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Roger Zelazny – Una retrospettiva

Oggi vorrei parlare un po’ di Roger Zelazny.

A volte capita che, a seguito di una cattiva giornata, accada qualcosa di positivo. In questo caso è stato fermarsi ad un negozio di fumetti e trovare alcuni vecchi libri del suddetto scrittore. Nello scaffale, infatti, ho trovato Il Signore dei sogni (1966) e Signore della Luce (1967).

Di questo autore avevo già avuto modo di leggere tutte le Cronache di Ambra, che fosse la saga di Corwin, quella di Merlino o il Mondo Magico e alcuni suoi racconti brevi, ma è proprio con il Signore della Luce che viene “incoronato” vincendo il Premio Hugo nel 1968 per il miglior romanzo di fantascienza. Tra le altre cose, se foste interessati alle Cronache di Ambra potete ascoltarle su Audible! I primi trenta giorni sono gratis.

Ora, prima di procedere a questa retrospettiva, mi pare doverso spendere due righe sulla persona.

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Breve biografia di Roger Zelazny

Roger Zelazny (1937-1995) è stato uno scrittore americano di fantascienza e fantasy, considerato uno dei grandi autori del genere del XX secolo.

Nato a Cleveland, Roger Zelazny si è laureato in letteratura inglese alla Case Western Reserve University nel 1959 e ha poi lavorato come programmatore informatico. Nel frattempo, ha iniziato a scrivere racconti di fantascienza e fantasy, che ha venduto a riviste come “The Magazine of Fantasy and Science Fiction” e “Amazing Stories”. Il suo primo romanzo, “Io, Immortale” (This Immortal), è stato pubblicato nel 1966 ed è stato subito un successo.

Tra gli anni ’60 e ’70 del secolo scorso, Zelazny ha scritto molti romanzi di successo, tra cui la sopracitata serie le “Cronache di Ambra”, una saga di fantasy epico che ha influenzato molti autori successivi. Ha anche scritto numerosi racconti, molti dei quali sono diventati classici del genere.

Zelazny ha vinto numerosi premi letterari, tra cui sei Premi Hugo e tre Premi Nebula. Nel 1986 è stato inserito nella Science Fiction and Fantasy Hall of Fame. È venuto a mancare a Santa Fe, nel New Mexico, nel 1995, all’età di 58 anni, strappato al mondo a causa di un tumore. Roger Zelazny è noto per la sua scrittura originale e innovativa, che spesso mescola elementi di fantascienza, fantasy, mitologia e leggende in un modo unico.

La filosofia negli scritti dell’autore

La filosofia di Roger Zelazny non è facile da definire in modo univoco, poiché è presente in modo implicito nei suoi scritti e si manifesta più attraverso i personaggi e le loro azioni anziché altri generi di escamotage. È possibile, tuttavia, individuare alcuni temi e idee ricorrenti che permeano le sue opere. Uno di questi temi è la ricerca dell’identità e, un altro, il significato della vita. Molti dei suoi personaggi sono alla ricerca di sé stessi, cercando di capire chi sono e quale è il loro posto nel mondo. Questa continua ricerca spesso li porta ad affrontare prove difficili e a mettere in discussione le loro convinzioni e il loro modo di vivere.

Un altro tema ricorrente è l’idea del libero arbitrio e del destino. Roger Zelazny esplora spesso l’idea che gli individui abbiano il potere di scegliere il loro destino e di plasmare il loro futuro, ma allo stesso tempo, che ci sia presente una forza invisibile che li spinge in una certa direzione.

Ma non finisce qui: Zelazny ha anche esplorato temi filosofici come la mortalità, la religione e la natura dell’essere umano. Possiamo riscontrare spesso il soffermarsi sull’osservazione della brevità della vita e sulla ricerca del significato dell’esistenza umana. Inoltre anche temi sul concetto del divino e dello spirituale possono essere riconosciuti nelle sue opere, soprattutto tramite personaggi che cercano di trovare una connessione con l’essenza di un dio.

