TENET é il nuovo film di Christopher Nolan, noto regista divenuto famoso popolarmente per Inception, Interstellar, Dunkirk e la saga di Batman con Christian Bale. Uscito nelle sale il 26 Agosto 2020 (appena due giorni fa) e annunciato con un trailer a dir poco confuso ma intrigante, non potevamo farcelo sfuggire. Siamo andati al cinema e ne siamo usciti, in effetti, un po’ confusi ma generalmente compiaciuti. Prima di parlare del film, però, voglio parlarvi di qualcosa che col film centra ma non centra, una sorta di spoiler senza contesto incomprensibile a chi non abbia a sua volta già visto il film.
La recensione che segue è senza spoiler, pertanto potete leggerla anche senza aver guardato il film. Proseguite quindi senza aver timore e tornate qui dopo aver guardato TENET!
Il Quadrato del Sator
Il Quadrato del Sator è un artefatto (appunto, un quadrato) ritrovato attraverso numerosi scavi archeologici in varie località dell’Europa, la maggior parte legati ai luoghi di culto cristiano risalenti all’Impero Romano. Questo quadrato magico (termine specifico) presenta le stesse parole anche se letto in modo bustrofedico: SATOR AREPO TENET OPERA TORAS
Il significato del Quadrato è stato a lungo dibattuto, in quanto alcune parole possono avere significati duplici in base ai possibili errori di traduzione alla base dei testi che vengono usati come paragone. In linea di massima, Sator indica Creatore, Curatore, Seminatore o, più semplicemente, Generatore. Arepo è più complessa visto che potrebbe indicare semplicemente un nome proprio o, secondo altri, significare attrezzo, aratro, uno strumento adatto alla semina. Le ultime tre parole, Tenet, Opera e Rotas, starebbero a significare “tiene, regge, guida”, “con cura, le opere” e “ruote”.
Ovviamente il significato cambia in base alla modalità di lettura, partendo da un significato da ricondurre ad un testo Evangelico, “il seminatore, col carro, tiene con cura le ruote”, ad uno più misterioso (e a mio parere) affascinante:
“Il Seminatore decide i suoi lavori quotidiani, ma il Tribunale Supremo decide il suo destino”
Trovate più informazioni partendo da qua, una semplice pagina di Wikipedia, allargandosi poi alle varie fonti.
TENET: Il Protagonista
Che TENET non fosse un film semplice l’avevo già compreso dal trailer, complesso, difficile, estremamente confusionario ma intrigante. Nolan, d’altronde, ci ha già abituato bene con Inception e Interstellar, film straordinari e ricchi di colpi di scena, pertanto le aspettative erano giustamente alte.
TENET comincia in un modo atipico; lanciandoci immediatamente nel pieno dell’azione attraverso riprese mozzafiato e tanta, tantissima azione, per passare a scorci e paesaggi in continuo movimento attraverso vari paesaggi. Inizialmente sembra una spy story, dopodiché mischia molti generi assieme, tutti sulla scia dell’action. Terminata l’azione comincia la spiegazione, che lascia lo spettatore (spesso) più interdetto di come l’ha trovato. TENET, sono convinto, è un film che va guardato più volte per essere sentito; la prima volta si rimane esterrefatti dagli effetti speciali, si termina il film godendosi le musiche di Goransson (The Mandalorian), e la trama si comprende a grandi linee.
Ammetto che, di tutti i comparti, proprio quello musicale mi ha lasciato un po’ meno entusiasta; forse perché sapevo già sarebbe mancato Hans Zimmer, già alle prese con Dune, forse perché alcune tracce non erano perfettamente azzeccate. Il cast è semplicemente spettacolare; Robert Pattison (Neil) aveva già dato ampia dimostrazione di qualità (e Twilight diventa un semplice quanto utile trampolino di lancio). Kenneth Branagh ed Elizabeth Debicki (Andrei e Kat Sator) perfettamente calati nelle loro parti e ottimi per dare manforte al personaggio principale.
John David Washington, il Protagonista, regge bene il peso della sceneggiatura. Dopo BlacKKKlansman, di Spike Lee, mi aspettavo una buona interpretazione e l’ho avuta. Nonostante ciò, alcuni dialoghi mi sono sembrati un po’ fuori fase, molto o troppo fini a sé stessi e poco logici.
Risultato?
TENET è un buon film non immediato come Inception né Interstellar, non lineare come Batman o Dunkirk, ma ugualmente maestoso e piacevole. Anche se giocare con il tempo, lo spazio e i paradossi temporali è rischioso (la sospensione dell’incredulità è difficile da mantenere) TENET riesce nel suo obiettivo, regalando una pellicola lunga (150 minuti) ad un pubblico che probabilmente lo apprezzerà la seconda volta. La prima visione, d’altronde, è solo l’inizio.