Al Modena Play abbiamo avuto il piacere di intervistare Jason Carl, scrittore storico di Vampiri: La Masquerade e membro della White Wolf. Ecco come è nata la quinta edizione del gioco e quali novità ci attendono!
Il Modena Play ha portato molte novità alla community dei giocatori e delle giocatrici di ruolo, con nuove uscite e molte chicche interessanti, fra cui la pubblicazione dei risultati dell’indagine di DD&D sulla discriminazione nel mondo dei GdR. Noi Cercatori siamo persino riusciti a radunare quasi tutta la nostra redazione al Play, provando molti giochi di ruolo e incontrando molti amici.
Durante la giornata di domenica, abbiamo avuto l’opportunità di provare la quinta edizione di Vampiri ai tavoli della Need Games, al cui stand abbiamo fatto shopping selvaggio (in tal senso, ecco la recensione dei Sussidi per il Narratore!). Ma come se non bastasse, abbiamo anche avuto il piacere di una lunga chiacchierata con Jason Carl, uno degli autori storici di Vampiri e membro della White Wolf, oltre che storico game designer della terza edizione di D&D. E se il suo curriculum vitae non basta per farvelo amare, dico solo che il suo profilo Twitter si chiama vampiresnvino, cosa che spiega bene le (ottime) priorità di quest’uomo.
Grazie anche alle acute domande dei membri di altre redazioni, da questa tavola rotonda sono emersi non solo molti retroscena sulla creazione della nuova edizione di Vampiri e di Bloodlines 2, ma anche molti succosi riferimenti ai prossimi lavori del franchise.
Cogliamo l’occasione, dunque, per ringraziare Jason Carl per la sua disponibilità, pazienza e fascino (come gli ho detto: è esattamente come mi immaginerei un vampiro. Uno di quelli fighi, ovviamente!), la Need Games per averci dato l’opportunità di conoscere Jason e di provare Vampiri con Alex Melluso. Inoltre, personalmente ringrazio il nostro storico collaboratore, Leonardo Gallori, per il suo contributo alle domande poste a Jason Carl.
Vediamo un po’ cosa è emerso!
Sfide, domande e soluzioni: Jason Carl racconta come è nata la quinta edizione di Vampiri
Molte domande, comprese quelle iniziali, hanno ruotato attorno al processo di creazione della nuova edizione di Vampiri che, come ci ha raccontato Jason Carl, è stato molto lungo e complesso, richiedendo anni di playtest.
Ma, soprattutto, la creazione di questa quinta edizione ha significato anche un lungo processo in cui i creatori del gioco si sono dovuti interrogare su cosa, effettivamente, Vampiri fosse. Spogliandolo quindi di anni e anni di manuali e sovrastrutture, i cinque scrittori della White Wolf hanno cercato di capire quale fosse il vero cuore del gioco e cosa, del vecchio Vampiri, valesse la pena conservare.
La prima cosa che Carl e i suoi colleghi si sono chiesti è stato, appunto, quali meccaniche mantenere del gioco classico. I dadi da 10 ovviamente non potevano scomparire, così come si è subito compreso che sarebbe stato fondamentale mantenere anche l’Umanità. A seguire, sono rimasti anche le abilità di base e gli attributi.
In un secondo momento, i membri della White Wolf hanno provato ad applicare al gioco molti sistemi; il loro obiettivo principale era rendere Vampiri più veloce e immediato da giocare, finendo poi per scegliere il sistema attuale. In particolare, è stata fondamentale la scoperta del sistema della Fame, che riesce a rendere i tiri di dado, e la storia in generale, più pericolosi. Ma, in generale, la Fame si è scoperta essere, per molti versi, il vero cuore di Vampiri, poiché spinge i giocatori a mettere in scena l’umanità dei propri personaggi, rendendo il gioco profondo e viscerale.
Uno scontro generazionale: giocatori e vampiri a confronto
Con questa nuova edizione, la White Wolf ha voluto creare di nuovo un prodotto con cui nuovi giocatori potessero crescere e a cui potessero approcciarsi da zero, rimanendo comunque fedeli all’atmosfera dell’edizione passata.
