Parliamo del quinto episodio della seconda stagione di The Mandalorian, La Jedi, in cui finalmente incontriamo Ahsoka Tano e scopriamo nuove informazioni sul passato di Baby Yoda, e sul suo futuro.
Nuovo giovedì, nuovo articolo sulla seconda stagione di The Mandalorian! Oggi parliamo del quinto episodio, ossia de La Jedi, scritto e diretto da Dave Filoni. Come ci si poteva aspettare dal titolo e dal nome del suo autore, questo episodio ci introduce alla versione live-action di Ahsoka Tano,
Prima di passare all’articolo vero e proprio, vi ricordo che l’anno scorso abbiamo scritto una serie di approfondimenti di lore su tutta la prima stagione di The Mandalorian! Potete recuperare questi articoli nei link seguenti: 1×01, 1×02, 1×03, 1×04, 1×05, 1×06, 1×07 e 1×08. Qui invece potrete trovare la recensione della prima stagione. Ai seguenti link potrete trovare le mie riflessioni sui primi due episodi della seconda stagione di The Mandalorian: Lo sceriffo, Il Passeggero, L’Erede e L’Assedio. In questo articolo, invece, abbiamo parlato delle recenti polemiche sorte attorno alla figura di Gina Carano.
ATTENZIONE: QUESTO ARTICOLO CONTIENE SPOILER!
Breve sinossi de La Jedi
Il viaggio di Din Djarin e del Bambino verso la ricerca di Ahsoka Tano continua e, finalmente, arriva alla sua conclusione. Sbarcati su Corvus, che si rivela essere una landa desolata, i due chiedono informazioni nel villaggio di Calodan, dove la popolazione è tenuta in condizioni di terrore e povertà.
Ovviamente, trovare Ahsoka non sarà semplice. Infatti, la Jedi è attualmente ricercata dalla Magistrata (sì, si dice Magistrata, non Magistrato, quando la persona di riferimento è una donna) di Calodan, Morgan Elsbeth. La Magistrata assolda quindi Din affinché uccidi la Jedi, promettendo di ripagarlo donandogli una lancia fatta in puro beskar.
L’incontro con Ahsoka Tano
Ottenendo così le informazioni sulla posizione di Ahsoka, Din si mette sulle tracce della Jedi, evitando a malapena di farsi decapitare da quest’ultima quando, finalmente, riesce a trovarla. Ahsoka riesce immediatamente a comunicare, attraverso l’empatia data dalla Forza, con il Bambino, rivelandone quindi il nome: Grogu. (Sì, è per questo che d’ora in avanti non lo chiameremo più Baby Yoda, per la vostra gioia.) (E per par condicio, mi sembra giusto chiamare per nome anche Mando, che quindi da questo articolo in poi sarà sempre Din Djarin).
Ahsoka rivela a Din che Grogu era stato allevato da diversi Maestri e Maestre Jedi nel tempio di Coruscant, fino al fatidico Ordine 66. A quel punto, Grogu è stato salvato e nascosto, vivendo in segretezza e in una paura costante, fino all’arrivo di Din. Facendosi aiutare da Din, Ahsoka dimostra come Grogu possa utilizzare la Forza, se spinto dalle giuste motivazioni. Tuttavia, la Jedi ammette di non essere in grado di addestrare il piccolo. Din però non si dà pace e le propone un accordo: l’addestramento di Grogu in cambio del suo aiuto per liberarsi della Magistrata e liberare Calodan dalla sua stretta.
Risoluzione del conflitto
Ahsoka accetta e i due sferrano un attacco che lascia ai mercenari e ai droidi della Magistrata poche speranze. Mentre Ahsoka affronta il grosso delle truppe nemiche, Din libera i cittadini prigionieri, togliendo a Morgan Elsbeth i propri ostaggi. Ahsoka poi affronta in duello la Magistrata, riuscendo infine a disarmarla e a farsi rivelare la posizione dell’Imperiale che sta cercando: Thrawn.
A scontri finiti, Din si prepara, evidentemente a malincuore, a separarsi da Grogu. Tuttavia, Ahsoka rifiuta di nuovo di addestrare il piccoletto, perché ormai quest’ultimo vede Din come un padre e sarebbe impossibile quindi dargli un addestramento Jedi vero e proprio. Ahsoka però, prima di partire, dà a Din un ultimo consiglio: andare su Tython, con uno dei più antichi templi Jedi, e lì vedere se Grogu abbraccerà la Forza. In quel caso, forse un altro Jedi riuscirà a percepirlo e a venire ad addestrarlo.
Elementi positivi de La Jedi
Da dove iniziare? Tagliamo la testa al toro e iniziamo dalla questione più ovvia: Ahsoka.
Come è stata presentata Ahsoka Tano
Ebbene, cosa posso dire? Ci sono già decine e decine di siti che hanno sottolineato egregiamente quanto la Ahsoka di The Mandalorian sia fatta bene, sotto tutti i punti di vista. Il personaggio è ben caratterizzato e nel corso de La Jedi ha mostrato bene la propria personalità, tracciando tutto il range dei comportamenti tipici della Ahsoka di The Clone Wars e Rebels: pragmatica e con pochi scrupoli quando necessario, ma nel resto dei casi gentile, paziente e altruista. Ho trovato anche molto interessante il suo rifiuto di addestrare Grogu, poiché esprime molto bene quanto il trauma di aver perso il proprio maestro abbia influenzato Ahsoka e la renda sospettosa di qualsiasi addestramento Jedi che devii da quello classico insegnato dal vecchio Ordine.
