“Un Penny per i miei pensieri“, in realtà diciamo sempre “per i tuoi pensieri”, ma questa volta è un po’ diverso…
Sapete di cosa andrò a parlare? Credo che ormai lo abbiate capito che io guardo più al passato che al futuro (no, non sono un Sith), quindi oggi vi parlo di un vecchio gioco di ruolo distribuito in Italia dalla Janus Design e nato dalla mente di Paul Tevis ed edito dalla Evil Hat Production, a noi nota soprattutto per Blades in the Dark.
Questo gioco, nel 2009, ha vinto il premio di Indie RPG Awards come Most Innovative Game of the Year. Ma quale volume sto effettivamente sfogliando? Se in passato avete avuto modo di leggere qualcuno dei miei articoli, ormai siete a conoscenza che apprezzo lo psicodramma. Con De Profundis avevamo parlato della discesa nei più oscuri aspetti della follia, tramite i Miti di Cthulhu, e con Death of a Hero vi avevo invitato ad affrontare la perdita di un proprio compagno nel gioco di ruolo.
Con Un Penny per i miei pensieri, invece, i giocatori si trovano a giocare, creare, o rivivere dei ricordi specifici e, insieme, sono invitati a costruire una storia condivisa.
Ma andiamo ad analizzare meglio questo prodotto che spero abbia, prima o poi, una nuova edizione.
La Procedura Terapeutica di Un Penny per i miei Pensieri
L’intima natura del paziente è del tutto pertinente all’ambito d’indagine più elevato della neurologia e alla psicologia, poiché esse hanno intimamente a che fare con la personalità del paziente, e lo studio della malattia non può essere disgiunto da quello dell’identità
Dott. Oliver Sacks
Chi sono io? Non lo ricordo, ho perso la memoria.
Cosa ci faccio io qui e dove sono? Sei all’Istituto Orfico di Studi Avanzati (è possibile consultare il sito della struttura, è un po’ di tempo che non lo aggiornano… o forse è solo un frammento di un ricordo?) e siamo qua per aiutarti a recuperare quanto hai perso, ma prima di cominciare prendi questo farmaco, si chiama Mnemosyne. Potrà sembrarti strano all’inizio, ma vedrai che col nostro aiuto e con l’aiuto degli altri pazienti troverai la via per ricostruire te stesso e le tue memorie.
Quindi: non ci sono mostri sovrannaturali. Non c’è alcuna creatura che ti ha rubato i ricordi. Non sei un eroe di un racconto fantasy o di fantascienza. Sei soltanto un paziente che, insieme agli altri ospiti della struttura, vuole ricercare se stesso.
Questo gioco è uno dei tanti esempi di sistema masterless, senza alcun narratore o facilitatore di gioco, nel senso classico del termine master. Prima di cominciare la “seduta” i partecipanti devono stabilire, come se fosse una sorta di dichiarazione di intenti, determinate Rassicurazioni e Dati di Fatto, per dare credibilità al mondo che li circonderà.
Dopo questo primo passaggio è richiesto a tutti i giocatori di scrivere degli Spunti Mnemonici che verranno successivamente estratti a caso e indagati, volta volta, dai pazienti della terapia. Questo avverrà tramite domande specifiche che porteranno all’inizio del Viaggio dopo che un ricordo sfuocato verrà riportato alla luce.
Lo scopo di tutti i giocatori è collaborare affinché vengano ricostruiti tre ricordi fondamentali per ogni partecipante, e che la memoria torni alla luce.
La terapia presenta inoltre la possibilità di essere implementata tramite l’espansione e l’approfondimento delle risposte, inerenti all’analisi dei ricordi, tramite lo scambio di monete tra i pazienti (un penny per i nostri pensieri).
Posologia del farmaco Mnemosyne
Per quanto riguarda questo gioco necessito fare un paio di affermazioni. L’ho provato diversi anni fa e oggi l’ho ripreso in mano perché avevo bisogno di recuperare un ricordo.
Devo sottolineare inoltre il fatto che il gioco trova la sua assoluta e magnifica rappresentazione come one-shot, meglio se con quattro giocatori. Le sessioni dovrebbero avere una durata di circa tre ore e vi lascio alcuni consigli specifici per il gioco.
La prima cosa rilassatevi e provate a scrivere degli Spunti Mnemonici intriganti ed interessanti (e perché proprio il ritornello di una canzone di Johnny Cash?). È fondamentale concentrarsi sulle sensazioni provate o che credete di aver provato. Siate brevi, siate specifici, ponete domande ovvie, fatevi guidare dai ricordi precedenti.
Seguendo questi semplici passaggi potrete trovare la via giusta per creare nuovi ricordi o, forse, riportare in superficie ricordi passati e repress nelle profondità della propria mente. Ma, mi raccomando, inserite una X-CARD e cercate di affrontare assieme la sicurezza al tavolo per evitare situazioni spiacevoli tra i partecipanti.
Conclusioni su Un Penny per i miei pensieri
È qualche giorno che cerco di interrogarmi sul significato dei ricordi e della memoria. Il motivo scatenante di questo è sicuramente un libro che sto tentando, nuovamente, di affrontare e che non riesco a portare avanti. Il volume in questione è “Madre Londra” di Michael Moorcock, uno dei miei scrittori inglesi preferiti.
In questo romanzo i personaggi sono dei pazienti di una clinica psichiatrica che, settimanalmente, si incontrano per parlare dei loro ricordi e delle loro sensazioni. Sì, sono tutti affetti da una qualche sorta di patologia psichiatrica, ma loro hanno un qualcosa più degli altri, hanno anche dei poteri. Chi rimane eternamente giovane, chi ha la capacità di percepire i pensieri, chi altro…
Qui invece le cose sono più reali e, potenzialmente, più drammatiche.
Un penny per i miei pensieri è quel genere di gioco che pensi che non sarai mai pronto ad affrontare. Potreste sì essere persone “normali“, ma le appendici aggiuntive concedono possibilità addizionali. Potreste essere agenti segreti che devono ricostruire la propria identità oppure, se proprio proprio non riuscite a fare a meno di giocare con Cthulhu (lasciatelo dormire ogni tanto su N.d.R.), potreste essere stati testimoni di un’apparizione dei Miti.
Oltre a questi scenari avete anche la possibilità di giocare la vostra realtà. A volte è necessario affrontare qualcosa che teniamo dentro, ma spesso non siamo pronti a farlo da soli. Un aiuto è fondamentale e perché non trovarlo utilizzando un gioco? Ormai dovrebbe essere chiaro che certi giochi sono una cosa seria!
Ma soprattutto ricordate il rispetto al tavolo sopra ogni cosa.
Lascio un ultimo appello agli addetti ai lavori del settore: se avete modo di riportare alla luce questo gioco sappiate che ho un sacco di penny per i vostri pensieri!