In tal senso, Jason Carl ci ha raccontato che la decisione di concentrarsi sul conflitto tra nuove e vecchie generazioni è stata presa anche per permettere ai giocatori più giovani di immedesimarsi in Vampiri. Infatti, sebbene tutti i vampiri anziani siano scomparsi per combattere la jihad, tra i vampiri rimasti c’è molta tensione tra le generazioni cresciute senza tecnologia e quelle dei nativi digitali (o dei vampiri più vecchi che comunque trovano Instagram fantastico).
Se i vampiri più attempati possono provare diffidenza nei confronti delle nuove tecnologie, di cui non comprendono il funzionamento e che paiono quasi frutto di magia (ma non è che i vampiri più giovani non informatici ne sappiano molto di più, eh!), i vampiri più giovani non si fanno problemi ad utilizzare questi strumenti.
Tuttavia, se i vampiri più giovani hanno ragione nel riconoscere le potenzialità di internet e degli smartphone, per molti versi il sospetto dei vampiri più vecchi non era del tutto immotivato. Infatti, i governi possono tracciare le conversazioni degli utenti, e scoprire un gruppo Facebook dedicato allo scambio di sangue tra i vampiri non fa una bella impressione. Pertanto, con l’emergere della Seconda Inquisizione, i vampiri si sono ritrovati più isolati che mai, poiché erano stati tagliati fuori dalla comunicazione elettronica. Tuttavia, alcuni vampiri più giovani non sono disposti a rinunciare alla tecnologia, con tutti i rischi del caso.
L’ora dei Thin Blood è arrivata!
In questa crisi, hanno acquisito un ruolo molto importante i Thin Blood, che pur essendo disprezzati dai vampiri più vecchi, possono integrarsi meglio nel mondo umano, fungendo da messaggeri e spie. Inoltre, quando un Thin Blood uccide un vampiro completo, bevendone il sangue può acquisire tutte le capacità del clan a cui questo apparteneva.
Di conseguenza, ci diceva Carl, con questi vampiri il contrasto generazionale non farà che acuirsi, poiché la loro capacità di adattamento li potrebbe portare da paria del mondo dei non morti, a nuova classe dominante. Infatti, quando i Thin Blood capiranno di poter acquisire i poteri dei clan uccidendo altri vampiri, secondo Jason Carl sarà proprio “ora di cena”.
Il Metaplot crescerà molto, assicura Jason Carl!
Ovviamente, tutti gli intervistatori e le intervistatrici nella stanza volevano sapere cosa fosse successo agli Anziani e, soprattutto, ai clan non presenti nel manuale base appena uscito in Italia.
Innanzitutto, Jason Carl assicura che il metaplot, la grande e complessa lore di Vampiri che tanto ha appassionato i fan in passato, crescerà molto con questa nuova edizione del gioco. Infatti, sono previsti almeno tre anni di pubblicazioni riguardanti l’ambientazione.
La prima pubblicazione che vedremo sarà Chicago By Night, il sourcebook che re-introdurrà nella quinta edizione il clan dei Lasombra. Ne approfittiamo per ricordare che, sulla falsariga di quest’opera, è stata anche scritta Roma By Night, proprio da un italiano: ne parliamo qui! Comunque, Chicago By Night sarà solo la prima di molte pubblicazioni che espanderanno il mondo di gioco e finalmente risponderanno a molte delle domande dei fan.
Una delle pubblicazioni più interessanti sarà The Fall of London, che racconterà di come la Seconda Inquisizione ha cacciato i vampiri da Londra, rendendo finalmente la città libera dai succhiasangue… o almeno così si pensa. Infatti, nel volume si racconterà di come il Sabbath sia ancora presente a Londra grazie alle sue spie. Inoltre, Jason Carl assicura che in The Fall of London si mostrerà anche il Culto di Mitra.
Ma ancora più interessante è l’annuncio dell’uscita di un manuale dedicato alla Seconda Inquisizione! Questo volume non solo ci spiegherà meglio il funzionamento dei cacciatori di vampiri 2.0, i loro metodi e le loro gerarchie, ma darà anche le istruzioni per giocare un membro dell’Inquisizione.
Inoltre, è prevista anche l’uscita di una Guida del Giocatore, che darà accesso a nuovi clan, nuovi background e nuove regole.
