpo di laser, che fa saltare in aria la Razor Crest. Ovviamente e sempre molto convenientemente, è proprio adesso che la barriera attorno a Grogu scompare, e il piccolo si accascia sulla pietra veggente, esausto. E sempre molto ovviamente e molto convenientemente, è proprio in questo momento che dal cielo scendono quattro Dark Trooper che rapiscono Grogu per portarlo sulla nave di Moff Gideon.

L’inizio della ricerca di Grogu

Din è ovviamente devastato dal rapimento di Grogu e dalla distruzione della Razor Crest, fra le cui ceneri riesce a recuperare solo due cose: la sua lancia di beskar e il pomello con cui Grogu era solito giocare. Ma, per fortuna, Boba e Fennec si offrono di aiutare Din a ritrovare il bambino, perché hanno recuperato l’armatura di Boba, ma senza riuscire effettivamente a proteggere Grogu, come promesso.

Così, accompagnato dai due cacciatori di taglie a bordo dello Slave I, Din chiede aiuto a Cara Dune: infatti, per trovare la base di Gideon avrà bisogno di interrogare un Imperiale, come Mayfeld, l’ex-Imperiale criminale che avevamo visto nella scorsa stagione.

Boba Fett, Din Darin e Fennec Shand
Boba Fett, Din Darin e Fennec Shand

Elementi positivi de La Tragedia

Allora. Allora. Da dove comincio?

Per tagliare la testa al toro, partiamo dalle cose più ovvie.

Quanto è bello Boba Fett

Inizio con lo specificare che non sono mai stata una grande fan di Boba Fett. Non perché non lo trovassi un personaggio interessante, ma perché, tra tutti i personaggi della trilogia originale, dei prequel e di The Clone Wars, l’ho sempre trovato meno interessante di altri. Questione di gusti personali, ovviamente: se a voi è sempre piaciuto, mi fa piacere per voi.

Pertanto, tra tutti i personaggi di altre opere di Star Wars che volevo vedere in The Mandalorian, Boba Fett non è mai stato in cima alla mia lista. Tuttavia, da quando ho visto Temuera Morrison, già noto per aver interpretato Jango Fett, nei panni del di lui figlio (e clone), Boba, mi sono sfregata le mani, perché questi sono i trucchi di buona continuity che mi piacciono.

Forse proprio perché avevo aspettative meno alte rispetto a quelle che ho avuto per Ahsoka e Bo-Katan, sono rimasta davvero molto colpita dal personaggio di Boba ne La Tragedia.

Ho apprezzato molto la sua caratterizzazione, in cui abbiamo potuto capire quanto il personaggio sia cambiato rispetto all’adolescente incazzato di The Clone Wars, e forse anche rispetto al cacciatore di taglie senza grossi scrupoli della trilogia originale. Certo, durante la battaglia possiamo vedere quanto Boba sia brutale e impietoso nei confronti degli Stormtrooper, cosa che ci mostra come la rabbia del Boba adolescente sia ancora presente, solo molto più controllata e focalizzata.

Ho poi apprezzato molto anche lo stile di combattimento del personaggio, molto diverso rispetto a quello di Din, grazie anche alle differenze di costruzione delle loro armature. Alla fine, Boba Fett risulta un personaggio capace di utilizzare molti stili e tattiche di combattimento, che vanno dall’uso di armi da mischia pesanti come il bastone gaffi (detto anche gaderffii) a quello delle pistole nascoste nella sua armatura. Inoltre, personalmente apprezzo anche molto il fatto che Boba sia sensibilmente più alto e massiccio rispetto al buon Cobb Vanth, sul quale l’armatura dei Fett sembrava troppo grande. Su Boba, invece, l’armatura veste molto bene, facendo capire quanto sia stata fatta su misura di suo padre (e di conseguenza anche sua).

