The Batman, il film di Matt Reeves e Peter Craig sul supereroe della DC Comics, è il miglior film su Batman di sempre? No, ma ha i suoi pregi e i suoi difetti. Vediamoli in questa recensione!
The Batman mi è piaciuto ma no, non è il #BestBatmanEver, quello rimane Batman Returns di Tim Burton.
Qui potrei anche chiuderla, visto che la mia immodesta opinione in realtà non conta una fava. Ma perché non infliggervela lo stesso?
In questo articolo vedremo quindi quali sono, secondo il mio punto di vista, i pregi e i difetti di The Batman, il film di Matt Reeves e Peter Craig sul Cavaliere Oscuro, uscito nelle sale questo febbraio. Iniziamo con una breve premessa su quale sia il mio rapporto con Batman e quale sia la mia opinione sui film già usciti. Spero che in questo modo si riesca a inquadrare meglio la mia opinione su questo nuovo film.
ATTENZIONE: Questo articolo contiene SPOILER su The Batman
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Premessa: io amo Batman (ma non sono un Bat-Fan)
Io amo Batman. Lo amo da quando ero bambino e mi puppavo la serie camp con Adam West.
Il primo Batman di Burton fu un evento e io ero infottatissimo, nonostante la Bat-dance di Prince.
Batman è stato il primo fumetto che mi sono comprato autonomamente, avrò avuto 12 o 13 anni. Era la bistrattata edizione Glenat. Ricordo ancora la copertina: il Pipistrello che incombe su una batmobile in versione spider, a cui un ragazzino sta ciulando le gomme. Quel ragazzino era Jason Todd, il Robin più odiato della storia dei fumetti e il cui arco sarebbe finito dopo un tot con Una Morte in Famiglia, storia pesissima e bellissima.
Qualche anno dopo, per Il Ritorno del Cavaliere Oscuro di Frank Miller ho faticosamente messo da parte trentamila lire e l’ho comprato di nascosto, perché probabilmente a casa mi avrebbero fatto un culo così a sapere che avevo speso così tanti soldi per un fumetto, che a quei tempi mica si diceva graphic novel. Quest’opera è un capolavoro, anche se mi ha spiegato quanto Batman sia un fascistoide. Ed ecco, lo ammetto, amo Batsy nonostante io sia consapevole di questa cosa.
Potrei andare avanti parecchio, ma la mollo qui con il momento egoriferito. Ci tengo però a chiarire che, nonostante quanto scritto sopra, io non sono un fan, come non lo sono praticamente di nulla. (Ok ok, forse gli SLAYER fanno eccezione.)
Non vedo/seguo/colleziono TUTTO quello che riguarda quello che mi piace, non mi interessa. Ma soprattutto non ho un approccio acritico alle cose che amo.
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Velocissime opinioni non richieste sul Batman al cinema negli ultimi 30 anni
Per inquadrare meglio la mia opinione su The Batman, vediamo brevemente cosa penso dei film precedenti su questo supereroe.
Il Batman di Tim Burton
Batman e Batman Il Ritorno di Tim Burton hanno segnato il ritorno del Pipistrello sui grandi schermi dopo anni di assenza e l’hanno fatto con un mix di quella vena camp della serie degli anni 60, mixata però con le atmosfere gotiche e creepy di Burton. Se il primo è bello, ma risente molto dell’età e della prima componente della miscela, il secondo, che invece è decisamente più cupo, rimane il mio preferito con uno spettacolare Danny De Vito e Michelle Pfifer sogno erotico della vita.
Batman Forever e Batman e Robin
Oh mio dio ma cos’è sta roba?! Praticamente il Batman di Burton in cui la componente più cupa è solo “estetica” e manco tanto. Per il resto sono due fumettoni nel senso peggiore che possa assumere il termine.
Il Cavaliere Oscuro di Nolan
Trilogia che riporta Batman sullo schermo dopo i due obbrobri di cui sopra. Lo fa con un piglio realistico molto interessante sulla carta, nella messa all’opera decisamente meno.
Batman Begins è un prequel che racconta la nascita di Batman, ripercorrendo la formazione di Bruce Wayne. Bella idea, ma il risultato è semplicemente “poco Batman”.
Il Cavaliere Oscuro mi è piaciuto quando l’ho visto. Poi mi sono reso conto che il film si regge solo sulla bellissima interpretazione di Heath Ledger nei panni del Joker.
Il Ritorno del Cavaliere Oscuro è una cagata irredimibile. Un film tanto stupido quanto pretenzioso, pieno di giocattoloni ed esplosioni. Ma il Bane che si mette in testa di fare la rivoluzione per superare il trauma di essere stato friendzonato è una delle idiozie più grandi del cinema supereroistico. Nolan meriterebbe torce e forconi per aver usato ‘sto titolo.
Il Batman di Snyder
Ben Affleck brizzolato e appesantito non sfigura come Batman milleriano, modello a cui si rifà Snyder per Batman V Superman e per Justice League. Ma è senza la stessa sostanza. Il risultato è plasticoso e abbastanza insulso, come i film in cui è inserito.
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Appunti sparsi su The Batman: cosa funziona e cosa non funziona?
Vediamo adesso quali sono, secondo me, gli elementi di The Batman che funzionano bene, e quali sono quelli che invece non funzionano o funzionano solo parzialmente.
Il Batman di Robert Pattinson: il Cavaliere Oscuro più pippa di sempre (ma va bene così)
Robert Pattinson è un bravo attore. È un peccato che gli pesi sulle spalle l’eredità non proprio lusinghiera della saga di Twilight. Da vampiro sbrilluccicante a nuovo Cavaliere Oscuro, il meme era già praticamente fatto. In realtà, Pattinson è un buon Batman, mentre è pochissimo adatto a vestire i panni di Bruce Wayne.