L’importanza dei partner internazionali
Riguardo al fatto che la quinta edizione di Vampiri fosse più che disposta a mettere molta carne lore al fuoco, Jason Carl è stato molto chiaro: le idee ci sono e la White Wolf ha lavorato molto per re-immaginare il Mondo di Tenebra. Volendo, potrebbero scrivere un nuovo manuale per tutti i clan di vampiri esistenti.
Tuttavia, la White Wolf è pur sempre composta da sole cinque persone, con fondi e forza lavoro limitati. Per questo, Jason Carl ha sottolineato l’importanza che avranno i loro partner internazionali: per molti versi, infatti, l’uscita di nuovi manuali dedicati ai clan dipenderà molto anche dalla disponibilità dei partner commerciali della White Wolf. Più questi partner saranno disposti a sostenere le spese per la produzione di questo nuovo materiale, più manuali di Vampiri avremo a disposizione.
In tal senso, Jason Carl ha dimostrato di nutrire grandi speranze nei confronti di Need Games, che ha portato la quinta edizione di Vampiri in Italia, dove il gioco ha sempre avuto un gran numero di fan.
Che ne sarà del resto di Mondo di Tenebra?
Se gli intervistatori e le intervistatrici (me compresa) saltellavano sulle loro sedie ad ogni piccola notizia sulla ricomparsa dei vecchi clan, si sentiva molto bene anche la sete di informazioni riguardo agli altri protagonisti del Mondo di Tenebra. Avremmo rivisto i Lupi Mannari, i Maghi, i Changeling e le Mummie (tra i tanti)?
Jason Carl ci ha rivelato che si sta lavorando su Lupi Mannari e su Maghi, cercando di sviluppare anche la loro metaplot e di rielaborare il loro sistema di gioco in modo da renderlo compatibile con quello di Vampiri. In generale, si vuole continuare a rendere possibile il giocare a molte di queste creature contemporaneamente, nella stessa campagna. Quindi, probabilmente vedremo anche per i Lupi Mannari e per i Maghi un sistema simile a quello della Fame, ossia, rispettivamente, i dadi Ira e i dadi Paradosso.
Al momento, inoltre, si sta lavorando particolarmente sulla metaplot dei Lupi Mannari, poiché bisogna capire come sviluppare la loro lore e il loro ruolo di protettori dell’ambiente. Infatti, in un mondo in cui il pericolo dell’inquinamento e del surriscaldamento globale è tutto fuorché sventato (ed anzi, per certi versi sta anche peggiorando), i Lupi Mannari hanno sostanzialmente fallito nel loro compito. Come potranno vivere con questa consapevolezza? Che genere di ricaduta avrà su di loro questa sconfitta? Come si potrà combattere, quando si sa che si verrà sconfitti? C’è poco da dire: il ritorno dei Lupi Mannari sarà bello pesante.
Su Changeling e Mummie, Jason Carl non si è sbilanciato troppo, ma ci può confermare che il primo sta tornando in campo a propria volta e che ci sono dei piani anche per Mummie.
Bloodlines 2: un universo parallelo?
Ovviamente, non potevano mancare le domande riguardo a Bloodlines 2, il nuovo capitolo del videogioco ispirato a Vampiri.
Jason Carl ci ha rivelato di aver lavorato molto da vicino con la Paradox, la casa produttrice di Bloodlines 2, così da fare in modo che la metaplot del videogioco fosse il più vicina possibile a quella del gioco di ruolo. Quindi, de facto quando giocheremo a Bloodlines 2 saremo immersi nelle novità di lore introdotte dalla quinta edizione di Vampiri.
Tuttavia, Jason Carl ha anche sottolineato che la trama del videogioco farà sì che la sua metaplot prenderà una strada differente, rendendo il mondo di Bloodlines 2 e quello di Vampiri anche piuttosto diversi.
Questa decisione è nata anche grazie ad una serie di incontri con i vertici della Paradox e con l’osservazione dei più grossi franchise del momento, quali D&D, Marvel e Star Wars. Cosa aveva reso, ad esempio, l’universo Marvel così popolare?
Secondo Jason Carl, uno dei maggiori punti di forza di questo franchise è proprio il fatto che il mondo del Marvel Cinematic Universe e quello dei rispettivi fumetti non combaciassero perfettamente. In questo modo, fan diversi possono trovare più facilmente storie che li appassionino, proprio grazie a questa grande varietà.
