Vi siete uniti ai Ribelli dell’Erondár? Allora siete sicuramente “Ricercati!“.
Sono un po’ in ritardo con la recensione di questo mese, quindi i nostri avvisi di taglia non sono ancora pronti!
Come sempre, e come al solito, ecco un ripasso delle storie dell’ultimo anno. Qui si è accesa la fiaccola della Ribellione, che ha provocato sconvolgimenti negli animi dei diversi personaggi (qui). Sera, tra tutti, ha pagato il prezzo più caro (qui). Abbiamo poi seguito le manovre della Teocrazia per sottomettere alcune enclavi dell’Erondár (qui). D’altro canto la Ribellione si è attivata per garantirsi sostegno (qui), alleati (qui) e veloci metodi di spostamento (qui). Finalmente abbiamo assistito ad una vera e propria missione che ha minato uno dei punti di forza dell’Impero (qui). Siamo in seguito tornati ad occuparci di Ian con una storia che, speriamo, avrà interessanti risvolti futuri (qui).
Abbiamo poi tirato un po’ il fiato guardando indietro ai primissimi giorni della Ribellione (qui). Ci siamo poi gettati (qui) nel convulso recupero di una reliquia da parte di Ian e Aura e nelle peregrinazioni irte di pericoli Alben. Infine, lo scorso mese ci siamo addentrati, insieme a Ian e Gmor, nei recessi del misterioso Bosco dei Cervi (qui).
Vai con l’intro!
“…
Wanted dead or alive, Slippery When Wet, 1986, Bon Jovi
I’m wanted dead or alive
Wanted dead or alive
…”
Ricercati!
In “Ricercati!” seguiamo, ancora una volta, il filo dei ricordi dello Gmor anziano, maestro dell’Ordine dei Destiniani, riguardo i “primi giorni della ribellione“. Nel giro di poco tempo Ian, Myrva, Sera, Aura, Alben e lo stesso Gmor si ritrovarono additati come nemici dell’Impero, con tanto di avvisi di taglia sulle loro teste. Ancora oggi sono braccati senza pietà e costretti a una fuga, dei veri e propri “Ricercati!“.
A Biwiart, a ovest di Vetwadàrt, Ian e Briana, sono in missione per stringere accordi commerciali. Riconosciuti, sono costretti ad una rocambolesca fuga per le vie della cittadina inseguiti dalle guardie.
Nell’Enclave dei Grandi Laghi, nel villaggio di Jansa, Gmor è braccato da crudeli cacciatori di taglie. A dargli manforte ci penserà Aleen.
Myrva e gli sparuti Tecnocrati ribelli si trovano a vendere cara la pelle con qualcosa di più “abominevole” di una semplice taglia. Si addentrano infatti nei meandri di una torre, non così tanto abbandonata, di un tecnocrate solitario.
Se vi sono piaciuti gli avvisi di taglia per i Ribelli dell’Erondár, potete trovarli, insieme a molto altro materiale, nel Dragonero Ribelli Box sul sito della Sergio Bonelli Editore.
Analisi dell’episodio
“Ricercati!” compie un ulteriore passo indietro rispetto agli albi che ci hanno narrato in flashback gli inizi del nuovo corso di Dragonero. Possiamo tranquillamente dire di essere veramente nei “primi giorni della ribellione“. Le storie in sé sono solo uno spunto da quanto sono accennate; lo scopo vero di “Ricercati!“, infatti, non è quello di raccontarci questi tre eventi, quanto quello di rendere vivo il mondo in cui i nostri eroi si muovono. Tra un albo e l’altro accadono avvenimenti sia vicini che lontani. Tutti questi hanno avuto, hanno o avranno ripercussione sulle storie che abbiamo letto, leggiamo o leggeremo in futuro.
Più volte mi sono riferito a Luca Enoch e a Stefano Vietti come ai Maestri dell’arazzo di Bayeux, proprio per la loro sapiente capacità di tessere una storia che, come abbiamo visto nell’albo di questo mese, si dipana lungo un ampio arco di tempo, oltre ad abbracciare l’intero mondo. Questo primo anno di “Dragonero, il Ribelle” ha visto più volte le penne degli autori soffermarsi su eventi se vogliamo “minori” o meno appariscenti rispetto a quelli “canonici” del fantasy e per di più hanno cadenzato queste storie in maniera assolutamente non lineare. Siamo veramente sicuri, come scrivono alcuni lettori, che ci siano troppe “storie sulla ribellione, dove i ribelli… non si ribellano“?
Per usare le parole di Luca Barbieri:
“Gli autori hanno voluto affrontare questa vicenda in modo realistico, senza condensare e accelerare i tempi di azione, che proprio come nella realtà, sono spesso diluiti e ricchi di pause.”
La grande ruota dentata di questo meccanismo così ben calibrato è il Gmor anziano, maestro dell’ordine dei Destiniani o, come lo chiama Luca Barbieri, ‘Old Man Gmor‘. A lui tocca fare da guida in queste tre linee temporali intrecciate tra di loro (passato, presente, futuro) di nolaniana ispirazione con cui è tessuta la storia di Dragonero.
Cosa ci attende nel futuro?
Sappiamo di per certo che la Ribellione finirà e possiamo pensare, presumibilmente, che la Teocrazia di Leario cadrà. Sì, ma a quale costo? Gli equilibri in cosa mostrare del futuro dell’Erondár, tanto da stuzzicare la nostra curiosità ma non tanto da svelare i piani futuri per il prosieguo dell’opera, il passato colmo di dettagli e avvenimenti che hanno il loro riverbero con lo svolgimento della trama, ma soprattutto il presente che si destreggia tra queste due estremità, denotano una capacità narrativa e una pianificazione sopraffine da parte dei due autori.
