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L’Assedio – Episodio 4: recensione della seconda stagione di The Mandalorian

Parliamo del quarto episodio della seconda stagione di The Mandalorian, L’Assedio, in cui si incontrano vecchi amici e si fanno nuove scoperte in una misteriosa base imperiale.

È di nuovo giovedì, quindi rieccoci qui con un nuovo articolo sulle mie personali impressioni sul nuovo episodio di The Mandalorian. Questa volta, siamo di nuovo di fronte a un episodio autoconclusivo, ma in cui scopriamo nuovi importanti dettagli sui piani dell’Impero. In generale, L’Assedio manda avanti la trama con grazia e offre un intrattenimento valido.

Prima di passare all’articolo vero e proprio, vi ricordo che l’anno scorso abbiamo scritto una serie di approfondimenti di lore su tutta la prima stagione di The Mandalorian! Potete recuperare questi articoli nei link seguenti: 1×011×021×031×041×051×061×07 e 1×08Qui invece potrete trovare la recensione della prima stagione. Ai seguenti link potrete trovare le mie riflessioni sui primi due episodi della seconda stagione di The MandalorianLo sceriffoIl Passeggero e L’Erede.

ATTENZIONE: QUESTO ARTICOLO CONTIENE SPOILER!

Moff Gideon nel poster promozionale de L'Assedio
Moff Gideon nel poster promozionale de L’Assedio

Breve sinossi de L’Assedio

Din Djarin e il Bambino (che continueremo a chiamare Mando e Baby Yoda perché così ci va) sono di nuovo in viaggio e la Razor Crest è a malapena tenuta insieme da reti da pesca, muco di Mon Calamari e preghiere. Devono per forza fermarsi a fare delle riparazioni serie, e chi è più qualificato di Greef Karga, il vecchio datore di lavoro di Mando su Nevarro?

Il villaggio in cui un tempo abitava Mando è a malapena riconoscibile, perché Greef Karga e Cara Dune sono riusciti a ripulirlo da criminali e Imperiali, creando una comunità prosperosa. Karga e Cara sono contenti di incontrare e aiutare il loro vecchio amico, ma hanno prevedibilmente bisogno di aiuto. Infatti, poco distante da Nevarro City sorge una base imperiale, ormai quasi abbandonata, ma che ancora dà loro dei problemi. Karga e Cara, quindi, chiedono a Mando di aiutarli a far esplodere la base.

Scoperte nella base imperiale

Lasciato Baby Yoda nella nuova scuola di Nevarro City, Mando, Cara e Karga, accompagnati dall’affettato Mythrol che nel primo episodio della prima stagione era stato catturato dal nostro protagonista, si infiltrano nella base imperiale. Li attende però un’amara sorpresa: non solo la base è operativa, ma si tratta in realtà di un laboratorio scientifico. Infatti, Mando riconosce la registrazione dell’ufficiale scientifico imperiale che, nella stagione precedente, aveva analizzato Baby Yoda.

Apparentemente, infatti, gli Imperiali hanno bisogno del valore M contenuto nel sangue di Baby Yoda per portare a termine un progetto; tuttavia, i soggetti che hanno ricevuto la trasfusione del sangue del bambino non sono sopravvissuti, e giacciono, deformi e senza vita, in spettrali taniche. Inoltre, i nostri eroi scoprono anche che la registrazione è stata recentemente inviata a Moff Gideon, provando il fatto che quest’ultimo sia ancora vivo.

Vittorie di oggi, future sconfitte di domani

Il piano resta comunque lo stesso: far esplodere il laboratorio e costringere gli Imperiali ad andarsene. Disattivando gli scudi del nucleo termico centrale, i nostri eroi riescono a provocare un’eruzione vulcanica che distrugge la base. Dopo un rocambolesco inseguimento di Cara, Karga e il Mythrol da parte di alcuni Imperiali irritati a bordo di caccia TIE e dopo un nuovo salvataggio della situazione da parte di Mando a bordo di una Razor Crest riparata e funzionante, i nostri eroi riescono ad avere la meglio.

Cara Dune e Greef Karga riescono a deviare le domande di un pilota della Nuova Repubblica (sì, lo stesso che aveva inseguito Mando ne Il Passeggero), mentre Mando e Baby Yoda possono finalmente dirigersi verso il pianeta Corvus alla ricerca di Ashoka Tano. Peccato che chi ha riparato la Razor Crest le abbia installato anche un radiofaro per conto dell’Impero, e che Moff Gideon sia pronto a iniziare la caccia.

