Recensiamo Godzilla II – King of Monsters. Cosa possiamo aspettarci da un film su mostri giganti che si menano? Ma ovviamente, mostri giganti che si menano, tanto e bene!
Appena tornati dal cinema, eccoci a recensire il secondo capitolo di Godzilla.
La prima pellicola, uscita nel 2014 e diretta da Gareth Edwards, aveva ricevuto un’accoglienza non eccessivamente entusiasta, anche perché Godzilla stesso si era visto poco. Inutile dire che gli spettatori e le spettatrici erano rimasti/e con un certo amaro in bocca. Godzilla II, invece, sembra aver imparato dalle critiche mosse al suo predecessore.
Vediamo un po’ il film nei suoi punti di forza, nei suoi problemi e nelle sue scene da meme. Inutile dire che ci saranno SPOILER del film!
Godzilla II – King of Monsters: trama e informazioni generali
Godzilla II inizialmente avrebbe dovuto avere sempre Gareth Edwards come regista ma, successivamente, il ruolo è stato ricoperto da Michael Dougherty. Dougherty, in realtà, ha alle spalle più lavori di sceneggiatura (X-men 2 e Superman: Returns, ad esempio) che di regia, e pure in questo film è stato anche sceneggiatore.
Le premesse di tutto: estremisti su due fronti
La trama è, prevedibilmente, piuttosto lineare, sebbene presenti alcuni colpi di scena carini. Dopo l’attacco di Godzilla e dei due M.U.T.O. a San Francisco, l’agenzia che si occupa dello studio e della sorveglianza dei Titani, la M.O.N.A.R.C.H., è tenuta sotto stretto controllo dal governo statunitense. Infatti, in molti vorrebbero distruggere tutti i Titani addormentati che la M.O.N.A.R.C.H. sta tenendo d’occhio.
Tuttavia, uno degli scienziati di punta dell’agenzia, Ishiro Serizawa (Ken Watanabe), ritiene che la convivenza tra Titani ed esseri umani sia possibile. In particolare, Serizawa ritiene che Godzilla sia la chiave di questa convivenza.
Ma Serizawa non ha fatto i conti con un altro gruppo di estremisti all’opera: il colonnello Alan Jonah (Charles Dance) e la dottoressa Emma Russell (Vera Farmiga). Johan, noto ecoterrorista al comando di un gruppo paramilitare, ha stretto un patto con una delle scienziate di punta della M.O.N.A.R.C.H., Emma Russel, per risvegliare tutti i Titani. Si è notato infatti che la presenza dei Titani e delle loro radiazioni stimola la ricrescita della vegetazione e potrebbe essere la soluzione all’inquinamento umano. Certamente, risvegliare tutti i Titani significherebbe risolvere anche il sovraffollamento della popolazione, con una bella serie di stragi di massa. Ma a quanto pare si devono fare dei sacrifici, per salvare il mondo.
Così, portandosi dietro la figlia Madison (Millie Bobby Brown), Emma procede a risvegliare i Titani uno dopo l’altro, partendo da Mothra, una enorme falena, ancora in stadio larvale. Questo mette ovviamente in allarme la M.O.N.A.R.C.H., che richiama l’ex-marito di Emma, Mark, per cercare e fermare la scienziata. E recuperare Madison.
Le cose sfuggono di mano
Ma se Mothra si rintana sotto una cascata per completare il proprio sviluppo, il secondo Titano svegliato da Emma e Jonah non è altrettanto pacifico. Pochi anni prima, infatti, era stato scoperto sotto l’Antartide un inquietante drago alato a tre teste. Questo Titano, che poi si scoprirà essere stato chiamato Ghidorah dalle popolazioni antiche, sembra poter tenere testa persino a Godzilla, riapparso per affrontarlo.
Ancora peggio, sembra poter sopravvivere persino ad una bomba “Oxygen Destroyer” lanciata dal governo statunitense, capace di uccidere ogni creatura vivente nel raggio dell’esplosione. Al contrario, Godzilla, che in quel momento stava combattendo contro Ghidorah, pare non essere sopravvissuto alla terribile esplosione. Così, gli umani impotenti non possono fare altro che guardare Ghidorah risvegliare gli altri Titani e comandarli in un devastante attacco contro l’umanità.
La sola spiegazione per la resistenza (e i poteri di rigenerazione) di Ghidorah e il fatto che attacchi attivamente le città umane sembra essere che il terribile drago a tre teste, in realtà, non sia un Titano originario delle Terra, bensì un mostro alieno.
