Hogwarts Legacy, per riprendere il titolo dell’articolo, vale la pena giocarlo?
Proveremo a dare risposta a questa domanda, del resto più volte ci è stata rivolta durante le live. Ma che sicuramente è passata per la testa di tante persone che sono state volontariamente, o meno, travolte dal “ciclone Rowling”.
Ci tengo a precisare che, in questo articolo, affronteremo una recensione soggettiva legata esclusivamente al videogioco!
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Hogwarts Legacy – Un’esperienza a 360° (quasi)
Partiamo da quello che è l’aspetto sensoriale dell’opera di Avalanche.
Possiamo tranquillamente affermare, e sfido chiunque a dire il contrario, che il castello di Hogwarts è una gioia per gli occhi. Sia che siamo in esterna, o all’interno del castello, camminare tra le moltitudini di corridoi e stanze è appagante e positivamente stordente. Gli appassionati del mondo potteriano andranno in estasi nell’esplorare e ricercare numerosi richiami e riferimenti ai libri e ai film della serie. Perché, vi assicuriamo, ogni angolo svoltato ed ogni scorcio sono una vera e propria carezza d’affetto.
La mole di lavoro, tra studio e sviluppo, richiesta per consegnare nelle nostre mani la più fedele riproduzione di Hogwarts deve essere stata incredibile. E già solo questo giustificherebbe i cinque anni di sviluppo del software!
Avete letto bene, “già solo questo”. Infatti, una volta usciti da Hogwarts, potremo dirigerci verso il primo insediamento di maghi: Hogsmeade.
Se dopo il primo avvio potevamo aver avuto un’idea dell’elevato comparto grafico, una volta giunti al villaggio otteniamo la prova provata!
Risulta chiaro che gli sviluppatori hanno profuso un considerevole impegno nel progetto a livello di grafica. Hanno voluto creare qualcosa di grande e non una semplice “scorciatoia” commerciale…
Se l’occhio vuole la sua parte, anche l’orecchio non è da meno!
La colonna sonora è immersiva ed evocativa. Non ha nulla da invidiare alla controparte cinematografica, perfetta sempre in ogni momento. È in grado di esaltare tutti i momenti che vivremo su Hogwarts Legacy.
Dopo questo primo impatto esaltante del gioco, andiamo ad affrontare tutte le sfaccettature che offre, dalle più alle meno riuscite.
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Il roleplay in Hogwarts Legacy
Per prima cosa affrontiamo la questione del roleplay. In primis perché di GDR si tratta e secondo poi perché in “locanda LostInDice” è un argomento molto apprezzato.
Su questo punto, purtroppo, Hogwarts Legacy mostra un po’ il fianco. Ogni scelta morale, malvagia o benevola, intrapresa non comporta nessuna conseguenza in game. Giusto qualche risposta rispettivamente più acida o più amorevole del NPC con cui ci si rapporta. Parliamo, in tutto l’arco di gioco da studenti, di una manciata di commenti.
L’utilizzo delle magie senza perdono è ammesso senza ritorsione di nessun tipo. Sarà possibile utilizzarne senza conseguenza anche all’interno del castello davanti ai professori, quindi, decisamente poco veritiero vista la gravità del semplice apprendimento della Magia Oscura.
Fortunatamente poche missioni, ma ce ne sono, richiedono una condizione specifica per affrontarle. Una volta risolta si potrà fare il bello ed il cattivo tempo. L’esempio più lampante è la missione in totale stealth nella torre dell’infermeria, pena il restart della missione stessa. Una volta completata vedrà la possibilità del nostro personaggio tornare, qualche istante dopo, nello stesso luogo in modalità “festa di capodanno” senza alcuna ripercussione.
Tutto questo purtroppo rende molto difficile l’immedesimazione nel nostro personaggio nelle situazioni che si avvicendano durante il gioco.
Il volto è lo specchio dell’anima
A marcare questo divario, tra le proprie azioni e le conseguenze, lo fa la minima facciale e gestuale del personaggio. Purtroppo siamo davanti ad un aspetto decisamente deludente. Il tutto è però sopperito in gran parte dal, mai lodato abbastanza, doppiaggio in italiano. Questo risulta curato e piacevolmente calzante ai personaggi assegnati, salvo alcuni sporadici casi di eccesso di enfasi contrastanti un’effettiva tranquillità del dialogo.
Un altro grande merito va all’ottima sincronizzazione labiale con le parole italiane che rende il doppiaggio ancor più piacevole da seguire.
