Attenzione! La seguente recensione contiene enormi spoiler sulla trama di Spiderman No Way Home. Avanzate a vostro rischio e pericolo!
A quasi una settimana dalla sua uscita, pensiamo sia propizio cominciare a parlare del film più atteso dall’intero Marvel Cinematic Universe: Spiderman No Way Home. Un film di cui si chiacchiera da tantissimo tempo, che porta addosso il peso di una schiera di appassionati con altissime aspettative e che è uscito a ridosso delle feste, quindi in un momento molto, molto propizio per la sua proliferazione. Si tratta di un buon film? Le aspettative sono state soddisfatte?
Prima di cominciare a parlarne, però, occorre fare una premessa: dopo aver guardato il film, mi sono fiondato a guardare due dei critici che seguo di più nel panorama Youtube, ovvero Victorlaszlo88 e Federico Frusciante, in questo video. I due, che hanno un parere abbastanza distante su No Way Home, mi hanno aiutato ad avere un parere più “profondo” di Spiderman e di No Way Home nello specifico. Pertanto la recensione sarà divisa in due parti: il mio parere prima di vedere il loro video, ed il mio parere dopo la visione del suddetto video.
Pensieri su No Way Home PRIMA del video
Ammetto che No Way Home mi è piaciuto: è un film della Marvel – per i quali ho già speso parole – ed è un buon risultato. Appartenere all’universo Marvel presuppone una non eccessiva profondità, cazzottoni, effetti speciali , sentimenti e cattivi un po’ stereotipati. Il nuovo Spiderman aveva questo e poco altro:
- il grande spoiler dei tre spiderman era stato confermato. Holland, Meguire e Garfield avevano combattuto, ancora una volta, i cattivi sconfitti in precedenza, assieme. Alcuni di questi avevano avuto più spazio di altri (Dafoe e Molina tra tutti), altri erano rimasti sullo sfondo.
- Zia May aveva avuto la sua uscita di scena, con conseguenze turbolenza in Holland. Una turbolenza che è durata pochissimo e che solo l’intervento di Meguire aveva fermato.
- Il multiverso era stato finalmente svelato e richiuso ma la sua sola presenza apriva una gigantesca finestra creativa. Da oggi (ufficialmente) si potrà utilizzare il multiverso perché direttamente collegato con i film della Marvel “canonici”
Tutto nella norma, quindi, per un film per Spiderman: se con Eternals mi era sembrato di essere stato privato di qualcosa, Spiderman era esattamente quello che volevo. Un film semplice, pieno di effetti speciali, con un buon ritmo, non impegnato se non il minimo necessario. Un ottimo risultato, considerato che non pensavo potesse darmi di più.
Passato il colpo di scena iniziale (ormai dichiarato da parecchio, in realtà) dei tre Spiderman su schermo, però, cominciarono a sorgermi delle domande: possibile che il Doctor Strange si piegasse a realizzare semplici desideri di ragazzini? Perché tra tutti i cattivi, quelli più profondi erano solo quelli di Maguire mentre Electro ed il tizio lucertola erano praticamente due secondari, se non terziari? Qualcosa, chiaramente, non tornava, così andai alla ricerca di chi ne sapeva decisamente più di me. Ero stato anche io vittima dell’hype generalizzato o mi stavo facendo problemi ai quali esistevano giò risposte?
Pensieri su No Way Home DOPO il video
Ed ecco che tutte le risposte cominciavano ad avere una risposta accettabile. Che Raimi fosse un regista senza dubbio valido è conoscenza fondata; i suoi Spiderman, dopo aver visto il video, cominciavano ad avere una profondità in precedenza passata in sordina. Anche se mi trovo, tutt’ora, d’accordo con Victorlaszlo riguardo l’inespressività di Meguire (anche a me è sembrato un po’ algido in No Way Home):
- l’effetto che tre Spiderman possono avere sui fan è sicuramente una garanzia al botteghino: mettere “tutti gli uomoragnolo” all’interno di un film è una scelta economica più che narrativa, soprattutto visto che la totalità dei miei compagni di ventura è venuta al cinema solo per vedere se c’erano tutti e tre gli Spiderman.
- Il fatto che gli Spiderman di Holland trasmettano messaggi molto meno “potenti” dei film di Meguire è vero. Negli Spiderman di Holland la figura paterna dello Zio Ben è sostituita con Tony Stark (che a livello genitoriale è decisamente differente rispetto a quella di Zio Ben), un filantropo distaccato da Peter che sembra non volergli bene per buona parte della saga.
- Lo Spiderman di Garfield è meno “eroico” rispetto allo Spiderman di Meguire perché, oggettivamente, non ha lo stesso vissuto.
In sostanza quindi, No Way Home mi è risultato essere una pesante operazione commerciale; non che altri film non lo siano (finché si va sulle grandi case, ognuna produce film per profitto), ma veder spopolare un lungometraggio che dalla sua parte ha solo il voler fare soldi, anziché arte, non è piacevole.
In sostanza, No Way Home è valido?
Tracciando la parola fine a questa recensione, ritengo No Way Home un lungometraggio capace di intrattenere. Intrattiene, lo fa bene e per due ore buone mi è quasi piaciuto vedere un film artisticamente privo di alcunché. Ci sono i pugni, ci sono gli scontri, ci sono le gag inutili che servono a smorzare una tensione praticamente inesistente. C’è tutta la Marvel, da qualche tempo a questa parte, in No Way Home. Letteralmente.
D’altra parte, non c’è il tocco di Chloé Zhao come con gli Eterni. John Watts, dopo aver girato Cop Car (con Kevin bacon enorme), ha gettato al secchio l’autorialità registica e ha fatto un film blockbuster; può piacere, può non piacere. A me, personalmente, non piace. Mi piacerebbe vedere di più del regista (alla James Gunn in Suicide Squad) e meno delle grandi case che vogliono quattrini.
Forse le parole del Frusciante andrebbero prese in considerazione: chi va al cinema per non vedere del cinema lo sta letteralmente uccidendo. O forse sono semplicemente diventato troppo vecchio per guardare i supereroi e chiedere che facciano passare un messaggio che ormai non rappresentano.