Recuperare Godzilla: andiamo ad Atlantide!
La situazione sembra perduta, ma l’apparizione di Mothra, finalmente cresciuta in una falena luminosa, convince Mark e Serizawa a cercare Godzilla nelle profondità marine. Sul fondo dell’oceano scoprono non solo Godzilla, vivo ma molto indebolito, ma anche la perduta città di Atlantide, che venerava i Titani e aveva costruito a Godzilla un tempio.
Il solo modo per risvegliare il vero re dei Titani è caricarlo con le radiazioni di una bomba nucleare. Tuttavia, il sottomarino danneggiato non può lanciare il siluro e Serizawa si offre volontario per portare la bomba da Godzilla e attivarla manualmente, a costo della propria vita. Con un Godzilla tornato in forma e intenzionato a reclamare la propria sovranità, anche l’esercito statunitense e Mark decidono di combattere Ghidorah.
Menarsi tanto e bene
Tuttavia, Ghidorah sembra essere stato attirato a Boston, mentre gli altri Titani hanno smesso di attaccare le città umane. Infatti, la giovane Madison ha rubato alla madre il dispositivo ORCA, che permette di comunicare con i Titani e, se ben regolato, di calmarli. Questo permette ai militari di concentrare tutte le loro forze su Boston, ma prevedibilmente porterà Ghidorah a piombare nello stadio in cui si è rifugiata Madison per riottenere il controllo sui Titani.
È l’arrivo di Godzilla che salva la situazione, permettendo a Mark ed Emma di salvare Madison. Lo scontro tra Godzilla e Ghidorah è lungo e difficile e solo l’arrivo di Mothra riesce a fargli avere un vantaggio. Ma Mothra ben presto dovrà affrontare Rodan, uno pterodattilo fiammeggiante che Ghidorah aveva sottomesso. La lotta tra i quattro Titani è molto serrata e, alla fine, Rodan viene abbattuto da Mothra, che a sua volta si sacrifica per proteggere Godzilla da Ghidorah. È solo l’intervento di Emma, rientrata in possesso del dispositivo ORCA, a dare il tempo a Godzilla di riprendersi, distraendo Ghidorah a costo della propria vita. A quel punto, infatti, le radiazioni di Godzilla hanno raggiunto la soglia critica tale da permettergli di liquefare, letteralmente, Ghidorah.
Così, gli altri Titani si inginocchiano a Godzilla, che, tornato ad essere il re dei mostri, permetterà agli umani di vivere insieme ai Titani.
Mostri che si menano: i pro di Godzilla II
Sicuramente, Godzilla II centra il bersaglio: è una pellicola su Godzilla in cui Godzilla e altri mostri si menano dall’inizio alla fine. Laddove il primo film del franchise difettava di Titani che si mettevano in mostra e facevano danni, Godzilla II ha i mostri come veri protagonisti.
I combattimenti si svolgono in ambienti e condizioni di luce diversificati, permettendo di sfruttare luci e territori differenti per dare varietà alle meccaniche degli scontri. I Titani si menano nella neve dell’Antartide, su un vulcano, in cielo, in acqua e tra i grattacieli di Boston, di giorno e di notte. Ogni mostro è caratterizzato dal proprio gioco di luci e colori, cosa che viene ampiamente sfruttata.
Sebbene la CGI sia talvolta plasticosa, regia e fotografia mantengono l’azione interessante e gradevole da vedere, senza scene troppo confuse. I mostri sono stati decisamente utilizzati al massimo delle loro potenzialità, e questo paga. Vedere Godzilla, rispecchiato sui vetri di un grattacielo, che placca Ghidorah dà un gran gusto.
Il protagonista di cui si poteva fare a meno: i contro di Godzilla II
Insomma, è vero che i Titani sono i veri protagonisti del film, e infatti, se si tagliassero le scene del protagonista maschile, Godzilla II non ne risentirebbe per niente. Anzi.
Mark Russell è il tipico protagonista da film d’azione americani: sulla quarantina, barbetta incolta, qualche chiazza di grigio sulle tempie e padre di famiglia.
Zoologo apparentemente esperto del comportamento degli animali da branco, Mark Russell vuole assolutamente uccidere Godzilla perché ha perso il figlio maggiore proprio durante lo scontro tra Godzilla e i M.U.T.O. a San Francisco. Questa sua opinione lo porta spesso a scontrarsi con Serizawa, che invece ammira Godzilla. Nel corso del film, Mark rivedrà la propria opinione sul re dei mostri e aiuterà Godzilla contro Ghidorah per onorare la memoria di Serizawa.
