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The Royal Cartographer: infinite Comunità

Oggi torniamo a parlare di The Royal Cartographer!

Vi rammenta qualcosa questo titolo? Avevamo già seguito le tracce del suddetto progetto poco più di un anno fa in occasione della campagna Kickstarter dello Zine Month (febbraio) 2022.

LEGGI ANCHE: THE ROYAL CARTOGRAPHER – ZINE MONTH

In questi giorni ci è giunto un interessante plico con tutto il materiale, curiosi dell’unboxing?
Ma prima vai con l’intro!

“…
The map that you’ve painted doesn’t seem real
He just sings whatever he’s seen
Point to the legend, point to the east
Point to the yellow, red, and green

Maybe these maps and legends
Have been misunderstood
Have been misunderstood
…”

Maps and Legends, Fables of the Reconstruction (Reconstruction of the Fables), 1985, R.E.M.

Unboxing The Royal Cartographer

The Royal Cartographer si presenta in una busta porta documenti (quelle con il laccio) rossa con il titolo impresso verso il fondo (nella nostra il titolo era un po’ storto, ma fa tanto zine che abbiamo tantissimo apprezzato “l’errore”). Una volta aperta troviamo il manuale (da un lato la versione 2-4 giocatori, dall’altro per il gioco in solitaria), due fogli con gli adesivi degli elementi scenici. Infine le mappe… le mappe in carta simil pergamena, ben nove (9)!

The Royal Cartographer si può giocare da 2 a 4 giocatori o in solitaria

Tracciamo qualche linea guida

Oltre al materiale presente nel plico, armatevi di due mazzi di carte, due dadi per ogni persona seduta al tavolo e alcuni segnalini (vedremo dopo il loro uso).

All’inizio riceveremo una copia della stessa mappa che andrà divisa nelle stesse sezioni. Si distribuiscono poi gli Assi (utilizzabili come X Card) e andrà preparato, dal 2 al K di Picche, il Theme Deck (il giocatore con l’Asso corrispondente non ha nessuna correlazione con il Theme Deck).

Avremo a disposizione una copia del Community Sheet, dove andremo a decidere tre degli otto Tratti (Agricultural, Martial, Arcane, Cultural, Commercial, Religious, Artisanal, Natural), ognuno contraddistinto dai propri Punti di Riferimento (mulino, torre di guardia, santuario, osservatorio, taverna, cimitero, scuola, albero solitario, ecc.) della nostra Comunità. Andremo poi a scegliere il Centro, il luogo più importante, lo marchieremo con un simbolo sulla nostra Mappa Personale e sulla Mappa Reale.

Si ricevono i Punti Influenza (i segnalini di cui sopra) e due Poteri che potremo usare una solta volta per partita.

Infine, ultimi ma non per importanza, dovremo decidere il nome della nostra Comunità e fare una breve descrizione che declameremo a voce alta al tavolo.
Poi, insieme, sceglieremo il nome della regione che andrà riportato in ogni mappa.

Come si svolge il gioco

Il gioco si articola in due fasi distinte:

  • Local Lore: come gruppo pescheremo dal Theme Deck una carta che determinerà il tema del turno (c’è una tabella). Si tireranno poi, a turno, i dadi che indicheranno i Punti di Riferimento che dovremo disegnare, fino a completare tutte le sezioni
  • The Royal Cartographer: qui “incontreremo” il Cartografo Reale. Le carte estratte dal secondo mazzo definiranno i Punti di Riferimento, per ogni sezione. Discuteremo quindi tra di noi riguardo gli aspetti che effettivamente finiranno nella Mappa Reale

La Mappa Reale alla fine di questo processo sarà quella che poi effettivamente sarà pubblicata, usata nelle scuole e mostrata nelle biblioteche, ma, come ben sappiamo, c’è molto di più di quello che la cartografia mostri effettivamente…

E in solitaria?

In solitaria, funziona in maniera abbastanza simile per quanto riguarda le fasi. La grossa differenza è che dovremo ideare due diverse Comunità, identificando i Punti di Riferimento di ciascuna e poi, in un’altra sessione (si consiglia a distanza di qualche giorno), impersoneremo il Cartografo Reale e lì decideremo gli elementi che confluiranno nella Mappa Reale.

I Cartografi di The Royal Cartographer

Ben in otto hanno messo i propri lavori a disposizione di questa raccolta di mappe: Moreno Paissan (le art interne sono quasi completamente sue), Jog Brogzin, Ali, Dungeon Baker, Thomas Novosel, HBKaze, Arturo e Gabriel deVue.

The Royal Cartographer gira tutto intorno alle mappe e alle Comunità che le abitano
È superfluo dire che i disegni delle mappe sono incredibilmente dettagliati

Ognuna delle nove mappe possiede la propria identità e il proprio stile. Il livello grafico è talmente ben curato che, stringendole tra le mani, non vedremo l’ora di riempirle di infinite Comunità!

The Royal Cartographer propone ben nove mappe da far abitare ad infinite Comunità
Un’altra delle mappe che potrete trovare all’interno di The Royal Cartographer

Impressioni su The Royal Cartographer

The Royal Cartographer è un gioco di ruolo cooperativo incentrato sul worldbuilding, caratterizzato da un sistema veramente leggero di regole. Alberto Furlan, Albi13 su itch.io, ha ideato veramente una perla di gioco!

Che dire? Le premesse vengono mantenute tutte grazie al sistema è snello e funzionale.
Devo dire che ho provato solo la versione in solitaria, quindi non mi esprimo sull’equilibrio della fase di confronto. Spero solo di poterlo fare presto, anche soprattutto per vedere le Comunità che usciranno fuori!

Se avete occasione di provarlo, fateci sapere le vostre impressioni!

Vi lascio uno spunto.
Proprio grazie alla sua ampia possibilità di worldbuilding, The Royal Cartographer potrebbe essere giocato, oltre che per provare qualcosa di nuovo e coinvolgente, per ideare regioni, e comunità che le abitano, dove ambienterete una futura campagna per un altro GdR! Che ne pensate?


Insomma, le terre e i luoghi leggendari sono di vario genere e hanno in comune solo una caratteristica: sia che dipendano da leggende antichissime la cui origine si perde nella notte dei tempi, sia che siano effetto di una invenzione moderna, essi hanno creato dei flussi di credenze.
È una realtà fatta di illusioni…

Storia delle terre e dei luoghi leggendari, 2013, Umberto Eco

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