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Jonathan Kent: un Superman bisessuale tra ignoranza e omobifobia

Il nuovo Superman, Jonathan Kent, si è rivelato bisessuale e subito sono comparsi i commenti indignati nell’informazione italiana. Tra ignoranza fumettistica e omobifobia, servono alcuni chiarimenti.

Questo articolo è stato scritto congiuntamente da Leonardo Gallori e dalla Cercatrice G

Ormai non dobbiamo nemmeno più darvi questa notizia, perché ogni singolo sito di informazione o testata giornalistica ne ha parlato.
Sì, il figlio di Clark Kent (il Superman storico) e di Lois Lane, ossia Jonathan Kent (oggi il nuovo Superman), è bisessuale e ha un fidanzato.

Se già conoscete questa notizia, probabilmente sarete ben consci della levata di indignazione che è sorta in Italia, all’udire questa notizia. Tra persone indignate perché convinte che i giornali stessero parlando di Clark Kent, e gente indignata perché, per qualche ragione, un Superman non etero è sbagliato, la discussione si è fatta immediatamente piuttosto accesa.
Sicuramente, non ha aiutato il modo in cui diversi giornali italiani (ANSA e Corriere della Sera in primis) hanno dato la notizia, con titoli che facevano passare per bisessuale lo stesso Clark Kent.
Ha anche fatto scalpore, soprattutto per Il Giornale, il fatto che questo nuovo Superman si occupi di questioni come le lotte sociali e l’ecologia.

In questo articolo, parleremo un po’ di queste reazioni negative alla notizia della bisessualità di Jonathan Kent, unendo i punti di vista del nostro esperto di fumetti, Leonardo Gallori, e della nostra esperta di hate speech, la Cercatrice G.
Nella prima parte, scritta da Leonardo, si parlerà della storia del personaggio di Superman, che è sempre stato una figura molto politica e impegnata.
Nella seconda parte, invece, si affronteranno le maggiori argomentazioni fallaci (e sottilmente omobifobiche) con cui si è attaccata la bisessualità di Jonathan Kent. In seguito, si parlerà anche del vero e proprio hate speech (o linguaggio dell’odio) che ha investito il personaggio.

Jonathan Kent/Superman e il suo fidanzato, il giornalista Jay Nakamura
Jonathan Kent/Superman e il suo fidanzato, il giornalista Jay Nakamura

«Jonathan Kent! Chi è costui?» (semi-citazione di manzoniana memoria)

Mi scuso in anticipo se la cronistoria del personaggio non sarà del tutto chiara, è infatti difficile seguire tutte le incarnazioni dei personaggi di una casa editrice con così tanti anni sulle spalle.
Jonathan “Jon” Samuel Kent è l’unico figlio di Kal-El (Clark Kent/Superman) e Lois Lane.
Il personaggio è nato, in piena Silver Age, dalla penna di Alan Moore e le matite di Curt Swan in Che cosa è successo all’Uomo del Domani? (Whatever Happened to the Man of Tomorrow?, 1986), considerata dai lettori una delle storie più belle mai raccontate sul personaggio di Superman.

Tra gli altri creatori di versioni “diverse” del personaggio, possiamo ricordare Scott Lobdell (Jon Lane Kent, New 52, Superboy vol. 5/6, 2013) e lo scrittore/artista Dan Jurgens. Questi approfondisce il personaggio di Jonathan Samuel White in Superman: Lois e Clark (dicembre 2015), dopo che era nato, su Terra Prime, nell’evento Convergence (giugno-luglio 2015).
In seguito all’evento Rebirth (2016), Jonathan “Jon” Kent è ora il figlio di Superman dell’Universo DC pre-Flashpoint e Lois Lane. Attualmente questa è la versione canonica ed attuale del personaggio.

Jonathan Kent in Superman: Son of Kal-El

Nel luglio 2021, Jon è il protagonista della serie Superman: Son of Kal-El (Tom Taylor e John Timms). La serie vede Jon che protegge la Terra come il nuovo Man of Steel nell’Universo DC, in seguito alla partenza del padre verso una guerra nello spazio profondo. Jon, essendosi unito alla Legione dei Super-Eroi del trentunesimo secolo in una precedente serie, sa (?) che Kal-El non è destinato a tornare sulla Terra come suo protettore.
Nell’ottobre di quest’anno (2021), la DC Comics ha rivelato che il personaggio è bisessuale e che intreccerà una relazione romantica con un amico giornalista (come da tradizione di famiglia!), Jay Nakamura.

