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Choose Cthulhu, i librigame: Recensione

Come tutti gli anni è arrivato ottobre e come in ogni ottobre negli ultimi 25 anni da buon appassionato di fumetti, di GDR e di tutto quello che ci orbita intorno, faccio il mio solito giro a Lucca Comics per poter dare un’occhiata alle ultime novità e acquistare le scorte per l’inverno. Un po’ come fanno gli orsi durante l’anno con i viveri prima di andare in letargo. Tra le varie ultime uscite, la mia attenzione era rivolta ad una cosa che ho sempre aspettato… i librogame della serie di Cthulhu.

Wow, per me era un sogno che si realizzava! Ho sempre adorato la saga di Lupo Solitario e saranno almeno quindici anni che leggo ogni cosa mi si pari innanzi firmata dal buon vecchio HPL, quindi un unico libro che racchiudesse entrambe le cose… be’ wow. Appena entrato al Games, mi fiondo allo stand della Raven, mi guardo intorno e mi faccio proprietario dei due nuovi libri sopra citati.

Tornato a casa stanco, ma soddisfatto, come ogni anno, mi butto sul letto e aspetto che Hypnos mi accolga fra le sue braccia smanioso di leggere i miei nuovi acquisti.

Il giorno dopo però, dopo poco più di un’ora dall’inizio della lettura del primo dei due nuovi librogame, mi rendo conto che quello che avevo per le mani non era ciò che mi aspettavo!

Choose Cthulhu e le proprietà dei librogame

I librogame hanno in primis una particolarità su tutte che li differenzia dai normali libri di uso quotidiano: la possibilità di creare la scheda del proprio personaggio. Ricordo ancora, quando ero poco più che adolescente, la prima volta che mio fratello portò in casa il mio primo libro-game “Ombre sulla sabbia”, il mitico numero cinque della saga di Lupo Solitario. La prima cosa che notai era appunto la possibilità di creare un personaggio e, con il passare delle pagine, vederlo progredire e crescere nell’essere, ma anche nell’avere!

E qui? Be’ qui no.

Partiamo con la descrizione del libro: un A5 a copertina rigida, poco più pesante di un set di dadi. L’impaginazione è superba e le grafiche sono curate come se fossero riprese direttamente dai vecchi romanzi che l’autore scrisse, come anche i simboli e i richiami al popolo degli Antichi. L’idea della carta è a mio parere la chicca che uno non si aspetterebbe! La porosità, la grammatura e lo spessore di ogni singola pagina mi hanno riportato a quando sfogliavo i miei primi libri di GDR.

Tuttavia, sul fronte della trama ho riscontrato delle debolezze importanti. Ovviamente, non starò qui a fare un riassunto dell’avventura, per non fare troppi spoiler a chi non l’avesse ancora letto, quindi potete proseguire senza paura. A volte scenderò leggermente nello specifico, ma vi avvertirò sempre.

Railroading e poca originalità?

La storia di Choose Cthulhu è bella per carità, ma niente di più e niente dimeno di un qualsiasi racconto intitolato “Il Richiamo di Cthulhu” trovabile in una qualsiasi raccolta sui Miti. Non ho trovato refusi di stampa, ma manca una cosa: la possibilità concreta di creare un alter ego e godersi l’avventura come se si fosse realmente i protagonisti della storia e, a mio parere,un “librogame” non può essere definito tale se non riesce a coinvolgermi al punto di riuscire a suscitarmi ansia quando il personaggio dovrebbe effettivamente provarne.

Questo, come viene chiamato in gergo, è un railroad. Certo, in più di un punto abbiamo dei bivi con una parvenza di scelta, e in più di un’occasione mi è anche capitato di morire o di impazzire, ma il succo è tutto lì, purtroppo. Si tratta di scelte che non sono scelte, di vicoli ciechi oltre ai quali non puoi andare e che dunque sembrano costringono il lettore a prendere sempre una certa strada prefissata.

(Qui a seguito abbiamo un piccolo spoiler, aprite a vostra discrezione)

Vedere il proprio investigatore che inerme si ritrova in un conflitto a fuoco con degli zombi senza poterne prendere parte, a me, onestamente, non è piaciuto molto.[/spoiler]

Vedere i punti ferita che vanno su e giù durante l’avventura, vedere l’esperienza che cresce e il personaggio che matura: ecco questo è un librogame.

Considerazioni finali

Torno a ripetere che Choose Cthulhu, a mio avviso è molto bello e lo ricomprerei sicuramente, anzi non vedo l’ora che ne escano altri per ampliare la mia collezione, ma sicuramente non per la smania di voler giocare un librogame. Inoltre lo consiglio caldamente a quelli che, come me, sono fan del mitico Lovecraft e di tutta la saga dei miti di Cthulhu per avere un ulteriore pezzo nella propria collezione, ma lo raccomando anche a tutti quelli che hanno voglia di immergersi in una lettura leggera, tranquilla e senza troppo impegno. Infatti, ci ho messo poco più di un’ora a leggerlo! Due se contiamo il fatto che sono anche tornato più volte indietro per provare i vari bivi.

Una piccola nota però mi sento in dovere di scriverla. Non vorrei sembrare ripetitivo, ma un librogame è bello proprio per quell’interattività che si crea tra lettore e lettura, vedere il proprio PG che risolve enigmi grazie al nostro aiuto, che salva persone in difficoltà e che sconfigge mostri, draghi e demoni per poter infine essere finalmente dichiarato EROE. Il GDR di Cthulhu a mio avviso è uno dei più belli che si possa trovare, e se l’autore di Choose Cthulhu riuscisse ad implementare proprio quello che rende un librogame un bellissimo passatempo, ne verrebbe fuori un piccolo capolavoro senza precedenti.

Il voto che vorrei dare a Choose Cthulhu è un 7,5 su 10 proprio perché comunque è un’opera embrionale che secondo me può essere sviluppata e resa matura dalle mani sagge ed esperte dei giusti autori.

E come diceva il buon vecchio H.P. Lovecraft:

“Non è morto ciò che può vivere in eterno, E in strani eoni anche la morte può morire.”

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