A mezzanotte del primo maggio è scaduto il Contratto Nazionale degli Sceneggiatori Americani, ottenuto in seguito allo sciopero del 2007/2008 che durò ben cento giorni!
Che cosa vuol dire? Che da questa data l’unione degli sceneggiatori americani, la WGA (Writers Guild of America), non è più sotto contratto con la AMPTP (Alliance of Motion Picture and Television Producers). Per sei settimane i rappresentanti degli sceneggiatori sono stati al tavolo delle trattative con i produttori ed i rappresentanti legali dei vari Studios per trovare una soluzione.
Prima che le trattative aprissero, il direttivo ha chiesto ai suoi membri, circa 11500 persone che scrivono serie TV e film per Hollywood, se fossero favorevoli ad un eventuale sciopero. Con la maggioranza schiacciante del circa 97,85% dei membri, hanno deciso per lo sciopero.
Una precisazione. Dopo tre anni di pandemia, gli sceneggiatori proprio non volevano incrociare le braccia, ma è stata una scelta obbligata.
Dopo sei settimane di trattative andate a vuoto, a mezzanotte ed un minuto del 2 Maggio, lo sciopero ha avuto inizio.
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Come guadagna uno sceneggiatore?
Cerchiamo di sfatare un mito. Uno sceneggiatore bravo, e che lavora spesso, ha i mezzi per sostentarsi in maniera agiata. Scordatevi però che guadagni le cifre astronomiche che si leggono quando si parla di produzioni televisive e cinematografiche!
Ecco una lista dei modi in cui uno sceneggiatore può guadagnarsi lo stipendio.
- Scrive una sceneggiatura per film e trova il modo di venderla ad uno Studios
- Vende l’idea per un film agli Studios e se si è fortunati essere anche assunto per scrivere la sceneggiatura
- Scrive un libro, o crea un’altra forma di proprietà intellettuale che gli Studios sono interessati a comprare o opzionare. In questo caso può sperare di essere assunto per adattarlo, guadagnando più soldi, ma può anche succedere che sia scelto un altro sceneggiatore
- Ottenere l’assunzione per revisionare uno script già esistente, spesso scritto da altri
- Vende l’idea per uno show televisivo, o lo script di un Pilot, ad uno Studio. In questo caso può succedere che l’autore diventi lo Showrunner
- Essere assunti per scrivere uno show e diventare parte della writers’ room
Ci sono diversi modi per fare soldi a Hollywood, ma è bene ricordare una cosa. Solo un piccolo gruppo di nomi riescono a fare molti soldi con la sceneggiatura.
Le ragioni dello sciopero
Sebbene ci fossimo approcciati a queste trattative con l’intenzione di negoziare un giusto accordo – e nonostante la vostra disponibilità allo sciopero ci abbia dato spazio di manovra per poter patteggiare – la risposta degli Studios alle nostre proposte è stata totalmente insufficiente, vista la crisi esistenziale che gli scrittori si trovano ad affrontare. Il comportamento degli Studios ha creato la nascita di contratti a breve termine (pagati giorno per giorno NDR) all’interno di una forza lavoro sindacalizzata e le loro posizioni inamovibili in questi negoziati hanno solo confermato il loro interesse a continuare la svalutazione della posizione dello sceneggiatore.
Lettera della commissione per negoziati ai membri della WGA
In che cosa questo sciopero è diverso da quello di quindici anni fa? Semplice, c’è la questione delle piattaforme di streaming che seguono regole del tutto diverse da quelle delle televisioni via cavo.
La maggior parte degli show in streaming, hanno stagioni più corte rispetto a quelle delle TV via cavo. Solitamente otto/dieci episodi contro i ventidue o più. Questo vuol dire che la paga dello sceneggiatore è inferiore al lavoro che ha fatto.
L’attesa tra le diverse stagioni può arrivare anche ad un anno o più, a differenza di qualche mese come succede per la TV. Non solo, chi lavora per uno show in streaming prende in media il 46% in meno di chi scrive per la televisione via cavo, ma c’è anche e soprattutto la questione delle Micro Rooms, sale di scrittura ristrette che mettono gli sceneggiatori in condizione di dover lavorare in regime di schiavitù.
