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Goblin: chi li ha fatti meglio?

In questo articolo confrontiamo le diverse realizzazioni grafiche dei Goblin nelle diverse edizioni di Dungeons & Dragons e di Pathfinder. Ma preparatevi anche a degli special guest! Chi li avrà fatti meglio?

Io sempre sono disponibile a parlare
dei gobelini, dei cobboldi, degli elfi
degli eoni, no?
Dei nani, oppure della mandragola
del fico sacro, della betulla, della canfora
Oppure, eheh, delle ossa dei morti
che si lanciano contro il nemico.

Richard Benson

Eccoci a un altro insperato appuntamento con la rubrica “Chi l’ha fatto meglio?”. Ho aperto la rubrica con il mio mostro preferito, la Bulette, ma che uso poco. Questa volta parleremo di un mostro che invece abbiamo tutti ucciso e fatto uccidere almeno una volta. Parliamo di un mostro che possiamo buttare contro i giocatori in ampie quantità, che causa ilarità e divertimento ogni volta che entra in scena, ma che può essere anche usato con sadismo e terrore.

Avete capito di chi sto parlando? (Spero di sì visto che sta scritto nel titolo dell’articolo!). Ma ovviamente, dei Goblin!

Vediamo quindi quali, tra i maggiori manuali di giochi di ruolo, ci presentano i Goblin più belli (si fa per dire).

Cosa sono i Goblin?

I Goblin sono la carne da cannone nell’arsenale di qualsiasi Dungeon Master. Piccoli, con un grado sfida imbarazzante, malintenzionati e in male arnese, sono il nemico perfetto da far massacrare a un party di basso livello per farli sentire tosti. E il fatto che vengano solitamente dipinti come dei bastardi nati aiuta a non sentirsi troppo in colpa mentre ripuliamo le nostre lame dai loro cervelli.

Nell’ecologia di un gioco, i Goblin ricoprono un ruolo preciso: sono la moltitudine malvagia, debole ma con il vantaggio numerico. Spesso facilmente intimidibili e solitamente al servizio di qualcuno più grosso e forte (e che si sta chiedendo non fosse stato meglio prendere dei minion migliori). 

In questo caso, non parliamo di un mostro originario di D&D, ma di una creatura esistente nel folklore europeo. Dopo tutto, ogni Paese ha le sue leggende su creaturine minute e stronze pronte a fare cose infami. Poi, con Tolkien, avviene il passaggio da creatura a popolo, specie ne Lo Hobbit e nei capitoli delle miniere di Moria. In questa trasformazione si genera anche l’abitudine tipica dei Goblin di morire in massa per mano di avventurieri nei dungeon.

Ma bando alle meste riflessioni e buttiamo nella mischia: chi l’ha fatto meglio?

Il Goblin della prima edizione di D&D
Il Goblin della prima edizione di D&D

D&D prima edizione: il Goblin old school

Eccolo qua, fresco di prima edizione. Tribale, malevolo e sotterraneo. Ammiratelo mentre vi viene incontro pronto per farsi ammazzare. Sì, lui sarà la prima kill di generazioni e generazioni di avventurieri. D’altronde, uno che corre incontro con lo scudo tenuto a quel modo che speranze ha di sopravvivere? Ma lui lo sa, oh sì lui lo sa che è solo lì per farvi sprecare incantesimi e munizioni! Ecco il perché dell’espressione vacua negli occhi mentre vi carica senza troppa convinzione.

Notate la sproporzione evidente tra braccia, testa e gambe: probabilmente dovuta alle qualità artistiche del disegnatore, ma aiuta a fornire al goblin un aspetto scimmiesco. Tuttavia, tranne che per i denti e le orecchie, sembra troppo umanoide nell’aspetto.

Voto: 5/10, avrebbe potuto fare di più.

