Oggi vorrei parlare un po’ del fenomeno Fanzine e di come, ciclicamente, appassionati decidano di pubblicarne qualcuna.
Prendo spunto, per questo articolo, dall’ultima nuova uscita che ha come titolo Rolezine: La rivista (che non c’era) per gli appassionati di giochi di ruolo.
Come il mio stesso profilo ammette, sono un appassionato di vecchie riviste di giochi di ruolo, giochi di carte e tanto altro. Che fosse Oracolo o Inquest quando giocavo a Magic: the Gathering fino ad arrivare a Kaos, Rune, Anonima Gdr, EXC, Enchanted Lands e tante altre, puntualmente riempivo casa con mucchi di carta stampata.
Successivamente devo dire che ho fatto lo stesso con quintali di manuali di giochi di ruolo. Di questi ne avrò giocati meno della metà, ma almeno li ho letti tutti!
Ma veniamo a noi e parliamo delle fanzine, vi va?
Cosa sono le Fanzine?
Le fanzine sono pubblicazioni autoprodotte a basso costo. Sono create da appassionati per appassionati, spesso incentrate su argomenti di nicchia o di interesse per un pubblico ristretto. In genere, le fanzine sono prodotte in piccole tirature. La loro distribuzione avviene in modo informale, sia attraverso il passaparola che in occasioni come le fiere del fumetto o gli eventi dedicati al gioco di ruolo. Altre volte, invece, come in questo caso, distribuite attraverso canali quale Amazon e simili.
Le fanzine a tema gioco di ruolo e da tavolo sono particolarmente diffuse tra gli appassionati di queste attività. Queste pubblicazioni veicolano idee, esperienze di gioco, regole casalinghe e avventure. In genere, le fanzine di questo tipo contengono articoli, recensioni, illustrazioni, regole alternative e materiale di gioco. Si presentano in diversi formati, dalla classica rivista in carta stampata al formato digitale. Addirittura possono pubblicizzare un evento o un nuovo prodotto.
Ma come è nato questo fenomeno e che rilevanza fino ad oggi?
Le fanzine rappresentano un fenomeno culturale che affonda le sue radici negli anni ’60 e ’70. Gruppi di appassionati di fumetti, fantascienza e musica decisero di autoprodurre e distribuire le loro pubblicazioni. Spesso utilizzavano canali alternativi come i negozi di dischi, i festival e le manifestazioni culturali. Da allora, le fanzine sono diventate un’importante forma di espressione per molte sottoculture, dall’indie rock alla cultura geek, fino alla cultura dei giochi di ruolo e da tavolo.
Le fanzine a tema gioco di ruolo e da tavolo rappresentano un fenomeno particolarmente vitale, grazie alla passione e all’impegno degli appassionati che le creano e le diffondono. Le fanzine possono rappresentare un modo importante di condividere esperienze e di entrare in contatto con altri appassionati, favorendo la nascita di una comunità di giocatori. Nel corso degli anni, molte fanzine a tema gioco di ruolo e da tavolo sono diventate dei veri e propri punti di riferimento per gli appassionati, grazie alla loro longevità e alla loro capacità di rinnovarsi e di adattarsi alle esigenze del pubblico.
Alcune di queste fanzine sono diventate delle vere e proprie istituzioni come ad esempio Dungeon, che ha pubblicato il suo ultimo numero nel 2014 dopo venti anni di attività.
Nonostante che l’avvento del digitale abbia cambiato profondamente il modo di creare, distribuire e consumare le fanzine, queste pubblicazioni continuano a rappresentare un’importante forma di espressione per gli appassionati, che vedono nelle fanzine un modo di mantenere viva la propria passione e di condividere idee e progetti con altri appassionati.
LEGGI ANCHE: ARCHEOLOGIA GDR: GLI ANNI ’80 IN ITALIA
La filosofia dietro queste fanzine è inclusiva o no?
La filosofia dietro le fanzine è quella di creare una comunità di appassionati che condividono interessi e passioni comuni attraverso la creazione e la distribuzione di contenuti di qualità, anche se non necessariamente professionali.
Questo rende le fanzine una forma di espressione libera e creativa. Gli appassionati possono condividere idee, opinioni e materiale di gioco inedito, senza dover seguire vincoli editoriali o di mercato. Inoltre, le fanzine rappresentano spesso una voce alternativa e critica rispetto ai grandi media del settore. Possono offrire, infatti, una visione più personale e indipendente dei giochi di ruolo e da tavolo. In sintesi, la filosofia delle fanzine è quella di creare e condividere contenuti creativi e innovativi in un ambiente collaborativo e indipendente, al fine di promuovere la cultura dei giochi di ruolo e da tavolo e la condivisione di idee e passioni.
Non è tutto oro quello che luccica.
Riflettiamo per un attimo. Spesso questo genere di pubblicazione sono l’espressione della volontà di veicolare il proprio pensiero senza un dialogo vero e proprio. Questo, purtroppo è molto presente nella cultura geek e nerd di un determinato decenennio dello scorso secolo. È come se, attraverso questa pubblicazione, si possa continuare a scavare nella propria nicchia e chiudersi una porta dietro.
Ovviamente sembra un discorso generalizzante e non voglio dire che tutte le fanzine siano così. Eppure il rischio è davvero grande in questo senso. Le fanzine rappresentino una forma di resistenza all’omologazione e all’uniformità culturale, incoraggiando la diversità di pensiero e la valorizzazione delle identità e delle sottoculture. In un’epoca in cui l’inclusione e la diversità stanno diventando sempre più importanti, le fanzine a tema gioco di ruolo e da tavolo possono rappresentare un modo importante per diffondere questi valori e creare spazi di libertà e di espressione autentica.
Quindi mi raccomando facciamo attenzione nello sfruttare questo strumento così “intimo”.
LEGGI ANCHE: FUORI DAL DUNGEON – UNA LETTURA FONDAMENTALE!
Conclusioni sulle Fanzine!
Nonostante il loro stile un po’ “vintage” e il loro approccio autentico e artigianale possa sembrare così fuori luogo in un mondo sempre più digitale e globalizzato, le fanzine continuano a rappresentare un’importante forma di espressione per gli appassionati di giochi di ruolo e da tavolo.
Io stesso, ultimamente, sto finendo di recuperare gli ultimi numeri di EXC perché sotto sotto voglio restare ancorato al passato e al tempo stesso studiare l’evoluzione del pensiero nel gioco attraverso i decenni!
E voi ne collezionate qualcuna? Vi andrebbe di farci vedere qualche foto?