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Vinland Saga Episodio 14: recensione

La traversata della Mercia in pieno inverno non è per niente facile: i Danesi ce la faranno? Scopriamolo in Vinland Saga Episodio 14.

Dopo aver presentato il manga qui e aver recensito gli episodi 01, 02, 03, 04, 05, 06, 07, 08, 09, 10, 11, 12 e 13 (stanno diventando tanti!), parliamo dell’ultima uscita dello Wit Studio.

Vinland Saga Episodio 14 si intitola, molto evocativamente, La luce dell’alba.

Non ricordo come si chiamino questi due fenomeni, ma ritorneranno presto!
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Vinland Saga Episodio 14: la trama

Vinland Saga Episodio 14 si apre con una tempesta di neve, e con uno scorcio della vita degli abitanti della Mercia. La giovane Anne riflette su come Dio guardi tutti, giudicandoli, e nasconde un anello nel tronco cavo di un albero.

Il prete e la storia di Thors

Nel frattempo, gli uomini di Askeladd continuano la traversata della Mercia. Due danesi chiedono al prete alcolizzato se il loro rapporto di fratellanza sia ciò che lui chiama “vero amore”, ma il prete ribatte che loro non guarderebbero le spalle in battaglia a degli sconosciuti.

Allora, i due danesi gli parlano di Thors, che aveva sconfitto trenta dei loro uomini a mani nude, non uccidendo nessuno e affermando che un vero guerriero non avesse bisogno di una spada. Per loro il suo comportamento era incomprensibile e, al pensiero che non li abbia ritenuti abbastanza forti da aver bisogno di una spada, dicono che non si comportasse da “vero guerriero”.

Ma il prete è molto colpito dal racconto e passa la giornata a rifletterci.

Nel frattempo, Askeladd e Ragnar discutono di come attraversare la Mercia con la neve, il cui arrivo abbondante è stato una sorpresa. L’idea di Askeladd è di saccheggiare un villaggio per ripararsi dal freddo, ma Ragnar esita.

La giovane Anne in Vinland Saga Episodio 14
La giovane Anne in Vinland Saga Episodio 14

I dubbi della giovane Anne

Il villaggio è quello della giovane Anne, riunita a cena con la propria famiglia. Dopo la preghiera, i familiari si spartiscono il pane e la figlia più giovane chiede al padre perché preghino tutte le sere. Il padre afferma che chi prega va in Paradiso, cosa molto importante, visto che tra vent’anni è previsto il Giudizio Universale. Uno dei figli afferma che i Danesi siano malvagi e che andranno tutti all’Inferno.

Ma Anne non ne può più di questi discorsi ed esce di casa, andando a recuperare l’anello nascosto. Ha molta paura del Diavolo e di andare all’Inferno, ma non ha resistito a rubare quell’anello dal mercato. È sicura che i bambini cattivi come lei andranno all’Inferno, il Giorno del Giudizio.

È mentre si chiede se buttare o meno l’anello, che Anne vede i Danesi alla porta di casa propria.

Bjorn non approva il cibo dei contadini della Mercia e lascerà una recensione negativa su TripAdvisor
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L’arrivo dei Danesi al villaggio di Anne

Ragnar minaccia i genitori di lei, intimando loro di dargli tutto il cibo, per poi radunare tutti gli abitanti del piccolo villaggio. Askeladd commenta che il cibo che hanno basterebbe a sfamare cinquanta persone per tutto l’inverno, ma non basterebbe per i loro cento uomini.

A questo punto, Askeladd si rivolge al prete, che prima aveva cercato di avvertire gli abitanti del villaggio, così da farli scappare. Il gallo-danese afferma che lascerà correre per questa volta, ma che se riproverà a giocargli un numero simile, lo ucciderà. Dopo tutto, sottolinea Askeladd, lui odia i preti.

ASKELADD NON CI PROVARE!
ASKELADD NON CI PROVARE!

La terribile decisione di Askeladd

Uno degli uomini del villaggio cerca di parlamentare con Askeladd, supplicandolo di lasciare loro metà del cibo, così che possano superare l’inverno. “Vi prego, ho un neonato!” aggiunge. Askeladd rivela di parlare inglese e commenta che avere un neonato in inverno è dura. Ma lo rassicura: lui e gli altri abitanti non si dovranno preoccupare di passare l’inverno. Nessun inverno.

Alcuni Danesi esitano: dopo tutto, stiamo parlando di civili. Ma Askeladd ricorda loro che non solo non ha cibo da lasciargli, ma anche che se uno di loro scappasse potrebbe avvisare il nemico. Ragnar protesta: questa gente è cristiana. Ma Askeladd ribatte ulteriormente: questo è nel miglior interesse di Canuto.

