Compagni è un gioco di ruolo di W.M. Akers tradiotto e portato in Italia da Kaizoku Press. Questa casa editrice ha portato sui tavoli da gioco italiani titoli quali I coboldi mangiano i bambini, Rappan Athuk, Mutants & Masterminds, mentre si occuperà della traduzione, in lingua giapponese, di Lex Arcana nella terra del Sol Levante.
Ma perché oggi voglio parlare di Compagni? Per prima cosa perché, vedendo il trailer di presentazione del gioco, ideato da Emiliano Ruggiero, sono subito sorte diverse polemiche. Molte persone hanno reagito al video non capendo, o non volendo capire, di cosa questo prodotto parlasse.
Per cominciare, quindi, è giusto mostrarvelo. Per la spiegazione del prodotto vi invito a continuare a leggere l’articolo. Sia mai che il video non venga estrapolato dal contesto!
Parliamo di Compagni
Compagni è un PBTA (Powered By The Apocalypse, ne abbiamo già analizzati parecchi sul nostro sito). Vincent Baker ha ideato questo sistema nel 2010 e, ad oggi, sono molti i giochi ad averlo implementato.
La peculiarità di questo genere di meccaniche è che, attraverso regole semplici, si posso narrare storie complesse, dove il rapporto tra i giocatori al tavolo è fondamentale!
I partecipanti al gioco potranno scegliere tra alcuni libretti dove viene spiegato l’archetipo del proprio personaggio. In questo PBTA la scelta può ricadere tra dieci differenti, che sono: l’Artista, il Bruto, il Demagogo, il Mecenate, il Mistico, l’Operaio, il Professionista, il Propagandista, il Soldato e lo Studente.
Ovviamente, come in ogni PBTA che si rispetti, è possibile ideare il proprio libretto personalizzato. Si potrà così scegliere una figura che reputate fondamentale nella vostra rivoluzione, e che non sia stata contemplata.
Il manuale, oltre ai libretti dei personaggi, vi offre tutte le regole per poter costruire il vostro mondo, vero o immaginario, dove si ambienterà la storia. Se non avrete idee in proposito, il creatore del gioco vi presenta tre possibili ambientazioni. Una del passato, una in un prossimo futuro ed una ai tempi della Rivoluzione d’Ottobre (circa).
Potrete essere dei rivoluzionari comunisti, anarchici, nazionalisti, amici di Nievsky. Qualunque sia la vostra ideologia la potrete giocare con questo gioco di ruolo. Una sola cosa non cambierà. Sarete Compagni!
Rivolta e rivoluzione
Ho sempre adorato l’etimologia di queste due parole che descrivono all’incirca la medesima cosa: un movimento popolare. Uno però riesce, la rivoluzione, a portare dei cambiamenti sul lungo periodo, sia nel bene che nel male. La rivolta invece non porta ad alcun radicale cambiamento.
Se guardiamo il passato, infatti, la storia è disseminata di rivolte, ma le rivoluzioni sono tutt’altra cosa. A Firenze, ad esempio, durante il periodo dei Comuni e della Signoria, spesso le rivolte si susseguirono: quella dei Ciompi, i cardatori della lana che chiedevano maggiori salari, o la Congiura dei Pazzi, per sottrare il potere ai Medici.
E poi a fine del 1700 cosa avviene? La prima vera rivoluzione riconosciuta della storia: la Rivoluzione Francese.
Dico riconosciuta perché già precedentemente, la guerra d’indipendenza americana assume in tutti gli aspetti uno scontro rivoluzionario! Pensate al Boston Tea Party, le leggi intollerabili e il problema delle imposte.
Ma c’è un’altra cosa che è bene sottolineare. Questi cambiamenti sociali, politici ed economici, si sviluppano sempre da un ceto specifico. Quello operaio!
Il manuale, nel suo manifesto iniziale, si pone una domanda: che fine hanno fatto i movimenti operai, i sindacalisti, i marxisti e i rivoluzionari? Non è ancora pervenuta risposta, ma spero che coloro che giocheranno Compagni ci potranno dare un loro parere.
Idee per scenari bonus
Senza rendercene conto, quando leggiamo un libro, quando guardiamo una serie televisiva o un film, ci vengono dati spunti incredibili per possibili campagne. Solo negli ultimi anni mi sovvengono i seguenti titoli: Sons of Anarchy, Killjoys per le serie televisive. Ricordate no le parole che Jackson Teller legge sul diario del padre? Parole riprese da Emma Goldman:
[…] Anarchia sta per liberazione della mente umana dal dominio della religione. Liberazione del corpo umano dal dominio della proprietà. Liberazione dalle manette e dalle costrizioni del governo. Sta per ordine sociale basato sulla libera associazione degli individui […]
Quindi Sons of Anarchy potrebbe essere una delle vostre ambientazioni. Un gruppo di motociclisti contro il consumismo e il capitalismo.
In Killjoys invece la lotta potrebbe nascere da un movimento religioso!
Ed infine La Mano di Gloria per i libri.
Se mai foste interessati sto sviluppando, dal momento stesso in cui ho letto il gioco, una piccola ambientazione basata sui tre volumi de La Mano di Gloria, una storia nata da un album musicale di un gruppo italiano chiamato IANVA.
Conclusioni su Compagni
Parlando con i traduttori del gioco sono rimasto stupito da una loro frase:
[…] Ci sono voluti dieci minuti al massimo, dopo aver visto l’introduzione minimalista dell’autore, per portarci a dire: questo gioco va fatto e va portato in Italia. Non c’è nulla di simile a questo. E poi dopo i Coboldi mangiano i bambini, dovevamo pur restare nel campo dei comunisti mangia bambini (battuta n.d.r.) […]
Questo gioco è davvero fondamentale in Italia, anche se forse, coloro che lo giocheranno, già sapranno quello di cui una rivoluzione parla. Purtroppo è sempre difficile far avvicinare qualcuno con idee diverse a questo genere di narrativa e di narrazione.
È il momento dei ringraziamenti per aver portato questo gioco in Italia, sia da parte mia che da parte della Kaizoku Press.
I loro e miei omaggi vanno a La Città del Sole, casa editrice di Napoli, gestita da Giordano Manes, che è operativa fin dagli anni ’70. Si occupa di editoria specializzata nei campi della filosofia, della storia, della politica e dell’economia, riproponendo testi fondamentali del pensiero critico per offrire ai lettori opere che siano le basi, in quanto strumenti di studio e conoscenza, per un valido lavoro di formazione. Negli anni sono state pubblicate opere in collaborazione con enti culturali e università italiane e straniere ed è stata data voce sia a prestigiosi intellettuali, sia a giovani ricercatori e studiosi. E, ancora oggi, a quanti propongono valori alti per la formazione.
Ma non finiscono qui. Il nostro grazie va anche a Gabriella Mazzon, professoressa di storia della lingua inglese presso l’Università di Innsbruck, la cui revisione ha permesso il completamento del gioco.
Quindi provatelo. Giocate. Cercate di capire cosa ci può essere di importante per cui lottare e lottate per questo. E se un vostro Compagno dovesse stare per abbandonare la lotta come ultimo atto di sacrificio, non dimenticate che potrete sempre stringerlo a voi allontanarlo dalla morte e farlo continuare a combattere…