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Burning Shores: Il DLC che strizza l’occhio alla next gen

Dopo poco più di un anno dalla release di Horizon Forbidden West, Guerrilla Games impreziosisce il suo gioco di un nuovo DLC: Burning Shores.

Il titolo comprende una nuova area esplorabile, nuove macchine, nuovi personaggi. La storia, inoltre, prosegue gli avvenimenti finali della seconda avventura di Aloy. Non sarà quindi non sarà giocabile se prima non si avrà concluso l’ultima missione di Horizon Forbidden West.

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LA STORIA DI BURNING SHORES

La chiamata di Sylens, tramite focus, avverte Aloy (la protagonista della serie) di una nuova minaccia: il magnate Walter Londra.
Si tratta di un sopravvissuto della nave Far Zenith. Questo è stato localizzato nella zona delle “Terre Aride“, un’area corrispondente all’ex Los Angeles. Poco dopo l’attivazione del programma “Zero Dawn” è stata colpita da continui eventi sismici e vulcanici che ne hanno cambiato notevolmente la conformazione geografica. Aloy dovrà quindi andare a controllare nel territorio, a lei sconosciuto, per sventare qualsiasi pericolo possa provocare il suddetto Walter Londra.

L’ASPETTO SPACCAMASCELLA

Quello che più lascia a bocca aperta della nuova avventura di Aloy, è la netta sensazione che, finalmente, si assapora il potenziale della next gen!
Il livello di dettaglio grafico è incredibile e sembra decisamente migliorato il pure già eccellente comparto tecnico, messo su da Guerrilla Games nell’anno precedente.

Sembra una foto dal vivo!

Complice è sicuramente la scelta di non portare il DLC anche su PS4. Così facendo gli sviluppatori hanno avuto sicuramente modo di potenziare tanti dettagli visivi, a cominciare da una sbalorditiva illuminazione degli occhi dei personaggi. La miglioria apportata all’illuminazione dell’iride e della pupilla aggiunge ancora più profondità d’espressione, rendendo gli sguardi e i dialoghi ipnotizzanti.

Burning Shores ha implementato molto l'accuratezza del comparto grafico. Lo si nota soprattutto nel dettaglio degli occhi
In questo caso gli occhi sono lo specchio del comparto grafico

Per quanto riguarda i dialoghi, questi erano decisamente convincenti anche in Horizon Forbidden West. Avevano già rivoluzionato totalmente l’approccio del primo capitolo, trasformando quello che era un difetto in un vero punto di forza del gioco!

Altro aspetto sbalorditivo è il dettaglio maniacale della vegetazione. In ogni inquadratura stupisce sia per quanto riguarda la quantità sia per quanto riguarda la credibilità del movimento in funzione delle svariate condizioni atmosferiche.

In Burning Shores le piante si muovono al cambiare delle condizioni atmosferiche
Chissà come reagiranno quelle piante al nostro passare?

Un’altra componete molto curata e potenziata, rispetto a Horizon Forbidden West, è la realizzazione delle nuvole. Queste si mostrano a schermo con una consistenza molto realistica, tanto da indurre Guerrilla Games a incentrarci una missione di grande effetto.

Viaggiare in mezzo alle nuvole è uno dei punti di forza di Burning Shores. Una delle missioni è ambientata proprio in mezzo a loro!
Gettiamoci in mezzo alle nuvole!

Tutto ciò stabilisce, a mani basse, un nuovo traguardo tecnico/grafico nella realizzazione videoludica. Siamo decisamente convinti che con Burning Shores abbiamo iniziato ad assaporare un po’ di next gen!

BURNING SHORES: NON È TUTTO ORO QUEL CHE LUCCICA

Purtroppo, al netto dei muscoli mostrati a livello grafico Burning Shores deve far conto con diverse problematiche che lo affliggono.

In primis una narrazione non sempre brillante e convincente. Qualche dialogo che seppur recitato alla perfezione non grida al miracolo e sicuramente non riesce a stare allo stesso livello del comparto tecnico del gioco.

