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The Electric State Roleplay – Simon Stålenhag & Free League

The Electric State Roleplay con la sua uscita sulla piattaforma Kickstarter ha subito fatto scalpore. Così tanto scalpore che si è meritato la targhettinaProgetti che amiamo“. Sarebbe tuttavia stato strano il contrario, non vi pare?

Simon Stålenhag, è noto per le sue visioni di Things from the Flood e Tales from the Loop. I mondi dei giochi di ruolo, che prendono origine dai suoi lavori stampati da Mondadori Ink, prendono semplicemente il nome di Flood, Loop . A questi si è, per l’appunto, aggiunto The Electric State.

Due parole su Simon Stålenhag

Simon Stålenhag è uno scrittore e artista svedese noto per il suo lavoro nel campo della fantascienza. È particolarmente famoso per le sue opere di arte concettuale, che spesso presentano scenari di fantascienza e paesaggi surreali con elementi di tecnologia avanzata, robot e creature strane. Le sue opere spesso incorporano un’estetica retrò e un senso di malinconia.

Stålenhag ha guadagnato notorietà con il libro “Tales from the Loop” (Racconti dal Loop), pubblicato nel 2014, che raccoglie una serie di illustrazioni accompagnate da brevi storie. Queste opere hanno trovato poi un successivo adattamento, come già detto in precedenza, in un gioco di ruolo e una serie televisiva, entrambi intitolati “Tales from the Loop“.

La produzione dietro la serie TV è Amazon Prime Video che l’ha la messa in cataologo nel 2020. Come potreste già aver avuto modo di vedere, il nostro buon Yari in passato la recensì.

Se siete interessati ai suoi lavori, vi consigliamo di restare sintonizzati su queste pagine. Un articolo della nostra esperta d’arte andrà ad analizzare l’opera di Stålenhag!

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The Electric State

The Electric State Roleplay – Una visione rapida d’insieme

The Electric State Roleplay è un gioco da tavolo che si basa sull’omonimo libro artistico. La storia segue un’adolescente in fuga con il suo robot giallo, attraverso le inquietanti rovine sociali degli Stati Uniti degli anni ’90. Le illustrazioni alternano paesaggi estesi e momenti riflessivi e intimi.

La realtà però gradualmente si svela mentre la coppia prosegue, riflettendo una degradazione o un marciume al centro del progetto americano. L’avverarsi del Sogno Americano come già diceva Massimo Dolore (Max Payne n.d.r.) e il Comico nato dalla mente di Alan Moore.

Il gioco di ruolo, inoltre, presenterà illustrazioni originariamente create per il progetto e mai pubblicate prima. Nils Hintze (Tales From the Loop RPG) firma The Electric State in collaborazione con il team principale di Free League, che arricchisce il progetto con il suo pluripremiato sistema: Year Zero Engine.

Il gioco è incentrato su un gruppo di Viaggiatori, e anime perse, che si avventurano in un’odissea attraverso una strana America in un 1997 alternativo. Le rovine di giganteschi droni da battaglia si trovano sparse per la campagna, accatastate insieme all’immondizia abbandonata di una società consumistica ad alta tecnologia oramai in declino. Cimiteri disseminato di metallo, testimonianza di un’industria militare fuori controllo eccessivo e di eccessi commerciali.

Il capitalismo, per l’ennesima volta si è dimostrato fallace e fallimentare. Ricordate sempre che gli artisti ci arrivano prima e usano le finzioni per dire la verità che si avvererà, quindi prepariamoci!

Il gioco non si concentra sull’obiettivo, bensì sul viaggio: ciò che i personaggi vivono e come questo li cambi. Questo è un gioco sì di esplorazione, ma ciò che si esplora è noi stessi e i nostri amici, cosa siamo disposti a fare quando il mondo intorno a noi crolla.

Sinossi sul gioco The Electric State

A seguito della scoperta della neuronica alla fine degli anni ’60, la tecnologia si è discostata dal nostro mondo. Ora è l’anno 1997 e il mondo è sull’orlo dell’apocalisse.

Gli Stati Uniti, devastati da una seconda guerra civile, si sono divisi in nuove federazioni. In Pacifica, precedentemente conosciuta come California, la sempre presente azienda Sentre diffonde la tecnologia neuronica alla popolazione attraverso auricolari economici. Se la vita era in qualche modo quasi normale prima, ora non lo è più.

L’aggiornamento Modalità 6 di Sentre del suo sistema nazionale è stato l’inizio della caduta. La civiltà crolla mentre qualcosa di strano si diffonde attraverso la rete neuronica. Le persone non si presentano più al lavoro, i servizi di base smettono di funzionare e il governo sta rapidamente perdendo il controllo.

Lo Stato Elettrico sta arrivando.

In The Electric State Roleplay, come detto poc’anzi, saremo Viaggiatori in procinto di partire per una ricerca, che ci porterà sulle strade dello Stato Elettrico. Ognuno di noi ha le proprie ragioni personali per raggiungere la destinazione, e lungo il percorso saremo costretti a fermarci in vari Luoghi.

In questi Luoghi, dovremo lavorare insieme e superare le nostre differenze per superare gli ostacoli che bloccano il nostro progresso. Le sfide possono essere sociali o fisiche – a volte anche violente – o virtuali, obbligandoci a utilizzare un neurocaster per entrare in vasti paesaggi neurali, correndo il rischio di perderci per sempre nello Stato Elettrico.

I nostri avversari possono variare dai semplici banditi a culti mortali neurocaster zombificati e persino a crescite di droni giganti, bizzarre rappresentazioni fisiche di entità senzienti che si riproducono autonomamente all’interno dei paesaggi neurali.

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Conclusioni su The Electric State Roleplay

Oltre al libro artistico e al gioco di ruolo, per The Electric State si preannuncia un futuro adattamento cinematografico, decisamente più cinico della visione di Stålenhag, ad opera dei fratelli Russo (Captain America: The Winter Soldier, Avengers: Endgame), con la partecipazione di Millie Bobby Brown (Stranger Things) e Chris Pratt (Guardiani della Galassia).

La produzione? Manco a dirlo: Netflix!

Ora, visto i passati di Netflix con i giochi di ruolo onestamente sono un po’ preoccupato, soprattutto dopo Rebel Moon, però che possiamo fare se non attendere?

Per ora non resta che andare a seguire, e finanziare (!), il progetto su Kickstarter perché, almeno visivamente ne vale veramente la pena, poi per il resto verrà il tempo…

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