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Beastars – Anche i lupi piangono

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Beastars è spettacolare. Punto e a capo.
Questo anime, tratto da un pluripremiato manga del 2018, getta una ventata d’aria fresca fra le produzioni originali Netflix. Le vicende di Beastars si svolgono in un mondo popolato da animali antropomorfi e i protagonisti sono gli studenti dell’Istituto Cherryton, un prestigioso collegio. 
L’anime in questione, però, è molto più della versione orientale di Zootropolis: il mondo si divide in erbivori e carnivori, con gli stereotipi che le due fazioni comportano. Ogni scuola, inoltre, deve proporre uno fra i suoi studenti più promettenti come Beastar: il candidato viene poi giudicato da una commissione composta da altre Beastars. Il compito dei Beastars è quello di badare ai problemi della società, risolvendo i problemi esistenti e migliorando la vita quotidiana dei cittadini.
Questa recensione, assolutamente spoiler free, mi vede parlare in maniera entusiasta di un prodotto che ho apprezzato particolarmente: essa sarà divisa per punti che sottolineano, di volta in volta, ciò che funziona bene in Beastars.

Una storia solida

La trama di Beastars è lineare e coinvolgente: Legoshi è un giovane ma imponente lupo grigio che studia alla Cherryton. La sua razza lo rende minaccioso agli occhi degli erbivori, ma la verità è che Legoshi è gentile, timido e impacciato. La sua postura curva tradisce una voglia di apparire minuto e magro: Legoshi odia la sua natura e si sforza in tutti i modi di apparire debole. 

Dopo l’aggressione che ha portato alla morte di Tem l’alpaca, gli erbivori della scuola trattano i carnivori sempre con più diffidenza. In questo clima di tensione Legoshi, una notte, si troverà a non essere più in grado di contenere il suo istinto da aggressore: egli salterà addosso ad Haru, la coniglia nana, stringendola in un abbraccio che mescola pulsione sessuale con puro istinto predatorio. Dopo questa vicenda egli conoscerà Luis, il cervo rosso, studente popolare e probabile futura Beastar. I due stringeranno uno strano rapporto di amicizia che somiglia a quello fra mentore e allievo. 

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Dei personaggi ben caratterizzati

I personaggi di Beastars sono vari ed ognuno è interessante a modo suo. Legoshi è costretto dalla società ad assumere un ruolo, quello di carnivoro, che non sopporta. Il suo corpo lo spinge ad inseguire e sbranare la preda, ma la verità è che lui non è altro che un adolescente qualsiasi, dotato di solidi ideali ma inesperto su come funziona il mondo. Anche Luis mal sopporta la sua condizione – nel suo caso – di erbivoro. Il cervo rosso è forte, carismatico e popolare: ama stare al centro dell’attenzione (non per nulla è presidente del club di teatro) e spesso mette alla gogna i giovani bulli carnivori. 
Haru, dal canto suo, ha un carattere determinato e spavaldo. Sicura di sé, apprezza il suo corpo e non disdegna gli incontri occasionali con gli studenti della scuola. Per la sua grande libertà sessuale è malvista dalle altre studentesse, che al meglio la ignorano, al peggio operano atti di bullismo nei suoi confronti. La coniglietta ama le piante ed è la presidentessa, nonché unico membro, del club di giardinaggio. 
Haru è l’amante di Luis, ma è segretamente innamorata di lui. Luis, dal canto suo, vive la relazione come mero rapporto fisico. 
Oltre a questi tre personaggi principali, Beastars presenta un’enorme varietà di comprimari che, sebbene non vengano approfonditi troppo, rendono vivo il mondo di questo anime. 

Un ottimo stile grafico

Ho apprezzato moltissimo i disegni di Beastars: semplici e mai esagerati, gli animali antropomorfi risultano sempre “plausibili” dal punto di vista anatomico. 
Un ulteriore punto di forza è dato dal fatto che coesistono più stili grafici: la sigla iniziale è completamente realizzata in stop motion e, all’interno degli episodi, vi sono di frequente degli intermezzi in disegno tradizionale! 
Parlando della fotografia, l’ho trovata eccezionale: molto spesso ci troviamo di fronte ad una messa in scena dal taglio fumettistico, con la camera che taglia lo schermo in due o tre parti. Ciò mette in risalto le espressioni e i movimenti di più personaggi contemporaneamente.
Unica pecca, dal punto di vista grafico, sono le animazioni 3D, che ho trovato lente e macchinose. Mi hanno ricordato, purtroppo, quel capolavoro del trash che è Cagaster.

Perché guardare l'anime di "Beastars" su Netflix - Fumettologica

Un doppiaggio da paura

Daniela Inserra ha diretto un doppiaggio che, a mio parere, funziona da Dio. Fra i big in questo campo, troviamo Flavio Aquilone (Luis), già doppiatore di Light di Death Note, Hiccup di Dragon Trainer e Rami Malek in Mister Robot; ma anche Manuel Meli (Legoshi), che ha doppiato Jude Sharp di Inazuma Eleven o Ken Kaneki di Tokyo Ghoul. 

Temi forti, moderni e pedagogici

Sebbene la trama di Beastars sia lineare, i temi sono vari e trattati in modo serio ed efficace. I giovani animali della Cherryton vogliono trovare un posto nel mondo e si scontrano spesso con realtà più grandi di loro che li costringono a maturare.
La vicenda di Luis è struggente e spiega i motivi che hanno portato il cervo rosso a sviluppare un carattere forte e indipendente. Haru, la coniglietta, è l’emblema della libertà sessuale: ogni sua parola è uno schiaffo in faccia ad una società, purtroppo simile a quella reale, che non vede di buon occhio una donna disinibita. In ultimo, Beastars non disdegna parlare di cannibalismo, droghe, violenze e soprusi, ma nel farlo non è mai morboso: non si ha mai l’idea di “violenza mostrata per il piacere della violenza”. 
Ciò che si prova, una volta terminata questa serie, è l’impressione di aver imparato qualcosa. La somiglianza della società descritta alla nostra è tale che ogni azione dei protagonisti è vissuta con partecipazione e coinvolgimento. 

La ciliegina sulla torta: il finale

In ultimo, il finale è bellissimo. Non è forzato, apre a nuove possibilità ed è realistico. Molto spesso mi trovo davanti a serie molto belle che, però, si concludono in modo forzato a causa di un’inutile ricerca per un finale estremamente bello o estremamente brutto. Questa serie, a parer mio, termina proprio come sarebbe dovuta finire.
Se volete un consiglio, date a questo anime una possibilità e poi fatemi sapere se vi è piaciuto. 
P.s.
Piccola chicca per chi l’ha già visto, avete anche voi l’impressione che i sandwich alle uova siano più buoni il mercoledì?

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