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Miyo – un amore felino

“Miyo – un amore felino” è un film d’animazione del 2020 che ha fatto il suo debutto su Netflix per la gioia degli amanti del cinema giapponese. Diretto da Jun’ichi Satō e Tomotaka Shibayama e scritto da Mari Okada, la pellicola narra di una ragazza che si trova a barattare la sua vita con quella di un gatto. Come in ogni film di questo tipo, nasceranno incomprensioni, rimorsi e voglia di tornare alla normalità. Il film risulta piacevole e divertente ma, purtroppo, impallidisce al confronto con altri grandi titoli dell’animazione giapponese, finendo presto con il diventare solo uno dei tanti.

Trama

Miyo Sasaki è una ragazza che si trova a gestire il divorzio dei genitori e la nuova compagna del padre, con la madre che preferisce sparire dalla sua vita, e la cotta per Kento Hinode, ragazzo che va in classe con lei. In quella che deve essere sicuramente una vita difficile per una ragazzina, un misterioso gatto antropomorfo che si fa chiamare “mascheraio” le offre la possibilità di diventare una bella gattina, rinunciando alla sua vita umana. Il fascino e la spensieratezza della forma felina porteranno Miyo a conoscere meglio Kento, a innamorarsi di lui e a comprendere meglio la sua vita e i suoi sentimenti. Sarà proprio a questo punto che cominceranno i guai.

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Dal punto di vista della trama “Miyo – un amore felino” non offre nulla di nuovo o interessante. Se si supera lo spettacolo visivo rappresentato dal film, la sinossi è abbastanza semplice e anche banale. I personaggi cambiano idea nel giro di un giorno, senza fermarsi mai a riflettere su quello che viene offerto loro o sulla loro vita. Ammirevole invece la critica al bullismo e ad alcune parti della società giapponese, del quale i film nipponici sono sempre ricchi.

Aspetto Tecnico

Studio Colorido, Toho Animation e Twin Engine hanno fatto davvero un lavoro egregio. Se si sorvola sulla banalità della trama, il film risulta spesso un tripudio per gli occhi. Si è scelto di sfruttare un ambiente urbano che richiama le tradizioni del Giappone, con case vecchio stampo come non se ne vedono più neanche nelle serie animate. Allo stesso tempo si è preferito allontanarsi dalla chiassosa Tokyo in favore di una cittadina che potesse sembrare più mistica e “campagnola”.
Il doppiaggio giapponese è di alto livello, con attori del calibro di Mirai Shida, Natsuki Hanae, Hiroaki Ogi a prestare la loro voce ai personaggi.
Le animazioni sono incredibilmente ben fatte e, spesso, i gatti rappresentano la vera opera d’arte di questo film. Si potrebbe dichiarare tranquillamente che tutta la pellicola sia una dichiarazione d’amore ai felini ma alcune scene, specialmente quelle con Taro, lasciano di stucco.

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Covid

Il film sarebbe dovuto uscire nelle sale giapponesi a giugno ma, purtroppo, la pandemia ha spinto invece in una direzione diversa. I diritti sono stati venduti a Netflix, che ha immediatamente rilasciato il film per tutti i paesi e sta lentamente lavorando ai singoli doppiaggi. Sebbene il talento italiano non sia in discussione, il consiglio sarà sempre di guardare l’opera in lingua originale.

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