“Quando mi è stato chiesto se volevo scrivere un nuovo Superman con un nuovo #1 per l’Universo DC, sapevo che se avessimo sostituito Clark Kent con un altro classico salvatore bianco etero, sarebbe stata una vera opportunità persa. Ho sempre affermato che tutti hanno bisogno di eroi e tutti meritano di vedere se stessi nei propri eroi.”
“Il simbolo di Superman è sempre stato sinonimo di speranza, verità e giustizia. Oggi quel simbolo rappresenta qualcosa di più. Oggi più persone possono rispecchiarsi nel più potente supereroe dei fumetti.”

Tom Taylor

Superman ecologista ed impegnato politicamente: perché non è una novità?

Oltre alle “scontate” polemiche, spuntate un po’ ovunque come funghi, riguardo all’orientamento sessuale di Jon Kent, se ne sono aggiunte altre riguardanti il suo futuro impegno ecologista e politico. Tratteremo queste per prime.

La politica è davvero qualcosa che non esiste nei fumetti DC/Marvel?

Innanzitutto, c’è la solita pletora di commenti inneggianti al lasciar fuori la politica dai fumetti. Come se la politica fosse qualcosa di astratto che non permea le nostre esistenze di tutti i giorni. E gli sghignazzi su Superman che invece di occuparsi dei NEMICI(!), si china a raccogliere lattine e cartacce.

“Il nuovo Superman dovrà affrontare nuove sfide – i problemi del mondo reale – ai quali si opporrà come una delle persone più potenti del mondo.”
“Cinque anni fa sarebbe stato più difficile, ma penso che le cose siano cambiate in modo davvero positivo. Ci saranno sempre persone che utilizzeranno il solito argomento di non mettere la politica nei fumetti, dimenticando che ogni singola storia è sempre stata politica in qualche modo.”

Tom Taylor

Superman, in Superman #14 (febbraio 1942), svettava in copertina tenendo l’aquila americana sul braccio e alle sue spalle lo scudo con la bandiera degli Stati Uniti. Il Capitano della Casa Editrice delle Meraviglie, invece, sulla copertina di Captain America #1 (Timely Comics, 1941) prendeva a ceffoni un omino con i baffetti che stava condannando il Mondo ad una Guerra Mondiale.
Cos’è questa, se non politica?

Per tornare al nostro Boy Scout in Blu, questi è l’immigrato par excellence. È uno straniero, un diverso, addirittura proviene da un altro pianeta! È cresciuto in Kansas da due genitori (più o meno in là con gli anni) che non hanno denunciato alle autorità la caduta del razzo (fuorilegge?), e che gli hanno trasmesso i migliori valori dell’American Way of Life.
Supes non ha mai giudicato nessuno, non ha mai lasciato nessuno (umanità, animali, piante, et. altro) solo.

Il fumetto Superman: In nome della Terra
Il fumetto Superman: In nome della Terra
E il lato ecologico?

John Byrne, nel 1986, riscrisse e rivoluzionò le origini di Superman (American Heroes nn. 30/35). Descrisse Krypton come un mondo sterile ed iper-tecnologizzato e i suoi abitanti che non godevano più del contatto con Madre Natura perché avevano spogliato il pianeta di qualsiasi risorsa fino a provocarne l’inevitabile distruzione.

Nel 1991 la DC Comics fece uscire un albo speciale celebrativo, in carta riciclata, per la Giornata Mondiale della Terra: Superman for Earth (To save a world!) di Roger Stern (testi), Karry Gammill (matite), Dennis Janke (chine), Tom McCraw (colori). Da noi In Italia è tradotto come Superman: In nome della Terra (Play Extra n. 48, 1994).
Non poteva che essere Superman, Clark Kent, il nobile Kal-El erede della civiltà kryptoniana, ma uomo ed umano fino al midollo, il portatore del messaggio che riecheggia ancora oggi: dobbiamo partecipare tutti insieme, in base alle nostre capacità, allo sforzo di preservare il pianeta dal collasso ecologico.