Questo Batman è ‘na pippa rispetto al canone. Non è onnipotente, non arriva ovunque senza che gli altri sappiano come. Deve entrare in un club della mala? Bussa. Poi vede se farsi strada a cazzotti o intrufolarsi. Sviene due volte e alla fine si fa salvare da Catwoman.
C’è una scena emblematica: a un certo punto Batman si trova su un grattacielo, ha un tremito per l’altezza, poi si getta con una tuta alare e per tutto il volo si capisce che se la sta facendo sotto. Cerca di atterrare sul tetto di un bus ma, quando apre il paracadute per frenare il volo, finisce sotto un ponte, il paracadute si impiglia e il nostro eroe manca il bersaglio finendo a rotolare sull’asfalto e a fermarsi contro dei bidoni della monnezza. Si alza e se ne va zoppicando. A piedi.
Ma sapete una cosa? È una bella scena. Davvero. Porta l’eroe con i piedi per terra, lo umanizza, anche perché è il suo secondo anno di attività, è giovane ed evidentemente deve affinare le sue tecniche.
Il Bruce Wayne di Robert Pattinson: Emo-Wayne
Come dicevo, Pattinson non ha granché la presenza del Bruce Wayne che abbiamo conosciuto.
L’immagine pubblica di Wayne come ricco e viziato playboy ha senso, perché rappresenta la “maschera” di Bruce che esprime il suo vero sé solo quando indossa la maschera di Batman. È un concetto sviscerato nei fumetti e anche nei cartoni del Pipistrello e che qui torna nel finale quando protagonista e antagonista giungono a un confronto.
Wayne però qui viene rappresentato come sempre cupo, che va benissimo per i momenti privati ma non per quelli pubblici. In realtà però Bruce Wayne appare pochissimo.
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L’indagine: il ritorno del Detective e il problema della tecnologia
Una dei primi commenti che ho sentito sul film era che Batman tornava a indagare, oltre che a menare e a usare giocattoloni ipertecnologici. È vero, questa è una componente molto presente fin da subito.
Però è anche vero che questo Batman non approda a niente con le sue indagini. Lui e Gordon si fanno portare in giro dall’Enigmista come i due sbirri di Seven.
C’è poi un altro problema, ossia quello della tecnologia. Questo è un bel problema, secondo me.
Infatti, questo Batman presenta alcune cose iper-tecnologiche, come delle lenti a contatto che registrano ogni cosa che guarda, ma contemporaneamente i suoi giocattoloni tradizionali sono reinterpretati in chiave “low budget”. Si muove su una moto tradizionale e quando compare la batmobile è in sostanza un’auto sportiva con un turboreattore. ‘Sta cosa non la capisco.
L’Enigmista, Catwoman e il Pinguino
L’Enigmista è probabilmente la figura più potente del film, per quanto sia stravolta e derivativa. Questo Enigmista è vestito, uccide e scrive in parte usando un codice sul modello di Zodiac Killer. Questo Enigmista scrive e crea trappole mortali come l’altro enigmista, quello di Saw.
Ho apprezzato il fatto che usi i social e ho trovato geniale che il finale del suo piano poggi sulla sua community di follower disadattati. Molto americano.
Zoë Kravitz nei panni di Catwoman non è male, ma non l’ho trovata particolarmente emblematica. Sicuramente meglio di Anne Hathaway e di Halle Berry, ma lontana anni luce dall’essere iconica come Michelle Pfifer.
Il suo personaggio però ha una caratterizzazione molto forte, in alcuni casi forse anche troppo. Donna, nera, cazzuta, che non si fa baciare ma è lei a baciare l’eroe, che lo salva quando lo stanno quasi per ammazzare. Niente in contrario ai personaggi femminili forti, anzi, ma a tratti la cosa mi è sembrata un po’ sovraccarica.
Ma parliamo ora del Pinguino irlandese. Quello è Colin Farrell?! La trasformazione dell’attore irlandese in Oswald Cobblepot è straordinaria, la sua interpretazione anche, per certi versi affine al Pinguino di De Vito, sebbene totalmente diverso. Non so come spiegarlo meglio.
Tutto è sporco a Gotham e un Batman grunge
Mi è piaciuta la backstory in cui tutto viene toccato dal male che permea Gotham City. Nessuno è innocente, nemmeno mamma e papà.
Non ne ho letto molto in giro ma ho trovato azzeccatissime le musiche.
Ne ha scritto bene Andrea Guglielmino: la scelta di insistere su Something In The Way, che è uno dei pezzi più malinconici dei Nirvana, è praticamente il manifesto di un Batman che forse per la prima volta nella storia cinematografica è perdente. Le musiche di Michael Gioacchino sono un ottimo contrappunto orchestrale in cui a tratti ho sentito echi della soundtrack di Star Wars in una versione più cupa (la marcia imperiale nello specifico – l’ho sentita solo io?).
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Pensieri conclusivi su The Batman
Matt Reeves e Peter Craig reinterpretano pesantemente la figura di Batman. È una scelta autoriale che si inserisce in una lunga tradizione di rielaborazione e “tradimento” che risale agli albori del personaggio. Roba che nel fumetto è assodata e sdoganata da decenni.
Capisco chi non ha apprezzato o non apprezzerà The Batman: è un’opera che esce dai canoni in modi che possono piacere o possono fare incazzare. Perciò non posso assicurare a nessuno che la visione sarà sicuramente soddisfacente.
Tuttavia, credo che The Batman sia assolutamente da vedere se amate il Cavaliere Oscuro.
Sicuramente non il Miglior Batman di Sempre. Ma sicuramente il migliore da molto tempo a questa parte.