Il Goblin di AD&D
Il Goblin di AD&D

AD&D: Advanced Goblin

Una decina d’anni dopo, la TSR pubblica un’altra edizione del gioco di ruolo per eccellenza, e con essa un nuovo bestiario. E ovviamente non può mancare il Goblin! Questo manuale ha il pregio di inserire parecchi elementi di lore sui Goblin: la colorazione, la struttura sociale e il modo di vivere.

Beh, che dire: colorito terreo, orecchie giganti, arti lunghi ed esili, muso appiattito. Questo Goblin ha attitudine, voglia di fare male e venderà cara la pelle. Se seguite il suo sguardo sta andando sulla vostra mano destra, che guarda con disprezzo mentre state per cambiare pagina. E poi la bandana: se solo questa creatura avesse punteggi di caratteristica, la bandana gli darebbe un netto +2 a Carisma. (Avviso i miei giocatori: d’ora in poi tutte le fasce del Carisma avranno l’aspetto di bandane. Date pure la colpa ai Goblin).

Posto che, dall’alto del suo fornire giusto 15 XP, è ovvio che sarà macellato facilmente e difficilmente impensierirà il party, lui ci crede fortissimo lo stesso

Voto: 8/10. Ha carisma e cattiveria.

Il Goblin di D&D 3.0/3.5
Il Goblin di D&D 3.0/3.5

D&D terza edizione: Goblin 3.0/3.5

Ed eccoci arrivati all’edizione più popolare e rivoluzionaria di Dungeons & Dragons. Finalmente i mostri hanno statistiche, sappiamo che dadi dobbiamo tirare quando fanno danni e hanno abilità e talenti!

Come si sono adattati i Goblin a questo cambio di edizione?
Beh, il Goblin della 3.0 è in male arnese: è lurido, ha un aspetto malaticcio e un’armatura raffazzonata. Ha un volto pipistrellesco, incentivando i tratti somatici che aveva acquisito in AD&D. La postura scimmiesca e le lunghe braccia sono un altro elemento che aggiunge un che di atavico e bestiale a questo Goblin. Il colorito bruno non si discosta da quanto affermato nella lore precedente, ma ora la creatura ha anche del pelo, mentre prima sembrava essere glabra.

Sarà anche mingherlino questo GS ¼, ma vuole sembrare minaccioso, pur non rinunciando all’estetica. Ammirate gli orecchini sulle sue grandi orecchie, le piume a decorare lo scudo e il ciuffo sbarazzino. Probabilmente questo Goblin dallo sguardo truce si crede il gangster del dungeon. Non sa che verrà piallato dai super ottimizzati giocatori della 3.0.

Voto: 6/10. Sebbene sia il Goblin con cui sono cresciuto, non mi ha mai ispirato troppo.

I Goblin di D&D 4e
I Goblin di D&D 4e

D&D quarta edizione: il party di Goblin

La quarta edizione ci delizia con non uno, bensì tre differenti Goblin! Ora che il party di avventurieri è costruito da DPS, Tank, Healer, Controller e altri ruoli ben definiti da MMORPG, anche i mostri devono mettersi in pari. Basta generici Goblin a cui il master deve applicare archetipi, classi del personaggio o avanzamenti dei dadi vita per renderli più interessanti! Qui ci sono Goblin base e specialisti, che permettono di creare incontri ad hoc dove le  loro truppe saranno devastate dagli avventurieri al primo raid livello senza fargli manco spende il potere per incontro.

Il trio di Goblin è interessante: vediamo innanzitutto due signorine Goblin, che finora erano mancate del tutto. La cosa più innovativa è certamente il cambio di colorazione: siamo passati dai toni terrosi usati per quasi trent’anni a un più popolare verde.
D’altronde, fuori da D&D i Goblin per le grandi masse sono sempre stati verdi (al perché ci arriveremo in fondo all’articolo), e volendo accodarsi al successo di World Of Warcraft, la Wizard ha ben pensato di adattarsi. D’altronde, per mantenere l’identità di brand il volto dei Goblin resta sempre schiacciato: a metà tra un pipistrello e un ominide.

