Siamo finalmente pronti per presentarvi la seconda parte della recensione di The Legend of Zelda: Tears of the Kingdom.
Avvisiamo tutti che, se siamo stati particolarmente crudi e cattivi nella prima parte, saremo particolarmente dolci e smielati nella seconda!
Volevo anticipare che abbiamo deliberatamente scelto, con il consenso del buon Riccardo, di dividere la recensione in due parti. In primo luogo, per evidenziare dei difetti del gioco che in relazione all’anno di uscita, il 2023, dovevano, a nostro avviso, essere menzionati.
Secondo poi per accumulare quante più ore possibile per sondare concretamente quello che la nuova fatica Nintendo ha da offrire. Dall’alto delle centocinquanta (150!) ore di gioco, e dopo aver concluso la main quest, abbiamo ritenuto abbastanza efficace l’esperienza vissuta. È doveroso, quindi, dedicare una standing ovation a Tears of the Kingdom.
Da dove iniziare? C’è effettivamente l’imbarazzo della scelta!
Stavolta vorrei partire da una cosa a cui spesso si da poco peso o comunque resta quasi sempre in secondo piano: la OST (Original Soundtrack).
L’Original SoundTrack è semplice e al contempo elegante, fa veramente emozionare. Con una forza insospettabile prende di peso il player e lo scaraventa all’interno dell’esperienza, esaltando esponenzialmente l’immedesimazione dell’avventura!
Nintendo aveva questa volta l’arduo compito di dover far divertire il giocatore almeno allo stesso modo del maestoso predecessore della saga (Breath of the Wild). Io, vi assicuro, che fino all’uscita dell’ultima conferenza Nintendo, dedicata ai nuovi poteri di Link, non avevo la più pallida idea di cosa potessero fare per arrivare ad eguagliare tanto divertimento. Ma “mamma” Nintendo ha quella sua capacità unica di saper divertire come nessun’altro. E anche questa volta è riuscita a tirare fuori il coniglio dal cilindro!
Il poker di poteri
Il gioco parte con un’introduzione molto evocativa. Si cambiano però un po’ le carte in tavola, dato che Hyrule risulta un po’ modificata rispetto a come la ricordavamo sei anni fa. Fatto ciò entriamo in possesso subito della chiave del divertimento. Un poker di poteri, decisamente rivoluzionari, che amplia fin da subito, verso l’infinito, il potenziale ludico più puro del gioco!
Ultramano
Questo potere permette di assemblare oggetti per creare qualsiasi cosa ci passi per la testa. E quando diciamo qualsiasi cosa, vogliamo proprio intendere che l’unico limite sarà la vostra fantasia! Abbiamo a disposizione ruote, ventole, razzi, luci e così via. Con queste potremo creare aerei, automobili, elicotteri, ripari, ecc.. Tutto ciò che possiamo immaginare ci porterà a tantissime soluzioni ed interpretazioni con le quali affrontare e/o raggiungere un determinato obiettivo!
Compositor
Questo è il secondo potere che Link apprenderà. Questa abilità conferisce la capacità di assemblare ogni pezzo raccolto dai mob con una qualsiasi arma. Potremo così creare armi sempre più potenti all’incrementare della potenza dei mostri che uccideremo.
L’usura delle armi è pressoché rimasta invariata rispetto al precedente capitolo di The Legend of Zelda. Dopo un quantitativo più o meno numeroso di fendenti, a seconda anche della fragilità del materiale di creazione, vedremo distruggersi la nostra arma. Ma la varietà di componenti e di armi che il gioco mette a disposizione, non fa provare minimamente quel senso di rammarico che si avvertiva in Breath of the Wild nell’utilizzare un’arma molto forte. Anzi, proprio questo ci spingerà ad uccidere mostri sempre più potenti per conoscere e creare nuovo equipaggiamento!
Ascensus
Il terzo potere è quello che almeno noi, in locanda Lost In Dice, abbiamo assimilato più tardi di tutti. Abituati dalle lunghe scalate di Breath of the Wild, la possibilità di scegliere un soffitto sopra di noi, non tenendo minimamente in considerazione dello spessore, ed attraversarlo “nuotandoci” dentro per emergere oltre di esso, è stata una cosa che ha messo a dura prova la nostra elasticità di pensiero. Molti enigmi ci hanno impegnato diverso tempo. Proprio perché il nostro essere videogiocatori “boomer” non ci facilitava il ricordare fosse possibile approcciarsi ad una scalata in quel modo, vista l’assoluta originalità della feature implementata in un titolo come Zelda!
Reverto
Il quarto Asso del poker di poteri ci permette di selezionare un oggetto e riavvolgere il tempo per fargli ripercorrere la traiettoria o comunque i movimenti compiuti da lì a poco prima. Riuscite ad immaginare anche qui quante soluzioni possono venire fuori per risolvere una missione?