Non mi è dispiaciuta nemmeno la resa estetica del personaggio. Infatti, ne La Jedi vediamo Ahsoka con delle appendici craniche più corte rispetto a quelle che aveva nella serie Rebels, e dunque assomiglia maggiormente all’estetica che aveva in The Clone Wars. Sebbene questa scelta estetica abbia sconcertato molte persone, per me non è stata un grosso problema, visto che preferisco il design di Ahsoka di The Clone Wars a quello di Rebels.
Chi sarà il/la Jedi che risponderà al richiamo di Grogu?
Ora, questa domanda ha già fruttato diverse discussioni a casa mia, lo scorso weekend. Ci sono moltissime possibilità, tutte già ampiamente spiegate in diversi articoli su altri siti specializzati. Qui citiamo giusto questo, dall’Insolenza di R2D2.
Personalmente, vorrei molto che Grogu venisse addestrato da un/a Jedi che valorizzi di più i rapporti umani e familiari, e che riconosca l’importanza di avere una famiglia (acquisita o meno) a cui essere legati. In questo modo, infatti, sarebbe possibile far convivere l’addestramento di Grogu con la permanenza di Din.
In tal senso, secondo me sarebbero molto adatti Luke Skywalker ed Ezra Bridger. Infatti, entrambi questi personaggi hanno formato una solida rete di relazioni di amicizia e affetto attorno a sé, creandosi delle vere e proprie famiglie acquisite, e dunque entrambi vengono meno all’idea Jedi del proibire i legami stretti (che comunque non significa proibire l’affetto o persino l’amore nei confronti degli altri). Inoltre, sia Luke che Ezra hanno avuto un forte legame con una figura paterna, rispettivamente Vader/Anakin e Kanan, e hanno saputo gestire questo legame con maturità, senza per questo essere portati al Lato Oscuro.
In tal senso, forse Ezra potrebbe comprendere ancora meglio di Luke gli impulsi di Grogu di proteggere Din a tutti i costi, persino a scapito della salute degli amici del padre adottivo. Infatti, Ezra ha più volte flirtato col Lato Oscuro, specialmente quando è stato messo nella posizione di dover proteggere Kanan da qualcuno o non ha potuto proteggere Kanan, come abbiamo visto avvenire rispettivamente nella prima e nella seconda/terza stagione di Rebels.
Elementi negativi de La Jedi
Sebbene in generale l’episodio mi sia piaciuto molto, ci sono alcune cose che mi hanno dato da pensare.
In primo luogo, ho trovato abbastanza goffo il combattimento di Ahsoka. Questo è dovuto sicuramente al fatto che la produzione non abbia potuto ingaggiare una stuntwoman e un coreografo di combattimenti seri, non a una dimenticanza o a una ingenuità di altro genere. Tuttavia, passare dai combattimenti fluidi di Ahsoka negli ultimi episodi della settima stagione di The Clone Wars a queste movenze goffine è stato un downgrade notevole. Magari nella prossima stagione la Disney darà più soldi per gli stunt.
Troppi easter egg stroppiano
Inoltre, ho avuto l’impressione che, andando avanti e aumentando i riferimenti agli altri lavori di Dave Filoni, The Mandalorian stia diventando sempre più criptico per chiunque non abbia visto le serie animate. Sebbene per me, infatti, sia perfettamente chiaro perché Ahsoka stia cercando Thrawn e perché questa cosa sia importante, cosa capirebbe di tutto ciò uno spettatore che non ha visto Rebels? Inoltre, che impressione si potrebbe fare di Ahsoka una persona che non la conosce dai tempi di The Clone Wars, ma che la incontra per la prima volta ne La Jedi? Non saprei rispondere.
Inoltre, onestamente, ormai ho davvero troppo l’impressione che The Mandalorian si basi soprattutto sui personaggi easter egg che vengono presentati ogni due episodi. Infatti, ne Lo Sceriffo abbiamo avuto come personaggio easter egg Boba Fett, mentre nel terzo c’è stata Bo-Katan, e infine nel quinto abbiamo avuto Ahsoka. E sebbene fare riferimenti ai prodotti precedenti (e successivi) sia importante e aiuti a inserire la serie in una continuity compatta, ho l’impressione che questi easter egg rischino di togliere il focus della serie dalla storia di Din e Grogu. A questo punto, personalmente, vorrei vedere almeno due episodi incentrati solo sui due protagonisti effettivi di The Mandalorian, così da poter vedere meglio l’evoluzione del loro rapporto.
Poi, certamente, la cosa bella di The Mandalorian è che ogni episodio, per quanto pesanti siano gli easter egg, utilizza queste citazioni per definire meglio la caratterizzazione di Din e farne evolvere il personaggio. Per esempio, Bo-Katan ha aiutato Din a comprendere meglio la cultura mandaloriana, mentre Ahsoka gli ha permesso di far evolvere il proprio rapporto con Grogu.
Conclusioni
C’è poco da dire: La Jedi è un episodio che mi è piaciuto molto.
Ho apprezzato molto la resa di Ahsoka e la rivelazione dell’identità e del passato di Grogu. Inoltre, ho trovato molto ben fatto Corvus, con le sue foreste morte, i suoi enormi erbivori spettrali e la sua atmosfera giallastra e malata. Anche l’architettura Calodan è molto interessante e ho apprezzato molto come la sua atmosfera medievaleggiante sia stata trasposta nel mondo tecnologico di Star Wars, creando quel connubio di tecnologia e arretratezza che tanto caratterizza quest’opera.
Spero che i prossimi episodi siano più focalizzati su Din e Grogu, sul loro rapporto e sui loro bisogni, lasciando momentaneamente da parte i personaggi easter egg.