Il gruppetto di Goblin in questione pare abbia appena fatto un’imboscata al party, e si avvia al macello convinto di poter colpire le loro classi armatura e di infliggere punti ferita. Interessante vedere come il look dei Goblin sia sempre più tribale: teschi, ossa e pellicce decorative, cuoio. Forse il Goblin centrale risulta un po’ fuori luogo con la sua cotta di maglia e la sua arroganza, ma sappiamo tutti che era un’edizione strana questa.

Voto: 7/10. Piacevoli e ben fatti, con qualche tocco d’innovazione.

Il Goblin di Pathfinder
Il Goblin di Pathfinder

Pathfinder: i nuovi Goblin-mascotte

Se la quarta edizione innovò l’aspetto dei Goblin, Pathfinder lo rivoluzionò. Artefice dell’operazione fu Wayne Reynolds, che con un attento character design riformulò molti dei mostri a cui eravamo abituati, primi fra tutti i Goblin. Mostro-scuola ai primi livelli e ora anche razza facilmente giocabile, il Goblin aveva bisogno di una lore specifica e di un aspetto che lo distinguesse dal resto dei Goblin presenti in videogiochi, GDR rivali, film e libri coevi.

Ed ecco perché il testone macrocefalo, il colorito verde oliva, la bocca irta di denti e gli occhietti rossi. Questo Goblin può facilmente diventare un peluche e la mascotte del gioco come una creatura sadica e maliziosa che vuole male ai vostri cani e cavalli (eccone n’altro!). Si tratta di una creatura abietta che può diventare pucciosa in un attimo.

A livello di lore sono stati introdotti la passione per il fuoco, la paura della scrittura, l’odio per cani e cavalli, le filastrocche. Tutti elementi macchiettistici che però forniscono un notevole supporto alla caratterizzazione di un popolo piuttosto blando nella sua malvagità. Fategli ammazzare un cane davanti agli avventurieri e il party farà voto di sterminio su questo patetico popolo.

Il Goblin nell’immagine è gioiosamente sproporzionato. La sua testa deve essere piena di elio per potersi sostenere su quel torso (collo non pervenuto). Apprezzatissimo il dettaglio del filino di bava tra le due fila di denti aguzzi. Una creatura adorabile e assassina al tempo stesso. Nei suoi occhietti rossi potete percepire la gioia nell’uccidere animali da cortile e appiccare incendi.

Voto: 9/10.

Il Goblin di D&D 5e
Il Goblin di D&D 5e

D&D 5e: i Goblin palestrati usciti da Mad Max

Sul versante Wizard, i Goblin subiscono un altro cambio di design. Tornando alle origini e smettendo di seguire mode videoludiche, i Goblin tornano di un color ocra. Sono più proporzionati nel rapporto braccia gambe e di sicuro sono stati in palestra.
I tratti somatici sono quelli che cambiano di più: le orecchie sono più elfiche, hanno un naso sporgente e adunco invece che schiacciato, e lunghi capelli neri legati in un elegante chignon di osso.

Non posso fare a meno di notare che il livello tecnologico dei Goblin è sceso ancora e nella quinta edizione il povero omino ocra indossa un’armatura post apocalittica. Siamo partiti con un Goblin con uno scudo e una morning star decente e siamo finiti a un poveraccio con una mazza rudimentale e un’armatura rubata a una comparsa di Mad Max.

O forse, sapendo che non arriverà mai al suo turno d’iniziativa, si è apposta tolto la corazza per facilitare il lavoro agli avventurieri, che tra una short rest e l’altra stermineranno tutta la sua tribù.

Voto: 6/10. Non lasciatevi ingannare dalla faccia, questo Goblin ha già accettato il suo fato.

