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De Profundis – L’orrore che arrivava per posta

De Profundis. Quando si intona il De Profundis per qualcuno, vuol dire che lo si da per spacciato. È forse questo il concetto di questo gioco edito dalla Cubicle 7, uscito nel 2010 e recuperabile ormai, solo in versione digitale nella sua seconda edizione?

Quello che oggi vorrei analizzare, non è soltanto il gioco epistolare di Cthulhu, ma il concetto stesso di gioco via lettera, che sia questa cartacea o elettronica.
Ai miei tempi, nel secolo scorso, la DaS Production aveva ideato un sistema basato sugli scambi via posta. Questo gioco aveva come sfondo Il Signore degli Anelli e si chiamava, per l’appunto, il gioco postale della Terra di Mezzo. Da allora, l’idea di poter interagire tramite una lettera si è radicata in me, quasi un pensiero costante, ricercato anche in libri, nei racconti. Mi è capitato anche di emozionarmi durante serie televisive nell’osservare i personaggi che aprivano una lettera o la vergavano di loro pugno.

Non potevo quindi che rimanere impressionato da questo lavoro di Michał Oracz. Mi ci sono voluti solo dieci anni per trovarlo e meno di tre giorni per leggerlo tutto e ora, vorrei provare a raccontarvelo.

Due parole su De Profundis

Come possiamo definire un gioco di ruolo di questo genere? Gioco di storie? Gioco narrativo? Io lo definisco un’ottima idea che potrebbe essere tranquillamente implementata in qualsiasi altro gioco per la gestione di un eventuale downtime.

Ma veniamo a De Profundis. Come spiegato nel manuale, l’autore, definisce il proprio gioco con poche semplici parole:

[…] tra le mani avete delle lettere che parlano di psicodramma […]

Il concetto riassunto in questa frase vorrebbe dimostrare immediatamente quali siano le necessità di questo gioco. La possibilità di sondare l’animo di chi si appresta ad inviare la prima lettera all’amico di turno, allo scrittore che ha parlato in passato di quell’orrore, ad un giornalista, chiunque insomma goda della sua fiducia.

Come mai ho voluto sottolineare alcuni personaggi iconici a cui inviare le proprie lettere? Perché in perfetto stile lovecraftiano, ma anche di scrittori come Mary Shelley o Bram Stoker, spesso nelle storie, vengono inviate lettere a personaggi di spicco o importanti, così da poter aumentare il coinvolgimento legato al disagio di una situazione complicata, assurda o ai confini della realtà (cit.).
Se prendiamo come riferimento la letteratura, possiamo appunto osservare come le loro storie si sviluppino in maniera epistolare. Mina riceve le lettere di Johnathan Harker in Dracula, mentre il capitano Robert Walton scrive alla sorella Martha in Frankenstein. Quindi per un gioco di storie come questo, la corrispondenza epistolare è fondamentale per questo genere di narrazione particolare.

Ma questo come si applica alla storia che vogliamo narrare?

Non temete, qualche dado il manuale vi permetterà di tirarlo, ma non per come possiate pensare! Nel manuale De Profundis, infatti, sono presentati alcuni generi di storia letteraria che potrete raccontare via lettera e dei consigli narrativi che vi permetteranno di scrivere storie più approfondite.

Infatti, in base alla storia che sceglierete, troverete alcune tabelle con associato un dado di riferimento che potrà essere dal d4 al d12. Tramite un tiro di dado nella tabella corrispondente, troverete qualche punto da approfondire nelle vostre lettere, per rendere lo psicodramma che andrete a vivere ancora più vivido.

I tipi di storia che il manuale vi consiglia di narrare sono i più disparati:

  • I Miti attorno a noi
  • Teorie del complotto
  • Un evento misterioso
  • Avventura
  • Ricerca e sviluppo di teorie scientifiche alternative
  • Pensieri, riflessioni, investigazioni
  • Storie di famiglia
  • Storie di viaggi
  • Una normale lettera che sottintende altro
  • Panorami

Scegliendo una di queste tematiche, dovrete poi iniziare a sviluppare il gioco dove, almeno inizialmente, il realismo la deve fare da padrone. Potrebbe essere interessante narrare una storia di famiglia e poi, ad un certo punto, inserire il fatto che tutti i primogeniti, sempre alla stessa età, si ammalino e cambino. Da lì, nelle lettere successive, colui che scrivere, dovrà cercare di far trasparire il senso di ansia e di attesa, modificare un po’ il proprio comportamento e farlo trasparire nella missiva.

Questo è solo uno degli spunti che possono essere giocati tramite questo manuale e lascio a voi decidere quale possa essere il vostro.

