Siete pronti a dare “Scacco alla Torre” insieme a Myrva e Ian?
Dopo l’inizio molto serrato della Ribellione (qui), ci siamo soffermati sui drammi interiori di alcuni personaggi (qui), che hanno raggiunto il loro culmine nella difficile ma emozionante prova affrontata da Sera (qui). Abbiamo poi visto (qui) come la Teocrazia abbia spadroneggiato nell’Erondár, e come la Ribellione abbia cercato sostegno (qui), alleati (qui) e modi per spostarsi più velocemente (qui).
La missione di questo mese, invece, è una vera e propria azione di guerriglia.
Vai con l’intro!
“… vedo il mondo come una
La linea d’ombra, L’albero, 1997, Lorenzo Jovanotti Cherubini
Scacchiera dove ogni mossa che io faccio può cambiare la
Partita intera ed ho paura di essere mangiato ed ho paura
Pure di mangiare…“
Scacco alla Torre
L’Impero, per garantirsi un vantaggio contro i ribelli e i regni che ancora si oppongono al regime di terrore instaurato da Leario, si appoggia alla Gilda dei Tecnocrati che, nel segreto della torre di Tectuendart, è in pieno balzo tecnologico nel campo della guerra. A questo punto è di vitale importanza che i terribili strumenti di distruzione non escano dalla torre e che tutti i progetti non possano più essere replicati, pena un imperversare di orrendi massacri fra la popolazione dell’Erondár ad opera dal Gran Sacerdote della Signora delle Lacrime di Sangue. Fra i Ribelli, solo Myrva conosce ogni segreto della torre dei Tecnocrati, e tocca proprio a suo fratello Ian ad accompagnarla in questa missione suicida nel cuore dell’Impero, in un vero e proprio scacco alla torre.
Cos’è la Gilda dei Tecnocrati
La gilda raccoglie ingegneri e scienziati di ogni tipo e dalla grande creatività, esperti nell’ideare e costruire apparecchi meccanici di ogni sorta, di cui una branca molto importante è la sezione che si occupa dello sviluppo delle armi. Lo scopo della gilda è l’asservimento della natura all’uomo attraverso l’avanzamento tecnologico. Uno scopo diametralmente opposto a quello degli elfi, soprattutto quelli neri, che infatti hanno attaccato la gilda durante la guerra.
Cosa nasconde la torre di Tectuendart?
La torre svetta sopra una piccola isola poco al largo della capitale Vàhlendàrt, è abitata esclusivamente da tecnocarti, che frequentano l’accademia, svolgono i loro esperimenti e costruiscono le loro meraviglie meccaniche.
Sebbene la torre sia stata diverse volte presente nelle tavole di Dragonero, in questo episodio per la prima volta entriamo nelle sue sale, scoprendo alcuni dei segreti, ma soprattutto venendo a contatto con la vita di questa enclave chiusa, segreta e scandita da ferree regole, ma fondamentale per l’Impero.
Analisi dell’episodio
Fin dalle prime tavole comprendiamo che il personaggio chiave di “Scacco alla torre” è Myrva Aranille, è lei che traccia la rotta alla guida di un curioso natante da incursione subacquea.
Qui mi perdonerete la digressione, ma mi è tornato in mente un passaggio di un film a me molto caro “Il corsaro dell’isola verde” (1952) di Robert Siodmak, con uno strepitoso Burt Lancaster, dove il professor Prudence, uno sgangherato inventore molto assomigliante a Benjamin Franklin, fornisce ai ribelli invenzioni altrettanto sgangherate ma funzionanti, tra cui un sottomarino.
Per tornare a noi, come abbiamo più volte sottolineato, il fumetto di Dragonero è una storia corale; il nostro eroe rimane pur sempre Ian, ma nei vari volumi di volta in volta ci siamo soffermati più sui comprimari, approfondendoli e scoprendoli, ma soprattutto osservando tramite le loro esperienze come stia cambiando drasticamente l’Erondár.
L’albo di questo mese non è da meno.
A parte un brevissimo excursus con l’Imperatore marionetta Nahim, Leario e Sophia, è il tetragono Ausofer che spicca in due momenti legati in maniera sottile tra di loro. Il primo è quando decide che la produzione bellica vada fermata a qualunque costo, ed il secondo, rievocato da Myrva, quando in passato bloccò la sua invenzione della stampa a caratteri mobili, reputandola pericolosa per la possibilità che il sapere si diffondesse troppo tra la popolazione. La sequenza è un vero e proprio omaggio al film “Notre Dame” (1939) di William Dieterle con un magistrale Charles Laughton nei panni di Quasimodo, quando Frollo censura la medesima invenzione.