Il Goblin di Pathfinder 2
Il Goblin di Pathfinder 2

Pathfinder 2: i Goblin come Ancestry giocabile

Sono arrivati, alla fine è successo. Molti voci del bestiario sono diventate razze giocabili, ma pochi sono riusciti a entrare in un Manuale Base. Possono avere una entry nel bestiario che ti dice come ricavarne i tratti razziali, possono comparire in espansioni o in un manuale apposito sulle razze, ma pochi sono quelli che sono riusciti a entrare nel Corebook. Per molto tempo gli unici ad avercela fatta erano stati gli Gnomi, seguiti negli anni ‘00 da Tiefling e Dragonidi (ma voi riuscite a usarli coerentemente nei vostri setting? Se sì contattatemi vi prego!).

Ma finalmente è stato il turno dei Goblin. Un grande segno di riscossa sociale, e finalmente questo popolo, ergendosi sulla montagna di loro simili sterminata in cinquant’anni di gioco di ruolo, ha conquistato la vetta del successo: il riconoscimento come Ancestry ufficiale.

Ovviamente questo non li esime dai loro doveri di foraggiatori di esperienza per avventurieri alle prime armi. Quindi, sebbene siano una Ancestry giocabile, figurano anche nel Bestiario con un paio di voci per fornire varietà di grado sfida. Laddove i privilegiati Elfi, Nani e Gnomi non sono più considerati ormai mostri da manuale. Ora, in Pathfinder 2, potrete finalmente essere un Goblin che va nei dungeon a sterminare altri Goblin!

Scherzi a parte, il Goblin nell’immagine sta pienamente assaporando il successo. Il viso soddisfatto, la posa semi-eroica, il vestiario decente e gli occhietti rossi che guardano speranzosi verso un futuro di pubblicazioni con lui come protagonista.
Questo Goblin sa che, anche se cadrà anche lui sotto le azioni multiple del party (tra cui probabilmente ci sarà anche un consanguineo), la sua Ancestry ce l’ha fatta ed è entrata tra le opzioni di base dei giocatori, assicurandosi così eterna gloria.

Voto: 7/10 per l’ottimismo.

I Goblin di Starfinder
I Goblin di Starfinder

Menzione speciale 1 (Starfinder): Goblins in Space

Starfinder ha fatto un gran lavoro di adattamento nell’immaginare come razze tipiche del fantasy se la passino nello spazio.

Beh, questo Goblin se la passa alla grande: pistola laser a manovella rattoppata, un po’ di spago sull’affettacani di famiglia, un bel cerotto per tappare il buco nel casco e via nel vuoto siderale! A farsi blastare da avventurieri tecnomagici, ovviamente. Ah, vorrei avere tanto la sua spensieratezza!

Voto: 9/10 per la simpatia. Andrai lontano ragazzo.

I Goblin di Warhammer
I Goblin di Warhammer

Menzione speciale 2 (Warhammer): i veri Goblin

Se vi chiedessi al volo di descrivere un Goblin, nessuno di voi descriverebbe uno di quelli rappresentati finora. Descrivereste quelli dell’immagine qui sopra.

Che siano sciamani o pavidi assassini, che cavalchino lupi o ragni, che si gettino nella mischia con palla incatenata e strafatti di funghi allucinogeni o in sella a un squig, i Goblin di Warhammer sono sicuramente quelli più influenti. La pelle verde, la carognaggine, i nasoni adunchi e la vigliaccheria.  Nel design e nell’immaginario generale, questa rappresentazione di Goblin è molto più efficace e convincente. Basta vederla una volta per adombrare la maggior parte dei Goblin visti finora. 

Usciti fuori nei primi anni ‘80, i Goblin immaginati dalla Games Workshop sono stati l’alternativa immaginaria a quelli di D&D. Forse per questo alla WotC li hanno sempre voluti fare non verdi, tranne che nella quarta edizione, dove forse hanno provato a farli un po’ simili a quelli di WoW e de Il Signore degli Anelli

Voto: 10/10.

