Oggi parliamo di Love Hard, una commedia romantica uscita su Netflix lo scorso 5 Novembre, Il film, diretto da Hernán Jiménez García, con alcuni attori già visti sullo schermo come Nina Dobrev (The Vampire Diaries, Noi siamo infinito), Jimmy O. Yang (Fantasy Island, Amiche in Affari, Gli Stagisti), Darren Barnet e Harry Shum Jr. Ci teniamo ad avvisare le persone lettrici che in questa recensione si parlerà di catfishing; un comportamento spiacevole, che molte persone potrebbero aver subito e che quindi potrebbero aver difficoltà a trattare con apparente leggerezza come fa questo film.
A Natale tanti (non tanto) buoni sentimenti
Natalie (Nina Dovreb) è una ragazza sfortunata in amore; non riesce a trovare l’anima gemella e ogni suo incontro su Tinder finisce in una abissale delusione. Questa enorme sfortuna è, forse fortunatamente, il suo lavoro: scrive delle sue sfortunate avventure su un giornale, allietando quindi le persone lettrici con un po’ di sano benaltrismo. Questo finché non trova Josh Lin, uno sconosciuto dall’altra parte dello Stato con il quale si trova molto affine. Decisa quindi a battere la sua proverbiale sfortuna, parte per incontrarlo; al suo arrivo si ritrova però tratta in inganno dal vero Josh (Jimmy O. Yang). Quest’ultimo ha difatti preso le foto di un suo amico di infanzia, Tag (Darren Barnet) e l’ha usata per “adescare” Natalie, affidandosi alla grandissima distanza tra i due per mantenere l’inganno in piedi.
Natalie è scioccata: abbandona Josh e la famiglia del ragazzo e si rifugia in un bar, dove però scopre che Tag è in città e decide di farsi aiutare dal suo ingannatore per conquistarlo. Ovviamente le cose cominciano a scricchiolare fin da subito: la presenza della famiglia di Josh e di suo fratello in primis, il fatto che ci si trovi in una piccola città e infine il fatto che Tag sia assolutamente non il tipo di Natalie.
Un film senza troppe pretese
Volendo glissare sull’enorme elefante nella stanza, Love Hard è un film davvero semplice: non si prende sul serio e cerca di veicolare messaggi condivisibili: amarsi per come si è, non mentire alle persone, cercare qualcosa oltre l’aspetto fisico. Il tutto condito con un generalizzato clima natalizio, cosa che ammorbidisce un po’ gli scogli che si incontrano guardando Love Hard, a tutti gli effetti un’esperienza di catfishing. Il grosso problema è la reazione iniziale e le motivazioni dietro le scelte dei personaggi; quelle fanno storcere il naso in più di una occasione.
Nina Dobrev e Jimmy O. Yang formano un buon duo, nonostante la trama cigoli un po’ di fronte alle coincidenze; i personaggi che cambiano idea repentinamente e, in generale, la trama è un po’ troppo semplice. Il fatto, ad esempio, che Natalie sia disposta a tutto per battere la sua sfortuna (anche mentire a Tag) , cosa che la inquadra fin da subito come un personaggio abbastanza negativo, passa in secondo piano; il film si concentra sul mentire di Natalie, sul mostrare come Tag sia profondamente non nelle sue corde e su come questa cosa sia forzata. C’è anche un po’ di redenzione (un po’ così, ma c’è) e una visione alternativa alla mascolinità tossica fatta solo di muscoli, forza e coraggio. Insomma, non è proprio tutto da buttare. Il fatto che si cerchi di far passare un Catfishing come qualcosa di anche lontanamente positivo mi hanno reso Love Hard estremamente amaro.