È da parecchio tempo che pondero accuratamente le parole da utilizzare in questa recensione. Vulcania è un prodotto italianissimo, sbarcato ed esploso su Kickstart e, lo ammetto, davvero molto ispirato. Ideato nel 2013 dalle menti di Mattia Arnaudo e Simone Raspi, prodotto da Geargames e distribuito in Italia dalla Raven che tutti ben conosciamo, è un piccolo orgoglio del nostro bel paese, uscito a Lucca Comics & games scorso.
Tengo a fare una piccola premessa: abbiamo già avuto a che fare con Vulcania con la nostra bella redazione, giocandolo quand’era ancora in fase di creazione, e ne eravamo rimasti piacevolmente colpiti. Se non avete visto la nostra giocata vi consiglio di recuperarla qua. Merita ogni minuto speso.
Non è un’Isonazione per vecchi
Vulcania è ambientato in un mondo (chiamato, per l’appunto, Vulcania) che ha passato da un pezzo la rivoluzione industriale, entrando a pieno regime nell’era moderna; ogni persona, ogni giorno, ha a che fare con macchine, ingranaggi, alchimia e combustibile. Il mondo conosciuto è suddiviso in varie Isonazioni, ognuna con una caratteristica predominante e adatta ad ogni tipo di palato.
Questa caratteristica permette ad ogni giocatore di interpretare il proprio personaggio preferito, mischiando abilmente ogni “branca” di questo genere e lasciando quindi tutti contenti. Dall’Itteghasp, Isonazione europea con inventori, fioretti e multinazionali al Nuugard, terra di vichinghi armati con asce a propulsione e orsi domestici, ognuno avrà quello che cerca. Sì, ho detto orsi domestici, e sono solo una delle tante cose davvero fighe di questo gioco.
Non è tutto rose e fiori, però. Le varie Isonazioni hanno la loro dose di problemi: dagli intrighi politici ai conflitti tra Clan, dalla criminalità alla ribellione verso il regime, Vulcania si presta a trattare delle tematiche più disparate, dalle più goliardiche a quelle serie.
Vulcania e Tradizioni
Dal punto di vista tecnico, Vulcania appartiene a quel gruppo di giochi di ruolo denominati tradizionali: c’è un narratore, i giocatori creano i propri personaggi e, lanciando i dadi, battono le difficoltà che il narratore pensa per loro.
La creazione del personaggio passa attraverso la loro origine, gli attributi (4, che danno a loro volta accesso a 4 abilità ciascuno), i passati (le classi), le capacità e l’equipaggiamento. Le variabili sono così tante che è praticamente impossibile creare due personaggi uguali. La distribuzione dei punti attributo e delle abilità porta cambia in base al livello di esperienza del personaggio, raggruppato in 6 ranghi scalari.
Ammetto di aver trovato alcune pecche, se così si possono chiamare, in Vulcania; alcuni passati sono simili tra loro almeno come concetto, non coprendo tutti le possibili occupazioni (sono tutte molto orientate al combattimento) e, di conseguenza, anche le Arti rispecchiano lo stile di gioco combattivo. Vulcania, d’altronde, non fa segreto del voler spingere molto sul ritmo di gioco, pertanto è una delusione parziale, se così si può chiamare.
Lato Grafico e Giocoso
Il manuale di gioco vi permetterà di mettervi al tavolo fin da subito, contenendo sia la parte dei giocatori che la parte del narratore/ambientazione. La grafica, affidata al buon Mastro Koboldo, è di altissimo livello. L’impaginazione è molto basic senza inserti laterali (ne avrei graditi, avrebbero reso il manuale più vissuto) né commenti, ma in generale si lascia leggere e scorre abbastanza veloce.
Dal punto di vista prettamente pratico, Vulcania presenta un’ottima via di mezzo tra il pun-pun e il combattimento rude e cattivo; la presenza di ranghi differenti e di nemici gregario aiutano le narrazioni specifiche lasciando inalterata la giocabilità e spazio di manovra. Il numero di lanci di dadi non è superiore a quelli di uno standardissimo tradizionale, meccanismo che viene velocizzato dopo aver appreso il sistema. Interessante anche la strategia di costruzione del personaggio che, attraverso le Arti, strizza l’occhio ad un’ottimizzazione attenta.
Alla luce delle osservazioni qui riportate, promuovo Vulcania a buoni voti, attendendo trepidante altri prodotti riguardanti questo bellissimo e ispirato mondo, e suggerendo ciò che sta avvenendo un po’ ovunque: creare una community italiana e “creare” una mega-campagna multiregionale.