Parliamo di She-Ra e le Principesse Guerriere, la serie animata di Netflix che dovrebbe essere presa come esempio virtuoso per raccontare le relazioni tossiche.
Ora, da social justice warrior (ma forse social justice paladin, legale buona, è più adatta!) è molto strano che io non abbia ancora parlato di She-Ra e le Principesse Guerriere. Insomma, si tratta pur sempre di una serie animata con una maggioranza di personaggi femminili e un sacco di gente queer: cosa aspetto a parlarne?
Molto semplicemente, mi sono ritrovata con troppe cose da dire. Penso che a questo punto potrei parlare di She-Ra per ore. Perché She-Ra è veramente un’opera ben fatta, e merita di essere non solo vista, ma anche presa come esempio da qualsiasi opera che si voglia definire, anche solo lontanamente, progressista.
Tuttavia, se dovessi elencare tutte le cose che She-Ra fa bene, dovrei scrivere un lunghissimo saggio. Quindi mi terrò l’ottimo approccio di questa serie ad argomenti come le relazioni queer e l’inclusività per altri articoli!
Oggi, invece, ci concentreremo su una delle caratteristiche maggiormente curate di She-Ra: la sua rappresentazione e gestione delle relazioni tossiche.
Una veloce introduzione: cos’è e di cosa parla She-Ra?
Come moltissimi e moltissime di voi sapranno, She-Ra e le Principesse Guerriere (aka She-Ra and the Princesses of Power) è una serie animata per bambini distribuita da Netflix e DreamWorks. A disegnarla e produrla è, invece, la premiata fumettista Noelle Stevenson, creatrice già di Nimona e di Lumberjanes.
Ovviamente, She-Ra è ispirato alla serie She-Ra: Princess of Power degli anni Ottanta, gemella del più famoso He-Man and the Masters of the Universe. Pur riprendendo moltissimi dei personaggi e parte dell’ambientazione originale, She-Ra and the Princesses of Power si è rivelato non tanto un reboot dell’originale, bensì una vera e propria riscrittura e re-interpretazione dell’opera.
Ovviamente la maggiore differenza sta proprio nel fatto che la serie animata della Stevenson non sia legata a He-Man. E, ora come ora, non si ha idea nemmeno se l’appena annunciata serie Netflix su He-Man avrà qualche legame con She-Ra! Di conseguenza, questa serie animata ha preso le basi dell’originale, per poi svilupparsi in maniera indipendente, proponendo nuovi personaggi ed esplorando tematiche inedite.
La trama di She-Ra in breve
She-Ra e le Principesse Guerriere ha inizio quando Adora, giovane ragazza orfana addestrata dall’Orda a temere e odiare l’Alleanza delle Principesse, trova una misteriosa spada in un bosco. Così, Adora scopre di essere la persona prescelta per incarnare She-Ra, una figura mitologica che si credeva perduta. Incontrando nel mentre la principessa Glimmer e il suo amico Bow, Adora si rende conto di essere stata indottrinata dall’Orda e di non star combattendo contro pericolose terroriste, ma contro, generalmente, dei civili.
Così, Adora decide di voltare le spalle all’Orda e a Shadow Weaver, la sua mentore, per aiutare le Principesse Ribelli a contrastare l’Orda. Ma, soprattutto, Adora volta le spalle alla sua amica d’infanzia, Catra, che si sente estremamente tradita. Così, nonostante Adora le chieda di seguirla, Catra fa della sconfitta di Adora e del dimostrare che la sua ex-amica ha torto la propria missione di vita, divenendo la sua nemica principale.
She-Ra e le relazioni tossiche
Uno dei grandi leitmotiv di She-Ra e le Principesse Guerriere è la gestione delle relazioni tossiche.
Vista la quantità di dibattiti che ha suscitato il nostro articolo sull’amore tossico di Piton in Harry Potter, vien da dire che questo sia un argomento tutto fuorché banale. Tuttavia, visto anche il target di She-Ra, credo sia molto importante discutere su quali rapporti siano davvero positivi e basati sul reciproco rispetto. Troppi pochi adulti sanno davvero riconoscere un rapporto (anche di amicizia!) tossico, quindi è fondamentale insegnarlo ai più giovani.
She-Ra affronta e inserisce molte relazioni tossiche non per volontà di risultare edgy. O per perseguire la pigra filosofia secondo la quale anche i buoni segretamente sono malvagi, quindi bene e male non esistono. Il fatto che alcune Principesse abbiano modi tossici con cui stringono legami non significa in alcun modo che, per questo, siano peggiori dell’Orda.
Il perché delle relazioni tossiche in She-Ra
La presenza di queste relazioni tossiche sottolinea, invece, quanto il mondo sia un luogo complicato e quanto sia difficile incasellare le persone in persone unicamente buone o unicamente malvagie. Chiunque non è immune al compiere azioni sbagliate. E She-Ra ci tiene a sottolineare che le cose brutte accadono non perché le persone sono malvagie, ma perché prendono pessime decisioni. Parrebbe trattarsi di un sofismo, ma non è così.
