Parlare di Split Fiction, gioco edito da Electronic Arts il 6 marzo di quest’anno, è come avventurarsi in una lunga incredibile moderna odissea.
Se siete qui, però, molto probabilmente la curiosità, di sapere cosa ne pensiamo e quale sia il nostro parere in merito, ha preso il sopravvento su di voi. In questo articolo cercheremo di esporvi la nostra esperienza e il nostro punto di vista il più dettagliatamente possibile, senza però (speriamo!) di incorrere in spoiler.
Split Fiction: La storia
Le protagoniste di Split Fiction sono due scrittrici alle prime armi, Mia e Zoe. Entrambe sono pronte a pubblicare la loro prima opera, rispettivamente di fantascienza e fantasy. La loro casa editrice le convoca perché vuole applicare un nuovo e avanguardistico metodo per prelevare la loro opera. Verranno infatti collegate ad un macchinario che farà vivere le esperienze partorite dalle proprie menti come fossero una vera e propria realtà virtuale.
Mentre il macchinario viene avviato Mia dichiara di rifiutare di sottoporsi al “trattamento”. Dopo una breve colluttazione si collegherà allaccerà, involontariamente, alla postazione di Zoe. Si creerà così un precedente mai testato dall’azienda, ovvero una postazione condivisa per due menti!
E qui casca l’asino!
Un incipit a nostro avviso molto “paraculo”!
Gli Hazelight Studios si sono trovati così nella posizione di poter attingere ad un mare magnum di situazioni, per poi buttarle in un mega calderone di idee! Incredibilmente il tutto funziona alla perfezione nel contesto ludico, molto meno a livello narrativo…
Manca, a nostro avviso, quell’ispirazione che aveva reso mitici i coniugi di It Takes Two, trasformati in pupazzi da il “Book of Love“. Ma anche il precedente lavoro, A Way Out, riusciva a far empatizzare molto meglio chi giocava con i due protagonisti dell’opera. Nel confronto diretto con i predecessori, ci mettiamo anche Brothers. Purtroppo Split Fiction si racconta molto più superficialmente, rendendo la narrazione molto finta e poco interessante.
Purtroppo, è proprio questo il tallone d’Achille dell’opera di Hazelight Studio. Il fatto che non sia mai riuscito a travolgerci a livello di trama e coinvolgimento della narrazione. Purtroppo anche il carisma dei personaggi non è mai riuscito a cogliere il nostro interesse!
Peccato, perché nella versione italiana è stato selezionato un bel doppiaggio! Forse bastava veramente poco per elevare a gioco perfetto Split Fiction. Ci dispiace anticiparlo, ma non avremo un perfect score proprio per questo motivo e, a nostro avviso, è proprio una grande occasione sprecata!

Split Fiction: Gameplay
Bene, molto bene, il gameplay del gioco. Incredibilmente vario, maestosamente divertente, costantemente sorprendente. Il gioco è un vero e proprio flipper impazzito e noi, come d’altronde le protagoniste, ne siamo la pallina!
Era difficile riuscire a superare It Takes Two, GOTY 2021, in termini di originalità e divertimento videoludico. Possiamo però tranquillamente anticipare che Split Fiction, nel complesso dell’opera presa dall’inizio alla fine, riesce nell’intento.
Abbiamo specificato “nel complesso dell’opera”, questo perché le prime tre-quattro ore di gioco sono leggermente più blande e rilassate. Attenzion,e mai noiose però! Split Fiction, infatti, non annoia veramente mai. Non si percepisce nemmeno un attimo di ripetitività, nonostante il gioco sfrutti comandi base, attuabili da due o al massimo tre pulsanti. A nostro avviso è proprio la genialità dello studio a creare qualcosa di unico, ancora una volta.
Split Fiction è una tela che cambia colore e forma costantemente. La varietà di mondi e livelli da affrontare, mischiata alle varie situazioni, rendono l’opera unica e sicuramente un punto di riferimento per i prossimi anni.
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Non vogliamo minimamente fare spoiler perché la bellezza del titolo è anche restare a bocca aperta per le varie modalità che il gioco mette nelle vostre mani. Potete provare ad immaginare qualsiasi cosa, ma siamo sicuri che non riuscirete mai ad indovinare tutto quello che potrete fare su Split Fiction!
Il gioco continua a cambiare genere a proprio piacimento senza alcun anticipo senza alcun riferimento. Anzi, quando proprio avrete assimilato le meccaniche di un livello ecco che il gioco vi porta a fare tutt’altro. Un piccolo focus sulle meccaniche, a nostro avviso, è legato al fatto che il gioco è leggermente più difficile del precedente It Takes Two, che era invece molto più accessibile. Qui la precisione ed il tempismo sono molto più richieste. Per i non avvezzi al gamepad, in alcuni momenti, ci sarà bisogno di qualche tentativo per superare alcuni ostacoli. Lontano assolutamente dall’essere proibitivo, però…

