Con “Morte di un tiranno” si conclude la lunga Ribellione insorta contro il teocrate Leario, sacerdote della Signora delle Lacrime di Sangue, usurpatore dell’Impero erondariano.
Il n. 36 conclude inoltre la saga che ci ha accompagnato negli ultimi tre anni. Da novembre 2022, infatti, si è ripartiti con il n.1!
Io arrivo con un “discreto” ritardo a parlarvene… scusatemi!
Come al solito, chi fosse interessato alla storia finora della saga di “Dragonero il Ribelle” può trovarla in questo articolo riepilogativo.
Vai con l’intro!
“…
Circle of the Tyrants, Morbid Tales, 1984, Celtic Frost
After the battle is over
And the sands drunken the blood
All what there remains
Is the bitterness of delusion
…
Your hand wields the might
The tyrant’s the precursor
You carry the will
As the morning is near
…”
Morte di un tiranno
Da che storia è storia, gli usurpatori devono cadere affinché le ribellioni cessino e la Resistenza ottenga la sua Vittoria!
Sono ormai mesi che la guerra imperversa sanguinosa. Oggi il vessillo del vero Imperatore torna a sventolare sulla capitale Valhendàrt, ma c’è un però: il teocrate Leario resiste ancora!
Il crudele usurpatore si è arroccato nel proprio tempio, protetto dall’inviolabile magia della Signora delle Lacrime. Tra tutti i Ribelli solo Alben sembra possedere il potere di contrastare quella sanguinosa piaga.
Quale prezzo dovranno pagare il luresindo e Aura per ottenere l’agognata vittoria finale?
Analisi dell’episodio
Siamo finalmente giunti alla resa dei conti finale!
Le Spade di Giustizia, chiamarla Ribellione ora che hanno come rappresentante massimo proprio l’Imperatore Nahim, non è proprio più il caso, stanno imperversando per la capitale Valhendàrt. È un albo i cui avvenimenti raccontati, sono contemporanei o di poco seguenti.
È un volume altresì diviso in due: le ultime fasi della riconquista dell’Impero e la ripartenza dopo un così lungo e buio periodo (e ancora non è nulla!). Inoltre sono già stati seminati spunti che sicuramente torneranno, come già ci hanno abituato…
Luca Enoch annoda gli ultimi fili lasciati liberi del grande arazzo che ha ideato con il co-creatore Stefano Vietti. La domanda che ci poniamo e è se la conclusione ideata sia soddisfacente o meno. La risposta non può essere un semplice SÌ o NO, come non possiamo infarcirla di “ma” e “però” (che negherebbero quanto detto prima e/o dopo). È una conclusione, punto. Ci sono ovviamente momenti meglio riusciti e altri che avrebbero forse meritato qualche vignetta in più. Ognuno di noi dopo aver letto Morte di un tiranno, tirerà le proprie somme.
Ho già scritto, diverse altre volte, che i due autori hanno dimostrato un’indubbia capacità di tessere una storia di ampio respiro, con una miriade di personaggi e avvenimenti, come innumerevoli sono state le emozioni provate.
Ecco, con un’opera di così grande portata va da sé che se andiamo a controllare le singole parti che la compongono, non tutte possano essere riuscite al meglio, ma appena ci allontaniamo un po’ e guardiamo dalla “giusta distanza”, il quadro risulterà sicuramente d’impatto!
In apertura
In Cronache della Ribellione, Luca Barbieri ci accompagna verso gli ultimi momenti della ribellione, soffermandosi sugli inizi, così impari nella distribuzione delle forze in campo e così simili nella parola chiave di chiusura delle saghe: Morte di un eroe (“Dragonero” n. 77, ottobre 2019) e Morte di un tiranno (l’albo che stringiamo tra le mani). La morte è stata una presenza incombente in entrambe, ma soprattutto in questa è calata come un rapace e, ne siamo certi, calerà ancora…
Barbieri pone poi i riflettori su quello che sarà il nuovo corso di Dragonero: “Mondo Oscuro”. Ora, nel momento in cui sto scrivendo, siamo già arrivati al quinto episodio, quindi l’impostazione che ci veniva prospettata, l’abbiamo provata. “Mondo Oscuro” si svilupperà secondo una trama orizzontale, punteggiata da “divagazioni” sul tema, mini-saghe e “altro”. Una formula che abbiamo visto funzionare (più o meno) bene per “Dragonero il Ribelle”, non possiamo che continuare a leggere!
Disegni & lettering
Il fantastico duo Gianluca Pagliarani (disegni) e Paolo Francescutto (colori) dispongono sul campo di battaglia ogni attore coinvolto. Su tutti svetta la Signora delle Lacrime e il suo alfiere Leario, ai cui piedi giace Alben. Aura e Ian appaiono impotenti di fronte a questa soverchiante presenza. Pagliarani e Francescutto in questi anni ci hanno abituato a grandi copertine e quest’ultima non è da meno!
Sulle spalle di Gianluca Pagliarani ricade inoltre il compito di illustrare l’intero albo, che dire? Abbiamo imparato ad apprezzare lo stile di Pagliarani e in “Morte di un tiranno” assistiamo alla sua grande capacità di passare da scene con pochi personaggi a quelle di gruppo, da luoghi angusti ed interni a spazi aperti. Non mancano scene di lotta e disperazione contrapposte ad altre dense di serenità, affetto e melanconia. Veramente un’ottima prova per questo gran finale!
Marina Sanfelice si occupa del lettering anche di questo terzo capitolo che chiude la Ribellione che è anche il gran finale della saga di “Dragonero il Ribelle”!
Conclusione finale
Non possiamo che ringraziare tutte le persone coinvolte nel progetto Dragonero, ma soprattutto alla Sergio Bonelli Editore per aver pubblicato una delle migliori opere fantasy che si siano affacciate sul panorama editoriale italiano negli ultimi anni!
Adesso ci attende Mondo Oscuro, che in realtà è già iniziato da cinque mesi circa. Si nota che ho avuto difficoltà nel completare la Storia dei Ribelli, ma se siete interessati al nuovo corso, potrei provare a recuperare il gap accumulato e ricominciare ad analizzare per voi Dragonero.
Fateci sapere!
Dall’ombra insorgiamo. Nel silenzio colpiamo.
I ribelli dell’Erondár