Il party di avventurieri de L'Assedio: da sinistra a destra, il Mythrol affettato, Greef Carga, Cara Dune e Mando
Il party di avventurieri de L’Assedio: da sinistra a destra, il Mythrol affettato, Greef Carga, Cara Dune e Mando

Elementi positivi de L’Assedio

Lo sapete, ormai, che a me The Mandalorian piace perché ci permette di esplorare la Galassia lontana lontana focalizzandoci sulla vita della gente piccola. Ebbene, personalmente ho trovato L’Assedio molto bello non solo perché torniamo a vedere la vita quotidiana di Nevarro ed esploriamo una bella struttura imperiale, ma anche perché dà molto l’impressione di essere una sessione di gioco di ruolo.

The Mandalorian come una serie di sessioni di gioco di ruolo

In generale, tutto The Mandalorian dà spesso l’idea di essere una campagna di un gioco di ruolo di Star Wars. Ogni puntata è una sessione, con una sfida, un nemico e un obiettivo. Ogni episodio ricompensa Mando in soldi, in equipaggiamento e/o in punti esperienza. Abbiamo già visto questo tipo di narrazione nella serie animata Rebels, in cui i protagonisti sono pensati come un party vero e proprio.

Ne L’Assedio, secondo me, questa struttura a sessioni si sente particolarmente. Forse è resa molto evidente dal fatto che, per una volta, Mando lavori all’interno di un party vero e proprio, in cui ogni membro ha il suo ruolo e le sue specialità.

Capisco che questo tipo di narrazione non possa piacere a tutti, ma personalmente mi ha fatto venir voglia di iniziare una campagna di gioco di ruolo a tema Star Wars.

Un colpo d’occhio sui piani dell’Impero

Sebbene The Mandalorian si concentri soprattutto sui piccoli problemi della piccola gente, è sempre bello vedere con quanta grazia si accosti alle tematiche più ampie dell’universo narrativo di Star Wars. Ne L’Assedio, siamo probabilmente di fronte a un laboratorio in cui si fanno esperimenti in vista della clonazione di Palpatine, di cui vediamo gli effetti ne L’ascesa di Skywalker. E sebbene il ritorno improvviso di Palpatine nel terzo film della nuova trilogia sia estremamente frettoloso e molto poco contestualizzato, il suo preludio in The Mandalorian risulta organico e pieno di pathos.

Infatti, ne L’Assedio la clonazione di Palpatine dà modo di creare un senso di mistero e di tensione per i protagonisti, che si ritrovano straniti dall’idea che l’Impero stia lavorando su piani inquietanti e che probabilmente sia molto più pericoloso di quanto la Nuova Repubblica pensi. È un peccato che questo tipo di foreshadowing debba essere fatto dopo un anno dall’uscita de L’ascesa di Skywalker.

In secondo luogo, questa rivelazione coglie l’occasione per riprendere anche il concetto dei midichlorian, ossia della forma di vita microscopica che fa da vettore per la Forza negli esseri viventi. Sebbene questo concetto non piaccia a molti, credo che riutilizzarlo sia stata una scelta molto raffinata. perché crea un ponte tematico tra i sequel e i prequel, legando la clonazione di Palpatine alla necessità di dare più midichlorian ai soggetti dei suoi esperimenti.

La nuova scuola di Nevarro City ne L'Assedio
La nuova scuola di Nevarro City ne L’Assedio

Elementi negativi de L’Assedio

Personalmente, ho apprezzato in toto questo episodio e non riesco a trovargli dei lati negativi. Mi ha divertita, mi ha entusiasmata, mi ha tenuta sul bordo della sedia per la tensione e mi ha dato tutto ciò che mi piace di The Mandalorian. Non ho niente di negativo da dire su L’Assedio.

Il solo sangue amaro che mi sono fatta è in merito alle polemiche su Gina Carano, l’attrice di Cara Dune. Non tanto per le polemiche in sé, ma per come sono state generalmente trattate. Le vedremo quindi più nel dettaglio in un articolo a parte, che uscirà nel pomeriggio.

Conclusioni

L’Assedio è un episodio che mi è piaciuto tantissimo. Nonostante la bellezza de Lo sceriffo, credo che L’Assedio sia attualmente il mio episodio preferito della seconda stagione di The Mandalorian, perché è il tipo di avventura che vorrei giocare io in un gdr su Star Wars.

Apprezzo molto questo tipo di narrazione verticale attenta all’orizzontalità, così come apprezzo i riferimenti ben piazzati ai prequel e ai sequel, perché ampliano il respiro dell’ambientazione. Non ho nulla di negativo da dire su questo episodio. In compenso, le polemiche sorte negli ultimi giorni mi hanno lasciato il sangue amaro, perché le ho viste trattate con grande superficialità.

Sono molto su di giri per l’episodio che uscirà domani, invece. Vederlo scritto e diretto da Dave Filoni mi fa sperare in una buona introduzione di Ashoka.

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