Fuori dal mondo di Magic: The Gathering, Autumn Burchett non è un nome così conosciuto nel nostro paese. Ma negli States e nella comunità online ultimamente ha fatto un certo scalpore.
Prima di cominciare a fare chiarezza sulla vicenda devo fare un paio di doverose premesse. Per chi non lo sapesse, Autumn Burchett, è una persona che gioca a Magic: The Gathering e che si identifica come una persona transfeminine non-binaria. Durante l’ultimo Mythic Championship VI, Autumn è stat* al centro di un dibattito che ancora oggi si trascina.
La seconda premessa è che chi vi parla è un arbitro accreditato del gioco Magic: the Gathering, che sente la necessità di fare un po’ di chiarezza, o almeno tentare, sulla vicenda. Per altri articoli su Magic, qui la storia di Fblthp, qui un commento su Il Trono di Eldraine e qui un po’ di lore su La Guerra della Scintilla.
Il Mythic Championship VI di Autumn Burchett
Non è molto facile, per noi italiani, capire quello che è accaduto durante questo evento che ha coinvolto Autumn Burchett e la Wizards of the Coast, ma cercheremo di spiegarvi quello che è successo.
Il Mythic Championship è un evento, a cadenza mensile, organizzato dalla Wizards of the Coast, il quale raccoglie i migliori giocatori del gioco di carte, sia a livello cartaceo che a livello digitale.
Ecco, durante questo evento Autumn Burchett ha giocato, all’interno del proprio mazzo, alcune terre che riportavano le seguenti scritte: “Trans Rights Are Human Rights” ovvero “I Diritti Delle Persone Trans Sono Diritti Umani” e “No Terfs On Gruul’s Turf”. Questo secondo è di più difficile traduzione perché gioca sul nome di una carta di Magic: The Gathering, per l’appunto Gruul Turf (Torba Gruul). Quindi significherebbe “No Trans-Exclusionary Radical Feminist sulla Torba Gruul”. Gioca quindi sull’assonanza Terf/Turf.
Fin qui tutto chiaro?
Andiamo avanti. Il torneo si è svolto nella più massima sportività fino a quando Autumn Burchett ha giocato due terre specifiche, le seguenti.
Come potete vedere da soli, sulla parte bassa della carta, il nome della disegnatrice della carta è stato cancellato.
Questo genere di terre, molto ricercate dai collezionisti, sono state disegnate da Terese Nielsen, un’artista convolata a seconde nozze con un’altra donna. Da notare che, prima del suo primo matrimonio, il suo cognome era Spencer, sorella di Ron Spencer altro disegnatore di Magic.
Ma da cosa avviene questa presa di posizione così forte? Facciamo un ulteriore passo indietro.
Quando i like possono causare “problemi”
Terese Nielsen era già salita alla ribalta della cronaca, alcuni mesi fa, per via di un like lasciato ad un commento di un amico del suo ex marito e ad un altro esponente della destra americana, in particolare la più estrema.
Terese Nielsen è stata quindi accusata di far parte dell’alt-right, di essere una “bigotta” e una “Nazi” a causa delle sue “simpatie politiche”.
Queste accuse sono state mosse sulla base di essere “colpevole per associazione” nell’aver interagito, tramite il proprio account personale di Twitter, con determinati tipi di contenuti di Mike Cernovich, Eric Trump e Jack Posobiec. Questi contenuti lasciavano trasparire un atteggiamento positivo nei confronti del presidente Donald Trump e negativo nei confronti di esponenti “Anti-fa”.
Abbiamo la certezza che le sue simpatie politiche vadano in questa direzione? Nessuna.
In risposta a queste “accuse”, Terese Nielsen ha rilasciato una lettera aperta a tutti i suoi fan e non, che vi riportiamo qua. Parla della sua vita, di come è cresciuta ed è una sorta di difesa nei confronti di coloro che la attaccano.
Cosa è avvenuto durante il torneo di Autumn Burchett?
Eccoci arrivati al momento “incriminato”.
Durante il torneo, come detto in precedenza, Autumn Burchett aveva giocato due terre specifiche con il nome della disegnatrice cancellato. Questa presa di posizione è stata considerata molto forte dalla Wizards of the Coast che ha chiesto, gentilmente, alla persona di rimuovere quelle terre e sostituirle.
Autumn Burchett, in un suo tweet successivo, per prima cosa, ha voluto subito rassicurare i giocatori che la decisione non era stata presa dallo staff arbitrale dell’evento, ma dalla Wizards Corporate stessa.
