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I Mitchell contro le macchine: la recensione

In questo articolo facciamo una recensione del film I Mitchell contro le Macchine, disponibile su Netflix. La recensione contiene alcuni spoiler sulla trama!

The Mitchell VS The Machines, il titolo originale del tradotto i Mitchell contro le macchine, doveva uscire nel 2020. Il film Sony, prodotto da Phil Lord, Christopher Miller e Kurt Albrecht, scritto da Mike Rianda e Jeff Rowe, ha dovuto però affrontare la pandemia, motivo per il quale lo riusciamo a vedere oggi su Netflix. Se la locandina vi ha fatto suonare qualcosa (ovvero Piovono Polpette) è completamente normale: l’animazione è molto simile (anche a causa degli stessi produttori) ma avanti anni luce in quanto ad animazione e resa su schermo.

Una scena del film I Mitchell contro Le Macchine

Trama (con spoiler)

Katie è un’adolescente con la passione della regia, sempre indaffarata nel creare video di intrattenimento che tutti giudicano un po’ strani. Sarà perché il suo attore principale è il suo carlino Monchi, sarà perché effettivamente lei è un po’ sopra le righe, Katie non riesce proprio a ritagliarsi il suo angolo di mondo. Rick e Linda, i suoi genitori, faticano a comprenderla. Aaron, il fratellino, è forse quello a cui Katie si sente più legata e affine.

Quando, però, Katie viene accettata da una scuola in California, le cose sembrano migliorare. Le valigie sono pronte per il viaggio, tutto sembra andare per il meglio, ma durante l’ultima cena in famiglia padre e figlia litigano. Rick decide quindi di ricostruire il rapporto che aveva con la figlia, annullando il volo e portando l’intera famiglia in California in auto! Peccato che, proprio durante il viaggio, l’annuncio di una nuova IA vada molto storto, causando una Skynet Globale. I Mitchell si trovano quindi a dover affrontare le macchine, cercando di raggiungere la loro base e inserire il codice killer, capace di mandare k.o il sistema.

Durante la loro rocambolesca sopravvivenza i cinque ritrovano ciò che li unisce, come famiglia e come persone; anche grazie all’aiuto di due robot riprogrammati, Katie riesce a fermare l’invasione dei robot e a comprendere meglio il punto di vista del padre. Una volta terminata la rivoluzione, i due si separano, ognuno per la propria strada, ma ancora insieme.

Una scena del film I Mitchell contro Le Macchine

Un film strepitoso

Mi è dispiaciuto dover vedere questo film non in un cinema; la sua resa su piccolo schermo è incredibile, quindi avrebbe sicuramente dato di più. Nonostante tutto, proprio perché su piccolo schermo è stupendo (tra editing del video nel video, scene in movimento rese in modo fantastico, effetti di luce grandiosi e quant’altro) è un film che dal lato tecnico è un 10 con lode con bacio accademico. La trama, forse un po’ già vista, è resa bene ed è adatta a chiunque: non ho trovato parti troppo infantili né troppo adulte, segno che la trama è costruita bene per stare nel mezzo.

A parte questo, per tutta la visione mi ha accompagnato un’enorme deja-vu di Piovono Polpette, altro film celebre del trio di produttori: le espressioni, le movenze, perfino la forma delle automobili e degli edifici ricalcano quelle già viste. In definitiva, i Mitchell contro le Macchine è un ottimo film, che probabilmente andrà rivisto (quando saranno aperti) al cinema. Promosso su tutta la linea.

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