Skip to content Skip to sidebar Skip to footer

Roger Corman – Una vita tra Horror e critica sociale

Roger Corman ci ha lasciato!

Si tratta di una perdita che mi ha colpito molto. Questo perché io e mio fratello abbiamo sviluppato una passione per l’horror e per i film del terrore proprio, e soprattutto, grazie alle sue opere.

Spesso celebrato come il “Re dei B-Movie”, Corman ha impresso un’impronta indelebile nel mondo del cinema horror, specialmente durante gli anni ’50 e ’60 del secolo scorso. Un segno così forte che gli valse un Premio oscar alla carriera nel 2010, in riconoscimento alla sua brillante cinquantennale carriera.

La sua scomparsa segna la fine di un’era caratterizzata da innovazioni, da basso budget, e idee che non solo hanno ridefinito il genere horror, ma hanno anche offerto una piattaforma di lancio per alcuni dei più grandi talenti di Hollywood.

Vorrei con voi esplorare l’importanza della regia di Corman nel cinema horror di categoria B. Cercherò di evidenziare i suoi film più significativi, l’impatto della sua visione unica e il suo ruolo come figura emblematica del cinema di “sinistra” americano.

Roger Corman, il Pioniere della sinistra e del B-Movie Horror

Negli anni ’50 e ’60, Roger Corman capì l’importanza di produrre film a basso costo che potessero comunque offrire intrattenimento di qualità e garantire sperimentazione artistica. Il suo approccio alla produzione cinematografica non solo ridusse i costi, ma permise anche una maggiore libertà creativa, spingendo i confini di ciò che era possibile nel genere horror.

Film come The Little Shop of Horrors (1960) e House of Usher (1960) sono diventati classici cult. È impossibile, poi, non citare anche Tales of Terror (1962), The Tomb of Ligeia (1964) e uno dei miei preferiti The Raven (1963).

Corman non si è mai limitato a seguire le convenzioni. Con tecniche innovative di storytelling e una regia che spesso sfidava le aspettative del pubblico, i suoi film hanno introdotto una nuova era di horror psicologico e tematico.

The Masque of the Red Death (1964) ne è un esempio eclatante. In quella pellicola Corman esplora temi di moralità e decadimento umano, ispirandosi liberamente all’opera di Edgar Allan Poe.

LEGGI ANCHE: La Caduta della Casa degli Usher – un ballo di morte

Roger Corman e Vincent Price

Corman come Regista di Sinistra

Nonostante il suo focus principale fosse l’horror, Corman era profondamente radicato nelle questioni sociali del suo tempo, il che rendeva i suoi film straordinariamente rilevanti dal punto di vista culturale.

Attraverso una sottile narrativa, ha spesso esplorato e criticato problemi come il macartismo, la guerra fredda e le dinamiche di potere nella società americana. Il suo film The Intruder (1962), con un giovane William Shatner (che ancora non ho ben capito se si è perso per strada o è sempre stato con idee politiche un po’ sue), è particolarmente notevole per il suo approccio diretto alle tensioni razziali e al razzismo.

Considerate che questo film scatenò ulteriormente l’odio del Ku Kux Klan per la troupe e astio da parte della popolazione, tanto da essere uno dei pochi film di Roger Corman a non aver brillato ai botteghini.
Brutto quando ti mostrano di che materia organica sei fatto e ti viene sbattuto in faccia, vero?

Oltre ad essere stato un registra palesemente di sinistra, come attore partecipò ad uno dei film per la televisione più importanti per la mia crescita, sia come uomo che come persona pensante. Interpretò, se non ricordo male addirittura gratuitamente, uno dei direttori della rete News Net nel film HBO The Second Civil War (1997). Ricordo ancora quando lo vidi al cinema e di come ancora oggi riveda ciclicamente quel film e lo senta sempre di più attuale. Se non avete avuto modo provate a dargli una possibilità, anche solo per la magistrale interpretazione di Beau Bridges.

LEGGI ANCHE: Horror – Un genere di denuncia

Lascito e Influenza DI ROGER CORMAN

Roger Corman è ormai scomparso alla veneranda età di 98 anni. Tuttavia lui non sarà ricordato solo per i suoi film, ma anche per il suo ruolo di mentore.

Basti pensare che ha dato la prima opportunità a molti che sarebbero diventati giganti del cinema. Tra questi i più famosi sono Francis Ford Coppola, Martin Scorsese, e James Cameron. Tale capacità di riconoscere, e coltivare nuovi talenti, è forse tanto parte del suo lascito quanto i suoi stessi film. Tra gli attori che ha contribuito a far conoscere possiamo ricordare il già citato William Shatner, Jack Nicholson, Robert De Niro, Sandra Bullock e tanti altri…

LEGGI ANCHE: Be-Movie: Motore! Partito! Ciak! e… Azione!

La scomparsa di Roger Corman lascia un vuoto nel mondo del cinema. Il suo spirito innovativo e la sua audacia creativa continuano però a vivere nei film che ha realizzato e nelle generazioni di cineasti che ha ispirato. Basti pensare a Stuart Gordon, morto anch’egli pochi anni fa. Gordon ha tentato in tutti i modi di portare avanti un cinema come quello del suo maestro, ispirandosi ai grandi autori del terrore come H.P. Lovecraft e Edgar Allan Poe.

Nel riflettere sulla sua carriera, è chiaro che Roger Corman non era solo il re dei B-movies. Era un visionario che ha visto il potenziale dove altri vedevano solo limitazioni. Il suo impatto sul cinema horror e sulla cultura popolare è incancellabile, rendendolo una figura di spicco nella storia del cinema americano.

Grazie alla sua casa di distribuzione, la New World Pictures, il pubblico americano ha potuto ammirare le opere di Ingmar Bergman, François Truffaut, Federico Fellini e Akira Kurosawa. In soli dieci anni la New World Pictures vinse più Oscar al miglior film straniero di tutti gli altri studios messi insieme!

Per concludere non mi resta che citare un passaggio de The Masque of the Red Death per salutarlo:

Sic Transit Gloria Mundi

Ma non sono così effimere, fintanto che esisteranno pellicole verrai ricordato!

Lascia un commento

Iscriviti alla newsletter dei cercatori

Per non perderti mai i nostri articoli, gli episodi dei podcast, e le live su twitch