The Binding of Isaac: Four Souls è una costola del videogioco roguelike The Binding of Isaac, realizzato da Edmund McMillen e Florian Himsl, e che dal 2011 abbiamo imparato ad amare. I riferimenti biblici e le atmosfere quasi disturbanti lo hanno reso unico nel suo genere. Ore ed ore passate ad esplorare le stanze, affrontare strane creature e temibili boss, cercando di raggiungere sempre nuovi obiettivi, sbloccare nuovi oggetti e personaggi.
Ma non siamo qui a parlare del videogioco.
The Binding of Isaac: Four Souls è stato presentato, nell’estate 2018, sulla piattaforma Kickstarter. È stata una campagna di successo in quanto, in meno di due ore ha raggiunto l’obiettivo, arrivando poi a chiudere con un 5300% rispetto a quanto prefissato. Il gioco è poi uscito l’anno dopo, nel 2019.
The Binding of Isaac: Four Souls è un gioco di carte da tavolo da 2 a 4 giocatori e della durata variabile di 30 minuti ad 1 ora circa.
Ciascun giocatore incarnerà un “personaggio”, scelto tra gli stessi che è possibile sbloccare nell’omonimo videogioco, dotato di un oggetto con abilità uniche.
Il packaging del gioco e le sue componenti si presentano di ottima fattura e resa visiva. Il sacchettino in stoffa con le monetine in plastica è un piccolo tocco che aggiunge quel qualcosa in più che non guasta mai!
Assieme al gioco base, sempre attraverso la campagna Kickstarter, è stata lanciata un’espansione che aggiunge nuovi personaggi, mostri ed oggetti, incrementando così la varietà dell’esperienza di gioco.
The Binding of Isaac: Four Souls – Il Gioco
Durante la preparazione del gioco si dispongono sul tavolo tre diversi mazzi di carte: i “Loot“, i “Mostri” e i “Tesori“. Ciascuno di questi durante l’arco dell’intera partita dovrà avere le prime due carte scoperte e visibili a tutti.
Da qui in poi il gioco ricorda per molti aspetti Munchkin con le sue meccaniche EUMATE (“Entra Uccidi il Mostro Arraffa il Tesoro ed Esci”).
Durante il proprio turno il giocatore dovrà pescare una carta “Loot“, potrà quindi decidere di affrontare un “Mostro” scoperto o rischiare andando contro il possibile mostro che si cela dietro la prima carta del mazzo, acquistare un “Tesoro” e/o utilizzare i propri equipaggiamenti.
Sconfiggendo i mostri si otterranno ricompense, che vanno da monete, a carte Loot, a tesori, fino a le tanto agognate anime (SOULS). Chi per primo ne otterrà 4, vincerà la partita.
I combattimenti si risolvono con il lancio di un dado, consultando le specifiche del mostro riportate sulla carta, modificate dall’equipaggiamento del giocatore di turno.
Gli altri giocatori potranno aiutare (se inspiegabilmente volessero farlo) o intralciare il combattimento giocando carte o attivando equipaggiamenti.
I combattimenti non sempre volgeranno a nostro vantaggio, sarebbe troppo facile!
Spesso il nostro personaggio “morirà”, ma questo non determinerà grossi svantaggi. Se infatti la nostra controparte dovesse morire, ci troveremo a perdere alcune risorse: 1 moneta, 1 carta Loot dalla mano, 1 tesoro, e concluderemo il nostro turno. Le anime collezionate non verranno tuttavia intaccate, così da non rendere estenuante e lunga la partita.
Oltre ad ottenere le Anime necessarie per vincere sconfiggendo i Boss, esistono anche 3 Achievements. Ciascuno di questi richiede una specifica condizione: essere in possesso di una determinata quantità di risorse (Monete, Loot o un tipo specifico di Tesori). Il primo a soddisfare tale condizione entrerà in possesso della carta Achievement speciale corrispondente. Questa, in termini di gioco, verrà considerata come un’Anima per il conteggio finale della vittoria.
Anatomia delle Carte di The Binding of Isaac: Four Souls
Le Carte personaggio, eccezion fatta per il nome e l’art, presentano tutte le stesse caratteristiche: Punti Vita, Danni e Abilità. Ogni personaggio inizia la partita con un oggetto unico che non potrà mai perdere e che influenzerà la sua strategia durante il gioco.
Sulle carte Mostro sono indicati i Punti Vita, il risultato del dado necessario a ferirlo e i danni che il personaggio subirà in caso di sconfitta. Ogni mostro, o quasi, possiede inoltre un’abilità unica che lo contraddistingue. Ultima caratteristica è la ricompensa, più o meno interessante, che otterremo una volta che lo avremo sconfitto.
Le carte Tesoro sono il cuore della vittoria. Permettono di costruire la strategia attraverso sinergie, un po’ come avveniva nel videogioco. Ciascuna carta ha un trigger d’innesco, situazionale o volontario. Gli effetti conferiti dai tesori sono vari e molto eterogenei.
Le carte “Loot” contengono principalmente risorse consumabili e sono i più disparati. Troveremo infatti monete, tarocchi, bombe e tanto altro. Questi ci aiuteranno a costruire e far funzionare la nostra strategia se usati al meglio.
Conclusioni
The Binding of Isaac: Four Souls non ha la profondità del videogioco, ma nemmeno ci prova ad averla. Parte con un altro obiettivo e ci riesce appieno: applicare la strategia del gameplay di The Binding of Isaac, cioè il cercare di costruire sinergie nuove fra i vari oggetti, su un gioco da tavolo.
La grafica delle carte è spettacolare e rievoca tantissimo la sua controparte videoludica. A conti fatti è un ottimo filler, intrattiene e coinvolge, risultando più accessibile, a mio avviso, di Munchkin che a volte diventa davvero, davvero troppo lungo.
Mi sono ritrovato in più occasioni differenti a proporlo e, ogni volta, ha riscosso successo e interesse. Chi ha amato il videogioco adorerà questa sua trasposizione, e chi non ne ha mai sentito parlare penso verrà attratto dalla sua grafica e, forse, vorrà provare il capostipite videoludico. Si tratta di due titoli sinergici ma allo stesso tempo stand alone.