Ovviamente, la Wizards of the Coast ha preso questa decisione per cautelare una partner e collaboratrice di lunghissima data come Terese Nielsen. Se la memoria non mi inganna, infatti, Terese lavora come disegnatrice per la WotC da circa venticinque anni. Questa decisione, tuttavia, non è stata presa a cuor leggero e ha scatenato del disappunto nella comunità di gioco trans degli US.
Oltre al disappunto, questa presa di posizione ha ritardato parte del torneo stesso. Infatti, c’è stato un moto di proteste live sulla piattaforma di Twich che ha fatto degenerare ulteriormente la situazione. Ciò ha mostrato che ancora c’è “molto lavoro” da fare perché certe situazioni vengano non solo condivise, ma anche capite.
Significato del gesto e ipotesi sulle motivazioni di Autumn Burchet
Il gesto, di per se, è eclatante, ragionato, giustificato in massima parte, forse anche un po’ esagerato ed estremizzato, ma comunque figlio di una esasperazione.
Forse Terese Nielsen è stata marchiata come “TERF” non tanto perché oppositrice dei diritti delle donne trans quanto perché associato alla Alt-Right degli Stati Uniti. Questa corrente “TERF” tende infatti a discriminare le donne trans affermando che, secondo loro, non sono donne. Non so se avete avuto modo di vedere una serie tv di qualche anno fa (quattro ormai) dal titolo di Sense8. Qui, già nel primo episodio si poteva assistere ad uno scontro tra una donna trans che veniva discriminata da altre donne che non volevano riconoscere come una di loro.
Può darsi che, in questi tempi un po’ confusi, carichi di risentimenti più o meno palesi, si tenda ad usare determinati termini, quali “TERF” e simili, non tanto per quello che in realtà significano, quanto per attaccare membri di altre correnti LGBTQ+ o femministe per le loro idee o fedi politiche che, non condivise, possono essere considerate controproducenti, tossiche o semplicemente un po’ troppo di destra.
Ripeto. Queste sono soltanto ipotesi perché, a mio avviso, quello che ha dimostrato Terese Nielsen è molto lontano da quello per cui è stata attaccata. Forse non sono riuscito a scavare così in profondità e a scoprire altre cose, per così dire… nascoste.
È umanamente capibile, infatti, quanto le comunità LGBTQ+ si sentano attaccata anche attraverso piccole cose come un like su un tweet. Infatti, queste subiscono quotidianamente attacchi, a volte anche molto pesanti, discriminatori da una politica americana legata al partito Repubblicano e a correnti appartenenti al Alt-Right. In un mondo globale come il nostro, quindi, anche i like non dovrebbero essere lasciati alla leggera, anche per amici del proprio ex-marito e soprattutto se appartenenti al Alt-Right.
Non è difficile capire come una figura pubblica, quale può essere la suddetta artista, venga attaccata da quella comunità alla quale anch’ella appartiene. Essendo per l’appunto una figura pubblica dovrebbe capire le finalità del suo gesto e come questi stessi gesti possano essere percepiti.
Supporto di Terese Nielsen alla comunità LGBTQIA+ durante il Pride Month
Quello che vedete qui sopra è un disegno preparato da Terese Nielsen, qualche mese fa, per il Pride Month. La prima cosa che mi è corsa alla mente è un detto Vulcaniano:
Infinite Diversità in Infinite Combinazioni
Oltre a questo bellissimo lavoro, e chi lo nega peste lo colga, Terese ha affidato un’altra lettera aperta a tutte le comunità umane. Queste sono le sue esatte parole:
I support human rights, trans rights, gay rights, as well as religious freedom and the sacredness of life in all of its forms
La traduzione, più o meno letterale sarebbe: “Io supporto i diritti umani, i diritti trans, i diritti gay, così come la libertà di religione e la sacralità della vita in ogni sua forma“. Questa affermazione quindi smentirebbe il fatto che la Nielsen sia una TERF contraria alle persone trans.
Potete trovare qui il Tweet originale.
Ho altro da dire, ma lo tengo per dopo.
Ringraziamenti
La situazione non è stata immediatamente chiara e, io stesso, per venire a capo di questa faccenda, che non ho seguito in diretta, sono stato aiutato da Federico Vecchio, collega arbitro di MtG e amico di vecchia data, che mi ha illustrato tutta la faccenda, condiviso le fonti e mi ha aiutato a capire le dinamiche che erano avvenute.
Un altro enorme grazie va ad Asterisco Edizioni, in particolare a Marta Palvarini, e alla mia collega Gloria Comandini, che mi hanno, con molta pazienza, spiegato come avrei dovuto scrivere questo articolo, i termini corretti da usare e molto altro. Voglio sempre ricordarvi un nostro vecchio articolo sulla questione degli asterischi da usare in determinate situazioni.
