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Terminator – Destino Oscuro: La Recensione

Terminator – Destino Oscuro è un film del 2019 diretto da Tim Miller. Il film si pone come proseguimento della saga di Terminator, il cui film originale risale al 1984, ma segue eventi diversi rispetto ai film che abbiamo conosciuto fino ad oggi. Sebbene lo stile del film ricalchi molto il primo e il secondo capitolo, del quale vuole essere diretto seguito, le mancanze nella sceneggiatura e nella scrittura dei personaggi lo fanno precipitare nell’evitabilità.

Trama

La storia di questo film è uno dei suoi più grandi problemi. La pellicola inizia poco dopo il secondo capitolo. Sarah Connor, ormai convinta di aver sconfitto Skynet, vede John ucciso da un vecchio modello T-800. La storia non ci presenta una spiegazione particolare se non la distrazione di una madre che, misteriosamente, non ha saputo riconoscere il viso del solito Terminator.

Diversi anni dopo, la storia del primo e del secondo film si mischiano e si ripetono. Scopriamo dunque come la morte di John fosse tanto rilevante quanto assolutamente inutile. Skynet avrebbe perso sempre e comunque ma cancellando John ha distrutto l’intera linea temporale, sostituendola con un’altra. Se tutto questo abbia o meno senso all’alba del 2019 lo lasciamo ai posteri.

Il problema principale della trama sta nell’aver mescolato i primi due film facendo finta di rielaborarli, con la scusa del cambio di protagonista e della linea temporale. Coloro che conoscono un minimo la saga si faranno ingannare ben poco, riconoscendo la pigra sceneggiatura.

Personaggi

Un’altra grande pecca del film è la scrittura dei personaggi. Al di fuori di Sarah Connor, diventata una versione più cinica e figa della se stessa con quarant’anni di meno, gli altri personaggi sembrano più delineati che scritti. La nuova protagonista, Daniella Ramos, ha nel film un’evoluzione così forzata da risultare incredibile, passando da damigella in pericolo a leader di una fazione ribelle nel corso di poche settimane.

Una nota di merito si può dare invece al T-800, interpretato dall’immancabile Arnold Schwarzenegger, che riesce ad avere un po’ di personalità. Il resto del cast vale a malapena la fatica di essere menzionato, poiché assolutamente banale.

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Regia e comparto tecnico

La visione in italiano del film è assolutamente sconsigliata. Nonostante l’indubbio lavoro di doppiaggio fatto, la presenza di dialoghi in lingua ispanica rendono il passaggio tra le voci assolutamente insopportabile. Per la protagonista Dani, in particolare, il cambio penalizza l’ascolto e l’attenzione.

La CGI è decente per la maggior parte del tempo ma durante le scene d’azione più concitate alcune parti del Terminator lasciano a desiderare. Diciamo tranquillamente che alcune cose potessero andare bene per gli anni 90.

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