Infatti, demonizzare una persona perché malvagia non permetterà mai di capire perché stia agendo in maniera distruttiva. Al contrario, capire le motivazioni dietro alle sua azioni può aiutare a risolvere la situazione e a evitare che questa persona continui ad agire così. Tuttavia, comprendere le motivazioni delle persone che agiscono in maniera tossica non significa in alcun modo giustificarle, o perdonarle. Chiunque può cambiare e diventare una persona migliore, ma perdono e fiducia non possono mai essere guadagnati facilmente.
In She-Ra vediamo più volte messo in pratica questo approccio, specialmente nei confronti di due personaggi: Catra e Shadow Weaver. Shadow Weaver in particolare è utilizzata per esplorare le relazioni genitoriali tossiche. Infatti, questa incantatrice ha cresciuto Adora e Catra, ma le ha manipolate centellinando il proprio affetto, così da renderle dipendenti dalla sua approvazione.
Shadow Weaver: una figura genitoriale tossica
Seconda in comando dell’Orda, durante la prima stagione Shadow Weaver è stata l’antagonista principale. Durante le prime stagioni i cambiamenti vissuti da Catra e Adora mostrano due diverse strade verso la libertà da una relazione genitoriale tossica.
La manipolazione di Adora
Adora rigetta l’influenza di Shadow Weaver relativamente presto, nella prima stagione, rigettando le manipolazioni della maga grazie anche al supporto di Glimmer e Bow. Ciò mostra al pubblico più giovane quanto possa essere importante il supporto di amici esterni per spezzare il circolo vizioso di certe manipolazioni.
Infatti, se Catra subisce violenze fisiche e verbali da Shadow Weaver, Adora si renderà conto di essere stata manipolata in maniera più sottile attraverso ricatti morali. Inoltre, le frequenti lodi e il supporto di Shadow Weaver erano atti a renderla cieca su quanto davvero l’Orda fosse malvagia. Solo formando relazioni sane con Bow e Glimmer, la protagonista riuscirà a capire davvero quanto sbagliato fosse l’affetto condizionato di Shadow Weaver.
La manipolazione di Catra
Catra, invece, impiega molto più tempo per liberarsi dal bisogno di impressionare la propria figura materna. Nonostante sia stata proprio lei a sconfiggere Shadow Weaver alla fine della prima stagione, Catra in realtà non riesce a chiudere i ponti con l’incantatrice.
Forse proprio perché era sempre stata sminuita e insultata apertamente da Shadow Weaver, Catra ne cerca l’approvazione costantemente, anche quando, con la maga sua prigioniera, parrebbe avere le redini della situazione. E infatti, sfruttando proprio il bisogno di approvazione di Catra, Shadow Weaver riesce a circuirla per farsi liberare.
Catra, i suoi problemi di autostima e il risentimento verso Adora
Il modo in cui Shadow Weaver dà o nega la propria approvazione ad Adora e Catra è alla base dei comportamenti tossici di quest’ultima. Costantemente paragonata ad Adora, Catra, nonostante l’affetto che prova per l’amica, si è sempre sentita trattata come se fosse inferiore a lei. Ciò viene ulteriormente aggravato dal fatto che Adora, protettiva per natura, si senta responsabile per Catra e per il suo comportamento. E, in tal senso, Shadow Weaver è di nuovo responsabile, spronando costantemente Adora a controllare Catra, per il bene di quest’ultima.
Per tutti questi motivi, Catra è convinta di non essere apprezzata e di non potersi mai davvero fidare di nessuno. Per questo motivo, si sente in dovere di essere lei per prima a stringere relazioni solo per il proprio vantaggio personale. Così, Catra finisce per allontanare anche le persone che vogliono genuinamente essere sue amiche, tanto è convinta di non doversi affezionare alla gente per avere successo nell’Orda.
” È tutta colpa di Adora”
Ma è il desiderio di sconfiggere Adora e di dimostrarsi migliore di lei una volta per tutte a muovere veramente Catra. Per consolidare questo suo obiettivo, infatti, Catra diventa la principale antagonista della serie ed è pronta a sacrificare qualsiasi cosa, compresa la propria felicità. Perciò non esita a sacrificare anche una persona che si riteneva sua amica, come Entrapta. O a rischiare che la loro realtà collassi su se stessa.
Col tempo e col costante rigetto delle sue capacità da parte di Shadow Weaver prima e Hordak dopo, e con la scoperta che Shadow Weaver sia fuggita da Adora, Catra diventa ossessionata dal desiderio di “fargliela vedere” alla sua amica di infanzia. Il tutto per dimostrare che Shadow Weaver avesse avuto torto a trattarla come la pecora nera del gruppo.
La relazione tra Catra e Scorpia
E, tuttavia, vediamo come Catra in realtà si affezioni a certe persone, come Scorpia, un’altra ufficiale dell’Orda che prova (e dimostra!) un notevole affetto nei confronti di Catra. Non è nemmeno sbagliato parlare di cotta, in realtà, perché il modo in cui Scorpia vuol bene a Catra è rappresentato abbastanza esplicitamente come romantico. Tuttavia, Catra, nella sua ossessione per apparire forte e distruggere Adora, si sente spinta a non ricambiare l’affetto di Scorpia e, messa di fronte a problemi su problemi, finisce per comportarsi come se le attenzioni dell’altra donna fossero un fastidio.