In apertura
“Ricercati!” si apre sempre con le Cronache della Ribellione. Nell’editoriale Luca Barbieri si vede “costretto” a dover spiegare la volontà degli autori di aver impostato la narrazione del nuovo corso di Dragonero così come la leggiamo mese dopo mese. Dato quindi che, anche questa volta, leggeremo dei “racconti nel racconto“, ci introduce ai disegnatori che si sono cimentati in questo numero.
Fornisce poi qualche informazione aggiuntiva su Dragonero Magazine uscito il 24 dello scorso novembre. Ci sono infatti due suoi articoli (grandi battaglie fantasy e storia dei soldati mercenari), un articolo di Gianmaria Contro (Re Artù) ed uno di Maurizio Colombo (gesta dei nani fra piccolo e grande schermo), oltre ad una storia divisa in tre parti disegnate da Luca Bonessi, Vincenzo Riccardi e Cristiano Cucina, presenti entrambi anche in questo albo.
Disegni
La copertina di “Ricercati!” è sempre opera del dinamico duo Gianluca Pagliarani (ai disegni) e Paolo Francescutto (colori) che colgono l’essenza di “quei primi giorni della ribellione” piuttosto che interpretare uno dei momenti tratti dalla storia.
L’albo è ad opera di ben quattro autori e, sebbene questo suo essere disegnato a otto mani serva per raccontare tre storie di sfumature diverse, possiede quella certa uniformità che ci fa affermare di stare leggendo delle avventure ambientate nel mondo di Dragonero.
Le peregrinazioni, nei dintorni del monastero dei Destiniani, e i ricordi del vecchio Gmor sono di Cristiano Cucina, Antonella Platano si occupa invece dell’inseguimento tra strade, stradine e tetti di Ian e Briana. A Vincenzo Riccardi spetta la missione di Gmor e il suo incontro con Aleen, mentre Ludovica Ceregatti, qui al suo esordio su Dragonero, disegna la discesa di Myrva e compagni nei meandri della torre abbandonata
Il lettering è sempre firmato da Marina Sanfelice.
Bonus track
Come accennavo lo scorso mese, e come ho scritto poco sopra, il 24 novembre è uscito il Dragonero Magazine 2020. Non c’è da preoccuparsi, non mi dilungherò nell’analisi di ogni articolo, mi dedicherò soltanto alla storia, divisa in tre parti, presentata nell’albo.
Vai con l’intro!
“…
I nani, L’inferno dei vivi, 2015, Richard Benson, Federico e Francesco Zampaglione
I nani, i nani, i nani, i nani
I nani, i nani, i nani, i nani
…”
Il Consiglio dei Reggenti
Smerl “dal verro villoso“, Rouhark “naso di gheppio” e Harlagh “barbadorata” vengono investiti dal Consiglio dei Reggenti dei nani di riportare i tre frammenti, in cui è divisa la chiave del regno sotterraneo, alla fornace dell’antica gilda dei fabbri, ubicata nell’estremo nord del mondo conosciuto, e ivi renderla integra nuovamente. Il viaggio “sull’ultimo prodotto della tecnologia nanica” non sarà dei più facili, soprattutto per il fondoschiena di uno dei tre…
Ghiaccio e fuoco
L’avanzata tra i ghiacci dell’estremo nord è rallentata dalle barriere linguistiche che intercorrono tra il nostro eroico trio nanico, in cerca d’aiuto, e le popolazioni di quelle terre inospitali. Nulla che un po’ di “fuoco” che scorre nelle vene di uno dei tre non possa risolvere!
E c’è pure tempo per farsi una risata in faccia all’ultimo del terzetto.
Sfida sull’isola!
La discesa fino alla Sala delle Fornaci, ma soprattutto alla Prima Fucina, rappresenterà una sfida molto sui generis per i tre nani moschettieri. Il finale, poi, è tutto da ridere!
Analisi dell’avventura
Quando si parla di nani è impossibile non aspettarsi una sceneggiatura di Luca Enoch: infatti nessuno, in Italia, scrive di Nani come lui!
Non so a quando risalga il parallelismo nano/risate, forse dal personaggio di Gimli nella trilogia del “Signore degli Anelli” di Peter Jackson (2001-2003), vena comica ripresa poi ne “Lo Hobbit“, sempre di P. Jackson (2012-2014). Devo ammetterlo non ricordo nei libri si sottolineasse tale comicità, ma tant’è…
Comunque, per chi vuole approfondire questa vena serio-comica dei nani, c’è sempre il ciclo “La Saga della Terra Nascosta” di Markus Heitz (2006-2016), dove i nani fanno da padrone.
Disegni
I disegni dei tre episodi, in cui è divisa l’avventura, sono a firma di Luca Bonessi, Vincenzo Riccardi e Cristiano Cucina; per quanto riguarda i colori sono di Andres Mossa, Alessandro Baccaglini e Martina Saviane. Mentre il lettering è ad opera di Luca Corda e Marina Sanfelice.
A questo punto Vi auguro Buone Feste e felice anno nuovo (speriamo!), poi Vi consiglio di prepararvi bene per dare l’assalto a “L’inaccessibile fortezza” (“Dragonero, il Ribelle” n° 15, 9 gennaio 2021).
Dall’ombra insorgiamo. Nel silenzio colpiamo.
I ribelli dell’Erondár