Freud’s Bones è un gioco indie per PC creato da Fortuna Imperatore, anche conosciuta come Axel Fox nel campo del game design, che tratta il concetto di psicanalisi in modo completamente nuovo.
“Lascia che i tuoi pazienti si stendano sul divano più famoso di tutti tempi e ti confessino i loro segreti, le loro fantasie oscene, i traumi più dolorosi… aiutali a trovare loro stessi!
Ma andiamo ad esaminare il gioco e chi c’è dietro questo progetto.
Analisi dei primi minuti della demo di Freud’s Bones
Il gioco si apre con la lettura di un articolo di giornale e di alcuni pensieri di Carl Gustav Jung. Per chi non lo sapesse, Carl Gustav Jung seguì, almeno inizialmente, gli studi e le teorie di Sigmund Freud, per poi discostarsi dal “maestro” con un suo trattato che pubblicò nel 1913.
Già come inizio, mi pare dei migliori!
Freud’s Bones è un’avventura grafica “punta & clicca” di carattere narrativa. Il gioco è stato costruito ad hoc per omaggiare la nascita della psicoanalisi e il suo fondatore, affrontando i temi della sessualità e delle nevrosi, il tutto arricchito da dubbi esistenziali e interessanti risvolti mentali del personaggio in questione.
Nel gioco vestiremo i panni dello psicoanalista austriaco, tormentato da eterni dubbi e interrogativi al punto tale da venir posseduto da una voce interiore (il giocatore), che lo accompagnerà in una sorta di seduta psicanalitica portata avanti dal videogiocatore stesso.
Lo scopo del gioco è quello di confrontarsi con i pazienti, che affollano lo studio, e studiare la strategia migliore per raggiungere il nucleo dei loro dolori e guarirli. Ogni soggetto dovrà essere trattato come se fosse un mondo a se stante, ogni essere umano è divorato da un conflitto interiore che, giorno dopo giorno, gli sottrae vita. Bisogna ascoltare, redarguire, consolare e sospettare, dobbiamo trovare la tecnica che si addice di più al nostro modo di confrontarsi con i problemi e rivelare i segreti nascosti nel profondo, i sogni inconfessabili e i desideri più brucianti. Dovranno poi essere proposte alcune ipotesi e verificare poi le nostre teorie.
Ricordando sempre che “attraverso le ferite filtra la luce“.
Due parole sull’autrice di Freud’s Bones
Fortuna Imperatore è una game designer autodidatta, con una laurea in Psicologia e un Master in Filosofia. Attualmente lavora in un’impresa di pulizie ospedaliere di giorno e di notte si dedica a Freud’s Bones.
Ha passato due anni ininterrotti (circa 17.000 ore solitarie) a studiare e capire il Game Design, lo storytelling multimediale e la programmazione, nella costante paura di bruciare tempo ed energie, ma per fortuna, oserei dire, non ha mai smesso di credere in questo progetto.
Per sviluppare il primo videogioco sul padre della psicoanalisi, non ha voluto percorrere una strada logorata dai tentativi altrui, ma ha preferito scavare nel fango con tenacia e creare un sentiero ad hoc.
Freud Bone’s è un progetto inserito nel progetto Game to Human (G2H) di IIDEA, un’iniziativa che promuove una maggiore conoscenza dei videogiochi e del loro impatto positivo sulla vita dei videogiocatori, delle loro famiglie e, più in generale, nella società moderna.
Conclusioni
Chi mi conosce avrà ormai capito che prendo molto sul serio determinati lavori che vengono considerati indie, soprattutto quelli con una forte base di psicologia, psicoterapia e psicodramma. Già in passato ho parlato di due titoli di giochi di ruolo con le suddette caratteristiche, come Death of a Hero e De Profundis.
Questo gioco è riuscito, sebbene solo con una semplice demo, ad evocare tutte le potenzialità di una seduta con il dottor Freud. Già nei primi minuti sono sottolineati il suo scetticismo, le sue dipendenze, l’essere affascinato dai reperti archeologici e la sua passione per la letteratura, in particolare William Shakespeare.
Il lavoro che sta dietro questo prodotto è a dir poco certosino.
Sono sinceramente sorpreso del livello di introspezione raggiunto in solo pochi minuti di prova. Altra mia grande speranza è che venga sbloccato il cane di Freud, visto che il finanziamento è stato raggiunto, che in pochi sanno essere il precursore della pet therapy per come la conosciamo oggi.
Andate a dare un’occhiata a questo progetto che potete trovare, a questo indirizzo, sulla piattaforma Kickstarter.