Implicazione temporale del gioco via posta

Prima di concludere vorrei trattare una parte interessante e profonda che il gioco presenta: l’implicazione temporale di un gioco epistolare.
Il manuale consiglia due stili di gioco: quello tramite missiva inviata via posta ed uno via mezzo telematico. In entrambi i casi il tempo gioca un fattore fondamentale sulla narrazione. Se il primo metodo porterà a lunghi tempi di risposta, soprattutto a causa dei tempi delle poste italiane, il secondo avrà un approccio temporale più diretto, ma che, tuttavia, risponderà a tempistiche reali del nostro mondo moderno. A volte capita, controllando una mail, di perderne una. Io stesso ho almeno 66 mail da leggere che risalgono anche all’anno scorso (a dover di cronaca sono messaggi autogenerati e non mail importanti n.d.r.)

Quindi perché scegliere di scrivere una lettera per giocare? Prima di cominciare vorrei porre particolare attenzione sulla lettera scritta a mano.

Ci sono vari motivi oltre al divertimento che dovrebbero spingere i giocatori a scriversi lettere. Il primo è, e sembrerà assurdo scriverlo su un sito web, il disintossicarsi dal digitale, per tornare ad una dimensione legata al lavoro manuale. Scrivere una lettera a mano potrebbe dare la possibilità ai partecipanti, di connettersi in maniera diversa e al tempo stesso creare un ricordo tangibile durabile negli anni.
Un altro aspetto importante è l’atto di generare una riflessione personale. Mettere su carta i propri pensieri è molto difficile di per sé, unirli ad un gioco poi, può risultare davvero un’impresa impossibile. Tuttavia questo potrebbe aiutare anche a riconsiderare avvenimenti e traumi, realmente vissuti, che non abbiamo mai affrontato e che possiamo mascherare tramite un gioco, trovando così la forza di iniziare un processo di guarigione.

Un ultimo punto è il momento di attesa, seguito dalla gioia di trovare nella propria cassetta della posta una lettera. Proprio come quando si rivede una persona, o un luogo amato, che si scioglie nel momento dell’apertura della busta.

Conclusioni su De Profundis

Doveva essere un articolo che parlava di orrori indicibili ed innominabili, ed è diventato una dichiarazione di amore per la lettera e la parola scritta. Ma forse De Profundis vuole che i giocatori si impegnino a creare un qualcosa di diverso, e con le idee che propone il manuale, ci riesce perfettamente.

Non è la prima volta che affronto un gioco che tratta il concetto dello psicodramma. Mi è capitato in passato di partecipare ad una oneshot di Un penny per i tuoi pensieri, portato in Italia dalla fu Janus Design. Allora, il senso di percezione di quanto venne giocato fu molto forte e spero di poter costruire qualcosa di simile, se non di più, con De Profundis.

Quindi, per concludere, faccio un appello. Se qualche giocatore fosse interessato a giocare a De Profundis col sottoscritto o qualcun altro dei Cercatori di Atlantide, non avete che da chiedere. Vi chiediamo di farcelo sapere tramite un messaggio in questa pagina, o un messaggio sulla nostra pagina FB o IG. Chissà, magari lo scambio sarà tale da portare anche alla pubblicazione sul sito alla fine della storia, così che tutti possano godere del lavoro che il giocatore ha svolto!

4 Commento

  • Daniele Di Rubbo
    Posted 31 Maggio 2020 at 15:40

    Conoscevo questo gioco da anni, ma l’ho letto solo un anno e mezzo fa. Che dire? Sicuramente è molto evocativo e mi piacerebbe provare a giocarlo, prima o poi. L’unico dubbio che ho – ma questo riguarda tutti i giochi epistolari – e se riuscirei ad avere la costanza necessaria a terminare una partita.

    • Riccardo Gallori
      Posted 31 Maggio 2020 at 15:42

      Ti farò sapere come andranno gli esperimenti. Ho almeno dodici persone che vorrebbero provare a giocarlo. Sto or ora organizzando un po’di cose

      • Franca
        Posted 23 Gennaio 2021 at 11:39

        Ciao, ho trovato il tuo articolo molto interessante. È da qualche tempo che vorrei provare un gioco epistolare. Se sono ancora in tempo mi piacerebbe partecipare all’esperimento.
        Fra

        • Riccardo Gallori
          Posted 30 Gennaio 2021 at 13:28

          Ciao!
          Sono l’autore del pezzo e il gestore del progetto. Purtroppo, al momento, per problemi personali legati alla totale assenza di tempo, il progetto sta subendo un forte rallentamento. Spero a breve di poter ricominciare a spedire lettere.

          Appena si libera uno slot, sarai la prima ad essere informata!

I commenti sono chiusi.

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