Benvenuti nell’inquietante universo di Old Gods of Appalachia, un podcast horror folk e adesso gioco di ruolo. Una realtà che ha saputo conquistare il cuore di appassionati in tutto il mondo.
Gli ideatori del gioco sono Steve Shell e Cam Collins. Il podcast Old Gods of Appalachia immerge, chi ascolta, in una realtà alternativa dove antichi dei e poteri arcani coesistono con la storia e il folklore degli Appalachi, una catena montuosa del Nord America.
Old Gods of Appalachia è ambientato in un’epoca alternativa in cui antiche divinità, culti e misteri sovrannaturali dominano le storie e le vite degli abitanti. Dal suo debutto nel 2019, il podcast ha esplorato temi come leggende, stregoneria e magia oscura, creando un’atmosfera inquietante e, al contempo, affascinante.
Grazie a una narrazione coinvolgente, e una cura eccezionale per il dettaglio, il podcast ha rapidamente sviluppato una comunità di fan appassionati. Era quindi naturale che nascesse poi il gioco di ruolo (omonimo).
Tutto questo, come sempre, è stato possibile grazie al fatto che la cultura horror e del terrore abbia sempre avuto una forte presa negli Stati Uniti. È dai tempi di Edgar Allan Poe e Howard Phillips Lovecraft che l’orrore ha sempre permeato certi racconti di quelle zone. Non dimentichiamoci poi la parte oscura della persecuzione delle “streghe di Salem”. Un prodromo dell’odio atavico di certe forme mentali tutt’ora presenti negli Stati Uniti, ora focalizzate verso gli altri e verso il diverso.
Ma torniamo a parlare del gioco…
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Old Gods of Appalachia due paroline
Nelle montagne degli Appalachi Centrali, il sangue scorre tanto profondo quanto queste gole, e altrettanto oscuro. Da prima che la nostra specie vagasse per queste colline, cuori di inimmaginabile fame e follia hanno dormito sotto di esse.
Queste sono le montagne più antiche del mondo. Come osiamo pensare di poter spezzare la pelle di un dio e scavare il suo cuore senza anche richiamare sangue e oscurità?
La casa editrice Monte Cook Games ha fatto uscire il gioco 2023, un GDR basato sul “suo” sistema Cypher. Non nego che personalmente non l’ho mai apprezzato a sufficienza. Comunque Old Gods of Appalachia trasporta i giocatori direttamente nel mondo oscuro e arcano del podcast da cui è nato.
Il gioco permette di creare personaggi unici, come mistici, cacciatori di mostri e stregoni, pronti a confrontarsi con entità dimenticate, antichi dèi e culti occulti. L’ambientazione ricca di dettagli, e le meccaniche flessibili, incoraggiano molto la narrazione collaborativa. Il gioco offre un’esperienza immersiva che mette alla prova il coraggio dei giocatori e la loro creatività.
Come sempre è presente all’interno del gioco la meccanica dei Cyphers, oggetti unici a singolo uso che possono essere usati durante le sessioni. In questa declinazione del Cypher System questi oggetti possono essere i più disparati ma fortemente legati al folklore. Ad esempio sacche della medicina, pozioni distillate da streghe, pupazzetti più o meno voodoo e addirittura cibi particolari!
Oltre a questi oggetti “one-shot” sono presenti, come in Numenera, The Strange e tutti gli altri giochi nati dal Cypher System, anche gli artefatti. Questi oggetti, molto più forti, possiedono un contrappasso, dovrà infatti essere sacrificato un qualcosa per poterli usare. Fatelo se siete nei guai o sapendo cosa state effettivamente facendo. Evito di dirvi il macello che è successo quando è stato usato uno di questi artefatti in una determinata situazione, ma scommetto potrete indovinare…
Il Settings di Old Gods of Appalachia
Molto prima che qualsiasi essere umano vagasse sulla Terra, le montagne degli Appalachi torreggiavano alte e minacciose. La loro forza fu trasformata in una prigione e una tomba per esseri di immensa malizia e incomprensibile follia. Ma il tempo non mostra pietà, nemmeno per le montagne, e ora giacciono spoglie e consumate come la spina dorsale di un vecchio. Le mura della prigione si assottigliano, e coloro che hanno dormito silenziosamente per millenni cominciano a risvegliarsi.
Quando ho letto questa introduzione la prima cosa che mi è venuta in mente è stata il Seme della Follia. Ricordate le creature che possono iniziare il loro viaggio di ritorno?
La seconda, invece, è stata la serie di Alan Wake. Ovviamente con la colonna sonora degli Old Gods of Asgard. Questo è il concetto di base di questo settings.
Ambientato nelle montagne degli Appalachi centrali e meridionali durante gli anni ’20 e ’30 del XX° secolo, il gioco esplora una realtà alternativa dove antichi dèi e poteri arcani convivono con la storia e il folklore della regione.
Le regioni dove potranno essere ambientate le vostre avventure saranno Pennsylvania, Kentucky, Virginia e West Virginia, North Caroline e Tennesse.
Il podcast, e poi il gioco, fonde elementi di horror cosmico e folklore locale, offrendo un’ambientazione ricca di dettagli. Vecchi dèi, culti occulti, magia nera e povertà disperata sono alcuni dei temi che caratterizzano l’ambientazione. Gli Old Gods sono divinità oscure e dimenticate. Ad esempio il Dark Heart e l’Eterno, mentre i culti che le adorano sono formati da minatori disperati e comunità isolate. Un qualcosa di molto simile a quello che già HPL descriveva narrando, nei suoi racconti, di popolazioni remote e villaggi sperduti. Avete presente la famiglia Derby/Waite no?
Le regioni degli Appalachi centrali e meridionali offrono un ampio ventaglio di luoghi inquietanti, come la Foresta del Pianto o la maledetta Black Hollow. Non è il periodo delle città country cantate in Take me Home, Country Road, ma qualcosa di molto, molto più oscuro.
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Conclusioni
Sarà che in questo periodo ho cominciato a leggere nuovamente Magico Vento della Sergio Bonelli Editore dove la cultura nativo america e gli orrori lovecraftiani pullulano, ma devo ammettere che il gioco mi ha colpito ed affascinato. Tanto da cominciare ad ascoltare il podcast, che potrete trovare a questo indirizzo.
Old Gods of Appalachia, quindi, non è solo un gioco di ruolo, ma un viaggio attraverso le profondità del folklore americano, esplorando miti e leggende che spesso rimangono nell’ombra. Gli appassionati dell’orrore troveranno un universo inquietante e affascinante, pronto a rivelare segreti e storie dimenticate. Dopo il grande successo ottenuto su Kickstarter, dove il gioco ha raccolto più di due milioni di dollari, c’è solo da capire e aspettare se qualcuno avrà interesse in Italia a localizzarlo.
Personalmente sto divorando l’ambientazione in attesa di poter scendere ancora più in profondità nei Monti Appalachi con un nuovo gruppo per testarlo nuovamente. Non sono per nulla stupito che RPG Magnifico lo abbia selezionato tra i cinque papabili vincitori di questo premio che si assegnerà durante Play Festival del Gioco 2024.