Espressione troppo forte? No, se si conta che fino a qualche anno fa per scrivere una serie TV c’erano sale che arrivavano ad avere anche dodici sceneggiatori impegnati nella scrittura. Adesso raramente si arriva a cinque, e solo se parliamo di progetti ad altissimo budget. Più comunemente due o tre persone lavorano nelle micro rooms.
Se pensate che questi numeri siano sufficienti, provate a prendere uno show che amate, possibilmente di qualche anno fa, e contate quanti personaggi appaiano sullo schermo o quante scene ci siano. Tenete anche presente come cambia il registro lessicale di ogni personaggio e se lo show che amate mostra o meno buchi di trama. Poi paragonatelo a qualcosa di moderno, magari creato appositamente per una piattaforma streaming e fatemi sapere!
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Un problema comune a molti
Ma non sono solo gli scrittori delle serie TV e streaming ad avere dei grattacapi. Anche chi scrive per il cinema ha i suoi pensieri.
La paga è rimasta quella del 2018, ma quando si calcola anche l’inflazione ci si accorge che c’è stata una riduzione del 14% in un momento storico in cui il carovita è alle stelle, soprattutto nelle città dove si trova lavoro. Per non parlare del fatto che, uno sceneggiatore che scrive un film che finisce su una piattaforma, riceve un pagamento come se avesse scritto un film per la TV.
Sebbene tutti questi punti rappresentino grossi problemi, ne abbiamo anche un altro: l’uso delle Intelligenze Artificiali.
Per loro natura gli script sono altamente codificati. Potrebbe succedere, ed è successo, già pochi giorni dopo l’annuncio dello sciopero, che si utilizzi un software di intelligenza artificiale per scrivere anche un intero script. A quel punto la presenza dello sceneggiatore servirebbe solo per revisionare lo script stesso. Così si abbattono i costi: partendo proprio dagli scrittori.
Sebbene ad oggi non ci sia ancora un programma così dettagliato per liberarsi degli scrittori, non è detto che in futuro questo non succeda…
I rappresentanti degli sceneggiatori hanno chiesto un controllo sull’uso delle IA in fase di scrittura. Ma non solo la richiesta non è stata accolta, addirittura è stata offerta la possibilità di partecipare annualmente a simposi sullo sviluppo delle nuove tecnologie!
Alcune richieste degli sceneggiatori per evitare lo sciopero
Ma in parole semplici, che cosa chiedono i rappresentanti degli sceneggiatori?
Ecco qualche esempio per chiarire le idee senza scendere in tecnicismi che interessano solo gli addetti ai lavori. Per le Serie TV a episodi i rappresentanti chiedevano quanto segue, diviso in due momenti ben distinti.
Pre green-light (Prima che la serie arrivi alla produzione vera e propria)
Un minimo di sei scrittori di cui quattro Scrittori/Produttori. Un termine un po’ pretenzioso per definire quelle persone che in una sala di scrittura si occupano del reperire le fonti, sovrintendere alla stesura degli episodi, ma anche e soprattutto gestire i vari aspetti produttivi e coordinare i vari passi che portano alla realizzazione di una sceneggiatura intera.
Post green light: Lo show si girerà!
Sei scrittori per i primi sei episodi, poi l’aggiunta di uno scrittore ogni due episodi, fino ad un massimo di dodici scrittori.
Esempio: otto episodi richiedono la presenza di sette scrittori, di cui quattro Scrittori/Produttori. Dieci episodi richiedono otto scrittori di cui cinque Scrittori/Produttori.
Risposta delle produzioni: richiesta rifiutata e mancanza di una soluzione alternativa.
Durata del contratto
Non tutti conoscono i ritmi estenuanti che una sala di scrittura deve mantenere ad oggi. Il tempo standard per scrivere un episodio è di una settimana, un ritmo che non è davvero sostenibile, soprattutto per quanto appena discusso.
Richiesta pre green light
Minimo garantito dieci settimane ininterrotte di contratto. Solo in questo caso vengono versati i contributi a fini pensionistici.
Post green light
Gli scrittori devono avere almeno tre settimane per episodio (fino ad un massimo di cinquantadue settimane). Almeno la metà dello staff deve essere assunta con contratto durante la produzione. Almeno uno scrittore deve essere assunto per una produzione successiva.