Split Fiction: Grafica & Sound
Tecnicamente il gioco non brilla sempre di luce propria. Qualche sbavatura c’è, soprattutto nei modelli delle protagoniste che a volte fanno storcere il naso. Ma nel complesso, nulla che vada ad impattare sul divertimento del gioco. Molto belli alcuni scenari e scorci che ci hanno lasciato piacevolmente sorpresi. Anche la colonna sonora accompagna alla perfezione il gioco, non andando mai a rubare la scena ma ritmando con coerenza le varie scene a schermo.
Inutile dire che il gioco è pieno zeppo di Easter Egg e citazioni. Non solo alle opere degli Hazelight Studios, ma a tutta l’industria videoludica! A volte le omaggia, altre le prende un po’ in giro, ma lasceremo anche in questo caso a voi la piacevolezza della scoperta!

Ultimo livello!
Il gioco ricalca il crescendo già proposto in A Way Out. Si parte tranquilli e si arriva all’ultimo livello che esplode nel massimo del suo potenziale! L a concezione di fusione tra due mondi è resa al massimo livello possibile con una messa a schermo che non ha veramente senso! In senso positivo ovviamente.
A nostro avviso soprattutto l’ultima mezz’oretta di gioco vale il prezzo del biglietto. Consigliamo di giocarla obbligatoriamente se vi appassionate ai videogiochi. Questo perché vi sconvolgerà e vi farà vivere delle situazioni che non si sono mai viste, e forse neanche pensate, in un videogioco. Ebbene sì, Josef lo ha fatto di nuovo!
Lo volevamo scrivere in chiusura, per dare importanza a tutto il resto prima, ma non possiamo non dirvi che il prezzo del gioco è di 49 euro. Considerando la possibilità di giocare in due con la stessa copia del gioco tramite invito “Pass Amici” andrete ad abbattere i costi a 25 euro a persona. Vi sfidiamo a trovare qualcosa in release che possa anche solo avvicinarvi al rapporto qualità/prezzo di questa opera.
In conclusione
Non riusciamo a capire da quale inesauribile fonte d’ispirazione possa Josef Fares attingere a così tanta genialità. Nell’arco di quattro anni gli Hazelight Studios hanno tirato fuori un altro capolavoro, riuscendo ancora una volta ad alzare l’asticella.
Seppur con qualche tratto non perfettamente al passo con la straordinaria qualità globale, Split Fiction è per noi, della locanda Lost In Dice, il nuovo masterpiece di Hazelight Studios. Se avete qualcuno con cui giocarlo, chiudete l’articolo e fiondatevi in negozio a comprarlo!
Per quanto riguarda il premio GOTY sarà difficile bissare la vittoria della precedente opera ma solo perché usciranno altri grandi titoloni nel corso dell’anno. La candidatura però non gliela toglie nessuno e Split Fiction se la combatterà con tutti a testa alta, ne siamo sicuri! Per la statuetta al best multiplayer, consigliamo ai giochi in uscita che potrebbero aspirarla di posticipare di un annetto la release.