Avete già letto la recensione dell’episodio 18 di Alicization? Potete leggerla qui.
Dopo una settimana di respiro, in cui abbiamo avuto modo di riesplorare quanto accaduto fino ad ora, ritorniamo al presente in un episodio tematicamente anomalo per la serie, ma proprio per questo interessante.
Sinossi di Alicization 19
L’episodio si apre riproponendo la conclusione dell’Episodio 18, con Alice in ascolto di quanto Kirito è a conoscenza sul suo passato.
Kirito dunque procede a fare da narratore per Alice, rivelandole il suo nome, la sua città natale, la sua provenienza ed il suo passato, entro i limiti di ciò di cui è a conoscenza, appreso negli anni di permanenza forzata in Underworld.
Kirito spiega inoltre i motivi dietro alla sua “ribellione” nei confronti del pontefice, che nel suo tentativo di mantenere l’autorità assoluta ha reso indolenti i nobili e impedito attivamente la formazione di una forza armata, mettendo a rischio la totalità dell’Impero contro l’imminente invasione delle forze maligne del Territorio Oscuro, che i Cavalieri Integratori non possono certo neutralizzare vista la netta inferiorità numerica.
Ma il ragazzo sostiene che, se Quinella dovesse uscire di scena, la ridistribuzione delle armi e armature tenute nella Cattedrale, con l’aiuto dei Cavalieri Integratori, possano riuscire ad assemblare un’armata funzionante in tempi brevi.
Alice sembra essere convinta dalle parole di Kirito e, con la promessa di poter visitare Rulid prima che le sue memorie vengano ripristinate, accetta di aiutare il giovane, anche a fronte delle evidenti prove che il pontefice stia manipolando i suoi cavalieri, rappresentate dalla presenza dei Minion sulla torre.
A seguito di questa decisione, però, vediamo un
messaggio di errore comparire nell’occhio destro della ragazza, un evento a cui
avevamo già assistito più di una volta con Eugeo.
Scopriamo dunque che questo sigillo non è, come precedentemente ipotizzato, un
limite imposto da Quinella, bensì un blocco di sistema presente sin dal
principio, ad opera di Rath, innescato nel momento in cui un abitante di
Underworld è psicologicamente indotto a disobbedire o ribellarsi.
Questo lascia ad Alice due opzioni: liberare la mente
da pensieri di ribellione o andare fino in fondo, lasciando che il suo occhio
destro esploda così come è accaduto ad Eugeo.
La ragazza, furiosa contro il pontefice e gli “dèi” che hanno inflitto crudeli
manipolazioni su di lei, decide di affrontarli.
A questo punto scopriamo cosa è accaduto ad Eugeo al termine del suo breve incontro con Chudelkin: il ragazzo si risveglia al centesimo piano della Cattedrale, nelle stanze di Quinella in persona e, per un breve periodo, ha la possibilità di colpire il pontefice con il pugnale datogli da Cardinal.
Un monito di Alice, quella vera, lo mette però in guardia e Quinella si risveglia, trovandosi finalmente faccia a faccia con Eugeo.
La donna, attraverso le sue azioni e, soprattutto, le sue parole, inizia a manipolare Eugeo usando la sua sofferenza, la sua rabbia ed il suo bisogno di essere amato contro di lui così da farlo cedere mentalmente ed iniziare il processo di Sintesi, rendendolo un Cavaliere Integratore.
Eugeo, davanti alla seducente dolcezza di Quinella, cerca dunque conforto e lascia che il pontefice agisca liberamente su di lui rimuovendo ogni barriera, nonostante sia cosciente che questa potrebbe non essere una scelta saggia.
Considerazioni di Alicization 19
L’esplorazione della psiche dei personaggi non è mai stato il punto di forza di Sword Art Online: la serie ha la tendenza ad allungare eccessivamente alcuni aspetti tematici che vorrebbe esplorare o supportare le proprie idee in modo superficiale.
Esistono però momenti d’eccezione, come il confronto tra Asuna e sua madre nelle ultime fasi di Sword Art Online II, in cui la serie riesce a convogliare efficacemente dei momenti pregni di emozione.
L’episodio 19 di Alicization ci offre una via di mezzo, proponendoci per tutta la sua durata momenti puramente dialogati, privi di azione, concentrandosi su due differenti coppie di personaggi e, nel farlo, realizza uno dei migliori episodi di questa serie fino ad ora.
Entrambi i fronti, rappresentati dall’accoppiata Alice-Kirito e Quinella-Eugeo, raggiungono un punto di svolta nel loro sviluppo: da una parte Kirito si limita a raccontare la pura e cruda verità ad Alice, forse il miglior approccio che poteva tentare in quella situazione visto lo stoicismo e l’orgoglio di Alice Synthesis Thirty, che sicuramente le avrebbero impedito di cedere a qualche forma di appello alle sue emozioni.
Usare una verità schietta, che fa leva su dubbi già presenti in lei da ben prima del suo incontro con Kirito, tuttavia, si rivela essere la mossa vincente che sortisce l’esempio sperato, rivelando quanto determinata Alice possa essere una volta realizzata la verità: nemmeno la prospettiva di perdere il proprio occhio destro riesce infatti a scalfire la sua decisione di opporsi al pontefice.
A questo proposito, l’elemento che da all’episodio il suo nome si rivela essere opera di Rath e non, come precedentemente ipotizzato, un’idea di Quinella: in questa prospettiva è facile capire perché tale sigillo esista ma, nonostante questo, l’idea di Rath non è meno discutibile.