Grazie proprio a questo sapiente uso di flashback ed incontri con personaggi legati al passato della nostra tecnocrate preferita, Enoch ci dona un affresco sempre più completo della sorella di Ian. Myrva si trova sospesa, come già si vede dalla copertina sebbene lì sia sulla torre, tra ciò che era prima, cioè un ingranaggio della gilda, seppur fuori dagli schemi, e ciò che sarà dopo lo straziante sacrificio che si troverà a compiere: dare scacco alla torre e distruggere il proprio mondo affinché possa rinascerne uno nuovo non più schiavo, ma al servizio di tutti.
In apertura
Luca Barbieri, nell’editoriale Cronache della Ribellione di questo mese, fornisce ai lettori che hanno iniziato da poco, un po’ di informazioni sui Tecnocrati oltre a presentare lo speciale estivo di Dragonero di quest’anno, “Cuore di tenebra“, ma di questo ne parleremo tra qualche riga.
I disegni
Alex Massacci, visto nelle tavole “esotiche” del mese scorso, si occupa dei due flashback del passato di Myrva, mentre Gianluca Gugliotta si dedica al non facile compito di tratteggiare gli avvenimenti nelle camere della torre di Tectuendart. Gianluca Pagliarani, con i colori di Paolo Francescutto, come al solito ci regalano una copertina densa d’azione. Al lettering troviamo Marina Sanfelice.
Come accennato poco sopra, nell’editoriale di “Scacco alla torre” Luca Barbieri ci introduce lo speciale di Dragonero di quest’anno: “Cuore di tenebra“. Del resto è tempo d’estate e, come ogni anno, le uscite della Sergio Bonelli Editore, oltre a quelle mensili, si arricchiscono degli speciali a colori. È proprio vero che “Du gust is megl che uan“, come diceva una famosa pubblicità di qualche anno fa!
Vai con l’intro!
“Risalire quel fiume era come compiere un viaggio indietro nel tempo, ai primordi del mondo, quando la vegetazione spadroneggiava sulla terra e i grandi alberi erano sovrani.“
Cuore di Tenebra (Heart of Darkness), Joseph Conrad, traduzione di Luisa Saraval, Garzanti, 1990
Cuore di tenebra
Sul finire della guerra contro le Regine Nere abbiamo visto precipitare la loro isola volante sulla capitale del regno di Lehorian, Nedvian. Da quel momento in poi, non si sono più avute notizie ed inoltre una selvaggia e intricata foresta è cresciuta in quelle terre. I nostri Ribelli al gran completo, Ian, Gmor, Sera e Myrva, accompagnano una spedizione di cartografi per tracciare nuove mappe utili alla ribellione, di botanici alla ricerca di nuove specie vegetali e di tecnocrati pronti a testare la loro ultima invenzione, uno strano mezzo anfibio a vapore dalle molteplici funzioni. La discesa lungo il fiume condurrà l’equipaggio in un mondo sconosciuto e terribile, dove nuove specie intelligenti reclamano la foresta come proprio inviolabile regno.
Caliamoci nel profondo del Cuore di tenebra
Sebbene gli avvenimenti dello speciale si svolgano in una fase temporale diversa da quelli dell’albo mensile, si può tranquillamente affermare che la protagonista di entrambi sia la Teknokyrie Myrva Aranille. Sì, Ian ha la sua missione all’interno della missione, Gmor è il compagno che tutti vorremmo avere al nostro fianco, Sera da sfoggio delle sue competenze e capacità, ma è Myrva il fulcro della storia. Lei, depositaria dei valori della gilda dei Tecnocrati, incarna la volontà del’’uomo di piegare la natura, ma che immancabilmente si infrange contro il Cuore di tenebra della Natura stessa: l’Onnivente.
Luca Enoch, anche in questo numero, riesce a tratteggiare una storia che eredita le atmosfere claustrofobiche ed angoscianti dell’omonimo romanzo, a sua volta trasformato nell’altro capolavoro cinematografico che è “Apocalypse Now” (1979) di Francis Ford Coppola.
Possiamo azzardare che, per la presentazione di questa coscienza collettiva così complessa, dove ogni singolo membro della foresta è consapevole dell’esistenza di ogni altro individuo e partecipa a ciò che l’altro vive, siamo di fronte ad uno speciale unico nel suo genere, proprio per le ramificazioni future a cui la storia apre.
In apertura
Indovinate un po’ chi introduce l’albo in questione, oltre ad alcune informazioni riguardo agli speciali diventati volumi da libreria? Sì, proprio lui, Luca Barbieri!
I disegni
Lorenzo Pastrovicchio è in splendida forma ed è supportato dagli ottimi colori di Piky Hamilton, mentre l’ottima copertina è della guest star, prestata da quelle della serie Morgan Lost, Fabrizio De Tommaso.
Siete pronti il prossimo mese, in piena calura estiva, a svegliare “Il dormiente” (“Dragonero, il Ribelle” n° 10, 11 agosto)?
Ci leggiamo in giro!
Dall’ombra insorgiamo. Nel silenzio colpiamo.
I ribelli dell’Erondár