Un Goblin di Pathfinder 2 pronto a dar fuoco a tuttecose
Un Goblin di Pathfinder 2 pronto a dar fuoco a tuttecose

Spunti per l’avventura

  • Salve salvino vicino! Il party ha appena ripulito il dungeon, è arrivato all’ultima stanza ed ha pochi pf, pochi incantesimi e molti tesori. Gli esploratori di una tribù di Goblin hanno seguito il party da lontano e, sapendo cosa fanno gli avventurieri ai dungeon, ha annusato che presto ci sarebbero stati spazi vuoti in cui insediarsi. Purtroppo hanno sbagliato le tempistiche e hanno iniziato il trasloco con il party ancora all’interno del Dungeon! Come faranno a uscire gli avventurieri? Corromperanno o minacceranno i Goblin, negozieranno il libero passaggio? Proveranno a non farsi vedere o  ad aprirsi una pericolosa via di fuga?
  • Il nemico del mio nemico. Suvara Linguadargento è il machiavellico leader di una città stato. Per molto tempo ha tollerato la tribù di Goblin ai confini del contado perché giustificava le alte tasse che i suoi sudditi pagano per mantenere il drappello di Guardie Rosse in città. Tuttavia ora si sta avvicinando una banda di Hobgoblin: organizzati, brutali ed efficienti. Se bullizzassero i Goblin ad arruolarsi raddoppierebbero i loro effettivi. Suvara conta sull’innata litigiosità e predisposizione al tradimento dei Malvagi e manda gli avventurieri nel covo Goblin con una missione: convincerli a resistere agli Hobgoblin ed organizzarli affinché la resistenza sia efficace. I PG dovranno equipaggiare, addestrare e preparare i Goblin, scongiurare la diplomazia nemica e tuttavia far sì che vincano ma non troppo, Infatti, il risultato ideale di Suvara è che i due gruppi si sterminino a vicenda. Riusciranno i giocatori nel loro intento, si affezioneranno ai Goblin che dovranno condurre a una vittoria pirrica?
  • A Song of Fire & Goblins. Skaldrock è la più grande riunione di bardi, scaldi, aedi, musicisti e canzonieri del continente. Sotto le sacre leggi dell’ospitalità e dell’accoglienza, i musicisti si confrontano in una gara per vincere la Tromba D’Oro. Burk Zannegialle è un goblin diverso dagli altri: lui non sogna razzie, atti vandalici e incendi come i suoi simili. Lui sogna di cantare di queste cose. Da sempre deriso e perculato dalla sua tribù, sogna di conquistare la Tromba D’Oro per dimostrare che essere Goblin in un altro modo è possibile. La sua tribù, guidata dall’infido Svenk Gambestorte, ha acconsentito ad accompagnarlo al festival. Il party è stato assoldato da qualche mecenate come servizio di sicurezza, oppure sta accompagnando il bardo del party all’evento. La presenza dei Goblin genera tensioni (specie con quelle razze che hanno un bonus razziale contro di loro) e i PG devono lavorare per salvare l’atmosfera del festival: aiuteranno Burk a realizzare il suo sogno? Siusciranno a impedire che Svenk rubi la Tromba D’Oro? Con quante groupies andrà a letto il bardo del party?

1 Commento

  • luca
    Posted 10 Dicembre 2020 at 0:01

    Classifica molto carina. Do un voto sicuramente più alto a quelli della 3.0/3.5, a mio avviso i migliori di D&D. Devo dire che pur scoprendoli ora, quelli di Pathfinder non mi dispiacciono, ma non gli darei un voto così alto, la figura così bambinesca è tutto meno che temibile (sarà che mi ricorda gli Xvart di Baldur’s Gate).
    Senza dubbio i migliori quelli di Warhammer, ma in sto caso son molto di parte visto che i primissimi con cui son cresciuto son quelli di Battle Masters

I commenti sono chiusi.

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