La scelta di rendere l’idea di “disobbedienza” una mera questione di punto di vista del Fluctlight, innescando il sigillo solo quando esso è consapevolmente e deliberatamente in atto di disobbedire rispetto a ciò che la sua mente ritiene una regola inviolabile impone delle linee di confine molto nebulose sulle azioni degli abitanti di Underworld, lasciandoci chiedere se Quinella non sia un malato esperimento voluto da Rath piuttosto che un incidente sfortunato all’interno di una tecnologia sperimentale.
Tornando ad Alice e Kirito, la scena è ben eseguita dal punto di vista registico: nonostante sia pregna di dialoghi per tutta la sua durata, i personaggi si muovono ed interagiscono fisicamente in modo sufficiente da evitare inquadrature statiche, convogliando efficacemente i crescenti dubbi di Alice attraverso il suo linguaggio corporeo e le sue azioni.
Il cambiamento delle dinamiche di Alice nei confronti di quanto sta accadendo è rinforzato anche dall’uso della musica, che in questo episodio viene usata magistralmente nei momenti corretti trasmettendo e concretizzando ulteriormente lo stato d’animo dei personaggi.
L’idea che Alice Synthesis Thirty non sia la vera Alice e che quindi, una volta ripristinate le sue memorie, la sua esistenza cesserà non è una trovata particolarmente originale, ma il modo in cui questo episodio tocca il tema riesce a renderla ben gestita piuttosto che un cliché comune degli anime.
E molto cliché è, contenutisticamente, l’incontro tra Eugeo e Quinella, che ha tutti i crismi del “buono sedotto al lato oscuro” da offire.
Tuttavia, anche in questo caso, la scena viene gestita in modo efficace, soprattutto considerato che è la prima volta che vediamo Quinella interagire con un personaggio al di fuori di un flashback.
Fino a questo momento, ed il discorso di Kirito su come le sue azioni abbiano reso deliberatamente indolenti i nobili non fa eccezione, Quinella è stata dipinta come un autocrate tirannico senza scrupoli, ed in un certo senso la descrizione detiene una certa validità.
Tuttavia, la presentazione della donna a capo di tutta la Chiesa di Axiom è sorprendentemente tranquilla, mostrandoci Quinella in una forma pura, quasi innocente, a tratti dolce, un’immagine che perdura lungo tutta la durata della sua manipolazione su Eugeo.
Se da una parte è vero che sta distorcendo la memoria di Eugeo, riempiendogli la testa di bugie ed utilizzando i suoi dubbi e le sue insicurezze contro di lui, lo fa in una maniera invitante, rassicurante, in forte contrasto con quanto si vede tipicamente nei villain che fanno della manipolazione la loro arma primaria.
Ciò che è seducente in Quinella non è, inoltre, solo di natura sessuale: anche dopo aver rimosso i suoi abiti, nonostante l’atteggiamento provocante supportato dalla regia della scena, l’aura che emana è quella di un rifugio di conforto, qualcuno a cui affidarsi dopo essersi risvegliati da un brutto sogno.
Il feeling generale del personaggio in fase di adattamento risulta molto più di impatto rispetto al suo materiale originale, e questo accade grazie all’uso eccezionale del medium visivo e, soprattutto, all’eccellente lavoro di doppiaggio fatto sul personaggio.
Non c’è dunque da sorprendersi se, gradualmente, Eugeo è sempre più attirato verso la rete astutamente ordita dal pontefice nonostante le voci di Alice, Tiese e Kirito nella sua mente cerchino di dissuaderlo.
È tuttavia doveroso far notare una carenza da parte dell’adattamento nel rappresentare adeguatamente ciò che Quinella ha usato contro di lui per sedurlo, negli episodi precedenti: è solo grazie ai Volumi originali che scopriamo i difficili rapporti famigliari di Eugeo con suo padre ed i suoi fratelli, causati dal suo ruolo di taglialegna dell’Albero Demoniaco a Rulid, e del suo senso di “proprietà” nei confronti di Tiese che l’hanno portato ad attaccare Raios.
Questi aspetti sono due punti focali utilizzati da Quinella per spiegare il suo costante bisogno di essere amato ed accettato, di essere visto come speciale, ed è per questo che l’uso di Alice per metterlo contro Kirito funziona così bene.
Se tutto ciò avesse avuto un build up migliore, il climax rappresentato dalle manipolazioni di Quinella avrebbe sicuramente avuto un impatto maggiore sullo spettatore.
Ciò non detrae però dalla qualità e dall’alto livello dell’episodio, che nonostante la mancanza di azione riesce a mantenere un grado di coinvolgimento costante per tutta la sua durata.
A questo punto è abbastanza sicuro che vedremo Eugeo come un Cavaliere Integratore dal prossimo episodio in avanti, rendendolo un ostacolo fondamentale per gli eroi, con il suo ruolo e quello di Alice completamente invertiti in questo episodio.
La vera curiosità sarà scoprire quanto Eugeo possa essere potente in veste di cavaliere se da guerriero fai-da-te è stato in grado di affrontare Bercouli, uno degli eroi leggendari di Underworld, e a cosa sarà disposto fare Kirito quando, inevitabilmente, i due si scontreranno.
Per scoprirlo, però, dovremo aspettare lo svolgimento della serie, che continuerà nell’episodio intitolato “Synthesize”