Pareri & Conclusioni
La vicenda, a tutti gli effetti, non è chiara. Il presupposto di partenza, a mio avviso, è molto complesso. Per quanto Terese Nielsen sia schierata a livello politico con i Repubblicani, non c’è nessun dato che la leghi agli Alt-Right americani se non dei semplici like, che potevano sì essere diretti all’idea politica, ma altre sì diretti soltanto alla persona. Vorrei ricordare infatti che uno dei tre like era diretto ad un amico del suo ex-marito.
Certo, la Wizards negli ultimi anni è diventata molto progressista sull’argomento, molto di più che nel corso dello scorso secolo. Ma di strada ce ne è ancora molta da fare e non mi sento di giudicarla per aver messo in pratica una politica duplice. La prima è quella di base di ogni compagnia che può essere esposta a carattere legale, quindi è sempre meglio applicare un “better be safe than sorry” (meglio prevenire che curare). La seconda è quella che mi sento di condividere come essere umano: ogni messaggio di inclusione è sempre ben accetto, in ogni campo, mentre quelli di discriminazione, in ogni campo dovrebbero essere aborriti.
Quindi tutto questo non deve essere visto come un lavarsene le mani, ma che ogni diritto umano è di tutti, qualsiasi sia il vostro genere di appartenenza. Siamo tutti umani, quindi cerchiamo di restarlo, cerchiamo di capire il nostro prossimo e anche a capire che esiste una sola specie umana alla quale apparteniamo tutti.
La mia unica speranza è che questa faccenda non si risolva con un semplice:
Una persona vittima di discriminazioni che attacca l’altra persona vittima di discriminazioni perché ritiene che sia corresponsabile delle discriminazioni che sta subendo.
Questa deve essere un punto di partenza per creare un dialogo tra le parti, mettersi ad un tavolo, anche virtuale e parlare, parlare e parlare perché tutti si possano conoscere, comprendere ed infine accettare superando ogni differenza e abbandonando il rancore e l’odio. Soprattutto per le parole che la disegnatrice ha detto e il supporto che ha dato a tutte le comunità LGBTQ+
4 Commento
Fantasmary
Ho letto in altre fonti che la diatriba è nata non per il contenuto delle scritte di Autumn, ma per il fatto che esse coprissero il nome della carta e il suo simbolo di mana, oltre che al nome dell’artista, e quindi fossero state rese “di difficile comprensione” (nonostante si veda bene che si tratta di foreste o isole, a una prima occhiata non è immediatamente chiaro, e in gioco si dedica solo una frazione di secondo a leggere ogni carta). Una volta che Autumn ha portato delle carte con scritte meno invasive, queste sono state accettate senza problemi. Una questione di regolamento di torneo, quindi, e non di intolleranza. O almeno, questo è ciò che ho estrapolato da altri articoli sul tema. È sempre difficile avere un quadro completo della situazione.
Riccardo Gallori
Ciao. No in realtà non è mai stato un problema di invasività delle scritte, perché altrimenti le avrebbero fatte rimuovere tutte e non solo specifiche terre, le GURU in questo caso. Quindi, per quanto di non semplicissima comprensione, solo due sono state le terre “incriminate”
lucandreamassaro
Dalla ricostruzione dell’articolo però – sinceramente – sembra più una reazione esagerata di Autumn che non una leggerezza della Nielsen. Per carità, come ci insegna il femminismo il personale è politico, ma ogni rivendicazione va fatta nel merito e nei modi più corretti perché non appaia sopra le righe, ripeto sempre se ho inteso il senso dell’articolo che ho trovato molto interessante ma per certi versi “cerchiobottista”. E’ evidente che la Nielsen non abbia pregiudizi (ha lavorato per il pride) e credo sia lecito per lei essere repubblicana (e anzi ben vengano i repubblicani pro-lgbt). Forse lo iato è dovuto dalla differenza nel dibattito americano rispetto a quello europeo su questo tema e sul fatto che negli USA sia spesso estremizzato e portato al parossismo per la radicalità degli attori in campo.
Riccardo Gallori
La vicenda va vista nell’ambito della situazione politica e culturale statunitense. La reazione di Autumn è stata sopra le righe e forse non portata nell’ambiente più appropriato, ma al momento la posizione della Nielsen non è particolarmente chiara, poiché supportare il pride e le persone trans può voler dire non essere una terf, ma se nel frattempo si vota un partito che vuole togliere i diritti alle altre persone LGBT+ non si è nemmeno troppo coerenti.