Timothy Drake, terzo Robin e qui nei panni di Red Robin, rivelato bisessuale prima di Jonathan Kent
Timothy Drake, terzo Robin e qui nei panni di Red Robin, rivelato bisessuale prima di Jonathan Kent

Supereroi queer: tra richieste di originalità e collassi emotivi

Come spesso accade quando viene introdotto un supereroe non eterosessuale (o non cisgender, ma questo è ancora estremamente raro!), o quando si rivela che un supereroe già esistente non è etero, le reazioni sono… interessanti.

Supereroi queer che hanno subito una retcon: alcuni esempi

Rivelare che un supereroe o una supereroina in circolazione da diversi decenni non è etero è un modus operandi che non sempre funziona, e ogni caso deve essere analizzato singolarmente.
Esistono retcon dell’orientamento sessuale dei personaggi che sono poco chiari, e che risultano ulteriormente fumosi a causa di una scrittura generalmente scialba dei numeri in cui compaiono. È questo il caso, per esempio, del giovane Iceman (adolescente trasportato nel presente) negli ultimi dieci anni di numeri degli X-Men.
Alternativamente, esistono retcon che sono prese, da parte di una grossa parte di pubblico, come la presa di coscienza da parte della casa editrice del fatto che i personaggi che ha scritto sono interpretati come queer da molti lettori e lettrici. È questo il caso di Tim Drake, il terzo Robin, che è stato recentemente dichiarato bisessuale.

Ad ogni modo, retconnare l’orientamento sessuale di personaggi già esistenti è una pratica rischiosa. Generalmente, a ogni retcon si levano voci, da tutti gli schieramenti, che chiedono di inventare personaggi queer originali. In questo modo, dicono sempre queste voci, i personaggi queer non sarebbero solo un contentino e una forzatura, ma avrebbero più senso e dignità.

E cosa succede, quando si introduce un personaggio queer totalmente nuovo?

Ebbene, questa settimana abbiamo visto dichiararsi bisessuale un personaggio nuovo che, prima di questa occasione, non aveva avuto né il modo, né il bisogno (era letteralmente un bambino) di parlare del proprio orientamento sessuale.
E quale credete siano state le reazioni da parte di una notevole (e rumorosa) parte del pubblico italiano? O di persone che non hanno mai preso in mano un fumetto di Superman, ma che hanno comunque voluto cavalcare l’onda della parola chiave Superman in ascesa su Google, così da prendersi uno spicchio di visibilità?

Ma, ovviamente, è stato tutto uno stracciarsi di vestiti. E di piangere sul politicamente corretto. E di fare battute omobifobiche.
“Perché, signora mia, non lo vogliamo mica questo Superman fr*cio! Adesso non vorrei mai che mi venisse a salvare, altrimenti potrebbe mettermelo nel c*lo!”, dice certa gente.
Lasciate che vi parliamo meglio delle fallacie logiche che si annidano nelle reazioni di questo genere. E di tutto il sessismo e dell’omofobia interiorizzata che esprimono.

Jonathan Kent (prima della crescita accelerata) e Damian Wayne (quinto Robin, figlio di Bruce Wayne/Batman) nel fumetto Supersons
Jonathan Kent (prima della crescita accelerata) e Damian Wayne (quinto Robin, figlio di Bruce Wayne/Batman) nel fumetto Supersons

Le maggiori argomentazioni fallaci contro Superman bisessuale

Adrian Fartade, divulgatore scientifico e attivista queer, ha già risposto egregiamente a questa questione in un post su Facebook. Tuttavia, qui ci prenderemo comunque il tempo per vedere più nel dettaglio le maggiori argomentazioni basate su un’ottica omobifobica che sono state tirate fuori.
I commenti sono estratti dalla sezione commenti Facebook sotto agli articoli che trattano della bisessualità di Jonathan Kent, pubblicati da Lega Nerd, ANSA, La Repubblica e Il Corriere della Sera.

Content Warning: da qui in poi troverete riportati commenti omobifobici e che, in generale, potrebbero risultare disturbanti
I supereroi etero non hanno una sessualità, quelli non etero sì (ed è ostantata!