RIP Razor Crest: sei stata una bravissima nave

Ho poi apprezzato moltissimo la distruzione della Razor Crest. Non perché volessi male a quella nave, ovviamente: la Razor Crest è bellissima, bravissima e fa del suo meglio. Non è colpa sua se Din la devasta con le sue avventure e quindi ha sempre bisogno di riparazioni.

Insomma, la Razor Crest è stata azzannata da un tricheco gigante, smontata dai Jawa, fatta schiantare in un ghiacciaio, bullizzata da schiforagni, fatta precipitare in acqua e infine “riparata” dai Mon Calamari. Ne ha passate tante, insomma. Poverina. E con La Tragedia, la povera Razor Crest ha ricevuto il colpo finale, venendo definitivamente polverizzata.

La piangeremo e non la dimenticheremo mai. Tuttavia, questa perdita ha aiutato tantissimo a far risalire la tensione di The Mandalorian, rendendo chiara la minaccia che rappresenta Moff Gideon.

Che bello questo cast di over-30

Questo appunto non riguarda tanto La Tragedia, ma è una mia riflessione generale su questa stagione di The Mandalorian. Poco a poco, mi sono resa conto che tutti i personaggi principali di questa stagione sono adulti sopra i 30 anni. Non si è vista l’ombra di un adolescente o di un giovane adulto. Dopo aver visto tante serie di Star Wars con protagonisti adolescenti (Ahsoka in The Clone Wars, Ezra in Rebels, Kazuda in Resistance), e dopo diversi film dedicati a protagonisti ventenni, questa serie con quasi solo over-30 mi fa strano, ma mi fa anche piacere.

Dopo tutto, tutti gli altri protagonisti erano o gente giovane molto speciale che stava tra adulti (Anakin e Padme), oppure adolescenti/ventenni che si sono ritrovati in prima linea al fronte in situazioni di grave crisi (letteralmente tutti gli altri, al massimo con l’eccezione iniziale di Kazuda). Quindi, secondo me, è bello vedere come, in un periodo meno di crisi e senza grossi prescelti, la guerra la facciano gli adulti. Sono anche molto contenta di veder lasciare spazio ad attori e attrici anche di una certa età, che spesso faticano ad essere inseriti/e in film d’azione, a meno che non siano nomi molto grossi e noti.

I Dark Trooper ne La Tragedia
I Dark Trooper ne La Tragedia

Elementi negativi de La Tragedia

Non ho davvero nulla di brutto da dire su La Tragedia. Mi è piaciuta tutta. Non mi ha fatto venire alcun dubbio amletico sulla qualità della serie. Mi ha lasciata contenta, e va bene così.

Se proprio devo trovarle un difetto, punterei il dito sul campo di Forza che appare e scompare nella maniera più conveniente possibile per la trama e per il drama. Tuttavia, per quanto goffa sia questa trovata, personalmente mi ha fatto più ridere che altro, perché mi è sembrata molto self conscious.

Conclusioni

La Tragedia è tutto fuorché una tragedia. È un gran bell’episodio e mi ha lasciata contentissima.

Ho adorato l’azione e il nuovo team di cacciatori di taglie badass che si è formato. Ho adorato il modo in cui Din, Fennec e Boba combattono, sia perché lo trovo un ottimo intrattenimento, sia perché sento una certa alchimia tra di loro. Dopo tutto, sono tre persone brave ad ammazzare la gente, e sono bravi pure a farlo insieme. Ho apprezzato tantissimo il ritorno di Fennec e il modo in cui è stato reso Boba Fett.

Inoltre, ho trovato molto bello il modo in cui è stato scritto Din. Infatti, se da un lato Din cerca di convincere Grogu (ma soprattutto se stesso) che essere affidati a un/a Jedi sarà una cosa buona, dall’altro il suo attaccamento e il suo affetto per il piccoletto sono evidenti. Trovo sempre più stupendo come un personaggio che generalmente non vediamo mai in faccia come Din possa suscitarci così tanta empatia.

Come sempre, non vedo l’ora che sia venerdì e che esca la prossima puntata.

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