“Bridgerton” è la nuova serie tv prodotta di Shonda Rhimes, creata e distribuita sulla piattaforma di streaming Netflix, basata sull’omonima serie di romanzi di Julia Quinn. La prima stagione di “Bridgerton” è composta da otto episodi, tutti più o meno della lunghezza di un’ora, che ci portano nelle sale da ballo e nei salotti della Londra delle prime decadi del 1800. La serie intrattiene senza avere la pretesa di insegnare nulla ma, ciò nonostante, tra tutte le scene di sesso presenti riprende alla lontana i temi già trattati da Jane Austen.
Ambientazione
“Bridgerton” è ambientata principalmente a Londra, in un’Inghilterra dove la presenza dei neri non è stata solo accettata nell’alta società, e non come servitori, ma addirittura esaltata con titoli nobiliari. Questo fatto in un primo momento potrebbe far storcere il naso, gridando già agli scandali, all’inserimento forzato di personaggi, ecc…
Fermiamo subito tutte queste voci di dissenso parlando del fatto che non sia “normale” neanche nella serie stessa. Ci viene fatto capire come il re, che purtroppo soffre di una malattia mentale degenerativa, abbia preso in moglie una donna nera di estrema intelligenza e che abbia elargito titoli nobiliari ai migliori della società. Questo è avvenuto tutto sommato di recente e gli stessi personaggi notano quanto in realtà questo equilibrio sia fragile. Questo fortunatamente toglie dal piatto il razzismo, lasciandoci concentrare su altri temi.
Temi e Sinossi
È cosa ormai risaputa che uno scapolo in possesso di un vistoso patrimonio abbia bisogno soltanto una moglie.
Jane Austen
Tutta la serie ruota principalmente attorno a due famiglie, i Bridgerton e i Featherington, alle prese con il duro compito di maritare le numerose figlie il prima possibile. La serie ci permette di entrare nei giochi di calcoli basati sulla stagione dei balli londinesi e quelli di campagna, durante la quale una signorina di buona famiglia dovrebbe essere presentata alla regina a e all’alta società e trovare marito quanto prima. Ovviamente lo spettro del non trovare marito si aggira in tutte le case e uno scandalo potrebbe rovinare accordi matrimoniali con principi, re, conti o marchesi.
Spostandosi in altri ceti sociali, il tema principale è quello della stabilità economica necessaria e come potersi assicurare un futuro duraturo. Vediamo pugili e attrici lottare disperatamente per ritagliarsi un luogo di pace prima dell’arrivo della vecchiaia, dove la carriera di entrambe queste categorie verrebbe velocemente stroncata. La serie ci permette in questo caso di entrare nelle relazioni considerate più scandalose, sebbene per un gentiluomo e un’attrice essere scoperti non porti a nulla più che a qualche presa in giro, che potrebbero far crollare il favore a corte.
A incombere su tutti i protagonisti e la Regina stessa si trova Lady Whistledown, doppiata da un’elegantissima Julie Andrews, misteriosa donna che attraverso pamphlet settimanali svela i segreti più nascosti e gli scandali dell’alta società londinese senza peli sulla lingua… o sulla carta. Naturalmente l’identità di Lady Whistledown è uno dei grandi misteri da risolvere, sebbene ci siano moltissimi indizi, e questo non può che richiamare la serie di Gossip Girl, che in un certo senso tratteggia gli stessi temi.
Sesso, relazioni e matrimoni di convenienza
I protagonisti inseguono tutti, nessuno escluso, l’ambito matrimonio per amore che farà loro vivere il lieto fine a cui tanto ambiscono. Le giovani ragazze hanno però una spada di Damocle sulla testa non indifferente, riassumibile nella necessità di un matrimonio vantaggioso con qualcuno di rispettabile. Una delle protagoniste definisce benissimo questa sensazione quando afferma che il matrimonio, per le ragazze come lei, sia il fulcro attorno al quale ruoterà tutta la vita e che ne definirà il valore. Ora, non c’è bisogno di aver vissuto una situazione del genere per sentire brividi di terrore al pensiero che una scelta, o degli errori, compiuta prima dei vent’anni possa pregiudicare l’intera nostra esistenza. Tra scene di sesso più o meno velate, danze e passioni, dovremmo prenderci un momento per riconoscere del coraggio a tutte le donne che hanno affrontato quel periodo.
Fa ancora più ridere se si pensa che queste giovani, che poco o nulla sapevano della vita coniugale e sessuali, potessero portare avanti delle gravidanze senza neanche aver afferrato bene il “come” fosse avvenuto. Il tema dell’ignoranza sessuale viene portato avanti da tanti personaggi femminili di tutte le età, spingendoci a riflettere su quante informazioni una giovane sposa dovesse mandar giù e quanto fosse facile ingannarle.
Altro tema molto importante sono le relazioni omosessuali, delle quali purtroppo ci viene fornito un solo esempio, che si ricollegano ai matrimoni di convenienza. Uomini (solitamente) incredibilmente ricchi che si legano a donne con un matrimonio di facciata per poi concedere alle mogli la libertà di vivere la vita come meglio credono. Il tutto per poter godere di un amore proibito in luoghi dove si possa esprimere senza vergogna e senza nascondersi.
Una serie molto leggera che tratta argomenti su cui riflettere
Una delle cose che ho apprezzato maggiormente di Bridgerton è l’assoluta frivolezza degli eventi mostrati, che mi ha permesso di riflettere sui temi sopra esposti tra un ballo e del sesso in biblioteca tra due novelli sposi. Nonostante il modo in cui questi temi vengono narrati abbia lo scopo di intrattenere, l’orrore e l’ipocrisia trovano sempre e comunque il modo di emergere.