Il vero problema di Mark Russell, però, non è solo l’essere poco simpatico, ma anche l’essere totalmente ininfluente per la trama. Se da Godzilla II togliessimo la dottoressa Emma e sua figlia Madison, la trama ne risentirebbe molto. Emma, infatti, risveglia Ghidorah e salva Godzilla, mentre Madison placa i Titani e attira Ghidorah.
Mark Russell non fa niente per tutto il film, eppure qualcuno continua ad ascoltarlo e a prendere ordini da lui. Oggettivamente, le sole cose utili (ma non fondamentali per la trama) che Mark fa sono salvare dei militari e dei civili; cosa che ce lo fa piacere un pelo di più, ma che per il resto è abbastanza ininfluente.
Ci si chiede davvero perché si debba continuare ad inserire il Maschio Bianco d’Azione (Ma Non Palestrato) TM quando de facto non serve ad altro che all’immedesimazione dei quarantenni/cinquantenni americani. Ah giusto: i quarantenni/cinquantenni americani sono quelli muniti di soldi. Peccato.
L’impatto di Godzilla II nel MonsterVerse: cosa ci riserva il futuro?
Qualora non lo sapeste, Warner Bros. e Legendary Pictures hanno creato un universo cinematografico in cui tutta una serie di mostri convivono insieme. In questo modo, ovviamente, si possono fare gustosi crossover, sempre all’insegna dei mostri giganti che si menano. Questo universo condiviso è detto MonserVerse e, al momento, contiene sia Kaiju come Godzilla, sia King Kong.
Godzilla del 2014 aveva dato inizio al franchise, seguito poi da Kong: Skull Island nel 2017. Godzilla II mostra spesso scene e fotogrammi che fanno riferimento a King Kong, il quale è registrato dalla M.O.N.A.R.C.H. come un Titano alla pari dei Kaiju di ispirazione giapponese. Ciò ovviamente è una strategia per introdurre l’idea che King Kong e Godzilla coesistano, oltre che per lanciare il prossimo film sul MonsterVerse. Infatti, per il 2020 è previsto Godzilla vs. Kong!
Poi, certamente, è difficile essere particolarmente eccitati di vedere una scimmia con i pugni nelle mani menare Godzilla, quando abbiamo appena visto quest’ultimo scannarsi con un drago a tre teste che vola e sputa fulmini. Ma oh, il crossover si deve fare, quindi pazienza.
I momenti meme di Godzilla II: tra cast e riferimenti non voluti
Il cast pieno di attori famosi e l’ottava stagione di Game of Thrones finita da pochissimo ispirano non pochi parallelismi e riferimenti incrociati tra i due franchise. Niente di particolarmente voluto, immagino, ma comunque ben presente.
Sicuramente, la presenza del sempre affascinante Charles Dance, che in Game of Thrones aveva interpretato Tywin Lannister, fa sghignazzare sotto i baffi durante la scena dopo i titoli di coda. Infatti, in questo piccolo extra, vediamo Alan Jonah ritrovare una delle tre teste di Ghidorah, il quale è conosciuto per la sua capacità di rigenerare le teste perdute. Inutile dire che nei prossimi film potremo rivedere il drago a tre teste. O inutile dire che tutti e tutte abbiamo pensato al fatto che Tywin Lannister si creerà il suo drago a tre teste dorato, alla faccia dei Targaryen.
Nel frattempo, Madison Russell ha portato avanti un esperimento, dandoci nuovi campioni su cui lavorare. Apparentemente, infatti, se un drago sta per incenerirti sputando fuoco (o fulmini), urlargli in faccia in segno di sfida darà il 100% di probabilità in più di sopravvivere. Infatti, Madison pare abbia imparato bene dalla performance di Jon Snow nella 8×03, che a suo tempo aveva urlato in faccia al povero Viserion (insicuri su come si scrivano i nomi in GoT? Qui la guida!), riuscendo persino a sopravvivere.
La prossima volta, forse Madison proverà a pugnalare la mammina di Ghidorah, sperando che il drago a tre teste non incenerisca lei, ma il simbolo astratto delle cause che hanno portato alla morte di sua madre. Se Drogon, nella 8×06, può essere un fine filosofo, chissà cosa potrà fare un Titano alieno con ben tre teste pensanti!
Menzione finale per Ishiro Serizawa/Ken Watanabe che passa gli ultimi momenti della sua vita a fare pat-pat al musetto di Godzilla, coronando il sogno di migliaia di spettatori e spettatrici.