Prendiamo per esempio un fiume di lava solcato da lastre di pietra alternate. La cosa più semplice da pensare è quella di saltarci sopra e con lo scatto arrivare dall’altra parte. Un rischio mediamente alto. Investendoci però il giusto tempo, come tanti Platform Games ci hanno insegnato, certamente riusciremo nel nostro.
Sì, ok! Ma possediamo il potere dell’Ultramano. Con questo possiamo prendere tutte le lastre ed assemblarle per creare un ponte sicuro che ci porti dall’altra parte. Ma allora, perché non aspettare che si avvicini una lastra e con il potere Reverto ci salgo sopra e torno indietro nel tempo?
Insomma, questo è uno dei tantissimi esempi a cui il gioco ci metterà davanti. Ma ve ne potremmo fare una lista infinita, credeteci. Il nostro consiglio è: SBIZZARRITEVI!
Tears of the Kingdom: è impossibile negare il miracolo
Impensabile che questo titolo con questa dirompente voglia di stupire e regalare centinaia di ore di divertimento, varietà e spirito d’avventura possa girare su Nintendo Switch, una console che il 3 marzo di quest’anno ha compiuto sei anni e per Nintendo è ancora a metà del proprio ciclo vitale.
È ormai risaputo che la Nintendo Switch possieda un hardware obsoleto rispetto alle controparti di Sony e Microsoft. Ma proprio la casa della grande N, ci ha dimostrato, ancora una volta, di saperla sfruttare al massimo per creare un’ennesima meraviglia videoludica!
Nella prima parte della recensione avevamo sottolineato i motivi per cui non ci siamo trovati d’accordo ad assegnare la perfezione a questo titolo. Non veniamo però meno alla correttezza intellettuale nel dichiarare che The Legend of Zelda: Tears of the Kingdom, sia un vero e proprio miracolo su Switch! E, per quanto possa avere grandi lacune tecniche nel 2023, lo spirito d’esplorazione e la ventata di aria fresca, che tanto ci aveva travolto con il predecessore, è forte e pulsante anche in Tears of the Kingdom. Tutto ciò non può che alimentare all’infinito la nostra sempreverde voglia di giocare!
Per giocare a Tears of the Kingdom è necessario aver giocato il primo capitolo?
In molti, durante le live, ci hanno chiesto se fosse necessario aver giocato Breath of the Wild prima di comprare Tears of the Kingdom. La nostra risposta, dopo diverse ore di gioco, è NO.
Il gioco rende possibili, ed opzionali, alcuni dialoghi con NPC che spiegano le vicende o le caratteristiche di tribù, o avvenimenti importanti, del primo episodio. Quindi non vi troverete mai sprovvisti di conoscenza, se siete player che ci tengono alla storia e alla lore di gioco. Il nostro consiglio, però, è andare a dare un’occhiata ai tanti contenuti messi a disposizione su YouTube. Potete trovare, nella pagina dedicata della nostra locanda “LostInDice”, un video riassuntivo. Qui vi potete fare un’infarinatura dei personaggi, o almeno a grandi linee, di quello che è successo in Breath of the Wild per non farvi trovare completamente ignari, soprattutto alle prime battute di Tears of the Kingdom.
Si tratta quindi di un titolo da giocare?
Se, come noi, siete appassionati che respirano i videogiochi, non dovete mai nella vita privarvi di un’esperienza del genere!
Tears of the Kingdom è un titolo che va oltre il divertimento. Ricalibra, addirittura, tutti i limiti del genere e segna, senza ombra di dubbio, una nuova tappa nella storia dei videogiochi!
Si tratta di un gioco che riesce a superarsi. Anche là dove era quasi impossibile farlo! Tears of the Kingdom “grida” la voglia di essere videoLUDICO in tutte le sue sfumature! È un’esperienza che lascia sognare e viaggiare, che rapisce come pochissime altre e ti regala tante, ma tante ore di divertimento. Di Tears of the Kingdom ne parlerete tanto con i vostri amici. Crea anche condivisione, perché ogni esperienza sarà realmente unica nell’interpretazione e nella risoluzione dei fatti. Ve lo diciamo con il cuore da NERD in mano, non vi private di questa bellezza soprattutto se siete già possessori della console Nintendo.
Tears of the Kingdom: conclusioni
Ci importa poco, in locanda “Lost In Dice”, se questo titolo sia da 10 o meno. Ci tenevamo molto di più a farvi sapere se anche questo The Legend of Zelda, si annovera tra i capolavori del media videoludico. Il 9,6 che noi gli assegniamo, penso possa essere una risposta senza alcuna ombra di dubbio!