L’altro punto che ci ha fatto storcere il naso, nelle 15 ore di gioco, è una non sempre azzeccata colonna sonora. O meglio, non abbiamo nulla da dire sulla potenza e la bellezza della composizione, ma, diverse volte, non c’è piaciuto l’abbinamento con l’attimo che stavamo vivendo sullo schermo. A volte è capitato che la musica rubasse la scena al dialogo, a volte invece, non ne sottolineava la giusta enfasi.

Inoltre, durante il nostro scorrazzare per le “Terre Aride“, la gestione delle telecamere non è sempre stata all’altezza. Sicuramente complice è stata la tanta ricchezza di componenti sullo schermo. In determinati momenti la visuale si bloccava in punti morti, soprattutto con ostacoli alle nostre spalle. Addirittura per due o tre secondi, impedendoci di evitare o schivare i colpi degli avversari, costringendoci a muovere compulsivamente lo stick sinistro e lo stick destro per provare a sbloccare questa situazione molto fastidiosa.

VOGLIA DI NUOVO

Un grande lavoro è stato svolto nella voglia di innovare, o far assaporare cose nuove, a chi gioca.
Ad esempio sono state inserite trenta nuove abilita (cinque per ogni ramo di specializzazione), oltre a tante armi e armature leggendarie. Non dimentichiamoci poi delle nuove combo e attacchi pesanti. Sono state inserite nuove tipologie di missione, un grande ventaglio di ambientazioni originali e i quattro nuovi animali meccanici, hanno poi portato una bella ventata di aria fresca nel gameplay del gioco!
Non nascondiamo che ci è tornata la voglia di sperimentare nuove build o nuove combo per essere il più efficaci possibili a seconda delle situazioni!

Sottolineiamo che, per un videogiocatore navigato, la giusta difficolta di gioco deve essere settata a difficile. Questo nonostante un leggero ma evidente incremento della difficoltà di gioco nel DLC. Difficoltà nettamente aumentata quando si affrontano orde di macchine ostili che, in molte situazioni, sono decisamente in numero maggiore rispetto a Horizon Forbidden West e con un pattern di mosse sempre più ricco e stimolante!
Peccato non si possa dire lo stesso per l’IA assegnata agli umani. È migliorata rispetto al gioco originale, ma non si avvicina minimamente alla controparte robotica!

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IL COLPEVOLE DELL’ESCLUSIVA PS5

Cercando di non fare spoiler, additiamo come colpevole della mancanza della versione PS4 del gioco, il boss finale!

La software house ha apertamente confermato che, il lungo combattimento finale, sviluppato in un susseguirsi di momenti epici ed una quantità di particelle e componenti a schermo incredibile, ha reso impossibile, per gli sviluppatori, la realizzazione sulla quarta generazione Play Station.
L’adrenalinico scontro richiama alla lontana le memorabili boss fight del giovane Kratos (God of War) e le maestose scalate di Shadow of the Colossus.

Speriamo di avervi figurato, il più possibile, la grandezza di questo momento, anche se siamo convinti che giocarlo sarà il miglior modo per assaporarlo al meglio e godere delle emozioni che regala!

IN CONCLUSIONE

Senza alcun dubbio Burning Shores, setta dei nuovi traguardi per la realizzazione grafica di un’opera videoludica, per tutti i fattori che abbiamo descritto. È un titolo però che, alla resa dei conti, ha tante, troppe piccole sbavature per poterlo eleggere a piccolo capolavoro.

La decisione di far uscire il DLC solo su nuova generazione, sta facendo storcere il naso a tutti i possessori di PS4 che avevano apprezzato Horizon Forbidden West. È ampiamente giustificata da una potenza tecnica, ad ora, mai vista, e, scusate se mi permetto di dire che, a nostro avviso, sarebbe anche ora vedere qualcosa che possa essere definito NEXT GEN vista la “presenza”, da ormai 2 anni e mezzo, delle console sul mercato!
Straconsigliato per gli amanti della saga e per chi ama bearsi di una grafica all’avanguardia.
Voto 8/10

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