E così, la mattanza inizia, sotto lo sguardo terrorizzato di Anne, nascosta tra gli alberi.

Anne in fuga in Vinland Saga Episodio 14
Anne in fuga in Vinland Saga Episodio 14

La fuga di Anne

Anne scappa, riuscendo ad allontanarsi non vista. Sconvolta, chiede a Dio se suo padre, sua madre, suo nonno, i suoi fratelli e le sue sorelle siano arrivati da lui. Anne gli confida di non aver mai immaginato che potessero esistere persone così malvagie da non temere la sua punizione.

L’alba sorge sul villaggio, che sembra incredibilmente in pace, nonostante l’eccidio della notte precedente. E Anne sopravvive.

Toh, guardiamo i nostri eroi ammazzare bambini.
Toh, guardiamo i nostri eroi ammazzare bambini.

La guerra sui civili in Vinland Saga Episodio 14

Vinland Saga Episodio 14 è un serio pugno nello stomaco.

Quando dicevo che Makoto Yukimura riesce a rendere l’orrore della guerra, parlavo esattamente di questo. Abbiamo avuto tredici episodi per conoscere Askeladd, Thorfinn, Bjorn, Canuto e Ragnar, e sicuramente non vogliamo che muoiano. Ma in questo episodio, vediamo in breve la vita e i dubbi di una famiglia contadina inglese.

La vita quotidiana delle vittime

Abbiamo modo di conoscere i dubbi e i sensi di colpa della giovane Anne, che teme di andare all’inferno perché ha rubato un anello, e quindi di non rivedere mai più la sua famiglia. Vediamo sua madre che si occupa della casa e suo padre che racconta ai figli una versione edulcorata del Giudizio Universale. Vediamo i figlioletti più giovani fare delle facce buffe durante la cena (e la preghiera!), e la figlia minore ridere di loro. E poi, vediamo il vecchio nonno che ormai non parla più e mangia la sua zuppa lentamente.

Pur essendo ambientata nell’Inghilterra dell’anno Mille, in realtà questa è una scena che ci risulta molto familiare. È quindi durissimo stare a guardare mentre Askeladd e i suoi uomini massacrano questa gente. Yukimura ci fa empatizzare con le vittime, prendendosi il tempo per farcele conoscere, così da non rimanerne indifferenti.

Le dure scelte che fa fare la guerra

Episodi come questo ci ricordano che i protagonisti potranno avere i loro passati tragici, le loro motivazioni e i loro obiettivi, ma quando macellano dei civili non sono mai dalla parte della ragione. Le motivazioni di Askeladd sono chiare e sensate, però, quindi spetta anche a noialtri chiederci che altro avrebbe potuto fare. Se avesse risparmiato gli abitanti, lui e i suoi uomini sarebbero stati al sicuro? Si sarebbe potuto fidare della parola degli Inglesi? Sarebbe riuscito a sfamare il suo esercito con solo metà delle provviste? Probabilmente no.

E questo ci riporta alla questione iniziale, ossia al fatto che sia la guerra stessa il fattore scatenante di questi orrori. Se la Danimarca non fosse stata in guerra con la Mercia, non avremmo avuto questo massacro. Ma come si fa ad evitare la guerra, e ottenere comunque ciò di cui si ha bisogno?

Non esistono risposte semplici, e Vinland Saga non vuole darne.

ANDATE A FARE LA COPPIETTA FELICE, INVECE DI MACELLARE I CIVILI!
ANDATE A FARE LA COPPIETTA FELICE, INVECE DI MACELLARE I CIVILI!

Conclusioni su Vinland Saga Episodio 14

Vinland Saga Episodio 14 è l’episodio del magone, della tristezza e dell’odiare un po’ i protagonisti.

Dopo averli umanizzati tanto, Yukimura ci ricorda che sono predoni, e che ammazzano la gente innocente. E ce lo ricorda in un modo in cui è impossibile ignorare l’orrore di questo massacro. Dopo aver umanizzato Askeladd e averci mostrato che, almeno a detta sua, tiene agli abitanti del Galles, ora lo vediamo ordinare l’uccisione di cinquanta civili. Bjorn, uomo fedele e preoccupato per il suo amico, dà un pugno in faccia a una donna non più così giovane.

E di nuovo, vediamo il crudele pragmatismo di Askeladd accostato all’umanità di Ragnar, che però continua a non essere molto efficace. Il solo a fare qualcosa per rimanere fedele ai propri ideali è il prete, che guadagna minacce e pugni. Canuto non parla, laddove sarebbe stato il solo a poter fermare il massacro.

E ora siamo qui, ad aspettare l’episodio 15 dopo esserci fatti una bella doccia fredda di realtà dei fatti. E ci chiediamo se potremo provare ancora affetto per questi personaggi. Bella domanda!

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