Settima puntata di Watchmen, ancora una volta un’opera d’arte. Mentre nella scorsa puntata abbiamo avuto il piacere di seguire le vicende di Giustizia Mascherata, stavolta siamo alle prese con la nostra detective Angela, a metà tra il vegetale e quello che è. Non occorre ripetervi quanto queste recensioni siano piene di easter egg e spoiler, pertanto attenzione! Se vi siete persi le puntate precedenti potete trovarle qua!
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An Almost Religious Awe
La puntata comincia con la storia narrata di Jon Osterman, quello che sappiamo diventerà il Dottor Manhattan. Come abbiamo già visto, comprendiamo che il Dottore sarà a sua volta anche la chiusura stessa della puntata, in un cerchio che continua a proseguire per tutta la serie. Il giornale che ci viene mostrato ci dà come sempre un indizio su come il mondo di Watchmen sia profondamente differente dal nostro, mentre il titolo riporta una frase, piuttosto celebre, del fumetto, riprendendo a piene mani una stringa del pensiero del dottore in Vietnam. “Often, they ask to surrender me personally, their terror of mebalanced my al almost religious awe”
Conosciamo nelle scene seguenti la vita della giovane Angela Abarr, fanciulla cresciuta in una Saigon conquistata e completamente americanizzata. L’odio che porta odio la rende orfana di entrambi i genitori proprio durante la festa della conquista da parte del dottore. Interessante vedere come davanti allo spettatore sfili Sister Night, una suora nonché eroina alla quale Angela è devota. Non troppo strano pensare all’intera puntata e comprendere quanto l’indizio della suora, appunto sposata con Dio, fosse da subito palese. “A Nun with a motherfucking gun” è oltretutto una traccia della serie!
Memories
Il risveglio da parte di Angela è tutto fuorché piacevole: il caratteraccio di Lady Trieu, al suo fianco, non migliorano il suo status confusionale. Le piccate frasi della dottoressa cedono il passo alla terapia, invasiva e fastidiosa, che Angela condivide (attraverso un tubo giallo) con un ospite naturale in una stanza adiacente.
È abbastanza palese che entrambe si stiano scontrando per ottenere qualcosa e, esattamente come Silk Spectre era al centro della combutta (apparente) tra Nite Owl 2 e Manhattan, ora le memorie di Angela sembrano essere al centro del conflitto tra le due. Lady Trieu nasconde abilmente le sue carte e Angela, inconsapevole di star giocando a carte scoperte, mente sapendo di mentire.
Nell’antro del Lupo
Laurie raggiunge quindi tenuta Crawford per parlare con la vedova di Judd e comunicarle la colpevolezza di Will. Il discorso si dilunga in una spiegazione articolata del piano di Will e, mentre le supposizioni sulla cavalleria cominciano a farsi strada nella mente di Laurie, le cose precipitano. La moglie di Crawford, complice della Cavalleria, la fa sprofondare nel baratro, catturandola. Particolare che forse qualcuno ha mancato: il cavallo è bianco, rimandando a Pale Horse di Watchmen-fumetto e al cavaliere dell’Apocalisse Guerra.
Laurie si risveglia all’interno del quartier generale della cavalleria, Joe Keene davanti a lei. Sembra sia il momento del grande discorso da BBEG, ma concentriamoci sul discorso da cattivo: nei fumetti è lo stesso Ozymandias a dirci che il tipico monologo è una ricetta per il fallimento. presentarsi già preparati, in anticipo, è la vera strada per il successo. Proprio per questo possiamo presupporre (come succederà) che il piano della cavalleria sia fallito in partenza.
Rorschach Test
Torniamo ad Angela: la giovanissima (e stranissima Bian si presenta in camera sua a farle un test che sembra in tutto e per tutto un test di Rorschach. Le domande della giovane tornano a far sprofondare la detective nella sua infanzia. La sua vita nell’orfanotrofio e, successivamente, l’arrivo della nonna, l’inizio della sua carriera come poliziotta e tanto altro. Interessante notare come June e Angela consumino un pranzo da Borscht, un locale già visto in Watchmen e simboleggiante la pace tra Russia e U.S.A.
All’interno del laboratorio Trieu veniamo a scoprire tante cose: Bian è la madre di Trieu e non sua figlia mentre nella stanza adiacente non si trova Will, bensì un gigantesco elefante (simbolo di Trieu, come abbiamo già visto). Un ultimo discussione tra lei e Lady trieu svela il piano della cavalleria (a noi già noto) e lascia Angela distrutta e preoccupata.
Processo alle Intenzioni
Dopo una lunga assenza, torna a presentarsi a noi Adrian veidt, questa volta alle prese con un processo. Il guardiacaccia sembra andarci giù pesante con il nostro Ozymandias e, nonostante le accuse siano piuttosto schiaccianti, Adrian sembra prendere il tutto alla leggera.
Il fatto che l’intera scena rappresenti i servi che si ribellano al maestro/padrone fa facilmente collegare il tutto alla puntata: La Cavalleria si ribella al sistema, Angela si ribella alle manipolazioni di Will e Trieu. Durante l’intero processo possiamo poi osservare un disegno dello “squid monster”, ripreso dal fumetto paro paro! Oltre a questo, possiamo notare come le grida “Guility” riprendano Adrian, circondato da i suoi nemici, proprio come il Dottor Manhattan venne circondato dai reporter, assillanti, a tal punto da scegliere l’esilio per non rimanere intrappolato nelle loro vite.
Race for Humanity
Angela passa senza troppi problemi i posti di blocco, dirigendosi velocemente a casa come a voler intercettare la cavalleria (?!?). Giunta alla sua abitazione vi trova Cal e, tra i due, comincia un discorso parecchio insensati. Tra i due termina in modo tanto inaspettato quanto incredibile: Cal viene colpito in fronte da Angela, che estrae dal cranio del marito il simbolo del dottor Manhattan. Fuori da casa, la Cavalleria.
Piccolo ed ultimo appunto, prima delle due puntate finali di Watchmen: il libro che Cal sta leggendo, For Whom the Bells Tolls di Hemingway, un libro che parla di tante cose, tra le quali il cercare qualcuno perché “l’uomo non è un isola, è un pezzo di un continente“