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Le figlie di Karnon – Dragonero, il Ribelle #13

Ci eravamo lasciati con l’invito di andare a conoscere “Le figlie di Karnon“, siete pronti?

Prima, però, un breve ripasso degli scorsi albi. Abbiamo assistito all’insorgere della Ribellione (qui), abbiamo analizzato i travagli interiori di alcuni personaggi (qui), fino all’ordalia emotiva di Sera (qui). Il nostro sguardo si è poi posato sui tentativi della Teocrazia di assoggettare l’Erondár (qui), e le contromosse che la Ribellione ha messo in atto per cercare sostegno (qui), alleati (qui) e modi per spostarsi più velocemente (qui). Una missione poi è stata particolarmente interessante perché è andata a colpire uno dei punti nevralgici dell’Impero (qui). Abbiamo poi spostato i nostri riflettori su Ian. La storia (qui) che lo vede protagonista avrà sicuramente interessanti risvolti futuri. Abbiamo infine tirato un po’ il fiato guardando indietro ai primissimi giorni della Ribellione (qui). Lo scorso mese, invece, abbiamo seguito (qui) il recupero di una reliquia da parte di Ian e Aura e le peregrinazioni di Alben.
Vai con l’intro!

“…
Still they are blind
Pigeonhearted beings of flesh and blood
Keeps closing their eyes
For the dangers that threaten

Ourselves and our nature
And that is why they all enrage me


Sights and visions
Prophecies and horror


United we stand (together we walk)

I’ll be there when you hunt them down”

Mother North, Nemesis Divina, 1996, Satyricon

Le figlie di Karnon

Copertina dell'albo numero 13 di "Dragonero, il Ribelle": Le figlie di Karnon

La guerra contro le Regine Nere ha lascito l’Erondár squassato da morte, malattie e devastazioni. Le regioni agricole, che un tempo erano prospere e rigogliose, hanno perso i loro abitanti, fuggiti o morti, ed ora sono solo pascoli per le mandrie degli allevatori. Come sempre il prezzo più pesante lo hanno pagato i più deboli, in questo caso le vedove di guerra che, perduti mariti e figli, hanno abbandonato le proprie fattorie e si sono trasferite altrove. Alcune, sole nella loro disperazione, hanno deciso però di rimanere e si sono rifugiate in un misterioso bosco, dove hanno stretto un patto con l’entità che lo abita.

La Solitaria contempla l'oscura magnificenza di Karnon
Karnon nella sua oscura magnificenza

Il patto è vincolante, inflessibile e ineludibile, e viene fatto rispettare con mano ferma dalla “Solitaria“, la feroce strega a capo della congrega.

Le figlie di Karnon sono curiose e seguono Ian e Gmor nel profondo del bosco
Ian e Gmor seguiti dalle curiose figlie di Karnon

Ian e Gmor si sentiranno in dovere di farsi strada in questo bosco oscuro e magico, casa di spiriti antichi e nuove creature, per trovare una soluzione ai drammatici eventi accaduti in un villaggio vicino, dove si erano recati per acquistare dei cavalli per la Ribellione.

Una de Le figlie di Karnon trova la morte per mano degli abitanti del villaggio di Mărepasce. Cosa comporterà cio?
La Solitaria contempla il cadavere di Irlewana. Quale sarà il prezzo che il villaggio di Mărepasce dovrà pagare per questo terribile atto?

Analisi dell’episodio

Le figlie di Karnon” si inserisce nel novero degli albi chi si occupano di mostrarci le conseguenze sul trascorrere della vita nell’Erondár dopo la fine della guerra contro le Regine Nere e l’instaurarsi della Teocrazia. La storia possiede nettamente un taglio verticale, andando così ad arricchire e completare l’universo narrativo di Dragonero, mentre la trama orizzontale rimane solamente accennata.

All’arrivo di Ian e Gmor al villaggio di Mărepasce, saltano subito all’occhio i resti di una creatura bruciata sul rogo in quanto ritenuta una strega proveniente dal vicino e misterioso Bosco dei Cervi. Questa terribile azione è figlia dell’ignoranza, della paura del diverso e dell’odio e sarà foriera di una autodistruttiva spirale di vendetta che coinvolgerà i nostri due eroi. Una trama non molto originale, ma congeniale all’essenza stessa della vicenda e c’è pure il tempo di farsi una nuova amica ed alleata!

Più volte abbiamo visto la bussola morale dei personaggi della saga di Dragonero essere messa a dura prova, come altrettante volte abbiamo visto, o vedremo nel caso del sesto volume di Senzanima, la sottile linea che separa vittime e carnefici.

Le Figlie di Karnon” è questo. Luca Enoch imbastisce una narrazione difficile da affrontare emotivamente, ci mette a dura prova nell’esaminare gli avvenimenti ma soprattutto nel formulare un giudizio univoco.

In apertura

Luca Barbieri, nelle sue Cronache della Ribellione, oltre ad introdurre il disegnatore dell’albo di questo mese, fornisce qualche informazione, sempre a servizio dei nuovi lettori o per chi si è dimenticato o ha perduto qualche dettaglio, direttamente dal passato di Dragonero. Il bacio di strega che Ian reca su di sé, e che ricoprirà un certo peso nell’avventura di questo mese, risale all’episodio “Il tocco che uccide” (“Dragonero” n° 9, febbraio 2014), dove Leario fece la sua comparsa per la prima volta nel mondo di Dragonero.
Inoltre, ci vengono presentati il Dragonero Magazine di novembre e il nuovo volume di Senzanima (“Vittime“) in uscita a dicembre.

Disegni

I disegni dell’albo di questo mese vedono l’esordio di un nuovo talento della scuderia artistica di Dragonero. Lorenzo Nuti, classe 1985, è illustratore, disegnatore di fumetti, concept artist ed appassionato di pittura tradizionale. All’estero è conosciuto per la trilogia Western-Erotica “Les bêtes de Black City” (sceneggiatura Marco Rastrelli, Tabou BD Editions, 2011-2015) e per i suoi lavori di Background artist e Tecnical Artistic Supervisor nel campo dell’animazione. In Italia sono usciti “Giovanni dalle bande nere” (scritto da Marco Rastrelli, Kleiner Flug, 2016), l’adattamento a fumetti del romanzo storico-fantasy di Roberto Genovesi “La legione occulta dell’impero romano” (sceneggiatura Andrea Meucci, Newton Compton Editori, 2017) e cura le matite/chine di “Horatio Nelson – Manovre di avvicinamento” e “Horatio Nelson – Il sangue di Nelson” (storia Marco Rastrelli, colori Luca Pinelli, Editoriale Cosmo e Kleiner Flug, 2019). Il lavoro che Nuti compie nell’albo è sublime nel far sorgere le forti emozioni che sono il substrato della storia. Curiosità, abbandono, sofferenza, rabbia, mistero e violenza hanno il loro spazio e trovano la loro espressione massima nell’equilibrio dei passaggi tra di esse.

La copertina è affidata al duo Gianluca Pagliarani (disegni) e Paolo Francescutto (colori), che ritraggono uno dei momenti della storia, luminosa nei suoi toni autunnali, ma con l’ombra incombente di Karnon a preannunciare tutto un altro tipo di narrazione.


Il 9 dicembre prossimo saremo tutti “Ricercati!” (“Dragonero, il Ribelle” n° 14). Siete pronti a vender cara la pelle insieme a Ian e compagni?
Ma prima ci leggeremo per analizzare il Dragonero Magazine in uscita il 24 novembre.

Dall’ombra insorgiamo. Nel silenzio colpiamo.

I ribelli dell’Erondár

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