“Ma questo non dividerà la comunità dei fan di Vampiri?” abbiamo chiesto.
“Questo accadrebbe solo se la comunità dei fan fosse mai stata unita” ha risposto Carl.
Giocare in sicurezza: cosa ne pensa Jason Carl della nuova policy di Vampiri
Poiché Vampiri è un gioco in cui si esplora il concetto di umanità e, inevitabilmente, si finisce anche per esplorare il concetto di malvagità, secondo Jason Carl è fondamentale che i giocatori e le giocatrici possano giocare di ruolo in sicurezza.
Sebbene alcuni giocatori si siano lamentati, poiché secondo loro il senso di Vampiri sta anche nel mettere i giocatori a disagio, gli scrittori della White Wolf non concordano. Infatti, nella nuova edizione del gioco, come abbiamo spiegato nella recensione, è stata dedicata un’intera sezione al giocare in maniera sicura e responsabile. Un leitmotiv che ritroviamo è il fatto che si stiano interpretando dei mostri, ma che non si deve essere dei mostri: giocare a Vampiri non deve essere una scusa per fare del male alle persone.
In tal senso, Jason Carl ci ha raccontato che una buona parte delle loro idee su come mantenere il gioco sicuro e rispettoso derivano proprio dall’esperienza dei LARP, ai quali Jason partecipa moltissimo. Infatti, è pratica comune in molti LARP di Vampiri chiedere, con gesti delle mani, agli altri giocatori se stiano bene e se la scena giocata li metta a disagio. In risposta, un pollice alzato significa che va tutto bene, mentre un pollice in orizzontale invita alla cautela, perché il giocatore o la giocatrice si sente un po’ a disagio; infine, il pollice rivolto verso il basso è un chiaro segnale negativo.
Come la X-card implementa l’esplorazione del male?
Secondo Jason Carl, inoltre, inserire esplicitamente delle linee guida per rendere il gioco più sicuro, come la X-card o la dichiarazione di intenti iniziale, aiuta ad esplorare ancora più a fondo gli aspetti del male.
Infatti, delineando dei limiti a ciò che i giocatori sperimenteranno, all’interno di quei limiti si può esplorare col cuore più leggero tutto il resto. Inoltre, l’introduzione di una X-card dà ai giocatori e alle giocatrici una fune di sicurezza, che permette loro di esplorare più tranquillamente nuove tematiche forti, poiché sanno che, se qualcosa andasse storto, potrebbero sempre usare la X-card per uscirne.
Arrivati a questo punto, però, ho sentito il bisogno di chiedere a Jason Carl se qualcuno, nella sua esperienza di gioco, avesse mai effettivamente utilizzato la X-card. Infatti, da quel che era emerso durante il Genderplay dello scorso novembre, nessuno dei presenti alla conferenza aveva mai visto utilizzare la X-card, anche quando era stata messa esplicitamente a disposizione dei giocatori.
E con mia grande sorpresa, Jason Carl ha detto che sì, ha visto più di una persona utilizzare la X-card durante il beta-testing della quinta edizione di Vampiri!
Il futuro dei LARP: cambieranno a loro volta?
Come si è già accennato, Jason Carl è un grande amante dei LARP, tanto da averci confessato di aver partecipato ai LARP di Vampiri ben prima di iniziare a giocare al gioco di ruolo. È stato solo naturale chiedergli, dunque, se avesse dei piani per integrare la quinta edizione di Vampiri con i LARP.
E in effetti, dei piani ci sarebbero! L’idea di Carl consisterebbe nell’unire la comunità mondiali di larper di Vampiri, concordando un unico regolamento e un unico setting. Tuttavia, ancora questo progetto è in fase embrionale e non si è ancora decisa una linea di azione.
Fonte dell’immagine di copertina: Geek & Sundry
1 Commento
Daniele Di Rubbo
’Sto gioco ce l’ho da questa estate in inglese (in PDF), mentre il cartaceo mi è arrivato un mesetto prima di Play. Devo ancora finire di leggerlo… Ammetto che mi sono un po’ perso nelle varie regole tra le combinazioni dei dadi per vedere se cedi alla fame, alla Bestia, se fai tanti 1 o tanti 10.