Il test Kobayashi Maru è forse una delle sfide più famose, nell’universo di Star Trek, a cui un cadetto della Flotta Stellare sia tenuto a sottoporsi prima del potersi imbarcare su una nave Federale.
Abbiamo già parlato in passato di alcuni prodotti legati a questo universo. Qui, se non l’avete ancora vista, potete trovare delle istruzioni per l’uso di come guardare la serie Star Trek: Picard.
Ma come mai, oggi, ci troviamo a parlare della Kobayashi Maru? tutto nasce dal Humblebundle di Star Trek e dalla possibilità di scaricare gratuitamente il PDF del test direttamente da Drivethrurpg.
Ho un debole per Star Trek, anche se gli ultimi progetti hanno messo in seria difficoltà la mia fede. Sono così appassionato da aver recuperato molto materiale di gioco di ruolo legato a questo franchise. Un manuale mai realmente uscito chiamato Alea: Est, vari moduli della Modiphius e addirittura un’avventura, scritta per la quinta edizione del Richiamo di Cthulhu e pubblicata su Excalibur una rivista degli anni ’90 del secolo scorso, ambientata a bordo dell’Enterprise-D. Ma quanto mi piacerà mostrarmi vecchio?
Ma non perdiamo il punto fondamentale del discorso. Parliamo del test Kobayashi Maru.
Un po’ di storia sul test della Kobayashi Maru
Vi siete mai trovati in una situazione dove non potevate vincere in nessuna maniera? Una situazione in cui, qualsiasi scelta è quella sbagliata? No, non sto parlando della vita reale, anche se sinceramente ci si avvicina molto, sto parlando del famoso test della Kobayashi Maru.
Vi andrebbe di sentirne la storia?
Partiamo a presentarvi la nave:
Classificazione: Classe III, Neutronica, nave per il trasporto di combustibile
Registro: Amber, Tau Ceti IV
Comandante: Kojiro Vance
Equipaggio: 81
Passeggeri: 300
Tonnellaggio di portata lorda: 147.943
Capienza del cargo: 97.000 tonnellate
Lunghezza: 237 metri
Larghezza: 111 metri
Altezza: 70 metri
Massima velocità di crociera: curvatura 3
Massima velocità di emergenza: curvatura 6
Scenario. La nave in questione invia una richiesta di soccorso dopo aver colpito una mina magnetica. Il sistema vitale sta collassando e la nave è alla deriva nella Zona Neutrale Klingon. Cosa è la Zona Neutrale vi chiederete (forse): con Zona Neutrale si intende due parti di una zona smilitarizzata per evitare attriti tra due potenze del settore.
Sfortuna vuole che la nave sia alla deriva nella parte sbagliata della Zona Neutrale del confine Klingon.
Quali sono le scelte allora?
Violare gli accordi territoriali con una potenza con cui non si ha ancora un trattato ed andare a recuperare la nave entrando sicuramente in guerra? Ignorare la richiesta di soccorso? Cercare di aprire un canale diplomatico per il recupero?
Qualsiasi sia la vostra scelta sarà un fallimento, a meno che, come James T. Kirk non decidiate di barare. Beh in quel caso siete arrivati secondi.
Cosa successe nella realtà?
Il test Kobayashi Maru nasce da una situazione “reale” del mondo di Star Trek.
In un romanzo di Michael A. Martin e Andy Mangel, la nave in questione, nel settore Gamma Hydra, colpisce una mina romulana diventando così uno specchietto per le allodole al fine di catturare la nave Enterprise al comando del capitano Johnatan Archer.
Nel frattempo, però, sopraggiungono alcune navi Klingon che vogliono distruggere l’Enterprise essendo a suo modo “ricercata” nell’impero Klingon.
Il capitano Archer, in inferiorità numerica e con i sistemi alla deriva, decise quindi di ritirarsi e abbandonare il cargo al suo destino.
L’avventura su Drivethrurpg
Quindi, spendiamo due parole sul manuale in questione?
Il prodotto elettronico, appena viene aperto, si presenta nel canonico stile della Flotta stellare. Sembra di essere innanzi al computer dell’Enterprise-D o di qualsiasi nave del XXIV secolo della Federazione Unita dei pianeti.
Anche se stranamente povero di immagini, per essere un manuale della Modiphius, quello che conta è il contenuto. nelle quindici pagine che lo compongono, di cui un paio di pubblicità, si riesce a vivere in tutto e per tutto il test della Kobayashi Maru, tranne che per una possibilità.
Non viene minimamente spiegato come barare o come Kirk fece a modificare il programma, ma ho adorato la parte finale del documento in cui incoraggia il Game Master ad ascoltare le idee dei giocatori e invogliare il pensiero creativo.
In determinate situazioni, io da master, concederei il METAGAME!
Assurdo? Non tanto. Se un giocatore, affezionato alla saga, volesse creare qualcosa di innovativo perché a tutti gli effetti conosce la storia, la cultura e i costumi Klingon, allora che il metagame sia benvenuto!
Non sentitevi castrati nelle idee! Siate all’altezza del test della Kobayashi Maru.
Conclusioni sul test Kobayashi Maru
A volte, in diversi momenti della vita, ci possiamo trovare innanzi ad una situazione Kobayashi Maru. Quante volte, vedendo quello che stava succedendo, ci siamo detti “non c’è via di uscita“, “non riuscirò mai a trovare una soluzione” e tante tante altre idee che ci hanno affossato ulteriormente?
Sottoporsi a questo genere di test dovrebbe insegnarci qualcosa. In primis che è giusto fallire ed imparare a dare il meglio di noi stessi in qualsiasi situazione. Il secondo è iniziare ad utilizzare veramente un pensiero etico quando si è chiamati a prendere delle decisioni importanti.
Il bene di pochi è davvero più importante del bene di molti?
Ma forse la verità è un’altra. È che forse non dovremmo reagire alle situazioni che la vita e le circostanze ci mettono di fronte, quanto a riuscire ad interiorizzare un qualcosa e andare oltre.
Dovremmo davvero iniziare a chiederci se il male minore non sia forse il meglio che si possa fare e, da qui, iniziare a convivere con questo pensiero.
In una situazione come questa, James T. Kirk affermò che “non è solo importante come affrontiamo la vita, ma anche come affrontiamo il punto ultimo dell’esistenza, la morte“.
E poi, ricordatevi sempre, che se non volete perdere, potete sempre barare, in un modo o nell’altro.
Prima di lasciarvi, vorrei chiedervi una cosa: qualcuno di voi si è mai trovato di fronte ad un test Kobayashi Maru nella sua vita o nel gioco di ruolo? Come vi siete approcciati ad esso? Sarei molto felice di conoscere le vostre esperienze in proposito, sempre che vi sentiate pronti a condividerle con noi.