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Tribes of Europa – Pensieri sulla prima stagione

Tribes of Europa è una serie tedesca di carattere post-apocalittico e fantascientifico, disponibile dal 19 febbraio 2021 sulla piattaforma Netflix.
Finita Dark, di cui dovrò decidermi a vedere la terza ed ultima stagione, la casa produttrice Wiedemann & Berg Filmproduktion, si è lanciata in un nuovo progetto di fantascienza distopica ambientato in un’Europa futura.

In Tribes of Europa possiamo riconoscere volti noti del panorama televisivo tedesco, tra cui Oliver Masucci, attore presente oltre che per Dark, ma soprattutto per la sua interpretazione in Lui è tornato.
Prima di cominciare ad analizzare l’opera ecco a voi il trailer ufficiale.

Sinossi della prima stagione di Tribes of Europa

La partenza della storia è delle più classiche. Sono passati quasi cinquanta anni da quando un evento catastrofico, chiamato Dicembre Nero (Schawarzer Dezember), ha annullato ogni forma di tecnologia, culminato il 31 dicembre con il blackout mondiale.
La storia si sviluppa seguendo le vicissitudini di tre fratelli, appartenenti ad una tribù che si è isolata dal mondo, che si trovano costretti ad esplorare questa nuova Europa, le cui conquiste sociali del passato sono ormai andate perdute. Dopo il caos susseguito alla fine della tecnologia, infatti, gli stati sono caduti e negli anni successivi le persone si sono organizzate in tribù.

Attraverso un’Europa smembrata, i tre cercheranno un modo per riunirsi, per sopravvivere e tentare di salvare tutta l’umanità.

Analisi della storia

La storia della prima stagione si sviluppa nell’arco di sei episodi secondo uno stile molto simile a serie e film già visti. Sono abbastanza palesi i richiami a Dark, al film Hunger Games e una struttura narrativa quanto mai ricalcata delle Cronache del Ghiaccio e del Fuoco.

Non ci sono particolari espedienti che portano lo spettatore a saltare sulla sedia. Durante la visione, ogni azione dei personaggi sembra pilotata, ma soprattutto scontata. Non c’è spazio per una reale crescita emotiva o psicologica se non di un singolo personaggio. Anche gli attori comprimari non lasciano in quasi nessun modo il segno.
Personaggi archetipici sono palesi tra i protagonisti: l’eroe, il guardiano della soglia, il mutaforme, l’imbroglione. Tutte figure che abbiamo potuto conoscere nel testo Il Viaggio dell’Eroe di Chris Vogler o con i trattati di C. G. Jung.

Ma perché dico che ci sono palesi richiami a Dark?
Una delle fazioni esistenti nel mondo di Tribes of Europa sono gli Atlantidei. Costoro, per non si sa precisamente quale motivo, vivono in un altro tempo e in un altro luogo (ma dai? Che innovazione!). Che la serie sia legata in tutto a Dark? Gli sceneggiatori hanno creato questi episodi come una sorta di spin-off?



Non si viene a sapere quasi nulla della storia di quello che è successo cinquanta anni prima. La popolazione sembra essere in parte regredita e in parte diventata più brutale, senza però alcuna reale spiegazione del perché. Sinceramente spero che nella prossima stagione, che è stata già annunciata, possano essere trovate delle risposte alle domande disseminate nel percorso. Per Dark ci riuscirono, speriamo che sia lo stesso per questa nuova produzione.

Conclusioni personali su Tribes of Europa

Con Tribes of Europa la Germania ha deciso di “impossessarsi” della fantascienza di Netflix del mercato europeo. Tuttavia, più il tempo passa, più è palese che nel panorama moderno, quando si parli di fantascienza l’unica cosa che può venire in mente agli sceneggiatori è uno scenario distopico e post-apocalittico.
Questo, ad esempio, pare che in buona parte sia stato ispirato dalla Brexit. Una perdita di identità della Vecchia Europa e una regressione allo stato tribale.

Non mi è rimasto molto dalla visione di questa serie onestamente. Il cliché dei personaggi, la struttura narrativa, “i colpi di scena” sono tutti molto vuoti. È come se gli sceneggiatori avessero cercato più il momento d’impatto nello spettatore, piuttosto che la costruzione di una solida storia.

Vedrò la seconda stagione? Sì, senza dubbio. Gli interrogativi che sono nati durante la visione permangono nella mia mente e vorrei sapere quale sarà l’evoluzione dei personaggi. Tuttavia, come spesso accade con queste serie, temo che nella prossima stagione vivremo una sorta di salto temporale nel futuro che mostrerà i tre protagonisti lontani da come erano nella stagione precedente, o almeno due dei tre fratelli protagonisti.

Davvero, per quanto sia stato tentato di vederla a velocità aumentata spero che gli sceneggiatori possano fare un lavoro migliore e mostrino qualcosa in più nella seconda stagione!

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