Risposta delle produzioni: richiesta rifiutata e mancanza di una soluzione alternativa.
Richiesta per la paga settimanale
50% al momento di cominciare ed il restante 50% da pagarsi settimanalmente durante il periodo di scrittura. Questo criterio si applica allo scrittore che è pagato meno del 250% del minimo sindacale. Chi percepisce di più può avere libertà di contrattare il pagamento a suo piacimento.
Risposta delle produzioni: richiesta rifiutata e mancanza di una soluzione alternativa.
Pensione e contributi per i team di scrittura
Ogni membro di un team riceve i contributi come se fosse uno scrittore che lavora in proprio.
Risposta delle produzioni: richiesta rifiutata e mancanza di una soluzione alternativa.
Questi i punti salienti del disaccordo tra le parti.
Che cosa aspettarsi adesso
A differenza di quanto accadde nel 2007, quando lo sciopero durò dal 7 marzo fino al 7 agosto, cadendo nella Mid-season delle serie TV, e protraendosi fino a far saltare la programmazione autunnale (che equivale alla stagione natalizia per i film in uscita nelle sale), ad oggi le cose sono un po’ diverse.
Certo, ci sono le sale di scrittura chiuse, questo vuol dire che show come Yellowjackets e Stranger Things, che avevano aperto solo qualche giorno prima dello sciopero, subiranno deiri tardi. Ma al momento gli show che sono davvero fermi sono quelli che richiedono sceneggiature giornaliere, come il Late Night Show.
Per non parlare del fatto che ci sono decine di show che gli spettatori possono guardare sulle varie piattaforme senza sentire la mancanza di cose da vedere!
Ma allora a che cosa serve questo sciopero e perché potrebbe segnare una delle date più drammatiche per Hollywood?
Perché potrebbe trasformarsi in un mega sciopero a cui potrebbero aderire anche altri sindacati tra cui quello dei Registi (DGA) e degli Attori (SAG-AFRA).
Il contratto nazionale dei registi dovrebbe scadere il primo di giugno a mezzanotte. Le trattative sono iniziate quando ancora erano in corso quelle degli sceneggiatori, ma sembra che molte delle richieste, inerenti anche all’uso dell’intelligenza artificiale, siano state ignorate. Non c’è ancora niente i deciso, ma i rappresentanti dei registi hanno pubblicamente offerto il loro supporto agli sceneggiatori in sciopero. A meno di due settimane dalla scadenza del loro contratto, sembra sempre più probabile che i picchetti davanti agli Studios possano diventare sempre più numerosi.
Gli attori, compresi i doppiatori, sono nella stessa situazione soprattutto per l’uso dei software di intelligenza artificiale sempre più in grado di replicare la voce umana. Se non si trova una soluzione l’intera macchina produttiva si fermerebbe per un tempo indeterminato, portando non solo ad uno stop generale della produzione di film e show, ma anche ad una perdita economica di rilevanza tale da poter mettere in crisi anche gli Studios più potenti.
Come se non bastasse anche il presidente dello IATSE che rappresenta l’unione di tutti i restanti lavoratori sul set, dagli elettricisti agli addetti al primo soccorso, ha allertato i propri membri sulla possibilità di un imminente stop ai lavori, sebbene abbia lasciato libertà ai membri di poter cercare altri lavori per la durata dello sciopero degli sceneggiatori.
Non c’è niente di certo e inciso nella pietra. Forse, inoltre, si è tirata troppo la corda. Le conseguenze non saranno felici per nessuno dei coinvolti!
E nel Vecchio Mondo?
Intanto in Europa, a Bruxelles, davanti alla sede della Stampa Estera di Hollywood (che ricordiamo essere a capo delle nomination per i Golden Globes), picchetti di sceneggiatori membri delle Unioni Nazionali, si sono formati spontaneamente in supporto dei colleghi americani…
Conclusioni riguardo lo sciopero degli sceneggiatori
Le conseguenze possono essere molteplici. Nel frattempo vi lasciamo questo interessante articolo in cui sono elencate tutte le serie che sono al momento interessate dallo sciopero degli sceneggiatori. Andate a dare un’occhiata e a vedere se il vostro show preferito è tra gli interessati!