Sostanzialmente, il problema che molti utenti hanno con Jonathan Kent bisessuale è il fatto che l’orientamento sessuale di questo personaggio sarebbe solo una questione di moda e di “politicamente corretto”.

1) Perché dovrebbe essere rilevante in un albo a fumetti [Lega Nerd]
2) […] l’ostentazione ad ogni costo ha stancato, […] nn è integrazione, e esasperare un idea provocando odio insensato [Lega Nerd]
3) la gente è stanca di questa ostentazione gay continua e ci sarà una saggezza in questo [ANSA]
4) Perché non lasciate fuori la sessualità in rispetto all’infanzia [ANSA]
5) Io comunque fino a qualche anno fa non ricordo si parlasse della vita ed orientamento sessuale dei super eroi. [La Repubblica]
6) Non capisco perché sia necessario per un personaggio di un fumetto menzionare la sessualità….. [CdS]

Ebbene, è interessante che domande simili non siano mai state poste, quando Clark Kent baciava Lois Lane, o Batman limonava durissimo Catwoman sui tetti di Gotham.
È interessante che, quindi, l’eterosessualità dei personaggi non sia mai tacciata di irrilevanza. E, dopo tutto, perché è importante che Dick Grayson sia etero e in una relazione con Barbara Gordon? Non credete che sia una cosa “di troppo” per degli albi a fumetti? E figuriamoci, poi, quando queste relazioni sono comparse nelle serie animate della DC! Dovevano proprio mostrarci Superboy e Miss Martian che si baciavano in Young Justice?

Ad ogni modo, da questi commenti si nota come l’orientamento sessuale, per alcune persone, esista solo se non si è eterosessuali. Se si è etero e si ha una relazione etero, invece, non si sta menzionando la sessualità del personaggio.
Capirete anche voi che non è così. Ogni supereroe che sia mai stato in una relazione ha trattato, nei fumetti, la propria sessualità e il proprio orientamento sessuale.

Le coppie etero come panda in estinzione?

1) Ormai vedere una coppia etero è quasi un’eccezione [Lega Nerd]
2) Oramai ci si deve vergognare ad essere eterosessuale. In questo mondo tutto confuso.che tristezza[Lega Nerd]
3) Sempre peggio. Gli etero diventeranno panda [ANSA]
4) Arriverà il giorno in cui noi etero saremmo i discriminati [ANSA]
5) Continua il razzismo verso gli etero,si cerca di dimostrare cosa?che essere etero è sbagliato ed essere omosessuale è giusto? [ANSA]
6) Ma si può ancora dire che mi piace la f…? Chiedo per un amico. [La Repubblica]
7) Siamo al paradosso….sembra che essere etero sessuali oggi giorno sia una diventata vergogna… [CdS]

Perché un piccola percentuale di personaggi queer nei fumetti significa mettere in pericolo di estinzione l’intera popolazione eterosessuale, evidentemente.
Questi commenti sono inaspettatamente frequenti e dovrebbero far riflettere su quanto poco fossimo abituati a vedere personaggi queer nei media, se oggi quei (pochi) che vediamo ci sembrano così numerosi.

L’orientamento sessuale deve servire alla trama?

“[…] i suoi gusti sessuali sono stati inseriti contestualizzandoli ed hanno una qualche utilità ai fini dello svolgimento della trama oppure sono stati inseriti a muzzo […]?”, si domanda qualcuno.
Anche qui, è molto interessante come nessuno si chieda la stessa cosa nel caso di un personaggio eterosessuale.
Insomma, mi ricordo quando, nello Snyder Cut del film Justice League, Flash aveva avuto un mezzo flirt con una tipa a caso in strada, mentre la salvava da un incidente. Anche quello era un momento assolutamente fondamentale per la storia, ben contestualizzato e utile, giusto? Ah, no. Era un momento a caso, fatto per mostrare i poteri di Flash e basta. Avrebbero potuto fargli salvare un bambino, senza dover per forza sessualizzare il tutto.
Ma no, signore e signori: sono i personaggi queer quelli che hanno bisogno di essere contestualizzati e utili alla trama. Le relazioni etero sono sempre lecite, invece.