Una panoramica a volo di grifone, scope e altri magici mezzi
Per passare all’esplorazione dobbiamo assolutamente parlare dell’ottima resa del volo! Nei primi video mostrati ci aveva fatto non poco storcere il naso. Ora, con il pad alla mano, ci siamo decisamente ricreduti. I movimenti degli abiti del personaggio sono coerenti. Sia che si trovi a cavalcioni di una delle scope (differenziate solo a livello estetico e non per quanto riguarda le performance), sia a cavallo di una delle creature magiche. È importante la resa del volo perché ci accompagnerà spesso e volentieri al di fuori del castello.
Altro mezzo magico di spostamento è la Metropolvere. Che non è nient’altro se non dei punti di teletrasporto sparsi per tutta la mappa sbloccabili al ritrovamento, ma da subito segnalati.
La mappa esplorabile è andata oltre le mie più rosee aspettative. Non è immensa, sia chiaro, ma visto il già annunciato lavoro sul Castello di Scuola e Stregoneria di Hogwarts, la ritengo piacevolmente ampia. È assolutamente bella da sorvolare e scoprire. È ricca di interazioni, dall’individuazione di piccoli insediamenti di maghi, ai classici covi di banditi da “ripulire”. Per passare poi alle tante sfide e collezionabili che il gioco propone.
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La Stanza delle Necessità, recinti per gli animali e altre amenità
Altra menzione di merito va assegnata alla “Stanza delle Necessità”. Questa è uno spazio nel castello, totalmente personalizzabile, adibito a vero e proprio centro di produzione di diverse utility in game. Potremmo distillare pozioni e allevare le diverse piante che ci aiuteranno in combattimento.
Avremo a disposizione anche uno spazio all’aperto dove poter ospitare le creature magiche che salveremo dalle grinfie dei bracconieri. Più accudiremo questi animali, più ci ricompenseranno con degli ingredienti unici per potenziare l’equipaggiamento del protagonista.
Purtroppo, le caratteristiche potenziabili che il gioco prende in considerazione sono solo tre: HP, Forza e Difesa. Sarà inoltre possibile “castonare” gli indumenti con dei power-up dedicati ai singoli incantesimi. Di tutt’altra pasta, invece, la quantità di vestiti, abiti, mantelli e accessori che personalizzeranno l’estetica del nostro alter-ego. Ce n’è veramente per tutti i gusti!
Ogni oggetto avrà la possibilità di essere “trasmografato” liberamente con qualsiasi oggetto scoperto indossabile nello stesso slot d’equipaggiamento. Il giocatore avrà quindi la piena possibilità di dare sfogo al proprio estro modaiolo.
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Il sistema di combattimento
Concludiamo puntando la lente sul sistema di combattimento che era già ampiamente ben spiegato negli showcase precedenti alla data di release del gioco.
Si tratta di una sorta di scherma magica reattiva e colorata. Se usate un pad, e soprattutto possedete una certa competenza, vi consigliamo di settare alla difficoltà più alta. Giusto per avere un minimo di grado sfida giusto negli scontri più “affollati”.
Come abbiamo già anticipato, ogni magia di difesa degli avversari più temibili, corrisponde ad un gruppo di incantesimi contrassegnati e riconoscibili attraverso un colore. Per rompere la difesa del nemico di turno, sarà quindi necessario scagliare una magia dello stesso gruppo (colore). Dovremo quindi realizzare una sequenza di combo per ridurne la barra della vita.
Il gioco, sotto questo punto di vista, non offre tantissime magie. Con quelle a disposizione, però, si potranno creare diverse combinazioni, più o meno efficaci, a seconda soprattutto della tipologia di nemici che andremo ad affrontare.
Conclusioni su Hogwarts Legacy
Per andare al nocciolo della questione, e rispondere alla ricorrente domanda se valga la pena o meno di giocare ad Hogwarts Legacy, dobbiamo, per forza di cose, dare due valutazioni differenti.
La prima è rivolta ai giocatori non avvezzi o indifferenti al mondo di Harry Potter. Questi, senza ombra di dubbio, si divertiranno sicuramente a giocarlo e a godere di tutto il lavoro svolto da questa piccola software house. Il gioco, è bene ricordarlo, non è però esente da difetti e questi inficiano sulla valutazione finale (8/10).
Tutt’altra storia è per chi ama il mondo magico di Harry Potter. Il gioco dà infatti il meglio di sé, mandando spesso l’appassionato in “brodo di giuggiole”. L’esemplare riproduzione dell’atmosfera magica del “Wizarding World” nel matrimonio audio/visivo ci riporta proprio a perderci nella magia ed in questa bellissima dedica di Avalanche a tutti i provetti maghetti da sempre sognanti di frequentare e vivere il castello di Hogwarts!
Il voto, in questo caso, cresce fino ad un incantevole 9/10.