Continuiamo la nostra rivista settimanale con la recensione del secondo episodio di The Falcon and The Winter Soldier, la serie riguardante Sam Wilson e Bucky Barnes. Seguendo gli indizi della puntata pilota, la serie porta sul palco il nuovo Capitan America e qualche nuova comparsa, come a voler dissipare parte del mistero iniziale.
Trama con spoileroni
La puntata si apre con la presentazione del nuovo Capitan America, John Walker (interpretato da Wyatt Russell), un uomo abbastanza seppellito sotto la figura che dovrà rimpiazzare. John è difatti un soldato che ha partecipato a numerosissime azioni, compiuto atti spettacolari e che, nonostante tutto, ha difficoltà a sentirsi come Steve Rogers. Nonostante ciò ci prova con tutto sé stesso. E, osservandolo (e sapendo anche come andrà a finire), un po’ ho empatizzato con il suo personaggio. Nessuno si troverebbe bene a sostituire qualcun’altro.
Sam e Buchy, intanto, si danno da fare, pur con molte virgolette, nel fermare un gruppo di Flag Breakers. Il problema è che degli otto nemici, otto sono superuomini, e danno non poco filo da torcere a Falcon e un Winter Soldier “moderato”. Ecco quindi, in soccorso, Cap e Battlestar (a.k.a Lemar Hoskins, interpretato da Clé Bennett), che portano lo scontro da una lacerante sconfitta ad una ritirata tattica. Terminato lo scontro con non pochi dissapori, però, i quattro rimangono distanti: sia Sam che Bucky non riconoscono a John il ruolo che gli hanno cucito addosso.
Bucky porta quindi Sam a trovare un amico: un reduce afroamericano della Guerra di Corea che, a sorpresa, si rivela essere anch’esso un supersoldato, utilizzato dall’Hydra per scopi non proprio felici. Quanti supersoldati stanno saltando fuori in questa serie? In seguito a questo incontro, Bucky viene arrestato in quanto in libertà vigilata. Una successiva seduta psicologica porta Sam e Bucky ad un parziale riavvicinamento. I due reincontrano, ancora una volta, John e Lemar, che continuano a proporre una mano in aiuto. La rifiutano (ancora) per dirigersi verso Helmut Zemo; sarà lui a dire loro di più sui supersoldati?
Pareri e pensieri sparsi
Per essere il secondo episodio di sei, trovo che The Falcon and The Winter Soldier si sia già dimostrato più marvelliano di Wandavision. Il rapporto tra Bucky e Sam, pieno di azione e battutine un po’ sconfortanti, gridavano Marvel da ogni campanile; le azioni, spesso congelate rispetto alla narrazione, pure. Era comprensibile, dato che i due personaggi avevano (e hanno)alle spalle una storia più action che introspettiva.
Un timido tentativo, a mio parere, di “rendere più seria” la situazione si è avuto con l’incontro con la polizia: è qualcosa di tremendamente spuntato fuori dal nulla, è una critica abbastanza palese al sistema fallato americano, ma è troppo “lì per stare lì“. Poteva essere inserito meglio, a mio parere; esattamente come, per ora, sono inseriti gli “antagonisti”. Ottimo vedere che c’è il grigio oltre che il nero e il bianco, ma spero li approfondiscano di più. Così hanno solo l’aria di buoni che sono cattivi per le circostanze. Dai Marvel che ce la fai a tirare fuori un cattivo come Thanos.
Ottimo il fronte dell’azione e delle sceneggiature: il budget elevato di ogni puntata si fa sentire, e la scena di combattimento sui due camion è davvero ottima (nonostante alcuni difettucci); anche la scena subito dopo, con Sam e Bucky che camminano in piena campagna, è davvero piacevole. Un tocco da maestro (a mio parere) sarebbe stato farla in longshot, ma si prende ciò che passa.
Speravo di vedere già inserita Sharon Carter (interpretata da Emily VanCamp) invece dovrò attendere: probabilmente la vedremo scendere in azione nel prossimo episodio, assieme a Helmut Zemo (interpretato da Daniel Bruhl).