Superbi: la confusione tra orientamento sessuale e identità di genere

1) Allora che cambino pure il nome: Superbisex. Perché Superman prevede un genere ben preciso [Lega Nerd]
2) Allora si chiamerà Superbisex ? [Lega Nerd]
3) Supergenderfluid [ANSA]
4) Quindi non SuperMan ma SuperBi o meglio SuperAltro [ANSA]
5) OGGI È DIVENTATO UN MUST, DA SUPERMAN A SUPERGAY È UN ATTIMO!!! [La Repubblica]
6) Quindi dovrebbe chiamarsi supergay non superman! [CdS]
7) Ma allora si dovrebbe chiamare Superloro o Superbis o Superthen ma di certo non SuperMAN!!! [CdS]

Sono poi moltissimi/e che non hanno capito che la bisessualità è un orientamento sessuale, in cui si è attratti da due o più generi. Non è, quindi, una identità di genere, in cui ci si identifica in due o più generi, come invece è il caso delle persone bigender o poligender. Le persone bisessuali possono avere qualsiasi identità di genere.
Risulta poi interessante vedere commenti come (5) e (6), in cui si oppone –man a –gay, come a sottolineare che un uomo gay non possa anche essere un (vero) uomo. Che poi questo non sia il caso di Jonathan Kent, che è bisessuale e non gay, è un’altra storia.

Ma anche se a essere bisessuale fosse stato Clark Kent, lo sapevate che su AO3 esistono quasi 8.000 storie che vedono il Superman originale in una relazione con Bruce Wayne/Batman? Fanart di With Your Poncho On
Ma anche se a essere bisessuale fosse stato Clark Kent, lo sapevate che su AO3 esistono quasi 8.000 storie che vedono il Superman originale in una relazione con Bruce Wayne/Batman? Fanart di With Your Poncho On

Le reazioni omobifobiche a Jonathan Kent/Superman bisessuale

In questa sessione parleremo a malapena di argomentazioni fallaci, perché l’odio ha la caratteristica di non essere davvero argomentato.
Vedremo quindi le maggiori tipologie di reazioni portatrici di stereotipi negativi (quindi micro-aggressioni) e di odio che hanno infestato le sezioni dei commenti di alcuni siti di informazione e quotidiani italiani.

Un Jonathan Kent bisessuale è anche effemminato? La misoginia dietro all’omobifobia

1) Non vedo l’ora del restyling del costume tutto rosa e il tanga al posto dei mutandoni [Lega Nerd]
2) non tira i pugni per paura di rovinarsi lo smalto [Lega Nerd]
3) Io gli metterei pure un delizioso mantello rosa fatto al tombolo e la S in cristalli Swarovski [ANSA]
4) Ma daiiii,,, porterà allora il perizoma?? [ANSA]
5) E una bella gonna al posto del mantello??? [CdS]
6) A quando Thor, che al posto del martello, tipico simbolo maschile & virile, usa una borsetta ? [CdS]
7) Avete mandato vostro figlio sulla terra volando ed è torna sculettando    [CdS]

Perché, ovviamente, gli uomini non etero devono per forza essere effemminati. Il che, in realtà, non sarebbe una cosa negativa, perché un uomo ha il diritto di comportarsi e presentarsi come meglio crede, e non solo secondo il modo in cui la nostra società tradizionalmente descrive il “vero uomo”. Ma, agli occhi degli omofobi, essere associati al genere femminile è sminuente e negativo, perché associano la femminilità con la debolezza e con altri attributi negativi.
Perché, dopo tutto, una certa parte dell’odio omofobico deriva dalla percezione dell’uomo gay (o bisessuale) come un uomo che si mette in una posizione femminile, e che quindi non solo è “meno uomo”, ma è anche “meno degno”. Insomma: l’omofobia va sempre a braccetto con il sessismo e con la percezione della donna come di un essere inferiore.