Questo suo modo di fare filosofia si esprime anche attraverso la sua scrittura che personalmente potrei definire sperimentale. Difatti spesso mescola elementi di fantascienza, fantasy e mitologia in un modo unico e originale. Ed è proprio questa sperimentazione linguistica e narrativa ad essere stata una delle caratteristiche distintive della sua opera che, successivamente, ha influenzato molti altri autori.

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La ricerca dell’identità e il senso della vita per Roger Zelazny

Come accennato in precedenza, la ricerca dell’identità è uno dei principali temi della filosofia dell’autore.

In molte opere di Zelazny, i personaggi si trovano ad affrontare situazioni che mettono in discussione la loro identità. Ad esempio, in “Io, Immortale”, il protagonista Conrad Nomikos è un immortale che vive su un pianeta devastato dalla guerra e dalla disperazione. La Terra ormai è un cumulo di rovine e soltanto quattro milioni di persone vi sopravvivono. Nomikos si trova a dover proteggere un alieno da un gruppo di terroristi, e per farlo, dovrà prendere decisioni difficili e dovrà rischiare di mostrare al mondo il suo più grande segreto. Nomikos è un personaggio complesso e ambiguo, che si interroga sul valore dell’immortalità e sul prezzo che deve pagare per vivere per sempre. Inoltre, il romanzo affronta temi come la politica, la religione e l’etica, e mette in discussione il rapporto tra l’umanità e la tecnologia.

Nel Ciclo di Corwin, il protagonista è un principe esiliato del regno di Ambra che deve riacquistare il trono che gli spetta di diritto. Corwin scopre che la sua memoria è stata cancellata e deve ricostruire la sua identità per poter affrontare le sfide che lo aspettano.

In entrambi i casi, la ricerca dell’identità è un tema centrale che permea tutta la trama. I personaggi devono confrontarsi con le loro convinzioni, le loro azioni passate e le conseguenze delle loro scelte per trovare un senso di sé e del loro posto nel mondo.

La ricerca dell’identità, per l’autore, è spesso un processo doloroso e impegnativo, che richiede ai personaggi di mettere in discussione le loro convinzioni e di confrontarsi con la verità sulla loro vita e sulle loro azioni. Tuttavia, questa ricerca non può portare anche a una maggiore consapevolezza di sé e ad una crescita personale. Concetti che ancora permeano ad oggi la nostra esistenza.

Roger Zelazny Amber

Conclusione sull’autore

Roger Zelazny è stato, senza ombra di dubbio, uno dei più grandi autori di fantascienza della seconda metà del ventesimo secolo, capace di creare mondi immaginari complessi e ricchi di significato. Con la sua scrittura che potremmo definire “picaresca”, perché spesso i suoi personaggi sono antieroi ambigui, che agiscono ai margini della società e lottano contro poteri più grandi di loro, ha segnato senza dubbio l’immaginario collettivo e ancora oggi stuoli di appassionati continuano a leggere le sue opere.

Personalmente credo che la sua morte prematura, avvenuta nel 1995, abbia lasciato un vuoto nel mondo della fantascienza, ma il suo lascito letterario continua ad ispirare e affascinare i lettori di tutto il mondo. Sapevate, ad esempio, che le sue opere hanno ispirato anche un gioco di ruolo in cui non si fa uso dei dadi ambientato nel Ciclo di Ambra e che oggi è una delle più interessanti rarità da archeologia del GDR, oltre che scrivere anche qualche racconto per il ciclo di Cthulhu?

Onestamente vorrei che qualcuno riuscisse a portare il Ciclo di Ambra nel piccolo schermo, ma ormai ci sto perdendo le speranze.

Vi lascio con un consiglio di lettura per il prossimo ottobre: Notte d’ottobre. Spero vi piaccia come è piaciuto a me!

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