E qui, laddove altri show avrebbero spinto affinché Scorpia perseverasse all’infinito fino a quando Catra si fosse degnata di comportarsi decentemente, She-Ra prende una strada molto più interessante. Perché sì, Scorpia persevera e si dice che sia solo colpa sua se Catra non è gentile: ovviamente Catra è stressata per le sue responsabilità e tocca a Scorpia essere un’amica sempre più gentile e supportiva, così che Catra non si arrabbi con lei! Tuttavia, col tempo, quando il comportamento di Catra diventa ancora più autodistruttivo e aggressivo e si scopre del tradimento ai danni di Entrapta, Scorpia deciderà di averne avuto abbastanza.
Quando Scorpia decide di andarsene
Come si ribadisce spesso in She-Ra, l’amicizia ha l’enorme potere di unire le forze e le qualità positive delle persone. E se è giusto stare vicino ad un amico che sta passando un brutto periodo e se è importante sapere che bisogna impegnarsi per tener viva un’amicizia, è comunque vero che non si può sopportare tutto da parte dei propri amici. Per questo, è stato importante vedere Scorpia rigettare il proprio rapporto tossico con Catra.
Scorpia, come Catra e Adora, è stata cresciuta dall’Orda e convinta che la Fight Zone fosse l’unica, e la miglior, casa che avrebbe mai potuto avere. Inoltre, Scorpia si è vista negare i propri diritti di nascita, poiché non ha mai ereditato il proprio posto tra le Principesse. Infatti, sorprendentemente e nonostante le sue chele, Scorpia è de facto una Principessa. Ma l’Orda l’ha convinta che le altre Principesse non l’avrebbero mai accettata per il suo aspetto mostruoso. Tuttavia, vedendo la discesa di Catra verso la paranoia più totale, Scorpia ha deciso di rischiare il confronto con le altre Principesse, pur di andarsene.
Perché, ed è questa la cosa importante che Scorpia capisce, non è compito suo redimere Catra o salvarla dai suoi demoni. Per quanto Catra, sotto sotto, voglia davvero bene a Scorpia, i suoi continui insulti sono stati troppo da sostenere. Così, Scorpia dimostra che l’amicizia non può risolvere tutti i problemi ed essere gentili con gli altri non le farà ottenere automaticamente il loro rispetto. Se da parte di Catra non c’è alcuno sforzo per mandare avanti la loro amicizia, allora Scorpia non ha alcun motivo per rimanere. E Catra dà Scorpia così per scontata che non si rende nemmeno conto della sua partenza, nemmeno dopo che Scorpia si allontana da lei dicendole, con la semplicità che la caratterizza, “You’re a bad friend”.
Quando Adora decide di andarsene
Similmente, nella terza stagione anche Adora aveva superato l’idea di dover essere responsabile delle azioni di Catra e di doverla redimere. Per quanto infatti Catra incolpi Adora per tutto il male che compie, in realtà la responsabilità è solo di Catra stessa. E quest’ultima è una lezione importantissima per un pubblico giovane e meno giovane, perché è fondamentale ricordarsi che no, se un’altra persona si comporta in maniera tossica o distruttiva non lo fa “per causa nostra”: la responsabilità delle sue azioni può ricadere solo su di lei, non su altri che la “hanno provocata”.
CATRA: You broke the world, and it is all your fault.
ADORA: No, it’s not. I didn’t make you pull the switch, I didn’t make you do anything. I didn’t break the world, but I am gonna fix it. And you? You made your choice. Now live with it.
Le relazioni tossiche vanno comprese, non accettate
She-Ra, mostrando numerose relazioni tossiche (genitoriali, di amicizia e romantiche) offre un insegnamento estremamente importante per le nuove generazioni.
Le relazioni tossiche hanno delle ragioni, e vanno comprese, ma non per questo bisogna subirle. Catra ha un approccio sbagliatissimo nelle sue relazioni umane perché ha avuto un’infanzia terribile e ha subito a sua volta pesanti abusi fisici ed emotivi. Tuttavia, Adora e Scorpia non sono tenute a sacrificare la propria felicità per “redimere” Catra, soprattutto se quest’ultima non vuole cambiare. Sebbene, infatti, una mano tesa in aiuto possa esserci fondamentale per cambiare, le prime persone a voler migliorare e guarire dobbiamo essere noi.
Nelle nostre librerie ci sono troppe storie per bambini che “insegnano” a spendere tutte le nostre forze per stare simpatici alle persone che ci odiano. Per esempi, chi si ricorda il terribile Arcobaleno, il pesciolino più bello di tutti i mari? In confronto, She-Ra adotta un approccio innovativo, istruttivo e coraggioso. Anche solo per questo, la serie animata di Noelle Stevenson merita di essere vista.