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Finalisti Gioco di Ruolo dell’Anno 2019

Lucca Comics & Games è lieta di annunciare i cinque finalisti selezionati dalla Giuria del Gioco di Ruolo dell’Anno che si contenderanno l’ambito premio, il cui vincitore sarà svelato martedì 8 ottobre.

Il 2019 ha confermato l’importanza del concorso, segnando il record assoluto di giochi iscritti, che passano dai 16 del 2018 ai 24 di questa edizione.

La Giuria del Premio è stata presieduta da Paolo Cupola e composta da Mirella Vicini (vicepresidente), Davide Scano (coordinatore), Giovanni Bacaro, Anna Benedetto, Luca Bonora e Daniele Prisco.

I cinque giochi di ruolo selezionati sono:

City of Mist

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  • City of Mist: tra gli abitanti di City of Mist si aggirano i Prescelti, la cui esistenza è celata dalla Nebbia che copre ogni prova o traccia. I giocatori interpretano i Prescelti, investigatori d’azione dotati di poteri leggendari che si trovano a convivere in precario equilibrio tra il mondo reale di una metropoli pericolosa e alienante e quello del proprio Mythos, intimo e potente. Il sistema di gioco si basa sull’unione tra PbtA e i sistemi Roll + Tags.

Di Amit Moshe, edito da Son of Oak Game Studio e distribuito da Isola Illyon Edizioni.

Coriolis – il Terzo Orizzonte

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  • Coriolis – il Terzo Orizzonte: in un lontano futuro, dalle parti di Aldebaran, i giocatori interpretano l’equipaggio di un‘astronave che percorre il remoto sistema stellare denominato Terzo Orizzonte, percorso da conflitti e oscure minacce, ma anche patria di civiltà orgogliose, vecchie e nuove. L’esplorazione, la vita di bordo e il combattimento tra navi sono uno dei principi cardine di questo gioco di ruolo e ben supportati da un sistema di gioco di stampo classico.

Di Tomas Harenston, edito da Fria Ligan e distribuito da Wyrd Edizioni. Abbiamo recensito il titolo qui.

Heavy Sugar

gioco di ruolo
  • Heavy Sugar: trascinata da una visione di perfezione tale da sfociare nella follia, la EdiSons Company ha trasformato l’intera metropoli di Balhan City in un colossale generatore. Sono gli anni ’20 di un secolo non precisato, in cui le grandi Aziende fanno splendere di luce innaturale i distretti della città, controllando l’ordine, i traffici e… i pensieri. I giocatori interpretano il manipolo di sovversivi che tenta di ribellarsi alla falsa ideologia di perfezione che regna in città.

Di Simone Morini, edito da Eleven Aces e distribuito da Aces Games.

HouseHold

gioco di ruolo
  • HouseHold: in un’ambientazione originale e immersiva i giocatori sono accompagnati dal narratore alla scoperta dei tanti Piccoli Popoli che abitano all’interno di una sterminata magione, abbandonata dal padrone umano, e della storia già scritta delle loro avventure. Un gioco di epiche imprese, conflitti, fini equilibri politici e trame misteriose che si snodano tra le profondità della cantina e la magnificenza del primo piano, dove anche un piccolo spillo può diventare un’arma mortale.

Di Riccardo Sirignano e Simone Formicola, edito e distribuito da Raven Distribution.

Vampiri: La Masquerade

gioco di ruolo
  • Vampiri: La Masquerade: ci troviamo in un Mondo di Tenebra fortemente cambiato: l’umanità ha scoperto l’esistenza dei vampiri e ha iniziato a cacciarli. Allo stesso tempo i vampiri più anziani si sono diretti verso oriente, attratti da una misteriosa chiamata. Il sistema di gioco si basa sul d10 e utilizza la nuova meccanica dei dadi Fame che hanno lo scopo di rappresentare il risveglio della “bestia” dei Vampiri.

Di Kenneth Hit e Karim Muammar, edito da White Wolf Entertainment, distribuito da Need Games – Asmodee Italia. Abbiamo recensito il titolo qui.

Commento

Questa scelta di finalisti va in forte controtendenza rispetto all’anno precedente. Non possiamo che apprendere la notizia con un certo sbigottimento e chiederci quale sia la visione della giuria e dei suoi giurati. Poco male. Speriamo a questo punto che una produzione italiana di successo come HouseHold possa farsi valere rispetto a delle traduzioni di prodotti esteri.

Risulta anche strana la presenza tra i finalisti di titoli che hanno suscitato scandalo per evidenti errori di traduzione, che hanno portato alcune meccaniche molto importanti a risultare snaturate. Forse il vincitore del gioco di ruolo dell’anno dovrebbe essere esente da queste polemiche.

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