Dust: la Caduta di Londra è una storia che finalmente possiamo apprezzare in italiano. Possiamo farlo grazie alla Sergio Bonelli Editore (linea Audace) in seguito all’accordo con la casa editrice di giochi e miniature CMON.
Il progetto è nato dalle menti di Guillotine Press, sotto l’egida della sopracitata CMON. Questo volume è una delle incarnazioni più pulp di tutto quello che può essere un’opera derivata dagli scritti di Howard Phillips Lovecraft.
I testi sono di Chris Lites, mentre alle matite troviamo Davide Fabbri con la collaborazione di Luca Bulgheroni, Giulia Fabbri e Domenico Neziti. La copertina è di Paolo Parente.
Come già accennato ci troviamo davanti ad un’opera interessante. Prima però di andarla ad analizzare, è meglio inquadrare un po’ il contesto della storia.
Sinossi di Dust: la Caduta di Londra
L’anno è il 1947.
In una Londra distopica, dominata dall’occupazione tedesca, la popolazione vive sotto il peso dell’assedio, accettando passivamente la prospettiva di una imminente sconfitta. Tuttavia, un gruppo eterogeneo ed eccentrico di eroi continua a combattere, determinato a ricordare ai londinesi chi siano i veri “proprietari” della città.
Gli invasori tedeschi, decisi a schiacciare questa tenace resistenza una volta per tutte, sono pronti a utilizzare ogni mezzo a loro disposizione. Persino una tecnologia letale e oscura sviluppata da un folle scienziato, in grado di poter di risvegliare addirittura l’ira di uno dei Grandi Antichi!
Ma disturbare il sonno di queste creature extradimensionali si rivela un grave errore. Mentre tedeschi e alleati lottano per il controllo di un artefatto mistico capace di liberare la potente divinità aliena, Londra precipita nel caos più totale, rischiando di essere completamente distrutta!
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Grafica e stile narrativo di Dust: la Caduta di Londra
La componente visiva di Dust: la Caduta di Londra non è solo un accompagnamento alla narrazione. È un pilastro fondamentale in grado di elevare l’intera esperienza di lettura.
Gli artisti, con una maestria senza pari, utilizzano una tavolozza di colori che varia dal grigio cenere dei cieli di Londra, a sprazzi di rosso e viola. Questi ultimi sono caratteristici della rappresentazione del caos e del misticismo che permeano la storia. Tale scelta cromatica non solo stabilisce il tono dell’ambientazione, ma funge da metafora visiva dell’incertezza e del pericolo che si annidano in ogni pagina.
Le tecniche di disegno oscillano tra la precisione quasi fotografica dei paesaggi urbani devastati e l’uso di tratti più liberi ed eterei per rappresentare la presenza inquietante di entità ultraterrene. Questo contrasto, tra il dettagliato e l’astratto, non solo cattura l’attenzione del lettore, ma riflette anche la dicotomia tra la realtà conosciuta dall’uomo e gli abissi insondabili dell’ignoto cosmico.
La composizione delle pagine alterna sequenze d’azione serrate e momenti di riflessiva tranquillità. Il lettore si sente così trascinato da un montaggio visivo che ricorda il cinema. Questo approccio non solo rende la lettura fluida e avvincente, ma permette anche di enfatizzare i momenti chiave della trama. Si amplifica così l’impatto emotivo e il coinvolgimento del pubblico.
Lo stile narrativo è arricchito da dialoghi che colpiscono per la loro immediatezza e da monologhi interni che offrono un’introspezione profonda nei personaggi.
Inoltre il silenzio, le pause e le ellissi, conferiscono al testo una qualità poetica che invita alla riflessione. Questo equilibrio che fonde parola ed immagine crea un dialogo costante tra lettore e opera. Ogni vignetta, ogni battuta, ogni sguardo ha il potere di rivelare verità nascoste o di porre nuove, inquietanti domande.
È tutto rose e fiori?
Qualche spina qua e là, ma niente di serio.
Partiamo col momento funboy. Ho comprato il volume perché la copertina è di Paolo Parente!
Per chi non lo conoscesse, Parente è stato uno dei disegnatori di punta della Hobby & Work. Ho iniziato ad amare il suo lavoro proprio grazie ai suoi disegni per Mutant Chronicles. Vederlo lavorare ora con CMON, come anche Paul Bonner, un altro grande autore che ha lasciato un’impronta indelebile in Mutant Chronicles, mi fa quasi sperare che possano riportare in auge, un giorno, il mondo di Doomtrooper.
E poi c’è la nota negativa. Ovviamente qui entra in gioco il vecchio brontolone che è in me. Sono un fan di Lovecraft. Ho letto tutto quello che poteva essere letto e ho giocato a qualsiasi incarnazione (videogame, giochi di ruolo, libri, racconti apocrifi e di altri scrittori). Ecco, vedere Nodens in chiave Grande Antico, quando in realtà è un Dio Antico a capo dei Gaunt della Notte, con una certa passione per il genere umano, mi ha lasciato un po’ perplesso. Certo è possibile credere che siano anch’essi alieni alla specie umana, però le loro azioni possono essere più benevole di quelle dei Grandi Antichi…
Comunque, poco male, la prenderò come una licenza poetica!
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Conclusioni
Il fumetto Dust: la Caduta di Londra è capace di risvegliare il gusto del genere pulp, noto per le sue storie avventurose e spesso sopra le righe, ambientandolo in un contesto di guerra che aggiunge una profondità inaspettata. La guerra, con il suo carico di eroismo, disperazione e lotta incessante, si fonde con il surrealismo pulp per creare un’atmosfera unica, dove ogni pagina svela sorprese e rivelazioni.
Oltre a questo, il fumetto esplora temi profondamente umani. L’abituarsi all’orrore e all’ignoto, l’importanza della comunità e l’eterno conflitto tra bene e male. I personaggi sono ben sviluppati, ognuno con le proprie sfide, paure e speranze, rendendoli memorabili e realistici.
Qui c’è da fare una menzione speciale per la coppia di amici che, come spettatori casuali, osservano ogni momento del racconto attraverso la loro presenza in tutte le scene più drammatiche. Con la loro riluttanza ad accettare la situazione, tutto assume un contensto ancora più assurdo.
Una lettura piacevole che spero possa avere un seguito. Onestamente mi sono molto affezionato al concept e spero possa essere sviluppato ulteriormente!