L’odio e il disgusto verso le persone queer

C’è poi chi si indigna e grida direttamente alla “propaganda gender”. Dopo tutto, Superman bisessuale serve per farci credere che certi “gusti” siano “normali”, secondo alcune persone. O, in generale, c’è chi accosta la creazione di un Superman bisessuale a “porcherie”, “male”, “deriva morale”, “perversione“. Il tutto, ovviamente, ideato da “lobby di creatori di pedofili”, perché non dobbiamo farci mancare nulla.
C’è poco da ribattere a questo tipo di commenti, purtroppo, perché questo significherebbe solo dare loro un qualche tipo di legittimità, e la dignità di ricevere una risposta. La sola cosa commentabile è l’ipotesi del commento (13), in cui ci si chiede se renderanno Superman anche un immigrato clandestino (evidentemente ritenuto peggiore persino dell’essere bisessuale). Ebbene, come diceva Leonardo qui sopra… probabilmente questa persona non ha mai letto sul serio un numero di Superman.

1) […] dico solo che sono caduti davvero in basso, non hanno più fantasia, l’unico vero obiettivo è quello di trasgredire, obbligandoci a pensare che tutto sia normale quando in realtà non lo è… [Lega Nerd]
2) A questo nuovo figlio di Superman ci vorrebbe la kriptonite nel culo così si indebolisce e sparisce prima di nascere. [Lega Nerd]
3) L’omosessualità non va sdoganata, ma riconosciuta per ciò che è: una deformità del desiderio o dell’orientamento sessuali che ha ben precise cause biochimiche. [Lega Nerd]
4) Ma basta con ste schifezze, ste porcherie, non se ne può più, che schifo, basta con sta devianza, ste parafilie, basta ne abbiamo le scatole piene. [Lega Nerd]

5) Ormai questo è il tempo che il male viene chiamato bene ed il bene viene chiamato male. [ANSA]
6) Vergogna, mettere confusione ai bambini! [ANSA]
7) Ora, in questo tempo governato dalle tenebre, si distruggono anche le favole dei bambini. [ANSA]
8) Siamo alla deriva morale…la perversione viene presentata come “normalità” [ANSA]
9) Le abominevoli ideologie che si diffondono e invadono ad ogni costo la vita sociale . [ANSA]
10) Che palle …. avete rotto . Questa lobby di Creatori di pedofili dovrebbe esser smantellata [ANSA]

11) Oddioooooo non sono omofoba ma ora anche i personaggi di vecchi fumetti.   [La Repubblica]
12) Posso vomitare??? Me lo vedo Superman gay che va a salvare l’umanità hahaha ma basta [CdS]
13) Si accetta oramai l’omosessualita’ senza scalpore ma lasciate stare Superman. Non guastate i sogni di tanti bambini . Se proprio volete chiudere il cerchio fatelo diventare anche immigrato clandestino ed il gioco e’ fatto. [CdS]

Jonathan Kent e Jay Nakamura
Jonathan Kent e Jay Nakamura

Alcune parole conclusive

In un mondo ideale, non ci sarebbe stato nulla da dire sulla bisessualità di Jonathan Kent. Sarebbe stata accettata come l’orientamento sessuale di qualsiasi altro supereroe etero.
Al massimo avrebbe fatto piacere alle persone bisessuali, come la Cercatrice G, perché fa piacere vedere persone come loro mostrate esplicitamente nei fumetti, e rappresentate da personaggi di spicco come Superman.
Tuttavia, anche oggi l’esistenza di un personaggio bisessuale è un orrore per alcuni. Per altri una forzatura. Per altri ancora una cosa ridicola. Il che non fa piacere, perché ricorda alle persone bisessuali vere che no, il nostro orientamento non è accettato o considerato “normale”. Perché nessuno avrebbe mai scritto commenti, come quelli che leggiamo qui sopra, se Jonathan Kent fosse stato eterosessuale e avesse portato a casa una fidanzata.

D’altro canto, articoli come quello de Il Giornale, in cui si definisce la lotta ambientalista di Superman come una forma di “propaganda” conformista ci mostra quanto sia semplice manipolare la realtà e creare lo spauracchio della “dittatura del politicamente corretto” dove non c’è altro che il proseguo di ciò per cui Superman lotta da sempre.
Ed è sconfortante pensare che esistono persone che hanno seguito le avventure dell’Uomo d’Acciaio, ossia di uno degli eroi più buoni ed empatici dell’universo DC, e che comunque non hanno imparato niente da lui. Perché, diciamocelo chiaramente: Clark Kent non scriverebbe mai commenti simili.
E sì, chi li scrive sarebbe dipinto sempre come l’antagonista, in un fumetto di Superman.

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